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10 luoghi immersi nella natura

Se volete passare una giornata a contatto con la natura vi consigliamo queste mete davvero particolari.
Scoprire la Lombardia attraverso la natura

Il Cammino di Santa Giulia

Tesoro tra i tesori di questo cammino il complesso monasteriale di Santa Giulia
Il Cammino di Santa Giulia

Visconti e Spagnoli in terra bergamasca. Da Briano Gera d'Adda a Caravaggio

Itinerario alla scoperta della bassa bergamasca occidentale, che comprende i territori di Brignano, Pagazzano e Caravaggio, sotto il possesso della famiglia dei Visconti prima, per poi passare alla dominazione spagnola. Questa area geografica si estende tra i fiumi Adda e Serio, in una zona dove la presenza di risorgive è una costante tanto da prendere il nome di pianura “irrigua”.  Itinerario circolare che inizia e termina a Bregnano Gera d'Adda. Il percorso si presenta completamente pianeggiante. E si svolge in quella parte della bergamasca che sino all'arrivo di Napoleone Bonaparte restò sotto il dominio prima dei Visconti e poi degli Spagnoli. Lungo il percorso si potranno ammirare straordinari ma pochissimo conosciuti monumenti come il Castello di Pagazzano o il Palazzo Visconti a Brignano Gera D'Adda. ITINERARIODistanza: 44,700 kmDifficoltà: facileFondo stradale: asfalto, sterratoDislivello: +44 m, -44m (Pendenza max: 4.2%,-2.9%, Pendio medio: 0.5%, -0.5%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB, ibridaDurata media: 4 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Parco Regionale del SerioIl Parco del Serio è un parco naturale che si sviluppa da Seriate lungo il fiume Serio fino alla sua foce nell'Adda. La fauna del parco presenta ancora significative presenze, da annoverare infatti è la presenza di una trentina di specie acquatiche, rettili e mammiferi.Info utili: Piazza Rocca, 1 - Romano di Lombardia (BG).Sito inernet: www.parcodelserio.itGeolocalizzazione su mappa: 45.59722, 9.88446 (sede) Palazzo Visconti a Brignano Gera D'AddaEdificio ascrivibile alla fine del Cinquecento, realizzato su preesistenze fortificate. Recentemente è stato restaurato ed ospita al pianterreno la sede municipale. Il piano nobile offre numerose sale affrescate, che lo rendono una delle pagine più riuscite del barocco lombardo.Info utili: Comune di Brignano Gera d’A., Via Vittorio Emanuele II, 36/A.Sito internte: www.comune.brignano.bg.itGeolocalizzazione su mappa: 45.54357, 9.64868 Chiesa di Sant'Andrea a Brignano Gera D'AddaE' l’edificio più antico del paese ed è citato già in una bolla pontificia del 1120. Nel corso dei secoli ha subito diversi interventi, che ne hanno modificato l’assetto originario. Il portico è quattrocentesco, l'interno, ad aula unica, presenta alcune decorazioni ad affresco. Di particolare rilievo sono i lacerti conservati sul frontone e nell’abside.Info utili: Comune di Brignano Gera d’A., Via Vittorio Emanuele II, 36/A.Sito internte: www.comune.brignano.bg.itGeolocalizzazione su mappa: 45.54466, 9.64948 Castello Visconteo a PagazzanoEdificato molto probabilmente dai conti Martinengo e passato nei secoli di proprietà in proprietà, è stato acquistato nel 2000 dal Comune di Pagazzano. Il castello ora propone numerose attività didattiche ed è anche sede di mostre.Info utili: Castello di Pagazzano, Piazza Castello 1, Pagazzano (BG).Sito internet: www.castellodipagazzano.itGeolocalizzazione su mappa: 45.53203, 9.67002 Santuario di Santa Maria del Fonte a CaravaggioL’immenso complesso è stato eretto a partire dal XVI secolo sul luogo di una miracolosa apparizione della Vergine ad una contadinella. L’interno è a una sola navata, a croce latina, di stile classico. Pregevoli sono le pitture di Giovanni Moriggia e Luigi Cavenaghi.Info utili: Santuario: Via Papa Giovanni XXIII, Caravaggio (BG).Sito internet: www.santuariodicaravaggio.itGeolocalizzazione su mappa: 45.48145, 9.63084 Chiesa dei Santi Fermo e Rustico a CaravaggioEdificata probabilmente su un edificio preesistente, la costruzione della chiesa risale al XIII secolo. È considerato l'edificio di culto più antico del borgo e dalle caratteristiche della facciata si comprende chiaramente che rispecchia i canoni del gotico lombardo.Info utili: Piazza Santi Fermo e Rustico, 6, Caravaggio (BG).Sito internet: www.parrocchiadicaravaggio.itGeolocalizzazione su mappa: 45.49679, 9.64507
Visconti e Spagnoli in terra bergamasca. Da Briano Gera d’Adda a Caravaggio

Filanda Verza alias Fondazione Fiume

Dall'arte nel lavorare il filo di seta della famiglia Verza a quella scultorea e pittorica della famiglia Fiume.
L'esterno della vecchia Filanda Verza con il camino ancora intatto.

