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Ponte coperto di Pavia

Uno dei simboli di Pavia, il Ponte Coperto regala romantiche passeggiate con uno sguardo al Ticino in fuga verso le campagne
Ponte coperto di Pavia (Ph: I Mille)

Castello di Scaldasole

Il maestoso complesso fortificato del Castello di Scaldasole, di cui spiccano le sette torri medievali, comprende anche il ricetto quattrocentesco, esempio unico in Lomellina. Attualmente residenza privata, forse già eretto in epoca longobarda, fu riedificato tra XII e XIII secolo. In epoca rinascimentale il castello fu arricchito da un portico, una loggia, un giardino, una scalinata in pietra con statue, e da bellissime scuderie. Il nucleo originale del castello fu eretto alla fine del X secolo e nel 1404 Ardengo Folperti, alto dignitario visconteo ed appartenente ad una nobile famiglia pavese, fece erigere il ricetto dagli architetti Milanino de Saltariis, Bernardo e Martino de Soncino, assegnandogli la funzione di piazza d'arme e di rifugio popolare, mentre il castello divenne la dimora signorile.   Nella seconda metà del secolo i marchesi Malaspina, nuovi feudatari di Scaldasole, lo abbellirono con un portico ed una loggia. Il complesso edilizio, con le sue sette torri medioevali, le volte e i camini rinascimentali, alcune sale di rappresentanza decorate tra il 1846 ed il 1858, ospitò alcuni illustri personaggi: nel 1491 Isabella d'Aragona, figlia di Alfonso duca di Calabria e promessa sposa di Gian Galeazzo Sforza duca di Milano, nel 1497 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e nel 1533 Carlo V d'Asburgo, nel XIX secolo il ministro Camillo Benso conte di Cavour e diversi altri statisti risorgimentali.   La proprietà del castello e del feudo di Scaldasole passò dai marchesi Sannazzaro ai nobili Campeggi e, nel XIV secolo, ai Folperti. Quindi venne trasferita da Filippo Maria Visconti, nel 1436, al camerario ducale messer Jñigo d'Avalos conte di Ribaldeo e nel 1444 a Giovanni Pietro da Sesto, che la restituì ai Folperti nel 1451.   Cinque anni dopo pervenne a Francesco Pico della Mirandola conte di Concordia e nel 1461, per atto di successione, a suo genero Giacomo Malaspina marchese di Fosdinovo. Nel 1577 fu ceduta dal marchese Giulio Cesare Malaspina al conte Rinaldo Tettoni, il quale la vendette al cardinale Tolomeo Gallio di Como nel 1582. Apprendiamo da un inventario dell'epoca che il fossato era impiegato come peschiera per la delizia del feudatario e dei suoi ospiti. Gli eredi del cardinale, i Gallio Trivulzio duchi d'Alvito, diedero investitura perpetua del castello e dei terreni attigui al loro livellario Carlo Brielli nel 1799. Il nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco acquisì nel 1804 la piena proprietà del castello e dell'ex feudo di Scaldasole, che includeva anche un forno ed un torchio nella cascina attigua al maniero.   Il cardinale Tolomeo Gallio, segretario alle lettere ed ai brevi di papa Pio IV (1559-1565) e, successivamente, segretario di Stato di Gregorio XIII (1572-1585), sistemò il giardino fastosamente, ma purtroppo dell'opera non rimangono che due enormi magnolie sul lato settentrionale del fossato, colmato per l'occasione, nonché una scalinata in sasso, adornata da due statue di Vicenza, che scende ad occidente. A poca distanza dall'ingresso settentrionale il prelato fece costruire delle bellissime scuderie, ancor oggi ben conservate. (fonte www.castellodiscaldasole.it) Il castello di Scaldasole è la collocazione ideale per eventi e manifestazioni di prestigio, conferenze e servizi fotografici. Il castello di Scaldasole offre la possibilità ai gruppi ed alle scolaresche di essere visitato. Guidati dal proprietario si ammireranno le bellezze del complesso monumentale immersi in un contesto storico millenario, specchio degli avvenimenti e dei personaggi celebri che lo hanno reso unico e speciale. Il castello con il museo archeologico e l'azienda agricola sono visitabili da comitive e da scolaresche di almeno 15 persone, prenotando (fisso) +390382907779 - (mobile) +393381487696  Oppure: folperti@castellodiscaldasole.it Photo: Delegazione FAI Pavia
Castello di Scaldasole

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