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Lago di Iseo: preistoria e bollicine

Le incisioni rupestri della Valle Camonica sono famose nel mondo, come il vino della Franciacorta
Lago di Iseo Preistoria e bollicine

Alla scoperta del Bogn

Un giro ad anello impegnativo ma gratificante, con scorci mozzafiato sull’orrido. Percorso corto, ma abbastanza impegnativo a causa della ripidità del terreno, offre panorami spettacolari lungo il sentiero. Partenza da Riva di Solto, attraversando il bögn e costeggiandolo completamente. La salita porta a viste incredibili, poi si scende costeggiando l'orrido fino al ritorno in paese.
Bogn di Riva di Solto

Clusone l'altopiano a due ruote

Clusone andata e ritorno, in bici, nell'alta Valle Seriana
Clusone l'altopiano a due ruote

Da Bobbio al Pizzo dei Tre Signori

Quarta tappa della DOL (Dorsale Orobica Lecchese), nella quale si affronta l’impegnativa salita del Passo del Toro
4. Da Bobbio al Pizzo dei Tre Signori

Dal fiume Serio in bici fino al Rifugio Santamaria

Quella che proponiamo è una pedalata attraverso paesaggi fantastici, il verde delle praterie d'alta quota, gli abeti e le faggete fanno da scenario lungo tutto il percorso. Partenza e arrivo sono al centro sportivo di Ponte Nossa, in ** Alta Val Seriana**, nella Bergamasca. Seguiamo la ciclovia in direzione di Clusone, ma la abbandoniamo dopo circa 2,5 chilometri, portandoci sulla sponda opposta del fiume Serio. Prendiamo quota verso il centro storico di Parre e lo attraversiamo. Si prosegue oltre la Valle Fontagnone, ignorando i segnavia 240 e, inizialmente, 241 per imboccare una ripida rampa cementata. Poco prima della Chiesetta di Sant’Antonio ci immettiamo sull’itinerario 241 e, sempre impegnati su inclinazioni importanti, arriviamo al Monte Alino (1.146 m). La meta successiva, usciti dal bosco e immersi tra prati e pascoli, è il Rifugio Monte Vaccaro (1.520 m). Si rimane sul sentiero 241, su fondo sterrato che richiede, per un breve tratto sconnesso, di spingere la mountain bike. Tornati in sella ci facciamo guidare dalla lunga diagonale che indirizza al Rifugio Santamaria in Leten. Si incontra, spingendo per un altro po’ la due ruote prima di scollinare ed entrare in valle Nossana, la Baita della Forcella (1.720 m). Poi è la volta della Baita del Fop (1.595 m), dove termina la sterrata. Il percorso rimonta in forte pendenza fino a un crinale e richiede, per un centinaio di metri di dislivello, di caricarsi la bici in spalla. A mezzacosta, un poco pedalando e un poco bici alla mano, varchiamo la valle giungendo alla base di una parte scoscesa che obbliga a rimettere la bici sulle spalle.Guadagniamo il pianoro che si apre ai piedi del Passo del Re e della cima di Leten e per pascoli eccoci al Rifugio Santamaria in Leten (1.765 m). Affrontiamo in discesa il tracciato 242 incontrando alcuni passaggi stretti tra le pietre affioranti. Ci si inoltra in una faggeta e giunti sul fondo della vallata, di nuovo tra i pascoli, si passa sull’altro versante. Dalla Baita de Süra (1.280 m) ci abbassiamo in modo deciso, lungo sezioni più scorrevoli che si alternano ad altre più tecniche. Più avanti svoltiamo a destra al bivio che indica la malga di Piazza Manzone (870), inserendoci sul segnavia 245. Prima di Bratte, frazione di Premolo, si scende invece a sinistra per superare il fondovalle e riguadagnare metri arrivando a toccare Cossaglio di Parre. Lasciato alle spalle il paese torniamo in breve tempo al fiume Serio, che oltrepassiamo all’altezza della Chiesa di San Bernardino. - ph: Maurizio Panseri
Dal fiume Serio in bici fino al Rifugio Santamaria

