Ho trovato 328 risultati per strutture ricettive storiche

Foppolo

Piste da sci e di pattinaggio, ma anche piscine, palestre e discoteche. In Val Brembana, Foppolo offre una vacanza a tutto sport
Foppolo, Val Brembana

Centro Speleoclimatico Valtrompia... respira un'aria nuova!

Prova la Speleoterapia! Un trattamento terapeutico basato sulla frequentazione di grotte naturali o di miniere dismesse, al fine di curare alcune malattie del tratto respiratorio, in particolare l’asma.

Tour in A35Brebemi: Cassina de' Pecchi

Cassina de' Pecchi è un comune della provincia di Milano, caratterizzato da una atmosfera tranquilla, immerso nel verso e ben collegato con il capoluogo lombardo.

Parco delle incisioni rupestri di Grosio-Grosotto

I colli tra i comuni di Grosio e Grosotto custodiscono la più importante testimonianza del passaggio di antiche popolazioni sul territorio valtellinese: il Parco delle Incisioni Rupestri, sulle cui rocce sono incise ben oltre 5.000 figure (alcune delle quali risalgono addirittura alla fine del Neolitico).   Osservando con attenzione si può trovare il simbolo per eccellenza del Parco: un uomo con uno scudo rotondo e una spada-bastone! L’attrazione che dà il nome al sito archeologico è la Rupe Magna che, scoperta nel 1966, con le sue 5.000 raffigurazioni antropomorfe, animali e geometriche, è una delle più grandi rocce incise di tutto l’arco alpino italiano. Al parco, sulla sommità sud del colle, sorgono altri due edifici rinomati sul territorio per il loro grande interesse storico: il Castello di San Faustino (detto anche Castello Vecchio), risalente al X-XI secolo, e il Castello Visconteo (detto anche Castello Nuovo), una struttura fortificata edificata fra il 1350 e il 1375 per ragioni strategiche e di difesa. Oltre alla notevole importanza culturale degli scavi archeologici e delle due fortezze, il Parco è inserito in un contesto paesaggistico di grande bellezza e interesse naturalistico e, grazie alla sua conformazione, soddisfa sia gli amanti della montagna all’aria aperta, sia gli appassionati di storia e arte antica. I pendii del Dosso dei Castelli, infatti, consentono di osservare da vicino una delle più rinomate tradizioni agricole valtellinesi: i terrazzamenti con murature a secco per la coltivazione della vite. Prima di andare via è d'obbligo concedersi un minuto per ammirare la splendida vista dalla Rupe Magna: un panorama dominato da alberi di castagno, tipici del paesaggio montano della Valtellina. Il parco sotto le stelle Il Parco diventa ancora più affascinante nelle sere d’estate con visite guidate notturne alla scoperta dei suoi tesori. I sentieri illuminati si snodano tra i vigneti del Dosso dei Castelli, i castagni secolari del Parco, il Castello Vecchio di San Faustino e il Castello Visconteo, per culminare sotto la Rupe Magna. Qui le incisioni rupestri emergono in tutta la loro imponenza e raccontano la tradizione valtellinese più antica.  Nel corso della serata ci si potrà fermare ad ammirare la volta celeste a occhio nudo: il Parco regala uno spettacolo unico, dove costellazioni, pianeti e scie luminose sembrano danzare sopra le rovine antiche. Un momento di contemplazione e meraviglia, in cui storia, natura e suggestione si intrecciano in un solo racconto.   
(Ph: I MIlle)

Infopoint San Benedetto Po

Nel cuore della Pianura Padana, in provincia di Mantova, si erge maestoso il Complesso Monastico di San Benedetto Po, fondato nel 1007 da Tedaldo di Canossa, nonno della celebre Contessa Matilde.
InfoPoint San Benedetto Po

Sulle tracce di Leonardo. Tour guidato per famiglie a Milano

Pacchetti esperienziali per bambini, week end personalizzati per vivere un'esperienza unica nella città d'arte. Nella Milano meneghina i bambini potranno conoscere meglio il Genio di Leonardo.

