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Andiamo, è tempo di… pedalare!

L’autunno è la stagione migliore per scoprire la Lombardia, rigorosamente in bicicletta
Settembre, andiamo, è tempo di… pedalare!

Il dolce autunno lombardo

Arrivano i primi freddi e con loro il desiderio di trascorrere tranquilli pomeriggi casalinghi, riscaldati da un dolce che ci riporti i sapori tradizionali della nostra infanzia in Lombardia
Il dolce autunno lombardo

Dolci di Natale in Lombardia

Il Natale è in arrivo. La tradizione dolciaria in Lombardia è ricca e varia ed ogni provincia ha il suo dessert tipico.
Dolci di Natale in Lombardia

Diga del Gleno verso il Passo di Belvisio

Tre livelli, per un itinerario da non perdere
Diga del Gleno verso il Passo di Belvisio

Cima Quarenghi

Trekking per cime nelle Orobie bergamasche
Cima Quarenghi

Dal Rifugio Curò al Rifugio Albani

Dal rifugio Curò, pertanto, di buon mattino, ci si immette sulla mulattiera che scende verso Valbondione (segnavia CAI n.305) e, dopo circa 20’, nei pressi di un tornante, si giunge all’indicazione del sentiero n.404 che si stacca a sinistra della mulattiera stessa (circa 1.750 m). Si imbocca questo sentiero che, con andamento semi pianeggiante e direzione Sud-Ovest, traversa i pendii del monte Cimone, su terreno pietroso alternato a tratti con bassa vegetazione, superando un canalone detritico. Si lascia sulla destra il sentiero n.306 che sale da Lizzola e, con pendenza maggiore, deviando verso sinistra (SE), si risale decisamente su pietroni molto assolati, raggiungendo il cosiddetto “Colle delle Miniere” (1.920 m, 1h dal bivio) sulla cresta che unisce il sovrastante e vicino monte Pomnolo al monte Toazzo. Il panorama che offre questo pulpito merita una sosta: verso Ovest-Nord-Ovest, si ammira la serie di monti che dal Pizzo Redorta prosegue fino al Pizzo Coca, con la valle di Coca e il rifugio Coca visibile all’imbocco della valle. Verso Nord-Est ecco apparire i monti della Valmorta, nei pressi del rifugio Curò, appena lasciato. Dal crinale si discendono, con numerosi tornanti, i pendii erbosi dei pascoli di Passevra, con la baita omonima, recentemente ristrutturata. Stando alti sopra la baita, che osserviamo alla nostra destra, perdiamo quota, tra cespugli di lamponi e grassi pascoli fino a raggiungere il torrente Bondione, nel fondovalle (1.580 m, 30’ dal Colle delle Miniere). Si passa il torrente Bondione, portandosi così sul versante opposto della valle. Qui, in prossimità di un cartello indicatore, vi è il sentiero CAI n.322 che, proveniente da Lizzola, risale la valle del Bondione fino al Passo di Bondione. Continuando lungo il segnavia n.304, si risalgono invece, verso destra (SO), i pendii del monte Crostaro e del monte Sasna, tra ceppi di rododendri. Questo tratto di sentiero supera numerosi canali percolanti di acqua, di cui uno attrezzato con un paio di metri di catena e alcuni poggiapiedi metallici. Continuando si perviene ai pascoli della baita del Crostaro (1.701 m, 30’ dal fondovalle), superata la quale, con dolci saliscendi, si risalgono i pendii sovrastando i pascoli di Fles, su un terreno meno arido e più ricco di humus. Superando alcuni imbocchi di miniera, poco sotto il sentiero, si raggiunge il crinale del Passo della Manina (1.799 m, 40’ dalla baita del Crostaro) con la caratteristica chiesetta posta su un dosso erboso poco oltre, a dominio di due vallate (3h 30’ dalla partenza). Dalla chiesetta ci si abbassa leggermente verso Sud-Ovest (nostra destra), immergendoci nel segnavia CAI n.401, che ci condurrà fino al rifugio Albani. Trascurata ogni deviazione, si prosegue tra cespugli e ontani in direzione dei pascoli alti dell’Asta, che si raggiungono con un percorso a tornanti, dopo aver superato la Sella d’Asta (1.968 m, 30’ dal Passo della Manina). Verso Est (nostra sinistra) è visibile il monte Barbarossa, con i suoi pendii ghiaiosi, ambita meta scialpinistica. Si aggirano i pendii meridionali del monte Barbarossa, tenendosi sulla sinistra della conca e, dapprima su terreno scarsamente inerbato, poi su pietraia, si procede in direzione del Pizzo di Petto. Alla nostra destra, in basso, è visibile il minuscolo laghetto di Vigna Vaga, detto anche “Lago Spigorel” (1.821 m), mentre sullo sfondo si nota elegante la costa calcarea del monte Secco-Pizzo Arera. Si oltrepassa l’ultima sorgente (spesso asciutta), nei pressi della base del Pizzo di Petto e, dopo aver incontrato il sentiero n.309 che sale dai Tezzi di Gandellino, si inizia la lunga risalita, con ampie diagonali, della pietraia posta sotto la cresta del Pizzo di Petto (2.230 m, 1h 30’ dal Passo della Manina). Verso Sud, ecco, come per incanto, apparire la Presolana con il monolitico monte Ferrante, mentre più lontano il gruppo del Pizzo Camino, con le sue forme appuntite, domina la sottostante valle. Attraversiamo ora, verso destra, su un bel tracciato semipianeggiante i pendii della costa che unisce il Pizzo di Petto con il monte Vigna Vaga, raggiungendo il passo di Fontanamora, alla testata della valle Conchetta (2.253 m).Il sentiero prosegue verso Sud-Est, costeggiando la Cima di Fontanamora e salendo a una selletta, dalla quale si scende, in diagonale, alla “Bocchetta settentrionale” del monte Ferrante, una sorta di ampia conca fiorita ed erbosa ai piedi del roccioso spigolo Nord-Ovest del monte stesso (circa 2.260 m, 1h dall’intaglio del Pizzo di Petto). Su terreno detritico si aggira sulla sinistra il monte portandosi alla “Bocchetta meridionale”, dalla quale parte il sentiero “normale” per il monte Ferrante. Siamo vicini alle piste di sci, al cospetto dell’imponente parete Nord della Presolana. Per pascoli magri alternati a tratti più rocciosi, si scende al passo Scagnello (2.280 m, 30’ dalla Bocchetta Nord), dal quale superando pascoli e roccette si giunge nei pressi del cosiddetto “mare in burrasca”, caratterizzato da incisioni e creste aguzze scavate dall’acqua che ricordano le onde marine, situato nei pressi del rifugio Albani, in breve raggiunto.
Dal Rifugio Curò al Rifugio Albani