Lago di Iseo: l'amena Monte Isola

Automobili vietate a Monte Isola, dove si va a piedi o in bicicletta per riscoprire il fascino del silenzio, percorrendo le strette stradine dei borghi
@inlombardia - Lago di Iseo: l'amena Monte Isola

Castello di Scaldasole

Il maestoso complesso fortificato del Castello di Scaldasole, di cui spiccano le sette torri medievali, comprende anche il ricetto quattrocentesco, esempio unico in Lomellina. Attualmente residenza privata, forse già eretto in epoca longobarda, fu riedificato tra XII e XIII secolo. In epoca rinascimentale il castello fu arricchito da un portico, una loggia, un giardino, una scalinata in pietra con statue, e da bellissime scuderie. Il nucleo originale del castello fu eretto alla fine del X secolo e nel 1404 Ardengo Folperti, alto dignitario visconteo ed appartenente ad una nobile famiglia pavese, fece erigere il ricetto dagli architetti Milanino de Saltariis, Bernardo e Martino de Soncino, assegnandogli la funzione di piazza d'arme e di rifugio popolare, mentre il castello divenne la dimora signorile.   Nella seconda metà del secolo i marchesi Malaspina, nuovi feudatari di Scaldasole, lo abbellirono con un portico ed una loggia. Il complesso edilizio, con le sue sette torri medioevali, le volte e i camini rinascimentali, alcune sale di rappresentanza decorate tra il 1846 ed il 1858, ospitò alcuni illustri personaggi: nel 1491 Isabella d'Aragona, figlia di Alfonso duca di Calabria e promessa sposa di Gian Galeazzo Sforza duca di Milano, nel 1497 l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e nel 1533 Carlo V d'Asburgo, nel XIX secolo il ministro Camillo Benso conte di Cavour e diversi altri statisti risorgimentali.   La proprietà del castello e del feudo di Scaldasole passò dai marchesi Sannazzaro ai nobili Campeggi e, nel XIV secolo, ai Folperti. Quindi venne trasferita da Filippo Maria Visconti, nel 1436, al camerario ducale messer Jñigo d'Avalos conte di Ribaldeo e nel 1444 a Giovanni Pietro da Sesto, che la restituì ai Folperti nel 1451.   Cinque anni dopo pervenne a Francesco Pico della Mirandola conte di Concordia e nel 1461, per atto di successione, a suo genero Giacomo Malaspina marchese di Fosdinovo. Nel 1577 fu ceduta dal marchese Giulio Cesare Malaspina al conte Rinaldo Tettoni, il quale la vendette al cardinale Tolomeo Gallio di Como nel 1582. Apprendiamo da un inventario dell'epoca che il fossato era impiegato come peschiera per la delizia del feudatario e dei suoi ospiti. Gli eredi del cardinale, i Gallio Trivulzio duchi d'Alvito, diedero investitura perpetua del castello e dei terreni attigui al loro livellario Carlo Brielli nel 1799. Il nobile Giovanni Antonio Strada di Garlasco acquisì nel 1804 la piena proprietà del castello e dell'ex feudo di Scaldasole, che includeva anche un forno ed un torchio nella cascina attigua al maniero.   Il cardinale Tolomeo Gallio, segretario alle lettere ed ai brevi di papa Pio IV (1559-1565) e, successivamente, segretario di Stato di Gregorio XIII (1572-1585), sistemò il giardino fastosamente, ma purtroppo dell'opera non rimangono che due enormi magnolie sul lato settentrionale del fossato, colmato per l'occasione, nonché una scalinata in sasso, adornata da due statue di Vicenza, che scende ad occidente. A poca distanza dall'ingresso settentrionale il prelato fece costruire delle bellissime scuderie, ancor oggi ben conservate. (fonte www.castellodiscaldasole.it) Il castello di Scaldasole è la collocazione ideale per eventi e manifestazioni di prestigio, conferenze e servizi fotografici. Il castello di Scaldasole offre la possibilità ai gruppi ed alle scolaresche di essere visitato. Guidati dal proprietario si ammireranno le bellezze del complesso monumentale immersi in un contesto storico millenario, specchio degli avvenimenti e dei personaggi celebri che lo hanno reso unico e speciale. Il castello con il museo archeologico e l'azienda agricola sono visitabili da comitive e da scolaresche di almeno 15 persone, prenotando (fisso) +390382907779 - (mobile) +393381487696  Oppure: folperti@castellodiscaldasole.it Photo: Delegazione FAI Pavia
Castello di Scaldasole

Highline Milano, sui tetti della Galleria

Esperienza unica in cima ai camminamenti della Galleria Vittorio Emanuele
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Cripta di San Sepolcro a Milano – Visita a lume di lanterna

Visita guidata all’antica Cripta di San Sepolcro, gioiello della Milano Sotterranea
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Dal Pizzo dei Tre Signori alla Valtellina

Quinta tappa della DOL (Dorsale Orobica Lecchese) che attraversa la “Via del Bitto”
5. Dal Pizzo dei Tre Signori alla Valtellina

