I colori della natura tra campi coltivati, cascine e fortificazioni antiche.

Sono numerosissimi i comuni di piccole e medie dimensioni che compongono la provincia cremonese.

Una storia molto antica e un’attività collegata principalmente all’agricoltura: il terreno pianeggiante e ricco di corsi d’acqua e canali è molto fertile e rende la zona il luogo ideale per le coltivazioni più tradizionali. Da grano a granoturco, dal lino alla soia, il paesaggio è un continuo susseguirsi di campi coltivati, canali e cascine.

Il modo migliore per godersi la visita di questa zona è passeggiare a piedi o in bicicletta, sfruttando gli argini dei canali o le strade di campagna poco trafficate, ammirando i colori della natura.

Tra i terreni si scorgono le cascine, con la tipica struttura a quadrilatero, con al centro l’aia sulla quale si affacciavano le stalle, la casa padronale e le case a schiera dei contadini. In molti casi gli edifici hanno modificato, nel tempo, la loro struttura e spesso anche la loro funzione.

Pessina Cremonese (Cr) — Come si evince dalla denominazione, questo zona era un tempo assai ricca di pesce; si tratta, infatti, di un luogo che originariamente era paludoso e che venne bonificato a metà del secolo scorso. Tutt’ora il comune ha una vocazione prettamente rurale e si caratterizza principalmente per l’allevamento dei bovini da latte. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Giorgio Martire e venne costruita alla fine del XIX secolo. Nel 2011 è stato inoltre inaugurato un tempio Sikh in grado di ospitare circa 500 fedeli.
(Ph Ig:@silviasound)

Grontardo (Cr) — Situato a nord est di Cremona, come per i comuni limitrofi, si tratta di un territorio molto ricco di acqua e pertanto caratterizzato da una fiorente agricoltura. I prodotti principali sono cereali, ortaggi, uva e formaggi. Secondo quanto emerso dai reperti ritrovati, la zona risultava già abitata all’epoca romana. La chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Basilio e Salvatore, venne consacrata nel 1727 e conserva al suo interno un prezioso altare in marmo e una pala dei fratelli Benini di Cremona.
(ph Ig:@dinobarbieri)

Pescarolo ed Uniti (Cr) — Sito in un’area che un tempo era paludosa e particolarmente pescosa, da qui deriva la prima parte del nome. Alcuni reperti ritrovati in zona, fanno risalire la sua fondazione all’epoca delle ripetute invasioni barbariche. Per quanto riguarda il patrimonio storico e artistico, vanno menzionate la chiesa di Sant’Andrea, del primo Novecento, la chiesa della Senigola di origine antica, e la chiesa di Pieve Terzagni, dedicata a San Giovanni Battista Decollato e risalente all’XI secolo. A metà del XIX secolo, al comune vennero annessi anche i comuni di Castelnuovo del Vescovo e Pieve Terzagni.
(Ph Ig: @marcogaratti)

Vescovato (Cr) — Il nome del comune deriva dal fatto che, in epoca alto medievale, il paese ospitò uno o più vescovi di Cremona. Dal punto di vista urbanistico, la via d’ingresso al paese (l’attuale via Marchi) venne molto curata ed è infatti caratterizzata da una schiera di edifici in stile liberty. Le eccellenze locali sono i prodotti ceralicoli e lattiero-caseari; ampio spazio è stato sempre dedicato anche alla produzione della seta, con le filande che per lungo tempo hanno impiegato manodopera femminile locale. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Leonardo ed è stata costruita tra il 1776 e il 1779.
(Ph Ig: @monirivo67)

Cappella de Picenardi (Cr) — Situato lungo la strada che collega Cremona a Mantova, il paese è attraversato anche da un itinerario ciclabile che unisce Casteldidone a Grontardo. I Picenardi, che vengono ricordati nel nome del comune, erano dei signori locali che possedevano vasti terreni nella zona. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Pancrazio martire. Il comune occupa una zona pianeggiante e fertile che è dedicata principalmente alla coltivazione dei cereali.
(Ph Ig: @happy_filo)

