- Arte e Cultura
Fotografica Bergamo Festival
La rassegna biennale, promossa dall’ Associazione Fotografica APS in collaborazione con il Comune di Bergamo — con il contributo di Regione Lombardia, il sostegno dei Main Sponsor Fujifilm, Telmotor e ABB e grazie anche al contributo di Milan Bergamo Airport — animerà Città Alta dall’11 ottobre al 9 novembre raccontando storie di coraggio, quello spesso silenzioso che abita i gesti, i sogni e le resistenze di chi non si arrende – dichiara Daniela Sonzogni, Direttrice del Festival. Il coraggio di chi affronta ingiustizie, guerre e povertà, continuando però a immaginare un futuro possibile e diverso. Fotografica da sempre si interroga sulla contemporaneità: ogni immagine si fa segno e testimonianza, un invito a sostare nello sguardo e a riconoscere la bellezza che nasce dalla tenacia umana.
Un invito che prende forma in un programma espositivo ricco e articolato.
Tredici le mostre in programma, che trasformeranno due luoghi simbolo della città in spazi di visione e di incontro: il Monastero del Carmine, bene culturale pubblico di grande interesse storico e artistico e dal 1996 sede del TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche, e l’ex Ateneo di Scienze Lettere ed Arti, spazio storico e culturalmente attivo situato sopra il Fontanone visconteo dietro Piazza del Duomo.
GLI AUTORI DELLA V EDIZIONE DI FOTOGRAFICA
Forough Alaei, Silvia Alessi, Todd Antony, Peter Caton, Roselena Maristella, Francesco Roncoli, Nicolò Filippo Rosso, Fabrizio Spucches, Brent Stirton, Valentina Tamborra e Laura Leonelli — curatrice della mostra Love you always — sono gli autori e le autrici che offriranno la loro visione sul tema di quest’anno.
Completano il programma Anya Tsaruk e Yingying Gao, vincitrici rispettivamente nelle categorie Photography e AI Photography della prima open call internazionale del Festival, Fotografica Next, realizzata in collaborazione con Fondazione Alfaparf Milano, la fondazione ETS del gruppo Alfaparf Milano.
Con 825 progetti presentati da 708 giovani tra i 18 e i 30 anni provenienti da 85 Paesi, l’iniziativa ha raggiunto un risultato sorprendente. “Con Fotografica Next abbiamo voluto aprire uno sguardo sul futuro – sottolinea Paola Foresti, Consigliera di Fondazione Alfaparf - accogliendo linguaggi diversi, dalla fotografia tradizionale alle nuove sperimentazioni con l’intelligenza artificiale. Immaginare un mondo migliore, per Fondazione Alfaparf, comincia dal tendere la mano alle persone più giovani, dando loro spazio, credito e ascolto.”
UN FESTIVAL INCLUSIVO
Le nuove generazioni sono da sempre al centro dei percorsi educativi del Festival, che prevede progetti di PCTO con gli istituti superiori della città, coinvolti ogni anno con entusiasmo nelle attività di accoglienza e mediazione culturale. Questa attenzione si estende a un’idea più ampia di cultura partecipativa, che include associazioni e gruppi del territorio, favorendo dialogo e inclusione.
Ne è esempio il coinvolgimento dei Centri Tutte le Età (CTE), spazi di incontro intergenerazionale che contrastano la solitudine e promuovono l’invecchiamento attivo, così come quello di realtà che sostengono persone in condizioni di fragilità, perché la cultura sia davvero accessibile a tutti.
LE MOSTRE DELLA QUINTA EDIZIONE
Nelle due sedi espositive, le immagini divengono testimonianze vive, storie di lotta e speranza e cronache di realtà in cui il coraggio non è solo un atto eroico, ma impegno quotidiano di chi si batte per affermare le proprie idee, spesso sfidando regimi oppressivi e avversità. È il caso delle parrucchiere afghane che hanno dovuto lasciare il loro Paese dopo l’arrivo dei Taliban, o hanno dovuto abbandonare il loro mestiere (se non svolgendolo clandestinamente per mantenere la famiglia) raccontate in The Cut, progetto fotografico cominciato nel 2021 dalla bergamasca Silvia Alessi (le immagini in mostra sono stampate su carta fotografica Fujifilm). E sono ancora le donne, le protagoniste di When Women lead. The shedding of decayed society, di Forough Alaei, fotografa iraniana che narra attraverso l’obiettivo la trasformazione sociale dell’Iran attraverso il coraggio di gruppi di donne iraniane che, sfidando regole e tabù, stanno cambiando il volto della società ispirate dal movimento "Donna, Vita, Libertà". Il coraggio è anche quello dei migranti, che rivela spesso epiloghi tragici nei destini delle persone: una realtà che coinvolge tutti, come ricorda in NoWay! Fabrizio Spucches. Lo stesso fa Nicolò Filippo Rosso in Exodus, progetto realizzato in collaborazione con Fujifilm, raccontando in immagini le rotte dei migranti in America Latina verso la speranza di una vita migliore. I traumi dei migranti prova a raccontarli Valentina Tamborra (Fujifilm X-Photographer) per Medici Senza Frontiere in Restano i fiori, un lavoro collaborativo e multimediale ispirato alla terapia NET (Narrative Exposure Therapy), utilizzata nel percorso terapeutico di donne e uomini sopravvissute a torture e violenze.
