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Rovescala

Il paese di Rovescala sorge in posione collinare nella piccola valle del torrente Bardonezza, al confine con la provincia di Piacenza e lo si può raggiungere percorrendo una strada immersa nei vigneti dell'Oltrepò Pavese. Le origini di questa località sono antiche e si fondono con la storia dei Longobardi: in frazione Luzzano, nel 1961 sono state ritrovate le tombe longobarde di quattro uomini vissuti nel VII secolo, sepolti con le loro armi: scramsax (una sorta di lungo coltello), spade, scudi e punte di lancia. Tutte le domeniche di Marzo a Rovescala si festeggia la Primavera dei vini & la Festa del Bonarda, occasione imperdibile per degustare le migliori etichette della zona, accompagnate da golosità e specialità del territorio. Photo: Pro Loco Rovescala  
Rovescala

Rocca di Angera

Costruita nel XII secolo dai vescovi di Milano, domina nella parte sud del Lago Maggiore
Rocca di Angera

Arena Po

Il Castello di Arena Po, oggi proprietà privata, domina il fiume. L’edificio attuale ha subito numerosi rimaneggiamenti ma conserva ancora ampie tracce della struttura duecentesca. Fortezza di valore strategico al confine tra i territori di Pavia e Piacenza, verso la fine del Duecento passò nelle mani della potente famiglia pavese dei Beccaria. Durante il periodo dei comuni, il castello di Arena, al confine tra i territori di Pavia e Piacenza, diviene un'importante roccaforte per il controllo del fiume. Le cronache raccontano che nel 1216 Piacentini e Milanesi assediarono il castello di Arena Po, ma fuorno costretti a rinuncirvi, poichè "le milizie pavesi ogni giorno, a loro piacimento, entrano ed escono dal castello sulle navi, senza che si possano vincere, poichè hanno numerose imbarcazioni munite di protezioni in cuoio e di un castello di legno con i quali difendono valorosamente la fortezza" La presenza di navi fortificate, che venivano chiamate ganzerre, era uno dei vanti della potente flotta pavese.
Castello di Arena Po

Sport per tutti i gusti in Valle Camonica

C’è una Valle Camonica estiva ed una invernale. Una Valle bianca dedicata agli sport invernali, ma anche verde di prati e di boschi
Valle Camonica - Tonale

Gita autunnale in ville e castelli

Un'avventura autunnale tra storia e bellezza: esplora l'incanto autunnale di ville e castelli lombardi.

San Damiano al Colle

Questo piccolo paese costituito da numerose frazioni sparse sulle colline è uno dei luoghi ideali per perdersi tra le belle strade costeggiate dalle vigne. Ai confini con la provincia di Piacenza, sorge su un poggio dominato dal castello tardo medievaòe (XIV-XV Sec.) sviluppatosi su di una precedente fortificazione di poco successiva all'anno mille. Come “Sanctus Damianus” è inserito nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum). Fino al 1677 appartenne alla signoria feudale del vescovo di Tortona come parte del feudo di Portalbera; successivamente smembrato fu ceduto per la somma di lire 60 a “fuoco”, al conte Galeazzo Mandelli di Pavia. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 San Damiano si trova inserito nel distretto di Voghera nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, San Damiano, viene inserito nel terzo cantone di Broni. Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i maires e gli aggiunti della municipalità di San Damiano e Mondonico con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). San Damiano viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera. In base al regio editto del 7 ottobre 1814 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature, San Damiano veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di Montù Beccaria appartenente alla provincia di Voghera. Nel 1859 San Damiano entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito nel IX mandamento di Montù Beccaria del circondario di Voghera. Sino al 1863 il comune mantenne la denominazione di San Damiano e successivamente a tale data il comune assunse la denominazione di San Damiano al Colle. Nel 1878 al comune di San Damiano al Colle vennero aggregate le frazioni di Boffalora, Marone e Poggio, staccate dal comune di Rovescala. (Fonte portale www.visitoltrepo.com)
San Damiano al Colle