Al Rifugio Tita Secchi lungo il sentiero di Cadino

Siamo nel cuore del Parco Adamello in provincia di Brescia dove la natura conquista con i suoi paesaggi incontaminati e di unica bellezza. L'itinerario è un percorso facile, su un’ampia mulattiera lastricata, con un dislivello di circa 550 m, è fattibile a piedi anche da chi ha poco allenamento, mentre richiede una buona preparazione per chi volesse farlo con MTB e e-bike. Naturalmente basterà, per i meno preparati, scendere di sella nei pezzi più ripidi. È consigliabile portare con sé bevande in quanto, nella valle che si va a percorrere, non è agevole provvedersi di acqua. Questa mulattiera, indicata come sentiero N°17, è fattibile solo in estate, la chiusura del Passo Crocedomini impedisce di raggiungere la Malga Cadino (chiuso fino ai primi di maggio, solitamente all’altezza della località Bazena, per chi proviene dalla Valle Camonica; sbarrato nella località Gaver, per chi transita dalla Val Sabbia). La Malga Cadino si trova sul lato a valle della strada e sullo stesso lato vi sono diversi spazi per il parcheggio delle auto. Mentre sull’altro lato della strada è subito visibile una strada sterrata che si addentra nella omonima Valle di Cadino della Banca. La prima parte è percorribile anche con fuoristrada, inizia pianeggiante con alcuni tratti più ripidi ed in circa 40 minuti si giunge alla Corna Bianca. È questa un rilievo di roccia calcarea che si distingue elevandosi, bianca, nel mezzo alla Valle. Da qui inizia la mulattiera che dirige verso nord con alcuni tratti selciati, altri tratti con finissima sabbia che per un attimo dà l’illusione di essere su una spiaggia di mare.La diversità di terreno, di composizione delle rocce, fa si che qui si possono trovare anche una ricchezza incredibile di fiori solitari o in infiorescenze, rendendo questa escursione interessante sia per appassionati botanici che geologi. Si arriva in breve ad un piccolo dosso dove si può apprezzare una “spianata” di rododendri: indovinare il periodo di maggior fioritura e l’orario in cui il profumo è più intenso non è cosa per tutti. Uscendo un poco dal percorso (impossibile da perdere, visto il lastricato lo individua facilmente) ci si può dirigere un poco a destra per visitare i resti, un po’ poco conservati, di una postazione risalente alle opere difensive della Grande guerra 1915/18.Da qui si può ammirare la propaggine sud della Cresta di Laione ribattezzata Castello di Gargamella, in quanto la parte alta emerge dal verde del pascolo, ripidissima e rocciosa con formazioni che ricordano torrioni di fortificazioni. Il tracciato dell’escursione rasenta i “piedi del Castello”. Continuiamo sulla mulattiera, su un piccolo tratto in discesa fra i rododendri e poi la salita ci impegna, seguendo un grande semicerchio nella valle, verso nord, portandoci, più ripida, verso un balcone naturale ove troviamo dei ruderi di una piccola struttura diroccata ricordata come “la Baita del Pastore”. Le montagne un tempo erano maggiormente utilizzate per il pascolo. L’alpeggio, nelle parti più basse (e più comode) era riservato ai bovini, mentre gli ovini e caprini (più agili e che richiedevano meno cure) venivano pascolati nelle terre più alte e il pastore doveva crearsi un riparo presso le proprie greggi. Poco più avanti ci si collega al sentiero n° 1 (ex n° 18) che giunge da Bazena e tenendo la destra ci si incammina verso il Passo della Vacca, questo tratto ha una pendenza piacevole, più dolce del tratto precedente ed è il caso di fermarsi per individuare sul profilo del Passo della Vacca, il masso a forma di bovino che dà il nome al Passo e al Lago; ci vuole un poco di attenzione perché da questo punto il masso ci mostra il posteriore che appare come un parallelepipedo rettangolo. A circa cento metri dalla Vacca, sul Passo, si può scegliere se tenere la sinistra e procedere sul sentiero storico che consentirà di arrivare al Lago della Vacca dall’alto, con un panorama su tutta la conca oppure scegliere la più comoda e un po’ più breve deviazione a destra che porta sotto lo sbarramento della diga, a pochi metri dalla casa dei guardiani della diga e del sovrastante, visibile, Rifugio Tita Secchi. Quest’ultimo è suggestivamente posizionato a pochi metri dal lago con alle spalle un massiccio, austero Cornone di Blumone che si erge fino a 2843 m. mostrando su questo lato pareti ripide sfida per gli appassionati arrampicatori a cui offre vie di ogni difficoltà.Il rifugio è di costruzione recente, ha iniziato la sua attività nel 1992, ed è attrezzato per dare alcuni confort senza stravolgere la vocazione iniziale. - Ph: @momacomunicazione
Al Rifugio Tita Secchi lungo il sentiero di Cadino

Il Cammin Breve

Una "breve" guida per 7 chiese nel cuore di Milano

Pavia

Conosciamo meglio Pavia, la Lomellina e l'Oltrepo' pavese attraverso i video di chi ben la conosce o l'ha visitata per noi
Pavia