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Un giro in moto fra gli Appennini del Pavese

Questo giro in moto riguarda il Passo Penice, itinerario molto famoso tra i motociclisti del Nord Italia.   Partiamo da Pavia, la città delle Cento Torri, dell'Università e del famoso Ponte Coperto. È proprio da qui, dove il Naviglio sfocia nel Ticino, che inizia l’itinerario, lungo complessivamente circa 130 Km e che esplora gli Appennini del Pavese, fino a raggiungere una vera e propria icona del mototurismo, il Passo Penice e il suo famoso santuario.Si parte da Pavia verso Il ponte di ferro detto "Della Becca" che sorge sul fiume Po, appena dopo la confluenza con il Ticino in Comune di Mezzanino, e che appunto collega la pianura pavese con le terre dell'Oltrepò Pavese. Superato il ponte ci dirigiamo verso Broni fino a raggiungere la nostra prima tappa, il lago di Trebecco (giusto al confine tra Lombardia ed Emilia); parcheggiate le nostre moto potremo fare una passeggiata sulla diga del Molato oppure rilassarci sulla piccola spiaggia della Chiesetta.Dopo aver costeggiato il lago, si prosegue sulla strada verso il Passo del Penice, il percorso è un susseguirsi di curve e salite e discese, un paradiso per i bikers. Facile farsi prendere la mano nelle curve e controcurve, ma ricordiamoci sempre che su questa strada possono passare anche mezzi di una certa dimensione. Pertanto, prudenza ed attenzione.Dopo essere arrivati in cima al passo, potremmo fermarci per fare qualche foto e visitare il Santuario mariano dedicato al Nome di Maria in vetta al Monte Penice, sul confine tra l’Emilia-Romagna e Lombardia, tra le province di Piacenza e Pavia, si trova ad un'altezza  di 1460 metri  e permette di godere di viste panoramiche a 360° davvero uniche sugli Appennini e sulle valli circostanti. Qui siamo quasi più vicini al mare di Genova che a Milano. Nella zona ci sono ristoranti, osterie e trattorie dove provare gli ottimi piatti locali come il salame di Varzi. Sulla strada del ritorno ci dirigiamo verso Varzi.  La strada in moto è ancora accattivante, con molte curve, ma man mano che ci si avvicina alla pianura diventerà sempre più lineare. Una volta raggiunta Voghera, il viaggio proseguirà e terminerà a Pavia, una passeggiata per il centro di questa bellissima cittadina è il modo migliore per completare questo itinerario alla scoperta delle colline dell’Oltrepò Pavese. - (Ph:  marco_dondero)  

Il museo dei vigili del fuoco

Tra i tanti musei che è possibile visitare a Milano c’è anche quello dei pompieri, che racchiude una serie di oggetti e auto d’epoca di non poco valore, soprattutto storico.   I pompieri, da sempre, rappresentano un mito, degli eroi, non solo agli occhi dei bambini ma anche dei grandi.Ogni anno si svolge la festa dei pompieri, dedicata a Santa Barbara, la Santa protettrice dei pompieri, generalmente nella caserma principale di Milano o in una di quelle più grandi dove tutti sono invitati a parteciparvi e ad ammirare alcuni cimeli e auto storiche di un tempo.In origine il museo si trovava in una delle sale del Castello Sforzesco successivamente trasferito nella scuola della caserma di via Ansperto, già dall'anno 1885 sede principale del Comando.Ci furono poi dei cambiamenti: il museo non solo riuscì a sopravvivere alla seconda guerra mondiale ma contribuì anche con le sue pompe a vapore, un tempo installate su carri di soccorso a cavalli, a prestare soccorso durante i bombardamenti aerei sulla città di Milano.Oggi il museo dei pompieri e di ciò che resta di quegli anni si trova nel comando dei pompieri di via Messina. Un grande contributo al museo è stato dato dagli stessi vigili del fuoco in pensione che si sono dedicati  alla raccolta e al recupero di oggetti o alla cura dell’ambiente stesso del museo.Il “nuovo” museo fu inaugurato il 4 dicembre 1998 con la partecipazione di Sua Eminenza il Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano.I più interessanti cimeli della storia del Corpo, dal XVIII secolo ai nostri giorni, si trovano esposti in una raccolta che testimonia l'evoluzione continua dei macchinari, delle apparecchiature di telefonia e radiocomunicazione, delle tecniche antincendio e di soccorso alla protezione personale dei Vigili.Un museo dedicato ai vigili del fuoco garantisce la trasmissione agli odierni e futuri vigili del fuoco di un domani di una ricca eredità di conoscenza e progresso tecnologico che si tramanda nel corso degli anni. (Ph: youreporter)

