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Voci di Carta. Storie di vita dalla Valle delle Cartiere
Per secoli - dalla metà del Trecento fino al Novecento - la Valle delle Cartiere è stata attraversata da uomini, donne, bambini. Famiglie intere di artigiani e imprenditori che hanno legato la loro vita al ritmo incessante dell’acqua e al rumore dei magli. Storie di lavoro, fatica, ingegno, successo, ma anche di fallimento, perdita, tenacia: memorie che meritano di essere riscoperte e narrate.
L’iniziativa, nata come naturale proseguo della mostra del 2018 Di acqua e di carta, a cura di Lisa Cervigni e Silvia Merigo, vuole dare voce ad alcune di queste storie attraverso la carta stessa creata nella Valle, ampliandone l’arco cronologico d’interesse fino al XX secolo.
Prendendo le mosse da un’indagine storica e archivistica condotta sui fondi conservati presso l’Archivio Comunale di Toscolano Maderno, custodito presso il Museo della Carta, si è voluto aggiornare e approfondire le conoscenze sulla storia produttiva e sociale della Valle, con particolare attenzione alle particolarità delle singole cartiere e al loro sviluppo nel tempo.
La carta compie da sempre la nobile funzione di accogliere la scrittura o il disegno, consentendo la conservazione e la trasmissione delle informazioni. I fogli prodotti in questa Valle diventano quindi non solo testimonianza materiale della produzione locale, ma anche una importante fonte documentale che ne tramanda la memoria.
La Valle del Toscolano rappresenta un unicum nel panorama italiano ed europeo per l’elevata concentrazione di opifici cartari: in alcuni momenti storici se ne contavano fino a quaranta, dislocati lungo il corso del fiume. Attraverso l’analisi dei documenti storici e delle fonti iconografiche, la mostra ne restituisce un quadro articolato della vita economica, sociale e tecnologica, con un approccio che unisce la ricerca storica con la divulgazione e valorizzazione del patrimonio locale.