Alle pendici del Monte Canto

Itinerario nel bergamasco, da Ambivere a Mapello
Alle pendici del Monte Canto

Dai Piani dell'Avaro ai Laghi di Ponteranica

Itinerario in Alta Valle Brembana, fino a Gerola Alta
Dai Piani dell'Avaro ai Laghi di Ponteranica

Dal Curò tra i fiori della Val Seriana

Itinerario dal Rifugio Curò al Monte Cimone
Dal Curò tra i fiori della Val Seriana

Da Selino Basso al Santuario della Cornabusa

Il percorso ha inizio all’altezza di Viale alle Fonti, da qui si attraversa il ponticello sulla Pettola, affluente dell’Imagna e si imbocca la mulattiera che porta al cimitero di Mazzoleni passando per la contrada di Cà Mondora. Oltrepassato si giunge in piazza dove si lascia sulla destra la Parrocchiale dedicata a Sant’Omobono, patrono del paese. Imboccata sulla sinistra via Brigata Lupi di Toscana per circa 100 m e con indicazione, sulla sinistra ci si inoltra sulla mulattiera che porta prima al nucleo di Cà Quadre, superando una fontana recentemente restaurata, Rizzolo e giungendo a Cà Mazzoleni (624 m). Da qui non si transita sul sentiero 573, ma si continua su strada asfaltata per circa 150/200 m giungendo al passo del Grumello. Si gira a destra per 50 m circa, non scendendo dal passo; un sentiero sulla sinistra con evidente indicazione ci porta al Santuario della Cornabusa, attraversando boschi e prati, su tratti panoramici, in parte protetti con funi metalliche, con vista sulla Valle Imagna. Si giunge così all’imbocco della grotta. - Ph: Marin Forcella
Da Selino Basso al Santuario della Cornabusa

Selvino Tour

Partenza da Nembro, in località Saletti che è raggiungibile con la TEB o in auto. Andiamo verso il centro percorrendo una breve ciclabile a ridosso della roggia Seriola e poi fiancheggiando il torrente Carso. Raggiunta la chiesa parrocchiale saliamo lungo la strada che porta a Selvino, dopo 11 km e 20 tornanti raggiungiamo le prime case, incontriamo una rotonda e prendiamo la prima a DX.Attraversiamo tutto il paese e raggiunto lo stop dopo piazza Europa, andiamo a DX, passiamo a fianco alla stazione della funivia e scendiamo per Ama. Manteniamo la strada principale che piega a DX e fa un largo giro fino a giungere alla chiesa di Ama, proseguiamo sempre diritti e dopo diverse curve si raggiunge Amora. Prendiamo la mulattiera (segnavia 537) che scende verso le case che oltrepassiamo per poi proseguire oltre la strada sempre su mulattiera che scende nei prati, raggiunta una tribulina andiamo a SX su un sentiero sassoso e dopo un guado pedaliamo sulla sterrata fino alla chiesa di Petello. Proseguiamo in discesa su sterrata e dopo pochi metri di ripida cementata svoltiamo a Sx sul sentiero A. Noris, continuiamo su sterrato e successivamente imbocchiamo la discesa su sentiero a DX fino ad incrociare la strada che prendiamo in discesa.Allo stop a DX e alla rotonda a SX in discesa fino a raggiungere il paese di Albino, al semaforo proseguiamo dritti verso la stazione dove troviamo la ciclabile valle Seriana che percorriamo fino a Nembro. Raggiunta una piccola rotonda sulla ciclabile andiamo a DX sul ponte e dopo il sottopasso a SX dove più avanti arriviamo al punto di partenza. - Ph: @momacomunicazione
Selvino Tour

