Ho trovato 328 risultati per strutture ricettive storiche

Palazzo Bottigella Gandini

Nascosto tra gli edifici storici di Pavia, il Palazzo Bottigella-Gandini è stato restaurato per accogliere mostre d’arte contemporanea
Pavia

Infopoint Tremezzina

La Tremezzina possiede da tempo un proprio profilo ed una propria identità ben riconoscibili: un profilo geografico, ambientale e paesaggistico, perfino un profilo climatico, un'identità storicoculturale, una forte omogeneità di cultura materiale, di struttura economico-sociale, un’antica e condivisa vocazione turistica, sviluppatasi con la pratica del Grand Tour e testimoniata dalla presenza di ville signorili e di alberghi internazionali.   Tutta la zona del Lario costituiva infatti fra Settecento e Ottocento una delle tappe obbligatorie del lungo viaggio in Italia considerato indispensabile completamento di un’educazione raffinata. Il nome Tremezzina deriva dal borgo di pescatori detto un tempo “Tramezzo” o “Framezzo”, cresciuto tra l’antica Via Regina romana (tracciato militare di epoca romana), poi Strada Regina, e le pendici del Monte Crocione. Tutta la costa è di grande rilievo storico e paesaggistico, grazie al susseguirsi di insediamenti che da epoca antica hanno interessato la parte rivierasca con abitati stabili. A partire dal 4 febbraio 2014, dopo una lunga esperienza di gestioni associate, la Tremezzina è anche ente locale autonomo, grazie alla nascita di un nuovo Comune, istituito a seguito del processo di fusione dei quattro preesistenti Comuni di Ossuccio, Lenno, Mezzegra e Tremezzo. I quattro borghi che compongono il Comune di Tremezzina sono caratterizzati da una lunga storia e da numerose risorse a livello storico, artistico, paesaggistico e culturale che hanno contribuito a rendere questa sponda del Lago di Como una tra le più note e visitate da parte di turisti sia italiani sia stranieri.  

Infopoint Desenzano

Nella meravigliosa cornice del Porto Vecchio è situato l'Infopoint di Desenzano.  L'ufficio infatti si trova proprio sotto i portici di Palazzo Todeschini, adiacente alla Piazza Malvezzi. Desenzano è una località ricca di storia e di cultura, piacevole da visitare in tutte le stagioni dell'anno. Passeggiando per il centro storico si può ammirare il Duomo della città dedicato a Santa Maria Maddalena con all'interno i suggestivi  teleri di Andrea Celesti e "L'Ultima Cena" di Gian Battista Tiepolo. La splendida villa romana con una preziosa pavimentazione in mosaico policromo, il Castello ricetto ubicato nella parte alta di Desenzano spesso sede di mostre ed eventi desenzanesi e il Museo Archeologico intitolato a G. Rambotti in cui son conservati manufatti appartenenti al periodo dell'Età del Bronzo tra cui un aratro in legno di quercia riscoperto presso la zona umida del Lavagnone e un'antica piroga in legno ben conservata. Da non dimenticare il complesso risorgimentale di San Martino della Battaglia conTorre, Museo ed Ossario testimonianze importanti della battaglia combattuta il 24 giugno 1859 tra le truppe austriache e franco-piemontesi. Gli amanti della natura potranno inoltre esplorare il territorio circostante con possibilità di percorsi ciclabili e pedonali, approfittare delle spiaggie per rilassarsi e godersi le giornate di sole.  Vivace anche la scelta enogastronomica con ristoranti e agriturismi dove assaporare i tipici piatti della tradizione lacustre e degustare vini delle cantine locali. Presso l'ufficio è possibile reperire materiale informativo riferito alla città di Desenzano, manifestazioni, iniziative presenti sul territorio e informazioni varie riguardanti  il lago in generale.  Il nostro personale qualificato è pronto ad accogliere il turista e supportarlo nell'organizzazione del proprio soggiorno. Vi aspettiamo!  

