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Selvino Tour

Partenza da Nembro, in località Saletti che è raggiungibile con la TEB o in auto. Andiamo verso il centro percorrendo una breve ciclabile a ridosso della roggia Seriola e poi fiancheggiando il torrente Carso. Raggiunta la chiesa parrocchiale saliamo lungo la strada che porta a Selvino, dopo 11 km e 20 tornanti raggiungiamo le prime case, incontriamo una rotonda e prendiamo la prima a DX.Attraversiamo tutto il paese e raggiunto lo stop dopo piazza Europa, andiamo a DX, passiamo a fianco alla stazione della funivia e scendiamo per Ama. Manteniamo la strada principale che piega a DX e fa un largo giro fino a giungere alla chiesa di Ama, proseguiamo sempre diritti e dopo diverse curve si raggiunge Amora. Prendiamo la mulattiera (segnavia 537) che scende verso le case che oltrepassiamo per poi proseguire oltre la strada sempre su mulattiera che scende nei prati, raggiunta una tribulina andiamo a SX su un sentiero sassoso e dopo un guado pedaliamo sulla sterrata fino alla chiesa di Petello. Proseguiamo in discesa su sterrata e dopo pochi metri di ripida cementata svoltiamo a Sx sul sentiero A. Noris, continuiamo su sterrato e successivamente imbocchiamo la discesa su sentiero a DX fino ad incrociare la strada che prendiamo in discesa.Allo stop a DX e alla rotonda a SX in discesa fino a raggiungere il paese di Albino, al semaforo proseguiamo dritti verso la stazione dove troviamo la ciclabile valle Seriana che percorriamo fino a Nembro. Raggiunta una piccola rotonda sulla ciclabile andiamo a DX sul ponte e dopo il sottopasso a SX dove più avanti arriviamo al punto di partenza. - Ph: @momacomunicazione
Selvino Tour

Tour Monte Bastia

Prendiamo la ciclabile seguendo le indicazioni per Villa di Serio.Terminata la ciclabile, ci immettiamo sulla strada principale (via Kennedy) e la percorriamo fedelmente per deviare poi a sinistra in via Giovanni Battista Palazzi.Sempre avanti per via Caselle, via Mascarelli e deviamo poi a sinistra in via Pradelli. Pochi metri di asfalto e incomincia lo sterrato e la salita più impegnativa del percorso superando una serie di tornanti fino a un incrocio a tre vie.Andiamo a destra in salita, seguiamo lo sterrato che ci porterà fino alla chiesetta degli Alpini.Ripercorriamo tutto lo sterrato fino all'incrocio a tre vie superato in precedenza.All'incrocio proseguiamo diritti seguendo fedelmente la strada sterrata che offre molti punti panoramici ma facendo attenzione alla deviazione successiva.Qualche metro prima di raggiungere le prime abitazioni, la strada principale prosegue in discesa a destra, noi prendiamo a sinistra la sterrata che rientra nel bosco.Superati dei capanni da caccia, la carrareccia diventa sentiero che devia a sinistra per poi ricongiungerci di nuovo allo sterrato da seguire.Superiamo ancora una serie di capanni da caccia fino a raggiungere la strada asfaltata che seguiremo in discesa verso il paese, fino a incrociare la via Giovanni Battista Palazzi già percorsa all'andata.All'incrocio andiamo a destra e ripercorriamo tutto il tragitto fatto all'andata fino al nostro punto di partenza. Caratteristiche del percorsoLunghezza: km 21.5Difficoltà: FacileCiclabilità: 100%in salita - 100% in discesaQuota minima: 275Quota massima: 482Partenza: parcheggio della stazione di Albino.
Tour Monte Bastia

