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Torre Civica di Gonzaga
La Torre Civica è ciò che rimane dell’antico Castello di Gonzaga. Sorto intorno all’IX secolo ad opera della famiglia Canossa, è oggi è uno dei monumenti simbolo della città, nonché principale sede espositiva dell’annuale Festival di Fotografia.
la storia del castello: La Geografia di Gonzaga nel Medioevo
Il Castello di Gonzaga, situato nell'omonima cittadina della Lombardia, è un monumento che ha attraversato i secoli, testimoniando le vicende storiche di una famiglia che ha dominato la regione. Le sue radici affondano nel 966 d.C., con una testimonianza documentata che segna l'inizio della storia di Gonzaga come centro strategico e politico. Un contratto di permuta, infatti, riporta l'acquisto del "castro Gunzagha" da parte di Adalberto Atto di Canossa, un antenato della contessa Matilde di Canossa. In questa fase, il termine "castro" indicava non solo la struttura difensiva, ma anche l'insediamento rurale circostante.
Nel 966, Gonzaga non aveva la forma che conosciamo oggi. Il castello si ergeva su un dosso naturale, una collina che emergeva nettamente sulla pianura circostante. Quest'area, oggi corrispondente a Piazza Castello, era circondata da depressioni e paludi che, nel tempo, vennero trasformate in fossati difensivi. Questa posizione strategica consentiva di sorvegliare le vie d'accesso e di proteggere il borgo abitato, noto come la "circa", un centro agricolo con stalle, magazzini e abitazioni rustiche. La zona della "circa", oggi identificabile con l'attuale Via Principe Santo, seguiva ancora l'antico tracciato del dosso e costituiva un punto nodale per la comunità.
In origine, le fortificazioni del castro Gunzagha erano piuttosto elementari. Un semplice anello d'acqua circondava la collina, creando una barriera naturale. Accanto a questo, veniva eretta una palizzata in legno rinforzata da torrette. Tuttavia, le informazioni storiche su queste prime fortificazioni sono scarse e non ci sono dati documentati che descrivano la struttura in dettaglio. Solo a partire dal 1340 arrivano testimonianze più concrete sulla disposizione del castello e sul suo nucleo abitativo.
Le prime fonti descrivono le case all'interno del castro, collocate principalmente nel nord-est della collina, dove oggi si trovano la Torre Civica, il Comune e alcune delle ville che circondano la parte alta di Piazza Castello. In questo periodo, il castello si stava già trasformando in un centro abitato più complesso, con una comunità che cominciava a crescere.
Il Trecento: Il Castello Come Residenza Signorile
Il vero e proprio sviluppo di Gonzaga come villa fortificata avvenne nel Trecento, quando la famiglia Gonzaga iniziò ad acquisire sempre più potere. Prima del loro consolidamento i da Gonzaga erano solo una delle tante famiglie illustri del territorio, conosciuta con il nome di “Corradi”, successivamente “Corradi da Gonzaga”, poi “da Gonzaga” e infine solo “Gonzaga”. Fu solo intorno al 1300 che la famiglia cominciò a consolidare la sua influenza. In particolare, Corrado Gonzaga, con un abile stratagemma, si attribuì una discendenza fittizia dalla famiglia Canossa, ottenendo così il feudo di Gonzaga nel 1287.
Nel 1372, il Duca Ludovico I Gonzaga intraprese un importante progetto di ristrutturazione delle fortificazioni del castello, trasformandolo in una vera e propria residenza signorile. Le nuove strutture difensive comprendevano una cortina muraria merlata alta circa 7 metri, che sostituì la precedente palizzata in legno. Vennero inoltre costruite 8 torri angolari alte circa 9,80 metri, e due barbacani di ingresso alti circa 14 metri, dotati di ponti levatoi. Il castello di Gonzaga, quindi, si arricchì di una serie di elementi difensivi che gli conferivano un aspetto imponente e simbolo di potere.
Nel Quattrocento, sotto il governo di Ludovico II Gonzaga, il castello raggiunse il suo massimo splendore. Ludovico II promosse il rinnovamento e l’ampliamento delle strutture residenziali, coinvolgendo artisti di fama internazionale come Andrea Mantegna, che decorò il palazzo con affreschi che ne accentuarono la magnificenza.