Le Ciclovie del Po

Un ponte di chiatte. Paludi e canneti. Gioielli artigianali. E a tavola gustosi bolliti e Grana Padano. Dieci tappe sulle ciclovie del Po

Lago di Garda, tra olivi e limonaie

Le acque calme e i paesaggi di monti. Le dimore storiche. Sul Lago di Garda, anche limonaie e olivi. Con un olio extravergine d’eccezione

A spasso sulla Maresana

Tutti i bergamaschi conoscono la Maresana, meta per antonomasia delle gite fuori porta. Ma il colle della Maresana non è soltanto un’oasi verde a pochi passi dalla città, è anche un territorio coltivato e vissuto dagli agricoltori.   La passeggiata che ci propone il Parco dei Colli di Bergamo è proprio alla scoperta di queste realtà, lungo un circuito ad anello che ha come punto di partenza e arrivo Rosciano, dove c’è il santuario della Madonna di Lourdes. Un itinerario particolarmente interessante lungo i sentieri che si sviluppano anche attraverso i bellissimi boschi di castagno, carpino e rovere. La prima tappa è l’azienda agricola “Delizia dei Colli” di Fabio Mangili, che coltiva piccoli frutti, sia per la vendita del prodotto fresco che per la produzione di confetture. Particolarmente interessante l’impianto di mirtillo nero gigante americano. Da qui si sale alla Maresana, per poi scendere verso Ponteranica Alta, attraverso boschi di castagno e querco-carpineti. Si tratta di sentieri percorribili e tracciati, ma è consigliato un abbigliamento idoneo. Subito dopo la discesa, a circa metà del tracciato, alla fine di via Cornella, si trova l’azienda agricola “Val del Fich”. La titolare Federica Cornolti ha un allevamento di capre e produce formaggi caprini e confetture secondo antiche ricette, come quella alle primule selvatiche. Inoltre apre le porte dell’azienda come fattoria didattica. Per raggiungere la terza tappa si scende ancora e si raggiunge l’abitato di Ponteranica Alta. Si gira a destra e si prosegue verso il Castello della Moretta. All’inizio del tracciato, sulla sinistra, c’è l’azienda agrituristica vitivinicola “Amleto Giavazzi”. L’azienda produce vino, pinot bianco con metodo classico, vino rosso incrocio Terzi e vino cabernet dalle alte caratteristiche organolettiche. Il rientro dalla passeggiata è previsto al parcheggio di Rosciano, tramite la strada in discesa che affianca gli impianti sportivi. “L’itinerario è stato pensato per valorizzare un piccolo ma interessante circuito che si trova dentro il Parco dei Colli di Bergamo, fatto di percorsi che attraversano i borghi storici, boschi, un paesaggio di cascine e colli - spiega il responsabile del Parco dei Colli di Bergamo, Pasquale Bergamelli -. Sono state scelte tre aziende con origine e produzione diversa, che illustrano la loro lavorazione. Tutte e tre si trovano attorno al colle della Maresana, collegato attraverso i sentieri del Parco a diverse località, dal Canto Alto ad Olera”.
A spasso sulla Maresana

Torta Paradiso

Il dolce simbolo della tradizione pavese

Ponte coperto di Pavia

Uno dei simboli di Pavia, il Ponte Coperto regala romantiche passeggiate con uno sguardo al Ticino in fuga verso le campagne
Ponte coperto di Pavia (Ph: I Mille)

