Ho trovato 923 risultati per bergamo

Fra laghi e rifugi del Diavolo

Partendo da Carona in Alta Valle Brembana, conviene parcheggiare a monte del paese (via Carisole), laddove, nei pressi di un ampio tornante, si stacca dalla strada (segnavia 210) la gippabile che sale al lago del Prato (1.650 m), dove si sdoppia con quella che continua per il Lago di Fregabolgia, servendo il rifugio Calvi.     Si imbocca questa stradetta e in breve si giunge alla frazione di Pagliari (1.313 m). Si attraversa il borgo e, salendo lungo la carrareccia, si transita ai piedi della cascata che scende dalla Valle Sambuzza. La strada prosegue in freschi boschi e allungandosi verso il Lago del Prato (1.650 m; 1 h 30’). Qui si prende a sinistra il segnavia 224, direzione Rifugio Longo. Alcuni tornanti aprono su grandi vedute sul Pizzo del Becco, poi inizia una lunga traversata sotto il Monte Masoni. Basterà ancora un’oretta di piacevole camminata per raggiungere il rifugio (2.026 m; totale 2 h 30’).Da qui si riparte, salendo con il segnavia CAI 246 al lago del Diavolo (2.142 m, 20’ dal rifugio). Poi si prende la salita alla Selletta che raggiungiamo dopo tornantini e passaggi su pietraia. Siamo ora di fronte ai Pizzi del Diavolo, del lago Poris, del Grabiasca e alla lunga costiera del Monte Cabianca. Laggiù, sui pascoli, brillano il lago Rotondo e il rifugio Calvi, nostri prossimi obiettivi.La discesa è lunga, dapprima, verso Nord, poi dopo una decisa piega a destra si scende sino a toccare la baita vecchia dell’Armentarga e successivamente si attraversa il fiume Brembo che solca la Val Camisana. La discesa prosegue ora sul lato opposto, solcando una sorta di giardino botanico naturale e attraversando alcuni dossi rocciosi. Eccoci al piccolo sbarramento davanti al lago Rotondo e al rifugio Calvi (2.015 m, 2 h dalla Selletta).Dopo la pausa si riparte, stavolta per costeggiare il lago Fregabolgia (CAI 225) sino alla diga e, superatala, via con la discesa sino al Lago del Prato, dove ritroviamo il bivio per il rifugio Longo. Si continua per i Dossi, per la cascata e per il borgo di Pagliari, ed eccoci alla macchina. Per ulteriori dettagli: CAI Alta Val Brembana - tel. 0345 82244
Fra laghi e rifugi del Diavolo

Dal Rifugio F.lli Longo al Rifugio F.lli Calvi

Permette di collegare il rifugio F.lli Longo con il rifugio F.lli Calvi e rappresenta un’alternativa alla quinta tappa. Lasciato il rifugio F.lli Longo (2.026 m), ci si incammina lungo lo sterrato e in poco tempo si risale lo sbarramento artificiale della diga del Diavolo (2.143 m). Nell’attraversare la diga non si può fare a meno di soffermarsi a osservare l’imponente mole del monte Aga, con le sue scure pareti che scendono fino a lambire le acque del lago. Oltrepassato lo sbarramento, si prende a salire per un sentiero inizialmente poco evidente. Il percorso, indicato con frequenti segnavia, si snoda attraverso macchie d’erba e macereti. Un tratto in diagonale inciso nella montagna e un breve strappo finale consentono di giungere al passo della Selletta (2.372 m – 1h dalla partenza). Non si può certo restare insensibili al panorama che ci offre: di fronte a noi si distende l’intera conca del Calvi circondata da numerose cime. Su tutte domina il Pizzo del diavolo di tenda, considerato dai bergamaschi un piccolo Cervino, seguono nell’ordine il Pizzo Poris e i monti Grabiasca, Madonnino e Cabianca, mentre più in basso, in una posizione privilegiata, poco distante dal lago Rotondo, si scorge la costruzione del rifugio F.lli Calvi, meta finale della nostra tappa. Dal passo si prosegue attraversando in piano una grossa pietraia, dopodiché si inizia a scendere lungo il pascolo aperto e, guidati dai segnavia, a quota 2.125 metri s’incontra la più in quota delle baite: Armentarga. Si riprende la marcia in piano e, dopo una breve discesa, si raggiunge la seconda baita (2.073 m). Attraversato un torrente si risale leggermente, quindi, nuovamente in discesa, si scende sul fondo di una valle incassata, poi, con breve salita si attraversa una costa, passando nei pressi dei ruderi di una baita. Attraverso un sentiero, ora più marcato, si digrada mentre lo sguardo è attratto dalla mole del monte Grabiasca e da alcune cascatelle formate dall’appena nato fiume Bremboche si supera con un ponticello in legno (2h 15’ dalla partenza). Incontrate le baite Poris (1.988 m), il tracciato diviene pianeggiante, poi, muovendosi fra radi larici, con alcuni brevi saliscendi, arriva sul bordo del lago Rotondo (1.972 m), in corrispondenza di un piccolo sbarramento artificiale. Ora, con breve salita, non rimane che raggiungere il rifugio, ormai visibile sull’opposto versante.  
Dal Rifugio F.lli Longo al Rifugio F.lli Calvi