Tour al Rifugio Vaccaro

Un tour non lontano dalla città, abbastanza impegnativo, ma altrettanto bello ed interessante che permette di scoprire alcune delle bellezze vicino a casa. Si imbocca la Via Campella nel paese di Ponte Nossa e si prosegue in direzione Parre lungo la salita segnavia 241, in asfalto e cemento, che porta alla Chiesa di Sant’Antonio. La strada procede poi a zig-zag inerpicandosi lungo gli scoscesi prati del Monte Alino, offrendo interessanti panorami della media Val Seriana e conducendo sino al Rifugio Vaccaro, punto più elevato del percorso. Una volta riposati, dopo una veloce sosta alla struttura, si ritorna indietro lungo la discesa, percorsa in precedenza in senso contrario, fino alla prima baita Vaccaro, dove si svolta a destra e si entra nel bosco seguendo il sentiero 240A, per poi congiungersi, dopo alcuni tornanti e vallette al 240. Continuando sul sentiero la strada ritorna in asfalto e conduce sino alla Chiesa della SS. Trinità. Una volta giunti a questo punto si ripassa dalla località Campella, già attraversata in precedenza e si prosegue in direzione della provinciale SP35, dalla quale si ha la possibilità di attraversare il cosiddetto "ponte ballerino di Sant'Alberto", e di imboccare la pista ciclabile della Valle Seriana, che permette di ritornare al punto di partenza.
Tour al Rifugio Vaccaro