Dal Rifugio F.lli Calvi al Rifugio Brunone

Si parte immettendosi sul segnavia CAI n. 225 scendendo verso il vicino lago Rotondo costeggiandolo a occidente e, salutato il rifugio Calvi riflesso nelle sue acque, si entra nella valle del neonato Brembo con l’ormai familiare profilo del Pizzo del Diavolo di Tenda di fronte.   Si scarpina in modo altalenante fiancheggiando boschetti di ontani e noccioli, si supera una baita e, poco oltre, anche la prima deviazione per il rifugio Longo (segnavia CAI n. 246).Per costa prativa, macereti e detriti si prosegue in salita sino all’attraversamento del giovane fiume Brembo (40’ dalla partenza, 2.050 m). Un’ampia curva in senso orario ci consente di rimontare lo zoccolo che dà origine alla luccicante cascata che brilla su rocce scure e, costeggiando il corso d’acqua, si perviene al piccolo laghetto di Valsecca a 2.300 metri, dove incrociamo il sentiero n. 248 proveniente dal rifugio Longo.Si continua nel vasto catino racchiuso fra le scure pareti del Grabiasca, del Poris e del Diavolino, mentre volgendo le spalle a valle, si gode ancora della grande visione della conca del rifugio Calvi. Siamo ormai alle sorgenti del Brembo. Si sale un ripido pendio ghiaioso, che, spesso, fino a stagione avanzata, presenta tratti innevati, proiettando lo sguardo sul Passo di Valsecca che, lentamente, raggiungiamo calcando i pendii del Diavolino (2.496 m, 2h dalla partenza).L’escursione avviene ora scendendo il pendio erboso, scorgendo, lungo il percorso, tranquilli stambecchi che colonizzano da qualche decennio questi antichi catini glaciali.La traccia è piuttosto ripida, ma ben marcata, e velocemente ci porta al colorato bivacco Frattini, già nel nostro mirino da mezz’ora (2.125 m).Si scendono ancora i panoramici pendii sino ai pascoli di Tenda, frequentati ormai da pastori con ovini.Il passaggio su una cengia porta sul fondo della Valle del Salto ed è il momento di pensare che ora dobbiamo risalire per 400 metri di dislivello l’assolato versante del Pizzo Gro e della Cima Soliva.E come d’incanto eccoci al rifugio Brunone un vero nido d’aquila.  
Dal Rifugio F.lli Calvi al Rifugio Brunone

In vetta al Resegone il Rifugio Azzoni

Si tratta di un percorso non troppo impegnativo, ma nel periodo invernale, bisogna prestare attenzione per la presenza di ghiaccio soprattutto fuori dal bosco, il consiglio è di avere sempre nello zaino i ramponi. ll sentiero inizia subito in salita, passando accanto a qualche abitazione e tagliando la strada che sale a tornanti verso le ultime case dell'abitato. Sempre in salita si passa davanti ad un agriturismo e si lascia alle spalle il paese. Da qui, sempre seguendo il sentiero CAI 13, si entra nel bosco e si continua fino al Rifugio Resegone.  Dal Rifugio Resegone si prosegue seguendo il sentiero sulla destra. Si attraversa un vasto bosco fino a raggiungere delle deviazioni, bisogna semplicemente seguire sempre i cartelli che indicano il Rifugio Azzoni. Dall’ultima deviazione,  il sentiero si farà ancora più in salita, terminato il bosco, ancora circa 20 minuti di percorso sempre in salita fino da raggiungere il Rifugio Azzoni.  - Ph: Marin Forcella
In vetta al Resegone il Rifugio Azzoni

Al Rifugio Buzzoni dai Piani di Bobbio

Il Rifugio Buzzoni si trova in Valsassina a quota 1590 m all’Alpe Mota, nel comune di Introbio (LC). È un piccolo ed accogliente rifugio del CAI Introbio situato su un balcone naturale che si affaccia sul massiccio della Grigna Settentrionale. Per raggiungere il rifugio nei mesi invernali il sentiero più semplice è il 101, dai Piani di Bobbio, ma per i più allenati si può raggiungere anche da Introbio (sentiero 25) e Barzio (sentiero 19). Qui vi proponiamo il sentiero per tutti dai Piani di Bobbio. Arrivati con la funivia ai Piani di Bobbio, bisogna seguire il tracciato pedonale che dall'impianto di risalita porta fino all’arrivo della seggiovia di Valtorta. Si prosegue lungo la pista “Cedrino 14" e attraverso un caratteristico bosco, che in caso di abbondanti nevicate viene sconsigliato, a favore della deviazione invernale. - Ph: Margherita Pelizzari 
Al Rifugio Buzzoni dai Piani di Bobbio

