Ho trovato 332 risultati per strutture ricettive storiche

Lago di Garda tra castelli e vestigia

Terra di piacere e di invasioni, il basso Garda è ricco di testimonianze storiche, che affondano le radici addirittura nell’età del Bronzo
Lago di Garda Tra castelli e vestigia

La Valvarrone e l'Alta Valsassina

Una valle fuori dal mondo e dal tempo, alla fine della Valsassina
Alta Valsassina Valvarrone

Tour in A35 Brebemi: Cassano d'Adda

Sulla riva destra del fiume Adda, in provincia di Milano, sorge Cassano D’Adda una città conosciuta per essere stata lo scenario di famose battaglie.
Castello di Cassano d'Adda

Il castello del Carmagnola a Clusane d'Iseo

Il castello detto del Carmagnola si trova su un promontorio a nord-est del centro storico del paese. Scarsi sono i documenti che permettono di ricostruirne le origini. La fortezza fu edificata nel XIV secolo all’esterno del castrum di Clusane appartenente, nell’XI secolo, alla famiglia longobarda dei Mozzi. Autori furono probabilmente gli Oldofredi, nobili iseani di fazione ghibellina che strinsero stretti rapporti politici con la signoria veronese dei Della Scala prima e con quella milanese dei Visconti poi. Verosimilmente appartenne agli Oldofredi fino agli inizi del XV secolo; nel 1412 divenne proprietà di Pandolfo III Malatesta, signore di Brescia, che fra 1412 e 1417 vi lasciò un castellano di sua fiducia. Del periodo malatestiano è conservato un interessantissimo documento, il Registro n. 74 della Mensa Vescovile di Brescia, nel quale il fattore Lanfranco di Tagliuno rende conto a Pandolfo della gestione economica della grande “fattoria agricola” incardinata al castello. Nel 1427 fu conquistato dalla Repubblica di Venezia che lo donò l’anno seguente al conte Francesco di Bussone detto il Carmagnola per i servizi prestati durante la guerra contro i Visconti come comandante di tutto l’esercito della Terraferma. Il Carmagnola tenne il castello per soli quattro anni poiché nel 1432 fu giustiziato in piazza San Marco a Venezia con l’accusa di tradimento. Tutti i suoi beni furono venduti a privati e il castello di Clusane fu acquistato dalla famiglia bresciana dei Sala. Nel XVI secolo la struttura fu divisa in dote fra le casate Maggi e Coradelli, e il Catastico di Giovanni da Lezze del 1610 segnala come proprietari, oltre alle due famiglie già citate, i Soncini e i Lana. La frammentazione della proprietà, le conseguenti ristrutturazioni e le ulteriori vendite a nuovi acquirenti nei secoli successivi portarono al progressivo decadimento del complesso. Tra la seconda metà del Novecento e gli inizi del Duemila la residenza fu acquistata dagli attuali proprietari e in parte restaurata. Il castello si presenta come un grande e massiccio edificio fortificato, a pianta quadrata con cortile interno. Vi si accedeva attraverso due entrate, una sul lato orientale e una, munita di ponte levatoio, su quello occidentale. Mentre le torrette di avamposto sono completamente scomparse, nella muratura sono rimaste tracce degli scassi di alloggiamento delle travi per la manovra del ponte. Il profondo fossato difensivo che circondava la rocca è ancora oggi scavalcato dai caratteristici ponti ad arcata in pietra. Il registro inferiore scarpato e dotato di rada finestratura mantiene l’aspetto medievale, mentre in quello superiore si riconoscono le diverse modifiche apportate a partire dal ’400 per riconvertirlo a usi residenziali. In particolare la famiglia Sala lo trasformò secondo modelli rinascimentali aprendo, nel ‘500, sul lato orientale una loggetta aerea di quattordici campate che risvoltava sul lato meridionale. Vennero apportate modifiche anche ai corpi di fabbrica interni: nel prospetto est fu inserito al piano terra un porticato a cinque campate sovrastato da una loggia suddivisa in dieci aperture. Gli intradossi degli archi a pieno centro sono decorati con finti marmi e le fasce che corrono lungo il sottotetto sono affrescate con scene, purtroppo poco conservate, di castelli e architetture fortificate che fanno da sfondo a uno sposalizio e ad alcuni animali esotici.   Il salone d’onore presenta lungo le pareti fregi vegetali con animali e putti, decorazioni geometriche e stemmi ormai sbiaditi. Sotto le decorazioni è stata rinvenuta una porzione di dipinto murale precedente raffigurante teste di personaggi posti di fronte a una struttura dalla quale si sta sporgendo un re. Il soffitto ligneo a cassettoni è impreziosito da elementi geometrici dipinti e sul camino vi è lo stemma della famiglia Sala. Al piano terra diverse sale conservano i soffitti a ombrello e le decorazioni originali quattrocentesche e ottocentesche.   Angelo Valsecchi
Castello Carmagnola