Solto Collina

L’origine del borgo risale all’epoca medievale, all’incirca attorno all’XI secolo. In quel periodo di forte instabilità politica, tre famiglie altolocate e molto in vista decisero di trasferirsi in questa zona molto panoramica e di costruirvi un sistema fortificato. Da questi luoghi, infatti, si potevano controllare i movimenti di truppe e carovane dirette o provenienti dal lago d’Iseo e dalle valli. Le tre famiglie gestirono le sorti del paese fino al XIV secolo, quando la famiglia Foresti, molto potente in tutta la zona, acquisì i territori del borgo. Questi legarono indissolubilmente il proprio nome a quello della contrada, tanto che tutt’ora fanno bella mostra su alcuni edifici gli stemmi del casato. Soltanto nel XX secolo i sette nuclei abitativi che compongono il comune vennero saldati nell’attuale struttura amministrativa. La ricca storia medievale ha fatto sì che il paese si dotasse di un’architettura tipica di quel periodo. Conseguentemente il centro storico, perfettamente conservato, risulta essere uno spaccato della vita di quel periodo: le strade strette abbarbicate sul colle e lastricate in ciottolato, alcuni pozzi e fontane, i portoni e gli edifici in pietra riportano la memoria a parecchi secoli fa. Come citato precedentemente, il sistema di protezione comprendeva inoltre tre elementi: il castello, la torre e la casatorre. Il castello si trova nella zona più a sud del paese, in un punto panoramico nella contrada detta appunto contrada Castello e si trova ancora in un buono stato di conservazione. In ambito religioso ricopre una grande importanza la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta. Edificata nel corso del XV secolo e ristrutturata all’inizio del XX secolo, custodisce al proprio interno opere di numerosi artisti. Nei pressi si possono ammirare numerose chiesette denominate anche “santelle” o “oratori”, tra cui spicca quello dedicato a San Defendente, meta privilegiata delle passeggiate dei soltesi e non, poichè da questo luogo, situato in posiziona dominante sul monte Gren (675 s.l.m.), è possibile godere di una bellissima vista su un'ampia porzione del lago d'Iseo. In ambito naturalistico è di particolare interesse la Valle del Freddo: situata ad un'altitudine compresa tra i 350 e i 700 metri s.l.m., presenta un'ampia varietà di specie vegetali (tra cui stelle alpine, genziane e rododendri) che, di norma, si può incontrare solo a quote superiori ai 1.000 metri e non di rado ai 1.500 metri. Ciò è dovuto ad un marcato fenomeno microtermico che si manifesta con l'emissione di aria gelida da alcune "buche del freddo" o "bocche" nel terreno. Il sito è visitabile unicamente di sabato e domenica nei mesi di maggio, giugno e luglio.

Lago di Garda tra castelli e vestigia

Terra di piacere e di invasioni, il basso Garda è ricco di testimonianze storiche, che affondano le radici addirittura nell’età del Bronzo
Lago di Garda Tra castelli e vestigia

La Valvarrone e l'Alta Valsassina

Una valle fuori dal mondo e dal tempo, alla fine della Valsassina
Alta Valsassina Valvarrone