Ludovico II, oltre a consolidare il potere a Mantova, si dedicò anche all'allevamento di cavalli. La creazione della razza di cavalli denominata "raza nostra de casa" gli conferì una fama che si diffuse in tutta Europa. Le scuderie del castello, situate lungo l'attuale Via dei Barberi, divennero famose per la qualità dell'allevamento e dell'addestramento.
Anche Francesco I Gonzaga, che succedette a Ludovico II nel 1484, continuò a curare l'immagine del castello come residenza signorile. Durante i suoi regni, il castello fu spesso teatro di festeggiamenti, incontri nobiliari e giochi, tra cui le celebrazioni per la festa della Madonna, che si svolgevano a settembre. Questi eventi erano accompagnati da corse di cavalli e giochi popolari che richiamavano l'attenzione dell’aristocrazia locale.
Il Cinquecento: La Decadenza della Funzione Signorile
Nel corso della seconda metà del Cinquecento, il castello di Gonzaga iniziò a perdere la sua funzione di villa signorile e residenza di prestigio. I Gonzaga si spostarono sempre più a Mantova, dove concentrarono la loro attenzione sulle dimore urbane e sulle corte mantovane. Tuttavia, nonostante la perdita di interesse per la residenza di Gonzaga, il castello continuò a essere utilizzato come scuderia, per ospitare cavalli, cani e rapaci destinati alla caccia.
Nel 1600, con il declino del potere della famiglia Gonzaga, il castello iniziò a subire danni irreparabili. La mancanza di manutenzione e l'abbandono progressivo della struttura ne segnarono la decadenza.
Nel 1707, con la caduta della Signoria di Mantova e l'annessione dei territori sotto il controllo imperiale austriaco, il castello subì un processo di abbandono e degrado che ne segnò la fine. A causa della sua posizione strategica, Gonzaga divenne sede di una guarnigione tedesca, ma il castello, ormai fuori uso, fu lentamente smantellato. Gli ambienti furono adibiti a magazzini per alimenti e legname, e l'uso improprio accelerò la sua distruzione.
Nel 1717, il castello venne distrutto, e rimase in piedi solo qualche frammento delle sue strutture, tra cui la Torre Civica (ex barbacane d’ingresso) e la Torre delle Carceri (ex torricino). Questi ultimi, testimoni silenziosi di un passato tanto illustre quanto turbolento, sono oggi gli unici resti visibili di una volta maestosa.
Il Castello di Gonzaga Oggi
Oggi il Castello di Gonzaga è un monumento storico che racconta una delle storie più affascinanti del Rinascimento italiano. Sebbene gran parte della struttura sia stata distrutta, il suo fascino rimane intatto grazie alla testimonianza di documenti, scavi e resti architettonici che continuano a raccontare la sua evoluzione. La Torre Civica, che svetta nel centro del paese, è l'unico elemento che ci permette di immaginare la grandezza di un castello che, per secoli, fu cuore pulsante della vita politica, sociale e culturale di Gonzaga.
Il castello rimane quindi un simbolo della gloria e del declino della dinastia Gonzaga, un pezzo di storia che continua a vivere nel paesaggio e nella memoria della cittadina lombarda.
Credits:
La fotografia di copertina è di Eloisa Ruffi. La fotografia aerea è di Alessio Crema, quella di Piazza Castello di Enzo Mesoraca.
Orari
La Torre Civica di Gonzaga è visitabile dalle 10:30 alle 12:30 in occasione dei mercati periodici del "C'era una volta", che animano il centro storico della città. Le aperture straordinarie sono organizzate grazie alla collaborazione dei Giovani Ciceroni di Gonzaga, che si occupano dell'accoglienza dei visitatori, in coordinamento con l'Area Servizi Culturali e Ricreativi del Comune di Gonzaga e l'Associazione L'Officina dell'Immaginazione APS.
Inoltre, la torre è accessibile durante mostre e installazioni temporanee, che offrono l'opportunità di scoprirne la storia e il fascino in un contesto culturale ancora più ricco.