Coraggiose nello sfidare gli stereotipi sono le Cholitas Escaladoras, un gruppo di donne indigene Aymara, in Bolivia, che hanno sfidato le convenzioni sociali scalando le montagne. Una parola – Cholita - usata con termine dispregiativo, ma rivendicata dalle stesse con orgoglio, come si scopre nel lavoro di Todd Antony. Chi è sottoposto a una pesante repressione per il solo fatto di voler vivere liberamente la propria sessualità sono le persone del movimento Arcobaleno in Uganda, dove vige il reato di omosessualità. Brent Stirton, in Fleeing Uganda mostra la situazione di chi decide, comunque, di vivere fedele alla propria natura, mentre Peter Caton, vincitore del World Press Photo, in Unyelding Floods ha fotografato la lotta impari degli abitanti dei villaggi che cercano di proteggere le loro case e i loro mezzi di sostentamento dalle catastrofiche inondazioni, ancora in corso, nel Sudan del Sud, e che in cinque anni non si sono ritirate. A questo disastro, fa da contraltare la severa siccità che colpisce la Sicilia: lo sforzo quotidiano degli agricoltori nel fronteggiare questa grave situazione determinata dal cambiamento climatico è immortalata nelle Cronache d’acqua di Roselena Maristella. Un messaggio d’amore è quello contenuto in Love you always, a cura della giornalista Laura Leonelli, una raccolta di un centinaio di fotografie anonime, datate tra 1860 e 1960, dall’Europa, Est compreso, all’America, che vuole rappresentare un omaggio alla figura del marinaio, e al suo “coraggio oceanico”. Tra i progetti in mostra, For Humanity, lavoro di Francesco Roncoli dedicato all’equipaggio di SOS Humanity, l’organizzazione non governativa che si occupa di ricerca e soccorso in mare di persone migranti. Completano il programma, I Hope Your Family is Safe di Anya Tsaruk, fotografa ucraina con base a Berlino e Glass Mountain della fotografa e designer cinese Yingying Gao, progetti vincitori - rispettivamente nella categoria Photography e AI Photography - della open call. Due sguardi giovani e potenti, capaci di trasformare l’esperienza personale e la dimensione simbolica in una riflessione universale sulla guerra, la memoria, la spiritualità e la resilienza.
GLI EVENTI
Il programma di Fotografica prevede un ricco calendario di appuntamenti che intrecciano incontri, presentazioni, proiezioni, visite guidate e momenti di confronto con autori, curatori e realtà partner del Festival.
Occasione preziosa per aspiranti fotografi e appassionati per confrontarsi con esperti, le Letture Portfolio (sabato 11 ottobre) rappresentano uno dei momenti più attesi insieme alle visite guidate con gli autori: previste nei diversi fine settimana di apertura del Festival, permettono di entrare nel vivo dei progetti espositivi e dialogare direttamente con i fotografi.
Tra gli appuntamenti del fine settimana inaugurale, spicca la conferenza “Oltre l’obiettivo: la fotografia nell’era dell’AI”, con il fotografo documentarista e AI artist Filippo Venturi. Organizzata in collaborazione con BergamoScienza e sostenuta da Fondazione Alfaparf, l’iniziativa invita a riflettere su cosa significhi “vedere” nell’era dell’intelligenza artificiale, interrogandosi sul confine tra autenticità e simulazione, reportage e immaginazione (domenica 12 ottobre, ore 17.00 – Piazza della Libertà).