Pieve San Giacomo (Cr) — Un territorio disseminato di cascine e casolari che testimoniano la predominanza dell’attività agricola: dalle colture di lino ai campi di granoturco e alle distese di soia, la zona è un susseguirsi di campi coltivati. Fino agli inizi del 1900, rilevante era anche l’allevamento del baco da seta. La chiesa della Pieve è un edificio a tre navate con facciata divisa in due contrafforti e un timpano curvilineo. Al suo interno, al di sotto della navata centrale, sta emergendo un importante mosaico pavimentale romanico che era, purtroppo, stato coperto da una pavimentazione.
(Ph Ig: @maxlordag)

Derovere (Cr) — Un piccolo comune che si trova in quella zona fertile della pianura padana che è compresa tra i fiumi Oglio e Po. La campagna è costellata da numerose cascine con la tradizionale conformazione cremonese: struttura a quadrilatero, con al centro l’aia sulla quale si affacciavano le stalle, la casa padronale e le case a schiera dei contadini. Oggi, la maggior parte di queste cascine è ancora presente, ma si è trasformata in imprese agricole più moderne e organizzate. La chiesa parrocchiale è dedicata a San Giorgio Martire.
(Ph Ig: @cincar87)

San Martino del Lago (Cr) — Il comune prende la prima parte del nome dai monaci Martiniani che, nell’ottavo secolo, vi costruirono un monastero. La seconda parte del nome è invece dovuta al lago Delmona, che un tempo copriva gran parte del territorio. La chiesa prepositurale è dedicata a Sant’Agata: si tratta di un edificio costruito nel 1796 su un progetto dell’architetto Voghera; l’interno è ricco di decorazioni e dipinti del pittore Malta. Di pregio, anche una statua lignea raffigurante l’Addolorata e attribuita a Giovanni Bertesi.
(Ph Ig: @rvs.architect)

Solarolo Rainerio (Cr) — Ai confini tra la provincia cremonese e quella mantovana, il paese è parte di un percorso ciclabile che attraversa il territorio tra Oglio e Po. Sono numerose le ville ottocentesche che si trovano nella campagna, in particolare Villa Recusani, Villa Pralasca Fontana e Villa Zaccaria, attuale sede del municipio. Degna di nota anche la chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano: venne ricostruita il secolo scorso con stile neoclassico, ma custodisce al suo interno opere pittoriche di un certo pregio, tra le quali due tavole di Galeazzo Campi del 1528.
(Ph Ig:@miriam.andreani)

Tornata (Cr) — Situato a circa 40 km da Cremona, il comune si trova in realtà nella zona di confine tra le province di Cremona e Mantova, dalle quali è quasi equidistante. Immerso nella natura, può essere punto di partenza per piacevoli passeggiate a piedi o in bicicletta, alla scoperta del paesaggio. La chiesa parrocchiale è dedicata a Sant’Antonio abate e Sant’Ambrogio vescovo, un edificio romanico in cotto che è conosciuto soprattutto perché custodisce al suo interno un’immagine sacra della Madonna delle Grazie che è collegata ad un episodio miracoloso del 1521 (l’apparizione a un ragazzo del paese).
(Ph: www.comuneditornata.it)

Molti comuni sono caratterizzati dalla presenza di fortezze di grande valore storico e artistico.

Tra le più preziose, sicuramente il castello di San Lorenzo de Picenardi, che ammalia i visitatori con i suoi splendidi cortili e con i sontuosi saloni neoclassici.

Da non perdere è anche il castello di San Giovanni in Croce, trasformato in residenza signorile per volontà di Cecilia Gallerani, la famosa “Dama con l'ermellino” ritratta da Leonardo da Vinci; oltre a meritare una visita l’interno dell’edificio, non può mancare una passeggiata nel suo meraviglioso parco.