Bormio Terme

Corsi di nuoto, molteplici tipi di massaggi e uno scivolo lungo 60 metri. Per sportivi di ogni età

Proposte didattiche

Itinerari per scuole di ogni ordine e grado

Parchi Naturali di Varese

Un colore predominante del territorio della provincia di Varese è il verde dei boschi, dei parchi e dei giardini...
Immersi nella natura, a piedi o in mountain bike

Da Ponteranica a Bergamo lungo la Via delle Sorelle

Un tratto del cammino Bergamo-Brescia

Miniera Gaffione (BG) e dintorni di Schilpario

L’itinerario proposto comincia con l'escursione nella miniera Gaffione, si entra nella miniera a bordo di un trenino. Qui inizia la prima parte della visita.   Dopodiché, si continua a piedi con guide esperte che raccontano la storia di 2000 anni della miniera, i metodi di estrazione del minerale e le cattive condizioni dei minatori. Centinaia di anni di storia offrono un'atmosfera unica. Entrare in una miniera significa risalire a un luogo della memoria collettiva; infatti, solo attraverso l'esperienza di stare in miniera per qualche ora si può veramente intuire il duro lavoro dei minatori.  Si continua con la visita  al Mining Lighting Museum, che è il primo Museo dell'illuminazione mineraria in Europa, che copre un'area di oltre 250 metri quadrati.Nel vasto spazio di questo museo è inserita una collezione, che comprende più di 2000 lampade da minatore, oltre a carrelli d'epoca, caschi, telefoni di vario genere, e vari oggetti inerenti al lavoro dei minatori.Qui possono essere organizzati anche seminari didattici sulla geologia locale, sulla lavorazione e fusione dei metalli e sulla storia dell'illuminazione mineraria per le scolaresche. Nel museo si possono ammirare lucerne, lampade a carburo cementato, lampade a benzina e lampade elettriche. Per chi invece preferisce la natura a circa 12 Km dalla miniera di Gaffione si trova La riserva naturale dei Boschi del Giovetto di Paline. Oltre a grandi opportunità per apprezzare la natura, qui si possono trovare anche alcuni prodotti tradizionali che sono sopravvissuti nei secoli grazie al legno fornito dalla foresta di abeti circostante. Superato il ponte sul torrente all'ingresso della riserva, sulla destra si trova un sentiero che conduce ad un’antica Calchera ben restaurata e conservata.La Calchera è un forno che produce una quantità limitata di calce. Fin dall'antichità la calce è stata utilizzata principalmente in edilizia, come collante per strutture murarie, utilizzata per intonacare e stuccare le pareti, a cui si attribuisce anche il suo effetto battericida.Tornando indietro se si prosegue lungo la strada principale, poco più a sinistra si incontra un’aia carbonile, un tempo utilizzata per la produzione di carbone. In meno di un'ora a piedi si raggiunge Giuadel, dove ci si può fermare per un picnic. A due passi da Schilpario si trova la Cascata del Vo un salto di 25 metri incassato nella parete della montagna che durante i mesi estivi il fragore ed il vapore dell’acqua possono garantire un bel refrigerio, ma durante i mesi invernali ghiacciando diventa tappa apprezzata per gli appassionati di fotografia. Vale sicuramente la pena una visita del centro storico di Schilpario con la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio ed alcuni edifici signorili del XVII e XVII secolo.Il Museo Etnografico, è stato istituito proprio per preservare e rivalutare la storia, le tradizioni e la cultura delle genti di tutta la Val di Scalve. Grazie all’apporto di documenti, fotografie ed oggetti legati alla vita rurale, si possono ricostruire la vita ed i lavori degli abitanti nei secoli scorsi. Inoltre, è presente una ruota di mulino azionata dalle correnti del torrente Dezzo. Queste azionano un torchio ed una macina per la lavorazione del frumento, così come avveniva nei secoli scorsi. Un’altra meta da scoprire è il Castello di Lozio, essendo a circa 40 km di distanza necessario quindi un passaggio in macchina.Il castello dei Nobili di Lozio, sorge a circa 1200 m di quota, sopra la frazione di Villa e si è ben prestato ad accogliere una fortificazione, è stato teatro dell'eccidio di Nobili di Lozio, per mano di Federici de Mu, di parte ghibellina e secondo la leggenda questo castello comunicava con il paese per mezzo di un sotterraneo. Passeggiando per Schilpario, sono tanti gli scenari mozzafiato che ci offre la natura, valorizzati da una serie di itinerari adatti ad ogni esigenza: dalla semplice passeggiata per le famiglie, ad escursioni più impegnative per utenti esperti, c’è solo l’imbarazzo della scelta. 

