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Chiesetta di San Maurizio in Castel dei Conti

La chiesetta di San Maurizio si trova ad oggi inglobata nel castello di Calepio è poco percepibile ad occhio nudo ma se ne può parlare con precisazione, vista la documentazione recuperata presso la biblioteca. E' stata edificata alla metà del '500 nel bel mezzo del terreno che stava attorno al castello, sotto le mura dello stesso ed è stata eretta sopra ad una camera quadrata a causa della forte pendenza del terreno; probabilmente, anch'essa fungeva da cappella.Il primo piano di questo edificio attualmente è formato da tre ambienti, modificati varie volte nel tempo ed ad oggi aventi la funzione di locali di servizio dell'ente. La stanza ad Est presenta lacerti di affreschi, resti di una piccola abside, di una monofora a forma di croce tamponata ed illuminata dalla presenza di due grandi finestre rettangolari.Le recenti rimozioni di intonaco e parti di strutture confermano l'esistenza della piccola abside semicircolare. Le esigue parti visibili di questa struttura sono ricoperte di affreschi raffiguranti figure umane e cartigli, si tratta molto probabilmente della rappresentazione di santi. Gli affreschi del lato destro continuano con una scritta che data la costruzione all'anno 1433 ad opera del Conte Trussardo da Calepio sopra la quale si trovano altri lacerti di affrechi che rappresentano un piede e i lembi della veste di alcune figure umane. 
Chiesetta di San Maurizio in Castel dei Conti

Miniera di Foghera (BG) e dintorni

Partiamo senz’altro dall’Ecomuseo delle Miniere di Gorno, il quale nasce in primo luogo con l’intento di rinsaldare il legame della comunità locale con le proprie radici, la propria storia e le proprie tradizioni.   Tale obiettivo si sta attuando attraverso interventi di ricerca, salvaguardia e valorizzazione della cultura e del territorio.  Il suo Ecomuseo è un museo del tempo e dello spazio, del tempo in quanto le conoscenze e le esperienze del passato vissuto dalla comunità sono valorizzate nel presente con una prospettiva verso il futuro e le nuove generazioni, dello spazio perché privilegia il linguaggio visivo diretto degli oggetti fisici e delle immagini. Evidenziati nel loro contesto originario. All’entrata del territorio comunale, tra le località Centrale ed il santuario del S.S. Crocifisso, eccoci davanti un monumento ricco di significati, il principale riconoscimento al minatore ed alla “taissina” (cernitrice di minerale), figure che con il loro duro lavoro hanno segnato la storia del territorio, caratterizzando la comunità gornese. Il monumento assume un particolare significato dopo il riconoscimento regionale dell’Ecomuseo delle miniere di Gorno.  Faremo un bel tour quindi girando le varie frazioni di Gorno e Oneta per conoscere l’attività peculiare della comunità di Gorno, che ha contribuito a conformare il paesaggio stesso, minerario che è sempre stato profondamente legato a quello rurale, agli alpeggi e al governo del bosco: i minatori fuori dalla galleria accudivano le bestie, producevano formaggio per la famiglia, “andavano” per legna e per erbe, si rivolgevano per ogni necessità spirituale e materiale ai santi della tradizione. Proprio per indagare e valorizzare questo ricco patrimonio culturale e paesaggistico, si è scelto di intrecciare temi che solo apparentemente sembrano disgiunti ma che sono riferiti a un medesimo ambito, quello dell’ interazione fra l’uomo, il lavoro, la montagna e la sua spiritualità. Il paese di Gorno è costituito da contrade, una volta collegate tra loro da vecchie mulattiere ed oggi invece da strade carrozzabili. La frazione Villassio, posta a 710 metri s.l.m. è il capoluogo; le altre contrade sono: Erdeno, Riso, Cavagnoli, Calchera, Peroli Alti e Bassi, San Giovanni, Sant’Antonio, Campello. Oltre alle contrade, diverse altre località lo compongono, senza contare le molte case sparse poste sulle pendici del monte Grem.Accattivante poter assaporare questo luogo in ogni suo scorcio. Si prosegue con un altra affascinante tappa ci porta ad immergerci in uno scenario indimenticabile, partendo dalla Fontana Sels, angolo caratteristico di Oneta, possiamo raggiungere il bellissimo Santuario della Madonna del Frassino, teatro di un miracolo avvenuto, secondo la tradizione, ad una giovane fanciulla cieca e sofferente, sedeva presso un frassino mentre custodiva le sue pecore, pregando e invocando l'aiuto della Madonna, quando le comparve una signora che le guarì gli occhi chiedendole di far edificare una chiesa a Lei dedicata. Proseguendo infine potremo addentrarci in una altra antica Miniera Polveriera alla scoperta del suggestivo mondo dei minatori. Un percorso ricco di attrezzature e macchinari storici, nel quale è stato allestito un suggestivo arche museo che permette di conoscere la storia delle miniere già attive in epoca romana. 

