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I Malfatti

Piatto della tradizione contadina dell’Oltrepò Pavese

Trekking da Brumano al Rifugio Resegone

All’ombra del Monte Resegone

Trekking da Pizzino al Rifugio Gherardi

Fra i borghi della Val Taleggio

Trekking in Lombardia con i bambini

Ecco i percorsi in Lombardia adatti a grandi e piccoli da fare in inverno

Olevano di Lomellina

Olevano di Lomellina è un piccolo comune della provincia di Pavia, nella regione detta Lomellina, fra i fiumi Po, Sesia e Ticino. E' un paese di antiche origini la cui esistenza è sempre stata legata all'agricoltura che ancora oggi costituisce l'attività principale La vasta pianura della Lomellina ove sorge Olevano, si estende fra il Ticino, il Po ed il Sesia: " una terra strana, inquietante ed affascinante che offre ai visitatori grandi spazi, grandi silenzi, ed ampi orizzonti cosi rari in Italia. Qui tutto é stato costruito, trasformato ed organizzato dall'uomo con infinita e secolare pazienza, per natura questa terra di risorgive sarebbe un'impraticabile palude: ed in effetti tale é stata per secoli. Poi, le comunità di monaci nel medioevo, la colonizzazione feudale nel Duecento, e le grandi riforme agronomiche introdotte dagli Sforza, che sperimentarono nelle seconda metà del quattrocento la coltivazione del riso, hanno fatto della Lomellina un mosaico di ricchissimi campi di cereali. Al servizio di questa estensione di coltivazioni é stato organizzato un complesso sistema di rogge e canali e sono sorte le tipiche cascine a corte chiusa, insediamenti caratteristici dell'agricoltura industrializzata della pianura padana. Oggi il faticoso ciclo della coltivazione del riso, basato sul trapianto e sulla pulizia del cereale ad opera delle mondine, in campi prima seminati a foraggio, con una continua rotazione di colture, é soltanto un ricordo; fertilizzanti, diserbanti e mezzi meccanici hanno semplificato enormemente il ciclo lavorativo che inizia ad aprile con lo spianamento, l'allagamento e la semina del riso, direttamente in risaia, e termina a settembre con la mietitura, la trebbiatura e l'essiccazione del cereale, Anche se sono sparite le mondine "canore" e si é di molto ridotto il numero delle rane gracidanti, il territorio lomellino conserva ancor oggi nei suoi spazi dilatati, profondi e misteriosi un fascino intrigante e discreto, disperso fra cielo ed acqua. Nel 2018 è stato inaugurato il Museo di arte e tradizione contadina che raccoglie gli oggetti più significativi del mondo contadino lomellino dall'Ottocento agli anni sessanta del Novecento. Esso è ospitato in un edificio rurale ristrutturato, un tempo adibito a stalla e fienile , sito in Via Uberto de' Olevano, di fronte al Castello Medievale. Il 15 e 16 agosto, in occasione della festa di San Rocco, si svolge la Sagra del Salam dla Duja, il tipico salame di maiale conservato sotto grasso nelle olle, La duja è un vaso di terracotta in cui vengono conservati i salami confezionati con carne di maiale, sale e pepe, essi vengono asciugati e stagionati per circa un mese, prima di essere messi nella duja, ricoprti dallo strutto. Fonte Comune di Olevano di Lomellina Photo:  Solaxart - Preboggion - Milano 

Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci

Entra in uno dei luoghi storici più suggestivi nel cuore di Milano in un viaggio tra passato, presente e futuro.

