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Visite guidate al complesso monastico

Visite guidate al complesso monastico. Sabato: 15:00, 15:30, 16:00 solo su prenotazione. Domenica: 14.30, 15:00, 15:30, 16:00, 16:30 solo su prenotazione. Durante la settimana:  ore 11:00 per gruppi di minimo 8 persone, su prenotazione (in caso di gruppi di numero inferiore si consiglia di chiamare comunque il numero 02 9496 1919). Qualunque monumento carico di storia e significato va conosciuto nelle sue tradizioni, nei vari studi su di esso, ma occorre poi visitarlo di persona per sperimentare, come nel caso delle abbazie, quanto la sua architettura sia la sintesi della cultura che l’ha generato prima nel pensiero degli architetti e poi attraverso il lavoro dei monaci e degli operai. Le visite all'abbazia, organizzate dal Servizio Attività Didattica della Fondazione, offrono ai visitatori un aiuto per conoscere la storia e l’architettura dell’abbazia, ma soprattutto la cultura e la spiritualità delle quali essa è figlia.

Piazza San Vittore, Colonna della Peste ed Ellissi

La Piazza più antica di Rho ed i suoi monumenti
Piazza San Vittore, Rho

Alla scoperta di un luogo mistico… a Tirano

Itinerario culturale in media Valtellina

Voci di Carta. Storie di vita dalla Valle delle Cartiere

Per secoli - dalla metà del Trecento fino al Novecento - la Valle delle Cartiere è stata attraversata da uomini, donne, bambini. Famiglie intere di artigiani e imprenditori che hanno legato la loro vita al ritmo incessante dell’acqua e al rumore dei magli. Storie di lavoro, fatica, ingegno, successo, ma anche di fallimento, perdita, tenacia: memorie che meritano di essere riscoperte e narrate.L’iniziativa, nata come naturale proseguo della mostra del 2018 Di acqua e di carta, a cura di Lisa Cervigni e Silvia Merigo, vuole dare voce ad alcune di queste storie attraverso la carta stessa creata nella Valle, ampliandone l’arco cronologico d’interesse fino al XX secolo.Prendendo le mosse da un’indagine storica e archivistica condotta sui fondi conservati presso l’Archivio Comunale di Toscolano Maderno, custodito presso il Museo della Carta, si è voluto aggiornare e approfondire le conoscenze sulla storia produttiva e sociale della Valle, con particolare attenzione alle particolarità delle singole cartiere e al loro sviluppo nel tempo.La carta compie da sempre la nobile funzione di accogliere la scrittura o il disegno, consentendo la conservazione e la trasmissione delle informazioni. I fogli prodotti in questa Valle diventano quindi non solo testimonianza materiale della produzione locale, ma anche una importante fonte documentale che ne tramanda la memoria.La Valle del Toscolano rappresenta un unicum nel panorama italiano ed europeo per l’elevata concentrazione di opifici cartari: in alcuni momenti storici se ne contavano fino a quaranta, dislocati lungo il corso del fiume. Attraverso l’analisi dei documenti storici e delle fonti iconografiche, la mostra ne restituisce un quadro articolato della vita economica, sociale e tecnologica, con un approccio che unisce la ricerca storica con la divulgazione e valorizzazione del patrimonio locale.  

Talamona

Luogo elevato dalle acque 

L'antica abbazia di Cerreto

A pochi chilometri da Lodi, un'antica abbazia cistercense

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda

Una speciale visita al Villaggio operaio di Crespi d'Adda, autentico modello di città ideale legata all'industrializzazione ottocentesca.

Sentieri camuni ai Laghi di Grom

Dalla Malga Salina, poco sopra Incudine, parte uno dei percorsi più affascinanti della media Valle Camonica: il sentiero che conduce ai Laghi di Grom. L’ escursione si snoda tra pascoli, pietraie e boschi d’alta quota, fino a raggiungere le acque verdi e silenziose di questi laghetti glaciali.   Il primo si incontra dopo circa un’ora e mezza di cammino, a quota 2.340 metri: uno specchio d’acqua incorniciato da massi e pascoli, che riflette le creste circostanti. Da qui, chi ha ancora energie può proseguire su un sentiero più impegnativo verso il secondo lago, poco più in alto, raggiungibile in meno di due ore dalla partenza. Entrambi colpiscono per il colore intenso delle acque, che mutano con la luce del giorno, creando scenari sempre diversi e suggestivi. Il percorso non regala solo panorami: è anche un’occasione di incontro con la fauna alpina. È possibile vedere volteggiare aquile reali sopra i circhi glaciali o scorgere camosci e stambecchi che si muovono tra le rocce. Più in basso, volatili come gracchi e gheppi accompagnano  l’escursione. Con i suoi 340 metri di dislivello, il sentiero ai Laghi di Grom è accessibile a chiunque abbia un minimo di abitudine alla montagna, pur presentando tratti più esposti nella parte alta. Una volta arrivati, però, la fatica lascia spazio alla contemplazione: un angolo incontaminato racconta la lunga storia dei ghiacciai che hanno modellato queste valli. 
(Ph: in-lombardia I Mille)