La Via Spluga

Lo Spluga, “passo sublime”, selvaggio e affascinante, e la sua via, chiusa in una valle aspra ma ricca di storia.
@inlombardia

Paratico

Affascinante località della Franciacorta e sul lago d’Iseo, Paratico offre scenari paesaggistici, curiosità storiche ed attrazioni moderne, unite ai sapori ed ai profumi di un’incantevole territorio…Benvenuto! Tra la collina e il lago, il paese  s’affaccia sulla sponda sud-est del Sebino. La sua ottima posizione lo rende un luogo ideale per attività acquatiche e all’aria aperta, punto di partenza per escursioni alla scoperta del territorio bresciano e bergamasco, ma anche tranquilla meta per rilassanti soggiorni tra natura, cultura ed eno-gastronomia. STORIA e CULTURADell’epoca medievale conserva ancora i resti dell’antico Castello e della Torre Lantieri, recentemente restaurata e aperta al pubblico. Al piano terra è collocata la Quadrisfera, installazione innovativa (di cui ne esistono solo altri tre esempi in Italia) pensata per coinvolgerti in un’esperienza totalizzante di immagini, suoni ed emozioni. Di stile neogotico è invece l’Oselanda, spesso sede di mostre d’arte contemporanea, posta nell’area del Parco Comunale, da cui puoi godere di una splendida vista lago. Molto animato durante l’estate da feste, eventi e spettacoli, vi si trova anche un’ampia area giochi per bambini, oltre che ad un’interessante esposizione permanente di sculture di pietra, denominata “Viale dei volti”, che è solo una parte delle numerose sculture a vario tema che si dispongono nel paese. Risultato di varie edizioni del simposio a carattere internazionale “Scolpire in piazza”, queste opere coniugano l’antico mestiere dello scalpellino con l’espressione artistica scultorea. L’arenaria grigia, conosciuta comunemente come Pietra di Sarnico, è da sempre estratta anche a Paratico, come testimonia la cava ancora in attività e la maestria degli artigiani locali nella sua lavorazione. SAPORI e TRADIZIONIParte del territorio della Franciacorta e punto di partenza dell’omonima “Strada del Vino”, a Paratico si trovano vigneti i cui frutti formano il mosto di questo famoso prodotto, le cui bollicine sono ormai conosciute in tutto il mondo. Campi arati, cantine e aziende agricole caratterizzano la campagna del paese, dove puoi trovare anche prodotti tipici, tra cui formaggi di produzione locale e marmellate. Diverse sagre (come quella del cioccolato) richiamano abitanti e turisti nelle diverse stagioni dell’anno, ma la più tradizionale è la “Madöna dei Pom” (delle mele) che si svolge l’8 dicembre nei pressi dell’antica e raccolta chiesetta di San Pietro, in occasione della quale si rievocano attività e mestieri d’altri tempi. Cucina tipica e sapori di lago si ritrovano nei piatti che offrono i vari ristoranti del paese, le cui ricette richiamano la tradizione gastronomica bresciana e bergamasca. Molte le