• Food & Wine

I formaggi lodigiani

Curiosità e caratteristiche dei formaggi da gustare a Lodi e nei dintorni

Un patrimonio gastronomico tutto da gustare: ecco una guida pratica alla scoperta dei formaggi tipici da assaggiare a Lodi
 

Il Lodigiano, terra di grandi formaggi
La gastronomia del territorio lodigiano si caratterizza per l’utilizzo sapiente dei prodotti tipici della zona, che diventano ingredienti principali di squisite ricette. Tra questi, un ruolo di spicco è rivestito da Sua Maestà il formaggio. La tradizione culinaria di Lodi e dintorni, infatti, ruota attorno a tre nomi accattivanti, ciascuno con una propria storia da raccontare: il Granone, il Mascarpone e il Pannerone.

I tre formaggi tipici della cucina lodigiana, conosciuti a livello nazionale ed internazionale, hanno un gusto inconfondibile e sono parte integrante di molti piatti riconosciuti e apprezzati nel mondo. Il Lodigiano è, infatti, una terra molto fertile votata all’agricoltura e all’allevamento, per questo regala senza dubbio grandi soddisfazioni agli estimatori della produzione lattiero-casearia. Scopriamo insieme i prodotti di punta del territorio.

Il Grana Tipico Lodigiano e la Raspadüra
Tra le più famose e “saporite” specialità della tradizione lodigiana è doveroso citare un formaggio cotto, a pasta dura e a lunga maturazione, appartenente alla categoria dei formaggi semigrassi, prodotto fino agli anni Settanta. Parliamo del Grana Lodigiano (o Granone Lodigiano) capostipite di tutti i formaggi grana, a cui si ispira ancora oggi il formaggio a pasta dura chiamato “Tipo Granone”. Quest’ultimo è utilizzato per ottenere la celebre Raspadüra, ossia sottili veli di formaggio color bianco tendente al paglierino, ricavati dalla “raspatura” dalle forme giovani di formaggio. Ed è proprio la sua pasta compatta e senza granuli a facilitarne la sfogliatura. Pare anche che questa pratica sia nata per presentare (e gustare al meglio) anche le forme di Grana non del tutto riuscite.

Il Mascarpone: un formaggio pieno di dolcezza
Il mascarpone prende il nome dalla parola dialettale lodigiana mascherpa, che significa “crema di latte”.
Questo formaggio è ricavato dalla lavorazione e coagulazione della panna fresca, riscaldata a bagnomaria a 90° C con l’aggiunta di acido citrico o acetico. Tale procedimento permette di ottenere una cremamorbida di colore bianco-giallo chiaro, da abbinare a zucchero, uova, caffè, liquore e biscotti. Il mascarpone è ideale, quindi, per la preparazione di dolci.

Pannerone o Panerone: una bontà naturale
Un formaggio a pasta molle che è anche presidio Slow Food, unico e naturale poiché prodotto con latte intero non pastorizzato e caglio. La sua preparazione non prevede l’aggiunta di sale, fermenti o muffe, ma avviene attraverso la stufatura, che provoca una fermentazione alcolica. Ecco il Pannerone, inebriante formaggio dal sapore burroso, con un leggero retrogusto amaro. Per apprezzarlo al meglio ti consigliamo di consumarlo fresco, a fine pasto, oppure accompagnato con mostarda, miele, pere cotte. Il suo nome
deriva dalla parola lombarda “panera”, che significa panna, e la sua pasta di colore bianco è molto morbida al palato.

Un altro formaggio da provare a Lodi: il Gorgonzola
Parlando di formaggi lodigiani non possiamo non citare il Gorgonzola. A questo noto e apprezzato formaggio si lega anche una storia d’amore: si narra, infatti, che sia frutto di un “errore” da parte di un casaro innamorato, che lasciò il lavoro per raggiungere la sua amata. L’indomani, mescolando la nuova cagliata con quella del giorno prima, ottenne il gorgonzola. In ogni caso, le proprietà benefiche di questo formaggio sono note fin dal Medioevo, quando veniva impiegato per curare i disturbi gastrointestinali.
Infatti, per produrre il gorgonzola si utilizza latte purissimo, per consentire lo sviluppo delle sue caratteristiche muffe. Il suo sapore, molto gradito al palato, lo rende uno dei formaggi più apprezzati in Italia e maggiormente esportati all’estero.

Dopo questa panoramica delle delizie casearie lodigiane, scopri gli altri piatti tipici del territorio che non possono mancare in tavola, per un menù completo dall’antipasto al dolce.

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