• Itinerari

Le vie del ferro

Premana andata e ritorno, fra alpeggi, miniere e suggestivi scorci

Partenza/Arrivo
Da: Casargo (LC)
A: Casargo (LC)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate
Durata/Lunghezza
10 ore
22km
Dislivello
Salita: 2213m
Difficoltà
DIFFICILE

Il percorso inizia nel centro di Premana, in Piazza della Chiesa e prosegue a sinistra in Via della Repubblica, oltrepassati due tornanti si dovrà prendere a sinistra seguendo le indicazioni per Premaniga.

Gli alpeggi che circondano l’abitato di Premana tra i 1300 e i 1800 metri di quota sono circa una ventina. Costruiti, nel corso dei secoli, su pendii ripidi resi fertili da un duro lavoro di dissodamento e di terrazzamento dei terreni seguito alla ripulitura dalle pietre utilizzate poi per le costruzioni di abitazioni e muretti a secco.

Contrariamente a quanto accade in molte altre località alpine le abitazioni sono in ottimo stato di conservazione grazie alla frequentazione degli abitanti di Premana che, ogni volta che è loro possibile, raggiungono le baite che appartengono da secoli alle loro famiglie.

Dopo pochi minuti di cammino si abbandonerà la strada sterrata per immettersi sul sentiero che prosegue a sinistra seguendo per Descolo, inizia qui un'antica mulattiera che conduce prima a Descolo, poi a Pezzapra ed infine a Premaniga.

Dal belvedere all'ingresso di Premaniga si imbocca il sentiero in discesa che passa per Faedo e Domànt sino a giungere all'Alpe Rasga, qui si percorrerà un tratto di strada sterrata in salita che conduce a Fraina, dove inizia il sentiero militare per la Bocchetta di Làrec.

Giunti alla Bocchetta di Làrec si potrà godere del panorama per incamminarsi poi verso le tipiche costruzioni rurali dell'Alpe e il Rifugio Casera Vecchia di Varrone.

Per raggiungere le miniere dal Rifugio di Varrone si dovrà percorrere un tratto di strada che scende a valle ed appena dopo il ponte prendere il sentiero a sinistra che porta verso le miniere di ferro e la Val Biandino. Dopo 40 minuti circa si arriverà all'altezza della Miniera Caleotto dalla quale veniva estratto il minerale ferroso denominato “Siderite” (Carbonato di Ferro), che subiva poi il processo di raffinazione nei vicini forni e veniva infine trasportato a valle per essere fuso e lavorato.

La miniera Caleotto è visitabile per circa settanta metri, il suo imbocco principale è stata l’ultimo ad essere abbandonato dopo un tentativo di utilizzo nel 1940 da parte della dell’acciaieria lecchese dovuto al tentativo di sopperire alla scarsità di materie prime in seguito delle sanzioni imposte all’Italia.

Poco sopra la Miniera Caleottol si potranno visitare i resti degli antichi forni fusori, o scendere a valle dal sentiero che prosegue oltre la miniera passando dalla Casera Nuova di Varrone.

Inizia ora la lunga discesa sulla strada di Maria Teresa D’Austria verso lo splendido borgo di Alpe Forno che deve il suo nome ad un forno fusorio qui esistente. La discesa prosegue offrendo agli occhi dei visitatori splendidi scorci panoramici su corsi d'acqua e sulla valle. Lungo tutto il percorso sarà possibile avvistare gli animali selvatici che vivono nella zona: stambecchi, camosci, marmotte, ermellini, aquile reali, possibili anche incontri con rettili diffusi sul territorio alpino come il biacco o la vipera.

Una volta scesi quasi a valle e raggiunta la località Gebbio prendete a destra il sentiero che ci riporterà nel centro di Premana.

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