Museo dei Tasso e della Storia postale

Il Museo dei Tasso e della Storia Postale è stato fondato nel 1991, in due edifici storici del borgo medievale di Cornello. Il Museo conserva e divulga la storia postale e la storia della famiglia Tasso. Qui sono conservati numerosi documenti legati alla loro attività, ma non solo, infatti si può vedere una lettera del 1840 affrancata con il primo francobollo emesso al mondo, il famoso Penny Black. Il museo si trova nel borgo medievale di Cornello dei Tasso, un borgo arroccato su una roccia, a cui si può accedere solo a piedi. Cornello fu, durante il medioevo, un importante centro di scambi commerciali e di passaggio di persone e merci grazie alla presenza della via Mercatorum, la via dei mercanti. La famiglia Tasso è originaria di Cornello ed è nota in tutto il mondo per le doti poetiche di Torquato Tasso e per l’abilità imprenditoriale di alcuni suoi esponenti che, a partire dal Cinquecento, gestirono le poste imperiali degli Asburgo. Tra il XV e il XVI secolo i Tasso rivoluzionarono il sistema della trasmissione delle notizie, a nord delle Alpi, prevedendo la presenza di stazioni di posta su percorsi prestabiliti, dove cavaliere e cavallo venivano sostituiti contemporaneamente. - Ph: Museo dei Tasso e della Storia postale

Le Cattedrali Vegetali in Lombardia

La Cattedrale Vegetale è una meraviglia dell’uomo in armonia con la natura, l'opera simbolo dell'artista Giuliano Mauri. Trasformare una radura di alberi in un punto d’incontro e di cultura che ispiri riflessioni sulla natura e il territorio. Questo è il progetto dietro all'arte ambientale di Mauri, che ha relizzato tre Cattedrali Vegetali, due delle quali in Lombardia. L’intento è superare l’opposizione tra cultura e natura, lasciando che l’opera umana si integri nel ciclo naturale di crescita e disfacimento. Si tratta di istallazioni costruite secondo l’antica arte dell’intreccio, che prevede l’uso di legno flessibile, picchetti, chiodi e corde. All'interno delle alte colonne di legno è custodito un albero di faggio pronto a crescere e, col tempo, a fuoriuscire dalle ingabbiature che, ormai marce, cadranno al suolo liberando la pianta nella sua forma autentica. La Cattedrale Vegetale di Oltre al Colle (BG) si propone di rilanciare e di valorizzare la ricchezza e l’unicità delle specie vegetali alpine che crescono nel Parco e sui crinali delle Orobie Bergamasche. Danneggiata dal vento nel marzo 2018, è in fase di "ristrutturazione". Per lo stesso motivo la Cattedrale Vegetale di Lodi, a seguito di grave deterioramento, è stata purtroppo smantellata, per garantire la fruizione dell'area, attraversata da una pista ciclabile che costeggia l'Adda, in totale sicurezza. Pertanto non può più essere visitata, in quanto di fatto non è più esistente. Per info: +39 0345 95541 (Proloco di Oltre il Colle)
Cattedrale vegetale

5 rifugi d'arte in città

In giro per i capoluoghi lombardi, alla scoperta di luoghi storici densi d'arte e cultura
Rifugi d'arte in città - Lombardia

Sulle cime del Monte Grem

Escursione tra la Val Brembana e Val Seriana
Sulle cime del Monte Grem

Baita Golla

Itinerario fra le valli bergamasche, da Gorno ad Oneta
Baita Golla

Sull’altopiano delle orchidee

Percorso con partenza e arrivo da Solto Collina, nella Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi
Sull’altopiano delle orchidee

Da Parre al Monte Vaccaro

Itinerario naturale in Alta Valle Seriana
Da Parre al Monte Vaccaro

Al cospetto della Presolana

Impegnativo percorso ad anello, alla scoperta della Presolana
Al cospetto della Presolana

Fioriture estive al Passo di Valsecca

Affascinante tratto del Sentiero delle Orobie bergamasco
Fioriture estive al Passo di Valsecca

La verde campagna di Pumenengo

Itinerario in campagna, per tutte le stagioni
La verde campagna di Pumenengo