Sentieri tematici

Da Aprica è possibile raggiungere diversi sentieri tematici. Ognuno con delle caratteristche proprie e rinnomate, rappresentano delle eccellenze naturalistiche impareggiabili. Il connubio fra la cura del territorio e la memoria storica e culturale, dà vita ad esperienze da vivere con tutta la famiglia o da soli, a contatto con se stessi… Sentiero storico-militare “Monte della Croce” Il facile sentiero, adatto a tutti, che parte dalla piazzola antistante il ristoro “Quercia Antica” in Pian di Gembro è un percorso risalente alla Prima Guerra Mondiale, corredato da chiari pannelli descrittivi. Faceva parte della Linea Cadorna, per la difesa dei confini nazionali, nell’eventualità di un attacco austriaco. Sono conservate delle gallerie per il ricovero di munizioni ed una di puntamento rivolta verso Tirano. Dal punto di vista naturalistico, le specie vegetali prevalenti sono l’abete, il pino silvestre, il larice, la betulla e, nel sottobosco, il mirtillo nero. Al termine del percorso, si può ammirare la torbiera da un belvedere. Sentiero religioso “Beato P.G. Frassati” È grazie al Club Alpino Italiano che ha abbracciato l’iniziativa denominata “I sentieri Frassati d’Italia” al fine di realizzare in ogni regione italiana un sentiero dedicato al celebre alpinista che Aprica insieme a Corteno Golgi vantano il privilegio di possedere quello della Lombardia. Dal borgo di Sant’Antonio sale a Savrone, lungo un antico sentiero, conduce a Premalt, per poi arrivare al disco orografico (2000m), nei pressi dello Zappello dell’Asino, magnifico punto panoramico sulla Valtellina e su parte della Valle Camonica, giungendo infine alla cappella dedicata a S. Carlo, edificata a lato del Rifugio CAI Valtellina (1900m). Sentiero naturalistico “Il legno è vita” Dalla Malga Magnolta al Rifugio CAI Valtellina il sentiero 341 è stato denominato Sentiero tematico “Il legno è vita” e lungo il suo percorso sono state posizionate diverse bacheche con pannelli descrittivi che illustrano l’importanza del legno e tantissime curiosità sulle sue funzioni. Inaugurato nell’agosto del 2004 il sentiero nel 2016 è stato adottato dai bambini della scuola primaria di Aprica per il progetto “la Scuola adotta un monumento”. Il sentiero è molto comodo e di facile percorribilità senza grandi dislivelli, nella parte centrale si possono ammirare dei bellissimi panorami sulle Alpi Retiche. Sentiero storico “Premio Nobel C. Golgi” È un percorso facile, immerso per lo più nel bosco che si sviluppa tra Aprica e Corteno Golgi. È dedicato a Camillo Golgi, insigne ricercatore che ricevette nel 1906 il premio Nobel per la Medicina e Chirurgia, primo Nobel italian. Originario di Corteno (località denominata in suo onore Corteno Golgi) e poi, per decenni fu ospite ad Aprica durante le vacanze estive. Lungo il percorso sono stati dislocati numerosi pannelli descrittivi riguardanti la storia biografico-scientifica del luminare e le peculiarità storico-ambientali del luogo. Cammin facendo è possibile ammirare un bell’esempio di segheria alla veneziana e nelle immediate vicinanze, la chiesetta di S. Martino Franco (XI sec.), posta su di un’altura.
panorama

Passeggiata Teglio- San Martino- Murenken- Sant'Antonio

Difficoltà: facileTipologia: anelloTempo di percorrenza: 1 ora e 40 minutiAdatta a famiglie con bambini È possibile lasciare l’auto nell’ampio parcheggio antistante il cimitero di Teglio.Si percorrono quindi pochi metri sulla strada provinciale in direzione dell’abitato di Teglio. In prossimità di un boschetto di conifere (con esemplari di cedro, abete rosso, douglasia), sorge una piccola area di sosta con tavolo e panchine, da cui parte una stradina diretta verso il fondovalle, asfaltata per un breve tratto. Verso monte si può ammirare il campanile della chiesa di San Martino. In prossimità dell’accesso a un'area privata, si scende a sinistra lungo uno sterrato e, percorse poche decine di metri, ci si ritrova tra prati e boschi della località di Murenken. Al successivo bivio, nei pressi di un boschetto di betulla, si procede verso destra e si attraversano quindi alcuni prati e campi. Si costeggia poi, per un breve tratto, un'antica mulattiera, su cui ci si innesta successivamente, addentrandosi in un bosco di castagno. La strada scende ripidamente, fino a raggiungere il tracciato asfaltato della strada provinciale che da Chiuro conduce a Teglio; da questa poastazione, si gode di una meravigliosa vista sull’intera porzione centrale della Valtellina. Si svolta a sinistra e si percorre un breve tratto in discesa su asfalto verso la ben visibile chiesa di Sant'Antonio, prendendo in seguito la stradina asfaltata che al termine del tornante appena percorso, scende verso sinistra e quindi verso la chiesa. Si prosegue in direzione dell’abitato di Teglio e si raggiunge il nucleo abitato della contrada di Sant'Antonio. Nei pressi di una fontana rivestita in pietra, si prende una ripida stradina in cemento che si percorre lasciando la fontana alla propria sinistra. Degno di nota l’affresco murario di carattere votivo presente nelle vicinanze. Si piega quindi verso sinistra, proseguendo ancora qualche metro su cemento e svoltando poi a destra, ancora su cemento, superando un breve tratto molto ripido. Si giunge quindi sullo sterrato e, lasciate le ultime case di Sant'Antonio, si prosegue costeggiando una coltivazione di meli, sempre in direzione di Teglio. A monte di un pilone dell’alta tensione si prosegue ancora diritto in direzione della linea elettrica. Si raggiunge quindi un nuovo tracciato sterrato e si prende a sinistra, lasciando alla propria destra un ponticello. Si sale quindi rapidamente verso la strada provinciale che si raggiunge nei pressi di un’abitazione. Svoltando a sinistra e percorrendo poche decine di metri ci si ritrova al punto di partenza. Clicca il link qui sotto per scoprire il prossimo percorso!

La villa romana

Scopri a Palazzo Pignano la villa romana e il cuore del Lago Gerundo

Infopoint Mantova

Mantova, città d’arte e di cultura dal fascino senza tempo, uno scrigno di meraviglie circondato dai laghi, nell' incantevole cornice del Parco del Mincio.

Infopoint Cremona

Al servizio del turista!

Mantova: Piazza Sordello

Un tempo Piazza San Pietro, costituiva non solo il sagrato della Cattedrale, ma anche il palcoscenico del potere dei Gonzaga.
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