Il castello del Carmagnola a Clusane d'Iseo

Il castello detto del Carmagnola si trova su un promontorio a nord-est del centro storico del paese. Scarsi sono i documenti che permettono di ricostruirne le origini. La fortezza fu edificata nel XIV secolo all’esterno del castrum di Clusane appartenente, nell’XI secolo, alla famiglia longobarda dei Mozzi. Autori furono probabilmente gli Oldofredi, nobili iseani di fazione ghibellina che strinsero stretti rapporti politici con la signoria veronese dei Della Scala prima e con quella milanese dei Visconti poi. Verosimilmente appartenne agli Oldofredi fino agli inizi del XV secolo; nel 1412 divenne proprietà di Pandolfo III Malatesta, signore di Brescia, che fra 1412 e 1417 vi lasciò un castellano di sua fiducia. Del periodo malatestiano è conservato un interessantissimo documento, il Registro n. 74 della Mensa Vescovile di Brescia, nel quale il fattore Lanfranco di Tagliuno rende conto a Pandolfo della gestione economica della grande “fattoria agricola” incardinata al castello. Nel 1427 fu conquistato dalla Repubblica di Venezia che lo donò l’anno seguente al conte Francesco di Bussone detto il Carmagnola per i servizi prestati durante la guerra contro i Visconti come comandante di tutto l’esercito della Terraferma. Il Carmagnola tenne il castello per soli quattro anni poiché nel 1432 fu giustiziato in piazza San Marco a Venezia con l’accusa di tradimento. Tutti i suoi beni furono venduti a privati e il castello di Clusane fu acquistato dalla famiglia bresciana dei Sala. Nel XVI secolo la struttura fu divisa in dote fra le casate Maggi e Coradelli, e il Catastico di Giovanni da Lezze del 1610 segnala come proprietari, oltre alle due famiglie già citate, i Soncini e i Lana. La frammentazione della proprietà, le conseguenti ristrutturazioni e le ulteriori vendite a nuovi acquirenti nei secoli successivi portarono al progressivo decadimento del complesso. Tra la seconda metà del Novecento e gli inizi del Duemila la residenza fu acquistata dagli attuali proprietari e in parte restaurata. Il castello si presenta come un grande e massiccio edificio fortificato, a pianta quadrata con cortile interno. Vi si accedeva attraverso due entrate, una sul lato orientale e una, munita di ponte levatoio, su quello occidentale. Mentre le torrette di avamposto sono completamente scomparse, nella muratura sono rimaste tracce degli scassi di alloggiamento delle travi per la manovra del ponte. Il profondo fossato difensivo che circondava la rocca è ancora oggi scavalcato dai caratteristici ponti ad arcata in pietra. Il registro inferiore scarpato e dotato di rada finestratura mantiene l’aspetto medievale, mentre in quello superiore si riconoscono le diverse modifiche apportate a partire dal ’400 per riconvertirlo a usi residenziali. In particolare la famiglia Sala lo trasformò secondo modelli rinascimentali aprendo, nel ‘500, sul lato orientale una loggetta aerea di quattordici campate che risvoltava sul lato meridionale. Vennero apportate modifiche anche ai corpi di fabbrica interni: nel prospetto est fu inserito al piano terra un porticato a cinque campate sovrastato da una loggia suddivisa in dieci aperture. Gli intradossi degli archi a pieno centro sono decorati con finti marmi e le fasce che corrono lungo il sottotetto sono affrescate con scene, purtroppo poco conservate, di castelli e architetture fortificate che fanno da sfondo a uno sposalizio e ad alcuni animali esotici.   Il salone d’onore presenta lungo le pareti fregi vegetali con animali e putti, decorazioni geometriche e stemmi ormai sbiaditi. Sotto le decorazioni è stata rinvenuta una porzione di dipinto murale precedente raffigurante teste di personaggi posti di fronte a una struttura dalla quale si sta sporgendo un re. Il soffitto ligneo a cassettoni è impreziosito da elementi geometrici dipinti e sul camino vi è lo stemma della famiglia Sala. Al piano terra diverse sale conservano i soffitti a ombrello e le decorazioni originali quattrocentesche e ottocentesche.   Angelo Valsecchi
Castello Carmagnola

Tour in A35 Brebemi: Cassano d'Adda

Sulla riva destra del fiume Adda, in provincia di Milano, sorge Cassano D’Adda una città conosciuta per essere stata lo scenario di famose battaglie.
Castello di Cassano d'Adda

Bormio Terme

Corsi di nuoto, molteplici tipi di massaggi e uno scivolo lungo 60 metri. Per sportivi di ogni età