- Arte e Cultura
Ex Convento di Santa Maria
L'ex Convento di Santa Maria a Gonzaga è uno dei luoghi più rappresentativi del territorio mantovano, dove storia, spiritualità e cultura contemporanea si intrecciano in modo armonioso.
Nato come complesso religioso alla fine del Quattrocento, è oggi sede della Biblioteca Comunale di Gonzaga e di importanti servizi culturali del Comune, diventando così un centro vivo di conoscenza e partecipazione.
le origini leggendarie
Secondo la tradizione, nel 1488 il marchese Francesco II Gonzaga, durante un trasferimento a cavallo tra Reggiolo e Gonzaga, cadde rovinosamente rischiando la vita. Don Girolamo Redini, religioso al suo seguito, per scongiurare la morte del marchese fece voto alla Vergine Maria, promettendo la costruzione di una chiesa e di un convento a lei dedicati.
Fu così che, a partire dal 1490, iniziarono i lavori del Convento e della Chiesa di Santa Maria. Una volta completati i lavori, il complesso fu affidato all’ordine degli eremiti, e lo stesso Redini — divenuto in seguito Priore Generale — ne assunse la guida spirituale e organizzativa.
Alla morte del fondatore, nel 1577, la congregazione si sciolse e nel 1580 il complesso passò ai frati Carmelitani di Mantova, che lo ressero per altri due secoli, fino alla soppressione per volere imperiale nel 1780. Durante la loro gestione, il convento visse un periodo di grande fervore religioso e artistico, divenendo un punto di riferimento per la vita spirituale e culturale di Gonzaga.
gli ordini religiosi e la vita monastica
Nel corso dei secoli, due congregazioni si alternarono nella conduzione del convento:
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gli eremiti seguaci della regola di Sant’Agostino, tra cui i “Preti sotto la regola di San Pietro ed Eremiti della Congregazione di Santa Maria in Gonzaga”;
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e i frati Carmelitani della Congregazione di Mantova, seguaci della regola di Sant’Alberto Abate, che ne furono i custodi più longevi e incisivi.
Sotto i Carmelitani, il convento divenne un centro di preghiera, studio e accoglienza. Qui si formavano giovani religiosi, si offriva assistenza spirituale ai fedeli e si custodivano importanti opere d’arte legate alla devozione mariana e carmelitana.
IL CICLO DI AFFRESCHI DI PIETRO MAZZOCCOLI
Tra i tesori più preziosi dell’ex convento figurano gli affreschi realizzati tra il 1748 e il 1777 dal pittore Pietro Mazzoccoli, artista carpigiano di formazione bolognese.
Nato nel 1705, Mazzoccoli si formò presso l’Accademia Clementina di Bologna, dove affinò il gusto scenografico e il senso teatrale propri della scuola felsinea. Giunto a Gonzaga nel 1748, trovò accoglienza presso il marchese Orazio Ballati-Nerli e il marchese Paolo Ippoliti da Gazoldo, dedicandosi a numerose committenze nelle ville e nei palazzi del territorio.
Per i frati Carmelitani di Gonzaga, Mazzoccoli affrescò le lunette del chiostro e dell’ingresso, creando un complesso pittorico di grande valore devozionale. Le lunette d’ingresso raffigurano i principali santi carmelitani — il profeta Elia, San Simone Stock e San Giovanni della Croce —, mentre le diciassette lunette del chiostro narrano la vita e i miracoli di Sant’Alberto degli Abati, patrono dell’ordine.
I dipinti alternano episodi biblici, visioni mistiche e scene di vita quotidiana, restituendo un racconto visivo che unisce spiritualità e umanità, fede e bellezza.
L'EX CONVENTO OGGI
Oggi l’ex Convento di Santa Maria è un polo culturale e comunitario di Gonzaga, punto di incontro tra memoria storica e vita contemporanea.
Al primo piano ospita la Biblioteca Comunale, cuore pulsante della vita culturale cittadina, e gli uffici del Settore Servizi Culturali e Ricreativi, tra cui l’Ufficio Cultura, Teatro e Informagiovani.
Il piano terra è invece dedicato agli spazi di socialità e creatività: la sala giochi, con oltre 30 giochi da tavolo periodicamente rinnovati per mantenere viva la sezione ludica; le sale espositive, che accolgono mostre temporanee e iniziative artistiche; e una sala coworking, pensata per favorire la collaborazione e l’innovazione tra professionisti, studenti e creativi del territorio.
Credits:
La fotografia di copertina è di Marco Mondini, mentre quelle nel carosello di Paolo Bernini.
Orari
Gli orari di apertura al pubblico corrispondono a quelli della Biblioteca Comunale "F. Messora" e degli uffici Informagiovani, Cultura e Teatro.