Fra Roccoli e Faggi d'Imagna

La partenza avviene da Blello, il più piccolo comune della Bergamasca, con soli 107 abitanti.   Aggirato il Municipio giungiamo al parcheggio della Chiesa Parrocchiale (950 m), che sorge sul cocuzzolo del Monte Faggio e poi via verso il vicino cimitero (CAI 592 E). Percorse poche decine di metri, lasciamo la stradetta per imboccare, a sinistra, un sentierino che porta a Curnino Alto (1.020 m). Transitiamo sul retro della lunga cascina, calcando la strada forestale che si alza verso il bosco. Da qui arriviamo alla Bocchetta di Piazzacava e al grande roccolo Berizzi (1.146 m, 1 h dalla partenza). Si continua seguendo il segnavia 571 che diparte in salita dopo i muraglioni del roccolo.Alternando passaggi nella fitta faggeta a tratti sulla cresta che si affaccia su Gerosa e l’alta Val Brembilla, si supera l’appostamento venatorio delle “Demele” (le gemelle) per giungere ai famosi Tre Faggi, annunciati da quell’inconsueta santella di fattura celtica (1.393 m dalla partenza). Da qui si scende la gradinata fra le baite e si continua in diagonale sul tracciolino che volge verso il nucleo di baite sottostanti. Giunti alla cascina di Pralongone, si continua per la stradetta che si abbassa e porta al “silter” (1.308 m), edificio in pietra deputato alla stagionatura e conservazione del formaggio. Ci abbassiamo sempre in direzione di Fuipiano sul segnavia CAI 579 A, sino a incontrare un bivio dove prendiamo la stradetta sbarrata a sinistra e ci si riporta verso levante. Dopo circa 30 minuti si giunge a una cascina e alla stradetta asfaltata, dove si piega a sinistra in salita. Questa termina nei pressi dell’ultimo villino; noi pieghiamo a destra per la forestale di Piazzacava e proseguiamo sino a incontrare uno slargo e a destra un tracciolino che in piano ci riporta al Roccolo Berizzi (1 h 45’ dai Tre Faggi). Ora si è di nuovo sul 571 e si ritorna al bivio sopra Blello. Si piega a sinistra e si arriva al bivio del pascolo di Curnino Alto, dove fa bella vista di sé la catena montuosa formata dai monti Foldone, Sornadello e Castel Regina. Ancora poco ed eccoci alla Chiesa di Blello. Per ulteriori dettagli: CAI Valle Imagna - tel. 035 852931
Fra Roccoli e Faggi d'Imagna