proposte nei mercatini che animano il lungolago, da quello dell’antiquariato, al vintage con esposizione di prodotti d’artigianato e gastronomici. Coinvolgente è anche la “festa etnica”, in occasione della quale puoi avvicinarti a sapori e gusti di Paesi diversi. NATURA e PAESAGGIOTi puoi concedere una bella passeggiata nel nuovo tratto di lungolago denominato Parco delle Chiatte, divertendoti a riconoscere specie diverse di fiori e piante tra le numerosissime presenti, per poi rimanere stupefatto dalla fontana scenografica che si innalza fino a quasi 40 m d’altezza. Qui trovi anche una rilevante testimonianza di archeologia industriale individuabile negli antichi pontili di attracco delle chiatte, che giungevano con vagoni carichi di merce da vari paesi a nord del lago, per essere poi trasferiti sulla linea ferroviaria Paratico-Palazzolo s/O, inaugurata nel 1876, la cui stazione capolinea è a pochi passi di distanza. Natura e scorci paesaggistici caratterizzano il percorso della ferrovia attraverso il Parco dell’Oglio Nord, che si sviluppa proprio a partire da Paratico lungo il tracciato del fiume, costeggiato anche dalla seriola Fusia. Nei pressi della stazione c’è il Parco dei Tassodi (taxodium disticum) o “cipressi calvi”, alberi d’alto fusto di provenienza statunitense, i cui rami offrono un riparo sicuro per la nidificazione a diversi uccelli, tra cui gli aironi. Recentemente istituito anche il giardino botanico “Le mura” ai piedi della collina del castello. ATTIVITÀ tra TERRA e LAGOIl lungolago offre verdeggianti aree adibite alla balneazione e la possibilità di provare nuove emozioni sperimentando attività come wake- board, sci nautico, canoa o solcando le acque a bordo dei tradizionali naècc (imbarcazioni tipiche del Sebino) e di barche a noleggio. Puoi partecipare a rilassanti crociere in battello partendo dai vicini imbarchi, alla scoperta del lago e delle sue isole. Paratico è anche meta del famoso “Treno Blu”, che corre sulla linea ferroviaria turistica Paratico-Palazzolo s/O e consente di rivivere, in alcune occasioni e periodi dell’anno, l’emozione di una locomotiva a vapore. Da Paratico è anche possibile percorrere diversi itinerari ciclo -turistici che attraversano la Franciacorta raggiungendo le porte della città di Brescia, lungo il Lago d’Iseo o il Parco dell’Oglio. Non mancano infine opportunità per gli amanti del trekking (seguendo percorsi che si snodano sulle colline del paese o nei dintorni) e delle passeggiate, in riva al lago o attraverso il paese, percorrendo ad esempio l’antica Strada Reale (oggi Via Cavour), osservando la piazza, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta o andando alla scoperta delle frazioni di Vanzago e Tengattini.

Alla scoperta della Valcuvia

Una coperta di monti che si aprono sul Lago Maggiore. Scopri l’itinerario verso la Valcuvia, in provincia di Varese
Valcuvia