Castello di Scaldasole

Il maestoso complesso fortificato del Castello di Scaldasole, di cui spiccano le sette torri medievali, comprende anche il ricetto quattrocentesco, esempio unico in Lomellina. Attualmente residenza privata, forse già eretto in epoca longobarda, fu riedificato tra XII e XIII secolo. In epoca rinascimentale il castello fu arricchito da un portico, una loggia, un giardino, una scalinata in pietra con statue, e da bellissime scuderie. Il nucleo originale del castello fu eretto alla fine del X secolo e nel 1404 Ardengo Folperti, alto dignitario visconteo ed appartenente ad una nobile famiglia pavese, fece erigere il ricetto dagli architetti Milanino de Saltariis, Bernardo e Martino de Soncino, assegnandogli la funzione di piazza d'arme e di rifugio popolare, mentre il castello divenne la dimora signorile.   Nella seconda metà del secolo i marchesi Malaspina, nuovi feudatari di Scaldasole, lo abbellirono con un portico ed una loggia. Il complesso edilizio, con le sue sette torri medioevali, le volte e i camini rinascimentali, alcune sale di rappresentanza decorate tra il 1846 ed il 1858, ospitò alcuni illustri personaggi: nel 1491 Isabella d'Aragona, figlia di Alfonso duca di Calabria e promessa sposa di Gian Galeazzo Sforza duca di Milano, nel 1497 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e nel 1533 Carlo V d'Asburgo, nel XIX secolo il ministro Camillo Benso conte di Cavour e diversi altri statisti risorgimentali.   La proprietà del castello e del feudo di Scaldasole passò dai marchesi Sannazzaro ai nobili Campeggi e, nel XIV secolo, ai Folperti. Quindi venne trasferita da Filippo Maria Visconti, nel 1436, al camerario ducale messer Jñigo d'Avalos conte di Ribaldeo e nel 1444 a Giovanni Pietro da Sesto, che la restituì ai Folperti nel 1451.   Cinque anni dopo pervenne a Francesco Pico della Mirandola conte di Concordia e nel 1461, per atto di successione, a suo genero Giacomo Malaspina marchese di Fosdinovo. Nel 1577 fu ceduta dal marchese Giulio Cesare Malaspina al conte Rinaldo Tettoni, il quale la vendette al cardinale Tolomeo Gallio di Como nel 1582. Apprendiamo da un inventario dell'epoca che il fossato era impiegato come peschiera per la delizia del feudatario e dei suoi ospiti. Gli eredi del cardinale, i Gallio Trivulzio duchi d'Alvito, diedero investitura perpetua del castello e dei terreni attigui al loro livellario Carlo Brielli nel 1799. Il nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco acquisì nel 1804 la piena proprietà del castello e dell'ex feudo di Scaldasole, che includeva anche un forno ed un torchio nella cascina attigua al maniero.   Il cardinale Tolomeo Gallio, segretario alle lettere ed ai brevi di papa Pio IV (1559-1565) e, successivamente, segretario di Stato di Gregorio XIII (1572-1585), sistemò il giardino fastosamente, ma purtroppo dell'opera non rimangono che due enormi magnolie sul lato settentrionale del fossato, colmato per l'occasione, nonché una scalinata in sasso, adornata da due statue di Vicenza, che scende ad occidente. A poca distanza dall'ingresso settentrionale il prelato fece costruire delle bellissime scuderie, ancor oggi ben conservate. (fonte www.castellodiscaldasole.it) Il castello di Scaldasole è la collocazione ideale per eventi e manifestazioni di prestigio, conferenze e servizi fotografici. Il castello di Scaldasole offre la possibilità ai gruppi ed alle scolaresche di essere visitato. Guidati dal proprietario si ammireranno le bellezze del complesso monumentale immersi in un contesto storico millenario, specchio degli avvenimenti e dei personaggi celebri che lo hanno reso unico e speciale. Il castello con il museo archeologico e l'azienda agricola sono visitabili da comitive e da scolaresche di almeno 15 persone, prenotando (fisso) +390382907779 - (mobile) +393381487696  Oppure: folperti@castellodiscaldasole.it Photo: Delegazione FAI Pavia
Castello di Scaldasole

I formaggi della Lombardia

È proprio dalla Lombardia che provengono alcuni dei formaggi italiani più famosi in tutto il mondo
I formaggi della Lombardia

Casa Stradivari

In corso Garibaldi 57 un frammento di storia della liuteria cremonese

Cammino del Vescovado: vigne e borghi

Un percorso in 3 tappe alla scoperta delle Terre del Vescovado tra pittoreschi borghi, suggestivi colli e rinomate vigne
Cammino del Vescovado: vigne e borghi - credits: terredelvescovado.it