La Lombardia si rimette in moto: ecco come

Dopo l’inevitabile stop agli spostamenti dovuti alle restrizioni per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19, tantissime persone non vedono l’ora di riprendere a viaggiare, per rivedere gli splendidi paesaggi, i panorami montani, i laghi, le incantevoli città d’arte e le architetture storiche e monumentali che la regione offre.   Quasi tutte le attività sono state riaperte e ci si può spostare liberamente. Ma ancora servono prudenza e responsabilità, per riprendere a godere, con consapevolezza, del tempo libero e della bellezza del mondo che ci circonda. Per farlo, continuiamo a proteggere noi stessi e gli altri, rispettando la sicurezza, la salute e la libertà di tutti.  Ecco quindi un sintetico e utile vademecum, che ci aiuta a capire cosa si può fare in questo periodo - siamo ancora in piena Fase 2 - e quali comportamenti è preferibile adottare per organizzare e godersi - senza intoppi e sorprese - la prossima gita.  Tutti pronti? Prima di uscire, una raccomandazione: per tornare serenamente a visitare la nostra bella regione, non dimenticate mai la mascherina da indossare fuori casa e i guanti, da infilare nelle circostanze richieste: sono ancora obbligatori. Infine, un ultimo consiglio: prima di partire, verificate sempre, basta una telefonata, se la vostra meta è effettivamente raggiungibile, il ristorante scelto è aperto e prenotabile, il museo pronto ad accogliere i visitatori. Eviterete delusioni, ottimizzerete gli spostamenti e riuscirete a rispettare naturalmente e con tranquillità le cautele ancora necessarie per muoversi in tutta sicurezza. Le regole fondamentali •    Mettete la mascherina per coprire naso e bocca quando uscite di casa: protegge voi stessi e gli altri. •    Mantenete la distanza di almeno un metro dalle persone, nei luoghi pubblici e in spazi chiusi.•    Indossate i guanti, obbligatori sui mezzi di trasporto pubblico in aggiunta alla mascherina.•    Evitate gli assembramenti: non formate gruppi in cui non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza.•    Lavate le mani con acqua e sapone o con un disinfettante a base alcolica (60%).•    Controllate la febbre prima di uscire di casa, rinunciando e avvertendo il medico se la temperatura corporea supera i 37.5 gradi. Mascherina, un alleato prezioso In Lombardia è sempre obbligatorio indossare la mascherina a protezione di naso e bocca, quando ci si trova al di fuori della propria abitazione. La mascherina non è obbligatoria per chi svolga attività motoria intensa. Quando l’attività termina, torna obbligatoria, come il mantenimento del distanziamento fisico.Ricordate: la mascherina non è obbligatoria per i portatori di forme di disabilità non compatibili con il suo uso e per le persone che interagiscono con loro. Spostamenti Ci si può spostare all’interno del territorio nazionale senza alcuna limitazione.  Anche se non ci sono limitazioni sul numero delle persone che si possono incontrare contemporaneamente, rimane il divieto di assembramento e l’indicazione di mantenere la distanza interpersonale.Attenzione: chi è sottoposto a quarantena o presenta sintomi da infezione respiratoria o febbre maggiore di 37.5°C, deve rimanere in casa.  Viaggiare con i mezzi in Lombardia Cari turisti, si riprende a viaggiare! Ricordate che fino al 31 agosto su treni regionali, metropolitane, autobus, filobus, tram, funivie e servizio di navigazione sul lago di Iseo, ma anche su taxi e NNC (ordinanza regionale n. 538) è obbligatorio l’utilizzo di guanti e mascherine da portare sempre con sé e indossare dall’entrata in stazione, alle fermate e nelle banchine, quindi sui mezzi fino all’uscita.Attenzione, non si possono utilizzare i sedili contrassegnati da segnali ben visibili nonché gli ascensori di metropolitana e stazioni ferroviarie destinati in via prioritaria alle persone con ridotta mobilità. Se vi muovete con biciclette pieghevoli, monopattini e altri mezzi di micromobilità elettrica, potete portarli sui mezzi.Un consiglio in più: avere già il biglietto o l’abbonamento, utilizzando SMS o app per smartphone dei servizi di trasporto pubblico servirà a velocizzare il tragitto, a evitare file e raggruppamenti di persone, a informarsi sullo stato della circolazione e l’affollamento dei mezzi. Passeggiare e giocare nei parchi Finalmente riaperti, i parchi, le ville e giardini pubblici, sono di nuovo la meta di grandi e piccoli. Via libera a passeggiate, attività all’aria aperta, sempre attenti a rispettare il distanziamento di 1 metro e a evitare assembramenti. Sono riaperti