Garlasco

Fra il Trecento e il Quattrocento il Castello di Garlasco fu tanto importante da meritarsi l’appellativo di propugnaculum Papiae, baluardo di Pavia, poiché aveva un importante ruolo nel sistema difensivo della città. Oggi dell’antico edificio si conserva solo l’imponente torrione (che presenta tuttora la merlatura ghibellina, eleganti decorazioni a dente di sega e i bolzoni del ponte lavatoio), scampato nel 1524 alle devastazioni di Giovanni delle Bande Nere. Nella parte posteriore di Piazza della Repubblica si trova Piazza Piccola, dove si erge il Torrione. La torre medievale, di forma quadrangolare, presenta alla base un sottopassaggio con archi a doppia volta. Rimasta abbandonata per lungo tempo, alla fine degli anni Settanta era in uno stato di grave decadenza, ma il Comune ha effettuato un attento intervento di recupero che ha riportato alla luce la struttura fortificata originaria, comprese le merlature e le impronte dei bolzoni precedentemente murate. Secondo i documenti storici, nel XIV secolo a Garlasco fu costruito o ricostruito un castello, il cui perimetro è ancora parzialmente visibile nella conformazione degli edifici e nell’impianto urbanistico dell’angolo nord-occidentale del nucleo abitato più antico. Era uno dei castelli più importanti della Lomellina, sia per la sua solidità che per la sua posizione strategica, tanto che era chiamato “propugnaculum Papiae”. Tuttavia, fu smantellato dalle truppe veneziane nel 1524, nel contesto dell’episodio bellico passato alla storia come “sacco di Garlasco”, e rimangono poche tracce di esso. La torre-porta in muratura di mattoni a vista, che costituisce l’elemento più significativo e facilmente identificabile del complesso, è stata preservata. (www.vivigarlasco.it) La CASA DEL PELLEGRINO Fortemente voluta dall’amministrazione comunale per offrire un punto di riferimento a chi percorre la Via Francigena, la Casa del Pellegrino è stata ufficialmente inaugurata nel giugno del 2022. Un appartamento completamente ristrutturato in grado di accogliere i sempre più numerosi pellegrini dellaVia Francigena, l’antico itinerario percorso, nell’anno 990, da’’arcivescovo Sigerico di Canterbury (di ritorno da Roma, dove aveva ricevuto il Pallio dalle mani del Papa). Ad oggi la casa del pellegrino ha ospitato persone provenienti da tutto il mondo. Il Comune di Garlasco ha messo a disposizione un trilocale composto da cucina, 2 camere da letto, 1 bagno e una sala per un totale di 6/8 posti letto. L’appartamento è inoltre dotato di lavatrice e forno a microonde. I pellegrini in arrivo possono prenotarsi, preferibilmente almeno 24 ore prima, inviando una mail a bibliogarlasco@yahoo.it o un messaggio WhatsApp al numero 3343435810.I locali si trovano in via Santissima Trinità, vicino alla biblioteca Comunale. (www.vivigarlasco.it)

Spessa

Spessa è un paese agricolo sulla riva sinistra del Po, con abitazioni e cascine sparse a grappolo nella campagna e una piazza che costituisce il centro di riferimento per i cittadini. Sembra che il nome del paese derivi dai raccolti rigogliosi (spessi) ottenuti in seguito alle opere di bonifica dei suoi terreni golenali un tempo acquitrinosi.

Palestro

Palestro è celebre per essere stato teatro della prima importante offensiva della Seconda Guerra d'Indipendenza, la vittoriosa battaglia del 30-31 maggio 1859, con cui le truppe sabaude riconquistarono la Lomellina invasa dagli Austriaci. Ogni anno, l'ultima domenica di maggio la popolazione di Palestro, unitamente alle autorità civili, militari e religiose, si raccoglie di fronte all'Ossario per rendere omaggio ai caduti di ogni tempo e Paese. Esisteva già nell’anno 1006 l’edificio ad uso chiesa e dedicato a San Martino di Tours che a seguito di ampliamenti nel secolo XVI e ristrutturazioni frutto dei restauri ottocenteschi, venne trasformato nell’attuale Chiesa parrocchiale con la facciata nello stile gotico-lombardo. Il Parroco è il tenutario del timbro per i pellegrini della Via Francigena e in caso di sua assenza il transito può essere certificato presso il       B&B Ospitaliere La Torre Merlata.