Tour Monte Bastia

Prendiamo la ciclabile seguendo le indicazioni per Villa di Serio.Terminata la ciclabile, ci immettiamo sulla strada principale (via Kennedy) e la percorriamo fedelmente per deviare poi a sinistra in via Giovanni Battista Palazzi.Sempre avanti per via Caselle, via Mascarelli e deviamo poi a sinistra in via Pradelli. Pochi metri di asfalto e incomincia lo sterrato e la salita più impegnativa del percorso superando una serie di tornanti fino a un incrocio a tre vie.Andiamo a destra in salita, seguiamo lo sterrato che ci porterà fino alla chiesetta degli Alpini.Ripercorriamo tutto lo sterrato fino all'incrocio a tre vie superato in precedenza.All'incrocio proseguiamo diritti seguendo fedelmente la strada sterrata che offre molti punti panoramici ma facendo attenzione alla deviazione successiva.Qualche metro prima di raggiungere le prime abitazioni, la strada principale prosegue in discesa a destra, noi prendiamo a sinistra la sterrata che rientra nel bosco.Superati dei capanni da caccia, la carrareccia diventa sentiero che devia a sinistra per poi ricongiungerci di nuovo allo sterrato da seguire.Superiamo ancora una serie di capanni da caccia fino a raggiungere la strada asfaltata che seguiremo in discesa verso il paese, fino a incrociare la via Giovanni Battista Palazzi già percorsa all'andata.All'incrocio andiamo a destra e ripercorriamo tutto il tragitto fatto all'andata fino al nostro punto di partenza. Caratteristiche del percorsoLunghezza: km 21.5Difficoltà: FacileCiclabilità: 100%in salita - 100% in discesaQuota minima: 275Quota massima: 482Partenza: parcheggio della stazione di Albino.
Tour Monte Bastia

Dal Rifugio F.lli Calvi al Rifugio Brunone

Si parte immettendosi sul segnavia CAI n. 225 scendendo verso il vicino lago Rotondo costeggiandolo a occidente e, salutato il rifugio Calvi riflesso nelle sue acque, si entra nella valle del neonato Brembo con l’ormai familiare profilo del Pizzo del Diavolo di Tenda di fronte.   Si scarpina in modo altalenante fiancheggiando boschetti di ontani e noccioli, si supera una baita e, poco oltre, anche la prima deviazione per il rifugio Longo (segnavia CAI n. 246).Per costa prativa, macereti e detriti si prosegue in salita sino all’attraversamento del giovane fiume Brembo (40’ dalla partenza, 2.050 m). Un’ampia curva in senso orario ci consente di rimontare lo zoccolo che dà origine alla luccicante cascata che brilla su rocce scure e, costeggiando il corso d’acqua, si perviene al piccolo laghetto di Valsecca a 2.300 metri, dove incrociamo il sentiero n. 248 proveniente dal rifugio Longo.Si continua nel vasto catino racchiuso fra le scure pareti del Grabiasca, del Poris e del Diavolino, mentre volgendo le spalle a valle, si gode ancora della grande visione della conca del rifugio Calvi. Siamo ormai alle sorgenti del Brembo. Si sale un ripido pendio ghiaioso, che, spesso, fino a stagione avanzata, presenta tratti innevati, proiettando lo sguardo sul Passo di Valsecca che, lentamente, raggiungiamo calcando i pendii del Diavolino (2.496 m, 2h dalla partenza).L’escursione avviene ora scendendo il pendio erboso, scorgendo, lungo il percorso, tranquilli stambecchi che colonizzano da qualche decennio questi antichi catini glaciali.La traccia è piuttosto ripida, ma ben marcata, e velocemente ci porta al colorato bivacco Frattini, già nel nostro mirino da mezz’ora (2.125 m).Si scendono ancora i panoramici pendii sino ai pascoli di Tenda, frequentati ormai da pastori con ovini.Il passaggio su una cengia porta sul fondo della Valle del Salto ed è il momento di pensare che ora dobbiamo risalire per 400 metri di dislivello l’assolato versante del Pizzo Gro e della Cima Soliva.E come d’incanto eccoci al rifugio Brunone un vero nido d’aquila.  
Dal Rifugio F.lli Calvi al Rifugio Brunone