- Arte e Cultura
Villa Canaro
Tra le ville di campagna legate alla signoria dei Gonzaga, Villa Canaro a Gonzaga rappresenta uno degli esempi più raffinati di architettura nobiliare rinascimentale nel territorio mantovano.
Nata come residenza di rappresentanza e di svago, la villa unisce eleganza architettonica, memoria storica e un importante patrimonio artistico, rendendola una delle testimonianze più preziose della stagione gonzaghesca.
le origini RINASCIMENTALI
La costruzione di Villa Canaro risale al 1468, per volere della famiglia Gonzaga e su progetto dell’architetto fiorentino Luca Fancelli, lo stesso che contribuì alla realizzazione di numerose opere a Mantova per Ludovico III.
La villa sorge nella zona detta “Canaro”, dal termine latino canna, a indicare un “luogo da canne palustri”, e fu pensata come residenza di campagna e di rappresentanza per i Gonzaga.
La dimora ebbe un ruolo di rilievo anche nelle cronache di corte: si racconta infatti che il 24 marzo 1530 vi pernottò Carlo V d’Asburgo, di ritorno dall’incoronazione a imperatore, quando si recò a Gonzaga per incontrare Federico II Gonzaga prima di proseguire verso Mantova, dove lo avrebbe innalzato al rango di duca dell’Impero.
DAI GONZAGA AI NERLI
Nel corso del XVI secolo, la proprietà passò dai Gonzaga ai marchesi Nerli, che risultano proprietari del “Palazzo detto Canaro” già dal 1609. Fu in questo periodo che la villa assunse la sua configurazione monumentale: venne infatti innalzata di un piano, con la creazione di un ampio salone centrale a doppio volume, dotato di balaustra e vestibolo scenografico, destinato a ricevere ospiti illustri e a celebrare il prestigio della famiglia.
A testimoniare il gusto e la ricercatezza dell’epoca, l’interno fu successivamente impreziosito da un importante ciclo di affreschi settecenteschi attribuiti al pittore carpigiano Pietro Mazzoccoli, formatosi all’Accademia Clementina di Bologna e autore anche delle decorazioni del Convento di Santa Maria di Gonzaga. Il suo intervento, databile alla seconda metà del Settecento, arricchì il salone centrale con decorazioni illusionistiche e allegoriche, contraddistinte da un’elegante resa cromatica e da un gusto tardo barocco raffinato, in perfetta sintonia con le mode artistiche dell’epoca.
A completare l’insieme, un viale alberato collegava la villa alla chiesa parrocchiale, attraversando un maestoso arco d’ingresso a tre fornici, tuttora visibile e riconoscibile come elemento monumentale del complesso.
DAL XIX SECOLO A OGGI
Villa Canaro rimase ai Nerli fino al 1815, quando il marchese Antonio Nerli, insieme al figlio Francesco-Orazio, vendette la proprietà ai fratelli Bartolomeo e Pietro Molardi, ricchi possidenti terrieri di Gonzaga. La villa rimase alla famiglia Molardi per oltre un secolo, fino al 1919, quando passò ai Fulghieri.
Da allora, la dimora seguì una serie di passaggi di proprietà: dal Comune di Gonzaga, che ne fu temporaneo custode, alla famiglia Giovannini, e infine, nel 1985, ai Pavaini-Lugli, attuali proprietari e artefici di un importante restauro conclusosi nel 2017, che ha restituito alla villa il suo splendore originario.
Oggi Villa Canaro non è soltanto un raffinato esempio di architettura gonzaghesca, ma anche un documento vivo della storia del territorio di Gonzaga. Le sue sale, i fregi e l’impianto architettonico testimoniano la continuità di una tradizione di bellezza e cultura che ha attraversato oltre cinque secoli, facendo di questa dimora un tassello fondamentale del patrimonio storico e artistico mantovano.
Credits:
Le fotografie sono di Enzo Mesoraca.
Orari
Villa Canaro è aperta in occasione di eventi ed iniziative particolari durante l'anno.