Il fine settimana del 18 e 19 ottobre sarà dedicato agli eventi speciali firmati Fujifilm. Sabato 18 ottobre (14.30–16.30) e domenica 19 ottobre (10.30–12.30), con partenza dal Monastero del Carmine, i visitatori potranno partecipare alle Photowalk guidate dal fotografo Alberto Selvestrel: un percorso che unirà una breve introduzione teorica a un’esperienza pratica tra le suggestive vie di Bergamo Alta per esplorare luce, composizione e narrazione visiva (la photowalk è riservata a un massimo di 20 persone per sessione e prevede un costo simbolico di 5 euro). Per tutta la durata del weekend, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, Fujifilm sarà inoltre presente con un Touch & Try Point, dove i visitatori potranno sperimentare in prima persona le potenzialità delle Serie X e GFX.
Il 19 ottobre, alle ore 10.00, alla Biblioteca Angelo Mai, nell’ambito di Domenica ore 10, la curatrice Laura Leonelli e la direttrice del Festival Daniela Sonzogni presenteranno Love you always. Viaggio sentimentale nell’oceano dei marinai e della fotografia: un percorso attraverso un secolo di immagini anonime che raccontano partenze e ritorni, tempeste e attese, rendendo omaggio alla memoria collettiva e al potere evocativo della fotografia. Nel pomeriggio, il Festival ospiterà la conferenza NoWay!, un incontro di presentazione del volume omonimo (ed. NCF) con il fotografo Fabrizio Spucches, il curatore Alessandro Curti, Enrico Dal Buono e Mediterranea Saving Humans.
Il 25 ottobre (ore 16:00, Sala Teatro del Monastero del Carmine), Benedetta Donato, curatrice e direttrice del Premio Romano Cagnoni Award, condurrà la conferenza Il coraggio delle donne fotografe, dedicata al cammino professionale e di vita di alcune protagoniste della cultura visiva, riscoperte solo negli ultimi anni come voci imprescindibili della fotografia e, in particolare, al lavoro di Forough Alaei.
Alle ore 18:00, sarà proiettato il docu-film The Cut, a cura di Silvia Alessi e Max Losito con il curatore Alessio Fusi. Le storie di resistenza delle parrucchiere afghane saranno protagoniste anche il 9 novembre, nell’ambito dell’incontro a cura di Roberto Tomelleri previsto nel palinsesto di Domenica ore 10 alla Biblioteca Angelo Mai.
L’8 e il 9 novembre, Fotografica aderisce al progetto Contemporary Locus 17 – Comunità Aperta, con due visite guidate gratuite (20 posti per turno) al Festival a partire dal progetto Exodus di Nicolò Filippo Rosso, che mette in dialogo il tema delle migrazioni con il valore memoriale del Cimitero Monumentale di Bergamo.
Il programma degli eventi è in corso di definizione. Per gli aggiornamenti consultare il sito e i canali social ufficiali.
WORKSHOP FOTOGRAFICO
Unico workshop di questa edizione, “Dallo scatto alla pubblicazione. Distribuire un progetto fotografico”, sarà condotto dal fotogiornalista Nicolò Filippo Rosso e da Laura Carnemolla, consulente ed esperta di distribuzione editoriale. Due giornate di formazione per comprendere come proporre un progetto all’editoria internazionale, dalla definizione delle storie alla scrittura delle sinossi, fino alle strategie di distribuzione (sabato 11 ottobre 10.00–13.00 e 15.00–18.00 e domenica 12 ottobre 9.00–13.00, per info e costi: www.fotograficafestival.it).
CIRCUITO OFF
A completare il percorso della quinta edizione di Fotografica il Circuito OFF, che arricchisce l’offerta espositiva con due mostre di grande rilievo.
La Cartacea Galleria ospita Il canto dei nuovi emigranti, un tributo a Mario Giacomelli in occasione del centenario della sua nascita: 26 fotografie vintage realizzate tra il 1984 e il 1985 in Calabria, un racconto potente e poetico sulla migrazione, le radici e la memoria collettiva.
OpenArch presenta invece nello spazio Daste, centro di socialità e produzione creativa sorto in un’ex centrale termoelettrica alla periferia di Bergamo, Stratos. Le città nelle città, un progetto corale di Albergati, Aschedamini, Matalon e Van de Ven che porta lo sguardo su Bangkok, Haifa, Milano ed Eindhoven: città raccontate nella loro stratificazione di trasformazioni, vissuti e contraddizioni. Un invito a riflettere sul coraggio necessario per abitare, trasformare e reinventare gli spazi urbani.
Orari
Venerdì, sabato e domenica (dalle ore 10 alle ore 19:30, orario continuato) – aperto il 1° novembre