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Itinerario Croce dell’Uomo

Passeggiata con vista panoramica sui monti di Cernobbio

Treno Bernina Express

Uno dei tratti ferroviari più belli del mondo, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 2008
Trenino Rosso del Bernina

Anello delle Streghe

Tra natura, storia e suggestioni all'interno del Parco del Ticino

Il Bagolaro del Castello di Brusaporto

Un imponente globo di foglie domina dalla rocca del castello la pianura: è il Bagolaro di Brusaporto.

Il Pinetù di Roncobello

Nell’Alta Val Brembana, tra foreste di conifere, una spicca e si fa notare più di ogni altra: è il monumentale Abete bianco di Roncobello.

I Larici secolari di Roccoli Lorla

In Valvarrone, a 1400 metri di quota, un incantato bosco di larici secolari regala emozioni uniche.

Il Cedro di Montebello della Battaglia

In un territorio che, essendo attraversato dal 45° parallelo, si trova esattamente a metà tra l’Equatore e il Polo Nord, un grande Cedro è il più importante monumento naturale.

Il Platano solitario di Redondesco

Maestoso ed elegante, il grande Platano in località Pioppino giganteggia nel campo a lato della strada provinciale.

I Faggi di Prato Isio

Magnifici esemplari di Faggio punteggiano il panoramico alpeggio di Prato Isio sopra Berbenno.

Riserva Naturale Regionale Monticchie

La Riserva Naturale Monticchie è un'area boschiva sviluppatasi originariamente su un antico paleoalveo del fiume Po nei pressi di Roncaglia (l’attuale Somaglia), antico baluardo a difesa dei territori milanesi nel Medioevo, oggi facilmente raggiungibile anche in treno + bici da Milano o da Piacenza.     Inclusa nel 1969 fra le zone di ripopolamento e cattura e, alla fine degli anni ’70, fra le zone di protezione della fauna, fu poi messa sotto vincolo dal WWF su invito della Regione Lombardia. Dal 1988 è diventata così Riserva Naturale Regionale, a tutela di un territorio che si estende per 250 ettari, per essere poi riconosciuta dalla Comunità Europea come Sito di Interesse Comunitario nel 2005.  La visita parte dalle sale espositive e dai laboratori didattici del Castello Cavazzi, dedicati sia alla Riserva che più genericamente all’ambiente fluviale, per proseguire con il percorso all’aperto che permette di visitare l’argine del fiume Po e la vera e propria Riserva Naturale.   Un’area che, nonostante i considerevoli cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, conserva l’antico fascino della pianura lodigiana, soprattutto nel tratto che separa il Castello dalla Riserva. Oltre alla presenza del Gambero di fiume e a una rara specie di rana chiamata Rana di Lataste, favorita dall’ambiente umido, qui l’aspetto faunistico più interessante è rappresentato da un’importante garzaia, colonia nidificante di circa 600 coppie di Ardeidi fra le quali potrete avvistare anche l’Airone cenerino.    (Ph: visitlodi.it)

Castello- Sistina di Lombardia

Tappa inaugurale del nostro itinerario lacustre, il piccolo borgo fortificato di Castello, raggiungibile anche a piedi partendo da Albogasio.   Raro esempio di vita antica ben conservata, si presenta come un labirinto di vicoli, scale, anfratti, portici e case addossate proprie dei sistemi difensivi, distribuite a semicerchio su un’alta rupe situata sulle rive del torrente Soldo. La sua posizione a strapiombo favorisce punti panoramici di indicibile bellezza: se dal sagrato della chiesa di San Mamete si può ammirare il lago fino al S. Salvatore, il promontorio di San Mamete, Oria e Albogasio, dal portico del Figett si inquadra l’alta valle con la sua corona di monti, mentre salendo alla chiesetta dell’Addolorata si aprirà di una vista a 360 gradi sull’intera valle. In origine feudo della famiglia Confalonieri di Milano, l’antica fortificazione che dà il nome al paese fu purtroppo ridotta in rovina alla fine del 1500 per ordine di Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, e la sua parte ricostruita è stata adibita ad abitazione privata. Gioiello conservato a Castello è invece la Chiesa di San Martino del XVI secolo con gli stupefacenti affreschi della volta ad opera di Paolo Pagani, che le hanno valso l’appellativo di “la piccola Sistina di Lombardia”: in  deciso contrasto con l’estrema semplicità degli esterni, vi lasceranno a bocca aperta! Da visitare anche il Museo di Casa Pagani, interessante pinacoteca degli artisti della Valsolda.   (Ph: duepertrefacinque.it)

Lambrugo

Oasi di verde e ville di delizia