Canneto Pavese

Canneto Pavese si erge in uno dei punti più panoramici della zona, ed è diviso in minuscole frazioni adagiate sulle vette dei piccoli poggi arrotondati tra la riva sinistra del torrente Versa ed il crinale del pendio sulla riva destra del torrente Scuropasso. L'econima prevalente è agricola, con tradizioni fortemente radicatenel settore vitivinicolo con la produzione di uve e vini di eccellente qualità. Il Bata Lavar (in italiano Batti Labbro) o Raviolo Grande è un agnolotto, da gustare in brodo, tipico di Canneto Pavese. Viene stampato con il bicchiere, quindi per le sue grandi dimensioni mette in difficoltà chi desidera gustarlo in un sol boccone. Quando lo si mangia, infatti, “batte sulle labbra”: da qui la definizione dialettale cannetese Bata Lavar. La tradizione vuole che nel piatto se ne mettessero quattro al capofamiglia e agli uomini e due alle donne e ai ragazzi. Il Bata Lavar veniva così preparato poiché, nei tempi passati, in cucina non esistevano ancora le moderne attrezzature di oggi e le brave massaie del luogo si dovevano ingegnare usando il bicchiere, forma più idonea per fare gli agnolotti.
Canneto Pavese

Ponte Nizza

Il comune di Ponte Nizza, creato nel 1928, riunisce attualmente gli antichi comuni di Pizzocorno, Trebbiano Nizza e San Ponzo Semola. I luoghi sacri presenti nel comune ne fanno un'importantissima meta di turismo religioso. Nel territorio di Ponte Nizza sorge l’Abbazia di Sant’Alberto da Butrio, fondata dal santo eremita nell’XI secolo sulla sommità di uno sperone calcareo, e costituitasi ben presto in reclusorio benedettino. Al suo interno si conserva un dipinto che si riferisce al miracolo compiuto dal Santo in presenza del Papa e di tre cardinali, con il quale si scagionò dall’accusa di non rispettare il digiuno. Nelle vicinanze, l’antica pieve di San Ponzo conserva tuttora il suo affascinante assetto medievale, con la bella chiesa. Nel territorio di Ponte Nizza sono presenti inoltre due siti di particolare interesse storico e religioso, due grotte eremitiche scavate nella roccia e immerse nel verde: la prima è la grotta di sant'Alberto, che ospitò l'eremita a partire dal 1020 e nei pressi della quale sorse il primo nucleo dell'Abbazia di Sant'Alberto da Butrio; l'altra, a San Ponzo Semola, è il luogo in cui viveva san Ponzo. La grotta è raggiungibile percorrendo una strada consortile, ed è visitata dai pellegrini che raccolgono le gocce d'acqua che stillano dalla grotta, ritenute miracolose.

Rivanazzano Terme

A pochi chilometri da Voghera nelle vicinanze del torrente Staffora, si incontra il paese di Rivanazzano Terme. La località è conosciuta per essere sede di un attrezzato stabilimento termale. Le acque salsobromojodiche e sulfuree sono apprezzate per l’elevata concentrazione di elementi indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. Le acque di Rivanazzano Terme sono particolarmente indicate per la cura, la prevenzione, la riabilitazione dell’apparato respiratorio, di quello locomotore, del sistema vascolare periferico. Notevole efficacia è stata rilevata nella cura della sordità rinogena e nelle affezioni dermatologiche. Sono stati studiati gli effetti positivi delle acque termali sui bambini, nei quali le cure inalatorie possono prevenire le affezioni respiratorie tipiche dei mesi invernali.
Rivanazzano