anche i parchi divertimento e i parchi tematici. Fare sport all’aperto e nei centri dedicati Via libera agli sport all’aria aperta: corsa, atletica, ciclismo, tennis, golf, tiro con l’arco, equitazione, tiro a segno, vela, canoa…Per svolgere un’attività sportiva intensa all’aperto, dovete mantenete la distanza minima di 2 metri e non è obbligatorio l’uso della mascherina durante gli esercizi. Portatela però sempre con voi, per indossarla ad allenamento finito. Impianti, centri, siti sportivi e piscine sono aperti, ma ricordate che prevedono ingressi contingentati e l’adozione di tutte le misure necessarie a mantenere il distanziamento fisico e il divieto di assembramento all’interno degli spazi.È necessario prenotare online o per telefono spazi, attività e lezioni, sia individuali sia in piccoli gruppi, che possono essere al massimo di 4 persone, istruttori esclusi. Se amate l’acqua non ci sono problemi: la navigazione da diporto è consentita sui fiumi e laghi lombardi. Anche se vi piace volare, potrete farlo, negli appositi centri, in sicurezza.Tutti gli atleti riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, CIP e dalle rispettive federazioni possono allenarsi, sempre attenti a rispettare le norme di distanziamento fisico e a porte chiuse. Uscire a pranzo e cena Dal 18 maggio sono nuovamente aperti ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie… Il consiglio resta quello di fare una telefonata per verificarne l’operatività e prenotare, consentendo la preventiva sanificazione dei tavoli ed evitando il rischio di attese e affollamenti pericolosi. All’interno dei locali, infatti, deve essere rispettato il distanziamento di almeno 1 metro tra le persone, anche tra i diversi posti a sedere. Da ricordare: all’ingresso dei locali è obbligatoria la misurazione della temperatura dei clienti e all’interno, se vi allontanate dal tavolo, dovrete indossare la mascherina.Un suggerimento in più: la bella stagione è arrivata, approfittate degli spazi esterni, locali con giardini e terrazze non mancano in tutti i paesi e le città della Lombardia. Andare per mercati e fiere I comuni hanno riaperto i mercati scoperti presenti sul proprio territorio per la vendita dei prodotti alimentari. Sono state riaperte anche molte fiere dove acquistare prodotti tipici locali enogastronomici. È sempre meglio informarsi prima di programmare una gita, chiamando uffici turistici e pro loco. Per quanto riguarda i mercati coperti, la loro apertura è decisa dal Sindaco del comune di riferimento che deve adottare e far osservare un piano per ogni specifico mercato. Quindi, se sono molto distanti dal vostro tragitto, appurate prima di partire che siano operativi! Partire per il fine settimana Le strutture ricettive alberghiere, non alberghiere, gli alloggi negli agriturismi, i B&B sono ufficialmente aperti. Potete liberamente partire per una lunga gita fuori porta e per un fine settimana all’interno della regione. Nel rispetto delle norme sanitarie, all’arrivo in albergo, verrà rilevata la temperatura corporea degli ospiti, per garantire la sicurezza all’interno di ogni ambiente. È da rispettare il distanziamento interpersonale di 1 metro all’interno di tutte le aree comuni.  Visitare musei e biblioteche Musei, archivi, biblioteche, luoghi e monumenti storici: i luoghi della cultura sono tornati ad arricchire con tutto il loro fascino le nostre giornate. Le visite sono consentite indossando sempre la mascherina; spesso è richiesta la prenotazione online o telefonica, per evitare affollamenti e assicurare un numero massimo di presenze all’interno del luogo.  Celebrazioni religiose  Aperti ai fedeli per le celebrazioni liturgiche pubbliche, chiese, conventi, abbazie, certose e cattedrali tornano spazi dedicati al rito della preghiera collettiva, vissuto con partecipazione ed emozione profonde. La raccomandazione è sempre il rispetto delle norme in vigore: ingressi contingentati, mascherina e distanziamento fisico, evitando la formazione di gruppi.Momenti liturgici come la Comunione sono effettuati in sicurezza, utilizzando guanti monouso e nel rispetto dell’igiene.

A tavola con le ricette di “recupero” della tradizione lombarda

Le ricette della cucina tradizionale lombarda che utilizzano pane, riso, carne, formaggi e ortaggi avanzati per trasformarli in nuove gustose pietanze
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8 mete facili per un pic nic in Lombardia. Sulle spiaggette dei nostri laghi, al fresco dei boschi, in compagnia dei dinosauri!
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Dossena