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Dal Curò tra i fiori della Val Seriana

Itinerario dal Rifugio Curò al Monte Cimone
Dal Curò tra i fiori della Val Seriana

9 spunti per un weekend romantico in Lombardia

Dal lago alla montagna, dal ghiacciaio ad una città d’arte, 9 mete imperdibili in Lombardia per trascorrere un San Valentino indimenticabile. A San Valentino volete fare una sorpresa al vostro partner, ma siete ancora alla ricerca di un posto speciale? Un fine settimana in Lombardia dedicato alle coppie innamorate.  Passeggiate romantiche, panorami mozzafiato, oasi di pace e relax nella regione con il maggior numero di siti Unesco.  Ecco le destinazioni ideali per una fuga d'amore, dove tenersi per mano o fare una proposta di matrimonio. E voi quale meta avete scelto per il vostro San Valentino?  Regala momenti di spensieratezza e gioia a chi ami e condividili con noi utilizzando l’hashtag #inLombardia. 
Skyline Mantova

Campanili e torri in Lombardia

Una salita da brivido sui campanili e le torri più alti della Lombardia
Campanili e torri campanarie in Lombardia

Andiamo, è tempo di… pedalare!

L’autunno è la stagione migliore per scoprire la Lombardia, rigorosamente in bicicletta
Settembre, andiamo, è tempo di… pedalare!

Il dolce autunno lombardo

Arrivano i primi freddi e con loro il desiderio di trascorrere tranquilli pomeriggi casalinghi, riscaldati da un dolce che ci riporti i sapori tradizionali della nostra infanzia in Lombardia
Il dolce autunno lombardo

Fly Fishing in Lombardia

La pesca a mosca, da fare da soli o in compagnia, un’attività peculiare per chi ama trascorrere del tempo immerso nella natura. Scopri dove fare fly fishing in Lombardia.   Per chi ama la pesca ricreativa, la Valmalenco, oasi della pesca della trota, è la meta ideale. Il torrente principale parte dalla Valle di Chiareggio ed è il Mallero, percorre tutta la Valmalenco fino a confluire nell’Adda a Sondrio.  E’ adatto a tutte le tecniche di pesca poiché scorre in ambienti diversi e nella zona del paese di Chiesa in Valmalenco, si trova la riserva dedicata alla pesca a mosca ed anche a quella turistica. La riserva è il fiore all’occhiello della Valtellina in cui ha sede l’Unione Pesca Sportiva Sondrio, polo di riferimento italiano della pesca sportiva. Sono molti i luoghi dove pescare nelle valli bergamasche e in Valseriana, attraversata dal fiume Serio, è presente una delle maggiori riserve di pesca a mosca della Lombardia. Il fiume Pioverna che scorre in Valsassina, nasce dalle pendici del Grigne e confluisce nei pressi di Bellano, dove attraversando i fitti boschi per sfociare nel lago di Como, ha creato nei secoli un magnifico orrido che una delle attrazioni più apprezzate del lago. Nel torrente scorrono acque cristalline e correnti veloce ed anche se le trote non raggiungono dimensioni da record, la grande quantità di pesce presente rende la pesca a mosca un passatempo piacevole per trascorrere il proprio tempo libero all’aria aperta. Inoltre i pescatori alle prime armi possono lanciare liberamente grazie ai grandi spazi che lo caratterizzano. Se amate pescare in piccoli torrenti alpini bisogna assolutamente andare nelle Valli di Sant’Antonio, nel bresciano, nel comune di Corteno Golgi dove si trova la Valle di Campovecchio. Un ambiente incantevole dove lungo il Torrente Campovecchio si può trovare una zona di sola pesca a mosca che si estende per 7 km. Infine, nel comasco il tratto del fiume Senagra, è riservato alla pesca a mosca e si caratterizza per le acque limpide che scorrono su fondale sassoso. Un luogo suggestivo, immerso nella natura dove praticare e condividere in buona compagnia la propria passione per il fly fishing. (Ph: Unione Pesca Sportiva Sondrio) 
Fly Fishing in Lombardia