Un angolo di paradiso sul Monte Puscio, in provincia di Como

Per gli amanti delle passeggiate, non troppo impegnative, e per chi è alla ricerca di un posto facile da raggiungere dove poter trovare pace e godere di un bellissimo paesaggio, il Monte Puscio con la sua croce di Maiano è il luogo ideale.   Si trova poco lontano dal monte Bollettone e dal monte Palanzone, in provincia di Como e offre un bel panorama su tutta la pianura Padana.Dista circa un’ora da Milano e si può lasciare l’auto al parcheggio di Albavilla Alpe Vicerè. Da qui inizia il percorso. Sono circa 300 metri di dislivello con un po' di sali e scendi. Per arrivare alla croce di Maiano si segue la strada fino al rifugio Capanna Mara. Da lì, alla destra del rifugio, dove c’è la bandiera dell’Italia, per chi vuole c’è il piccolo sentiero che porta alla croce di Maiano.Qui la strada cambia un po' e questo, se vogliamo, è il pezzo di cammino un po' più impegnativo.Il tempo di percorrenza dal parcheggio Alpe Vicerè alla croce di Maiano è di circa un’ora e mezza sia all’andata che al ritorno. Una volta arrivati al rifugio Capanna Mara conviene fare l’ultimo pezzo di strada che porta alla Croce perché il posto è veramente bello. Alla fine del sentiero ci si trova davanti ad uno spiazzale dove gia da lontano si intravede la croce con il suo altare. Solo la vista che c’è da lassù merita la camminata. Siamo a circa 1200 metri di altezza e si può ammirare sia il lago di Pusiano che il lago di Annone. Davanti alla croce c’è un piccolo altare che la rende ancora più suggestiva. La croce, ben visibile anche dai paesi sottostanti, venne posata nel 1964 insieme al piccolo altare utilizzato durante la S. Messa che, come da tradizione, viene celebrata il primo maggio di ogni anno. La croce, grande, fu ricavata dalle vecchie rotaie della tranvia Stecav, in funzione dal 1912 al 1955, che collegava Como con Lecco, passando per il centro cittadino di Erba-Incino. Se non ci siete mai stati provate questa passeggiata e di sicuro non resterete delusi. 

Dall’altopiano al lago

Antichi sentieri: il sentiero del Porto ed il sentiero delle operaie

Il Faggio di Cassiglio

Nelle foreste delle Orobie Occidentali è custodito l’elegante ed imponente Faggio di Cassiglio, un gioiello arboreo da scoprire.

I grandi Faggi di Morterone

Maestosi alberi impreziosiscono un luogo davvero magico, dove il tempo sembra essersi fermato.

Il Pioppo della “Piccola vedetta lombarda”

Storia, letteratura ed alberi monumentali a volte s’intrecciano: è il caso del Pioppo della “Piccola vedetta lombarda” a Voghera.

Longone al Segrino

A spasso nel tempo sulle sponde del lago

Viaggia sui treni storici in Lombardia

Tutti in carrozza viaggiando sui treni storici lombardi.
Viaggia sui treni storici in Lombardia

Museo Alfredo Binda

Museo a Cittiglio che ripercorre la storia di Alfredo Binda

Il Belvedere della Sighignola

La Val d’Intelvi è una valle montana, situata in provincia di Como a ridosso del confine Svizzero, che collega il lago di Como al Lago di Lugano. Spettacolare la vista di questi due grandi laghi, e spettacolare l’intero percorso.   Attraverso l’autostrada A9 è possibile raggiungere la città di Como (ultima uscita di Como nord prima del Confine Svizzero), da qui inizia la Statale Regina che percorre tutta la sponda in riva comasca. Il Lago di Como è famoso in tutto il mondo sia per i paesaggi, che fondono l’azzurro del lago con il verde delle montagne, che per gli incantevoli caratteristici ed antichi Comuni che si incontrano lungo tutto il tracciato, molto variegato e nei fine settimana anche molto trafficato. Nella bella stagione, potrebbe capitare di incrociare su queste strade un altro famoso motociclista, che ama molto frequentare queste zone in sella alla sua rombante moto…Cernobbio, Moltrasio, Laglio, sono solo alcuni dei Comuni che si incontrano, e che ben meriterebbero una visita a piedi per le strettissime vie che scendono a lago. Arrivati ad Argegno una secca deviazione a sinistra ci fa imboccare la SS340 per la Val d’Intelvi. Pochi metri e siamo già al primo di numerosi tornanti, sia nel tratto in salita che in quello discesa. Si prosegue dunque attraversando i Comuni di Pellio Intelvi e Lanzo d’intelvi, dal cui centro parte la strada (ancora tornanti…) che conduce verso la Sighignola, montagna sul confine di oltre 1.300 metri di quota. A fondo strada si arriva finalmente al “Belvedere della Sighignola”, splendido balcone panoramico sospeso sul Lago di Lugano e sulle ininterrotte catene montuose della Svizzera. Dopo aver ammirato e immortalato il panorama meraviglioso, con una vista spettacolare tanto che il belvedere è denominato ''il balcone d'Italia', possiamo mangiare o fare uno spuntino in uno dei ristoranti, locande, agriturismi della zona. Pronti via, si torna in sella per affrontare il ritorno. Prudenza nei week end, perché la Strada Regina che costeggia il lago è veramente molto trafficata.  

Sondrio nel mito di Orlando

L' Orlando Furioso in Valtellina è un viaggio nel cuore delle Alpi tra immagini e parole.