Monte Aga

Lasciata l’auto a Carona si raggiunge con comoda strada il rifugio Longo (possibilità di navetta) da cui, passando vicino al bellissimo lago del Diavolo, ci si porta al passo della Cigola. Da qui l’evidente cresta conduce salendo verso destra alla panoramica cima del monte Aga: la vista spazia a 360°, dal Bernina a tutte le cime della conca del Calvi!Per la discesa è possibile ora continuando sulla cresta opposta a quella di salita che, con qualche passo di facile arrampicata, porta verso il passo Selletta (raggiungibile comodamente anche dal Longo, per quanti volessero evitare la cima). Piegando verso il rifugio Calvi ci si addentra in un pianoro disseminato di massi su cui, aggirandosi e cercando i più grossi e lisci di loro, è possibile ammirare le incisioni rupestri. Alcune di esse risalgono ai celti, che consideravano le sorgenti del Brembo un luogo sacro. L’abitudine ad incidere una propria traccia nei blocchi è continuata però nei secoli, camminando pochi passi è quindi possibile passare da disegni ottocenteschi a incisioni medievali!
Monte Aga

Al Rif. Campione da Fondi di Schilpario

Questa che presentiamo è una facile e classica proposta, che rappresenta un notevole valore ambientale e paesaggistico che richiama spesso gli ambienti dolomitici. È una gita sicura, da tenere presente quando altrove c’è una situazione di pericolo valanghe. Tutto questo lungo un itinerario alle falde delle più «dolomitiche» delle montagne bergamasche, che in inverno esaltano maggiormente il loro aspetto. Salendo si segue la strada per il passo del Vivione, approfittando magari di tagliare qualche tornante transitando per prati e in circa un’ora e 20 minuti si raggiunge la Baita Cimalbosco, e il Rifugio Cimon della Bagozza, ricavato in un edificio che ospitava i minatori e dove si può ammirare il bel panorama sul gruppo calcareo della Presolana. Qui si abbandona la strada del passo del Vivione per prendere la traccia della carrareccia che sale verso il passo dei Campelli, alla Malga Campelli di Sotto e alla Malga Campelli di Sopra. In una ventina di minuti si raggiunge il Passo dei Campelli, che si affaccia panoramico sulle Alpi della Valle Camonica e sull’Adamello, e proseguendo ulteriormente si arriva al Rifugio Campione, nostra destinazione. Da qui, dove consigliamo una sosta per il pranzo, si può salire sul Monte Campioncino 2050 m o alla vetta del Monte Campione 2150 rispettivamente in 30 minuti e 1 ora sempre con ciaspole o sci d’alpinismo.
Al Rif. Campione da Fondi di Schilpario

In Val Campelli al Rifugio Campione

Questo che vi suggeriamo è uno scenografico itinerario nel cuore della Val di Scalve, si tratta della Val Campelli dove si trova la catena montuosa soprannominata “Piccole Dolomiti di Scalve”. La partenza si trova poco oltre il paese di Schilpario, in prossimità dell’area sportiva, dove si imbocca la strada in direzione Passo del Vivione, che si addentra subito in un bellissimo bosco di conifere con a fianco il Fiume Dezzo e i circuiti di sci nordico. Si costeggia il Museo delle Miniere e si giunge in località Fondi, un piccolo e caratteristico borgo di case in pietra e tetti in ardesia. Da qui la salita inizia a farsi più ripida, con tornanti, ed attraversa pascoli e baite che creano uno scenario davvero unico, continuando in un simile cornice si trova la nostra prima tappa, il Rifugio Cimon della Bagozza. Al bivio sotto il rifugio ci stacchiamo dalla strada che porta al Vivione e proseguiamo in direzione Campelli sulla la strada massicciata che si trasforma presto in una sterrata inoltrandosi nella bellissima conca di Baione dove è possibile ammirare l’anfiteatro naturale delle “Piccole Dolomiti di Scalve”, una dorsale calcarea che si estende dal Passo Campelli fino al Pizzo Camino. Passiamo a fianco della Madonnina dei Campelli, una statua raffigurante la Madonna su uno sperone di roccia e ci addentriamo in mezzo ai prati che nel periodo primaverile/estivo sono un’esplosione di colori grazie ai fiori selvatici che vi fioriscono, creando contrasto con le grigie rocce della catena montuosa sullo sfondo. Un ponticello sul Fiume Dezzo ci conduce al Passo Campelli e, in seguito, al Rifugio Campione, un piccolo ma accogliente luogo di ristoro adagiato sotto l’omonimo monte. Per il ritorno si ripercorre la medesima via dell’andata gustandoci i panorami da un’altra prospettiva.
In Val Campelli al Rif. Campione

Pagaiata al chiaro di luna in CANOA o SUP

www.sportaction.it

Padiglione Expo- Ex Padiglione Kuwait

A Val Brembilla ricostruito l'ex padiglione del Kuwait di Expo 2015

Museo della Transumanza

Un museo dove riscoprire la transumanza in Val Brembilla e Val Taleggio

Infopoint ARS Val di Scalve

Infopoint ARS Val di Scalve

Rifugio Lupi

Rifugio Lupi in località Pizzo Cerro

Scuola di Stand Up Paddle

www.sportaction.it

Scuola di windsurf

www.sportaction.it