Confienza

Confienza, paese eminentemente rurale della Lomellina, incuneato tra le provincie di Novara e Vercelli ed amministrativamente dipendente dalla Provincia di Pavia, doveva essere, nelle sue origini, un semplice villaggio "pagus romano". Anticamente veniva chiamata "Confluentia" dalla confluenza di due fiumi. A ciò fa riferimento lo stemma attuale del Comune, in cui spiccano due pesci attorcigliati con teste di drago sgorganti acqua in un fiume. Ultima scolta, vigilante un buon terzo del paese verso Robbio, viene la Chiesuola... un vero gioiello di architettura gotica. La sua volta a costoloni salienti verso il cielo, le finestre ogivali da cui piove una mistica luce, il candido altare di marmo Carrara ne fanno un complesso artisticamente armonioso ispirante raccoglimento. Sulla parete del piccolo coro affiora un magnifico affresco che pare del Lanino o almeno della sua scuola. E' la chiesa delle Consorelle del Carmine, la piccola chiesa che raccoglie nei mesi di maggior lavoro una buona parte della popolazione lontana dalla parrocchia. Trovala su GoogleMaps

Monteruccio

Tra i pascoli di Pizzino, in Val Taleggio, un antico nucleo rurale con tetti in piöde racconta la vita dei bergamini e la forza della montagna

Pieve del Cairo

Pieve del Cairo sorge ai confini della Lomellina, separato dal Piemonte dalle acque del Po.Paese di antica tradizione agricola ha risentito delle crisi che hanno travagliato l'agricoltura e che hanno portato al progressivo spopolamento del comune.L'antico abitato del Cairo, di origine celto-ligure, sorse alla confluenza del Tanaro nel Po, sulla strada che da "Julia Derthona" (Tortona) per Tromello e Novara portava all'Elvetia. Questa strada già abbozzata all'epoca delle guerre Puniche, venne proseguita fino al Sempione dall'imperatore Settimo Severo nel 210 d.c. Fonte Comune Pieve del Cairo Il Castello Beccaria di Pieve del Cairo sec. XIV - sec. XVIII Uno dei più grandi della provincia di Pavia, il Castello Beccaria, che ancora porta il nome di una delle prime famiglie che lo abitarono, si distingue nel panorama lomellino e pavese per la sua inusitata mole. Si tratta di un esempio di grandissimo interesse storico architettonico perché, nella sovrapposizione di forme, dai resti originali del XII secolo alle edificazioni viscontee, delle innovazioni barocche a quelle neoclassiche, rappresenta un magnifico esempio di linguaggi architettonici che nel corso dei secolo si sono fusi armonicamente, nel ricco contesto della campagna lomellina. Fonte e foto  FAI Fondo Ambiente Italiano
Castello Beccaria Pieve del Cairo

Montalto Pavese

Montalto Pavese presenta un notissimo Castello cinquecentesco, fra i meglio conservati della regione. Il Castello, privato e al momento non visitabile,  testimonia le sue vicissitudini storiche attraverso i bellissimi arredi di tutte le epoche, in uno scenario di grande suggestione. Si presenta come un edificio solido e imponente, con quattro torri quadrate, e vi si accede attraverso un magnifico portale ornato da pinnacoli e vasi in terracotta. Il complesso è elegante e austero: nell'ampia corte, cui fa da sfondo una loggia, l'occhio abbraccia la fontana monumentale, la statua di Diana, la cappella gentilizia di San Francesco, le terrazze, le scale, i pergolati. Le sale del castello sono sontuosamente arredate, i due giardini, all'italiana e all'inglese, sono ricchi rispettivamente di statue mitologiche e di boschetti di roveri e larici. In località Villa Illibardi, ove sorge la parrocchiale di Santa Maria restaurata nei XVIII secolo, ma di origini più remote, è nato nel 1981 un pregevole Museo della Civiltà Contadina: vero tempio della memoria dell'ingegno della cultura locale, degli antichi mestieri e degli attrezzi ed utensili della civiltà agreste del passato.  Per le visite telefonare al +390383870121 A pochi minuti dal centro del paese, il belvedere detto Madonna del Vento, con la sua dolce pendenza è divenuto il luogo ideale per coloro che praticano il volo libero con deltaplani e parapendii, poiché i venti provenienti da occidente permettono ascendenze ragguardevoli. Nell'antico Palazzo Cristina è stato allestito il Museo delle Api, dedicato a due apicoltori locali, Zelindo Martini e Carlo Perotti, ideatori della raccolta originaria. Nelle sale del museo è possibile accostarsi all'evoluzione delle tecniche di apicoltura nel corso del Novecento attraverso uno specifico percorso didattico sul mondo delle api, e mediante l'esposizione delle attrezzature e degli indumenti degli apicoltori. Photo: Gianni Santolin
Montalto Pavese