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Il dolce autunno lombardo

In Lombardia, ogni provincia vanta specialità dolciarie tipiche, ottenute mescolando con fantasia gli ingredienti di qualità che provengono dalla filiera agroalimentare regionale, una delle eccellenze del nostro Paese.

 

Farina, burro, uova e frutta - semplici interpreti della cucina casalinga - da secoli vengono trasformati con perizia in ciambelle, biscotti e creme squisite…

 

Dolci e dessert della cucina regionale lombarda
Torta di Rose mantovana, Pan dei Morti milanese, Tortionata lodigiana, bussolà bresciano, brisciola valtellinese…  Ecco i dolci d’autunno della tradizione lombarda, che con il loro gusto antico evocano, al primo morso, storie e leggende dei luoghi da cui provengono.  

 

Pan de Mej, Pan dei Morti e Castagnaccio: a Milano, non solo panettone
Se è vero che a Milano il re dei dolci è il Panetùn, è pur vero che la sua corte è alquanto numerosa! Il contadino Pan de Mej, detto anche pammeino o pangiada, è fatto con farina di miglio o mais e lascia in bocca l’aroma squisito dei fiori di sambuco di cui è cosparso. Intenso e ricco di sapori, il novembrino Pan dei Morti è invece arricchito con uvette, mandorle, fichi, cannella e vino passito. Il Castagnaccio, dolce diffuso in molte regioni la cui origine risale al ‘500, in Lombardia è chiamato anche piattona o baldino. Provate a farlo, la ricetta è molto semplice: mischiate 500 gr di farina di castagne con 200 ml di latte, un bicchiere d’acqua tiepida con un goccio di brandy e 3 cucchiai di olio, aggiungete pinoli, uvetta e zucchero, quindi mettete l’impasto su una teglia unta, adagiandovi due rametti di rosmarino. Infine, in forno a 180° per 1 ora. Squisito!

 

Dolci della tradizione nel Lodigiano
Poco lontana da Milano, Lodi regala alla gola due dolci di calibro. La Crema lodigiana rende onore al mascarpone, di cui la cittadina è considerata patria. Con uova, zucchero e rhum, nell’800 veniva servita con la mostarda di frutta, oggi è perfetta con biscottini o panettone e ideale nei giorni più freddi. 

Diffusa già nel tardo Medioevo, la Tortionata è fatta con burro, farina e mandorle. La sua ricetta venne codificata a fine ’800 dal pasticciere lodigiano Carlo Tacchinardi e il suo nome verrebbe da tortijon, fil di ferro attorcigliato difficile da tagliare quanto la torta, che si sbriciola e si mangia a pezzi, come la mantovana Sbrisolona.

 

La dolcezza è di casa a Mantova: la torta fiorita
Mantova è la regina dei dolci in Lombardia: dal Bussolano o bisulan, semplice e sodo ciambellotto da inzuppare nel vino, al natalizio Anello di Monaco con mandorle e nocciole, alla ricca Torta Elvezia, inventata dal pasticciere svizzero Putscher e che alterna a dischi di pasta di mandole, strati di zabaione e crema al burro…  La nostra preferita è però la Torta di Rose, composta da tante morbide corolle di pasta lievitata, ricca di burro e, pare, il dolce più famoso ai ricevimenti della Corte dei Gonzaga. 

Da Brescia a Sondrio: Bussolà e Bisciola
A Brescia, il Bussolà inizia a comparire a tavola con i primi veri freddi, per poi trionfare a Natale. Questa gustosa ciambella casalinga col buco, dolce tradizionale della città fatto con uova, burro e farina, ha origini medievali e deriverebbe dall’antico panis buccellatus cioè “pane bucato”. 

Origini leggendarie sono quelle della Bisciola, detta anche pan dei fichi o panettone valtellinese. Pare l’abbia creata a fine ’700 il cuoco di Napoleone per l’imperatore, che aveva invaso l’Italia e si trovava nelle valli sopra Sondrio. Gli ingredienti? Tutti del luogo: farina, frutta secca, burro, uova e miele.

 

Bergamo: la torta Donizetti per curare il mal d’amore
Tra i più celebri operisti dell’Ottocento, dai natali bergamaschi, Gaetano Donizetti ha lasciato all’umanità opere meravigliose e… anche una torta! La Torta del Donizetti è una ciambella soffice, arricchita con frutta candita, vaniglia e maraschino dal sapore inconfondibile. Narra la leggenda che Gioacchino Rossini, preoccupato per le pene d’amore dell’amico e collega, commissionò al proprio cuoco un dolce meraviglioso, che ne curasse il cuore affranto. In realtà, la ricetta fu dedicata dal pasticciere bergamasco Balzer al musicista, per celebrarne il centenario della morte, nel 1948. Certo è che la dolcezza è sempre la cura migliore, anche servita a fette!

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Ph: Bisciola valtellinese - valtellina.it

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