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Sirmione, la perla del Lago di Garda tra terra e acqua

Visita guidata a piedi e in motoscafo nella magia del tramonto

Passeggiata Gema- fonte della Frascesca

Percorso semplice e particolarmente indicato per le famiglie con bambini
Fonte Frascesca

Al cospetto di sua Maestà Lo Scalino

Itinerario a Lanzada, andata e ritorno, raggiungendo il Rifugio Cristina
Al cospetto di sua Maestà Lo Scalino

Oh che bel castello

Lungo la costiera dei Cech
Oh che bel castello

Si pedala tra il bello, da Chiavenna a Colico

Soprattutto in autunno salire in bicicletta per andare alla scoperta di un bell’angolo della Lombardia senza fare ricorso alla nostra auto è piacevole e possibile, la meta dove arrivare, per poi partire a pedalare, è Chiavenna, in provincia di Sondrio, che si raggiunge con il treno. Valtelbike è un servizio messo a disposizione proprio di chi vuole spostarsi in libertà, con la sola forza delle proprie gambe, un circuito che consente di noleggiare le bici in diverse località della Valtellina, nel nostro caso Chiavenna, con la possibilità di restituirle in un’altra postazione, per noi Colico (Lecco), al termine dell’escursione. Si inizia la pedalata tra le vie del centro di Chiavenna, tra fontane in pietra ollare, pavimentazione in porfido e locali tipici, si attraversa due volte il Fiume Mera per trovarsi di fronte a Palazzo Balbiani, localmente chiamato il Castello, si passa sotto il Parco Botanico del Paradiso, antica e panoramica cava di pietra, si risale verso nord arrivando nella zona dei crotti, piccoli edifici sfruttati come frigoriferi naturali grazie al Sorel, un vento che esce dalla montagna a 8ºC per tutto l’anno. Oggi molti sono stati riconvertiti in ristoranti. Si raggiunge il doppio salto delle Cascate dell’Acquafraggia, capaci di affascinare Leonardo da Vinci tanto da citarle nel Codice Atlantico, si è a Borgonuovo di Piuro ed è qui che si inverte la rotta puntando verso sud ritornando Chiavenna dove si possono ammirare altre due nobili testimonianze storico-artistiche: la Collegiata di San Lorenzo e il Battistero Monolitico del 1100. Superando i Ponti sul Mera e sul Liro, si pedala per 14 km in leggera discesa su percorso asfaltato dedicato alle biciclette. Le vette della Val Chiavenna fanno da cornice. A Novate Mezzola l’ambiente cambia repentinamente: prima il lago con i suoi ampi orizzonti, poi gli stretti passaggi a fianco della montagna. Verceia ci presenta invece una straordinaria opera del’ingegneria militare: la galleria di mina di San Fedele. Un suggestivo passaggio sul lungolago ci introduce alla Riserva naturale dei Piani di Spagna. Da qui all’Adda qualche chilometro su strada richiede un minimo di attenzione, ma l’ultimo tratto lungo il fiume rimette a contatto con la natura, si passa dal Forte di Fuentes, di origine spagnola, e dal Forte Montecchio, risalente alla Grande Guerra, si costegguia infine il Lario e dal Molo di Colico si conclude la pedalata alla stazione ferroviaria della cittadina lecchese, all’ombra del Monte Legnone. - Immagine di copertina: @klaus dell'orto
Si pedala tra il bello, da Chiavenna a Colico

Da Manzoni a Leonardo- Quel ramo del Lago di Como

Un viaggio dai ritmi lenti, nel Parco Adda Nord, che ci permette di assaporare l’alternanza di suggestioni paesaggistiche uniche in un territorio ricco di emergenze storico-artistiche e culturali che rimandano alle epoche più diverse e lontane.
Sulle orme dei Promssi Sposi

Escursioni narrate: dal Rifugio Berni al Piz di Vallumbrina

Un trekking che porta alla scoperta di luoghi montani che sono stati teatro della Grande Guerra
Escursioni narrate: dal Rifugio Berni al Piz di Vallumbrina

In Val Alpisella dove nasce l'Adda

Il nostro itinerario ad anello, di 23 chilometri, parte dai laghi di Cancano e San Giacomo di Fraéle. Si raggiungono seguendo le indicazioni lungo la strada che da Bormio sale verso Livigno. Occorre però deviare a destra all’altezza dell’abitato di Premadio e percorrere in auto una serie di tornan che conducono, dopo 13 chilometri, al passo di Fraéle. Continuiamo in auto e costeggiamo gli invasi a sinistra utilizzando la pista sterrata fino al parcheggio all’imbocco della val Pettini. La nostra pedalata comincia da qui, risalendo proprio la val Pettini, con i cartelli del Parco nazionale dello Stelvio a farci da guida. Dopo circa mezz’ora ci troviamo nelle gole della val Corta che, come dice il nome, si supera in breve tempo. Quasi all’improvviso e con una certa sorpresa per l’ambiente che incontriamo, ci addentriamo nella splendida piana dei pascoli di Trela. Alle spalle della malga dell’alpe ci dirigiamo a destra sul tratto più impegnativo del percorso, che attraverso un single track ci consente di guadagnare il passo di Trela. Da qui affrontiamo una piacevole discesa lungo la desolata val Pila in direzione di Trepalle (segnavia 136). Ci dirigiamo quindi a destra e, seguendo l’incassata valle del Torto, in poco tempo perdiamo quota verso la diga di Livigno. Prendiamo, svoltando ancora a destra, una bella sterrata (segnavia 138) in direzione del ponte delle Capre. In prossimità del rifugio Alpisella, in una posizione panoramica sull’invaso di Livigno, seguiamo le indicazioni per il passo Alpisella, risalendo per circa un’ora la ben tenuta strada militare. Una volta superato il passo si incontrano le sorgenti del fiume Adda. Dopo una panoramica e gradevole discesa eccoci di nuovo sulle rive degli invasi di San Giacomo e Cancano.Li costeggiamo a destra per un paio di chilometri fino al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto. Leggi le recensioni, commenta il percorso e scarica il tracciato GPX sul sito orobie.it
In Val Alpisella dove nasce l'Adda

Incisioni Rupestri

Un trekking tra i vigneti
Incisioni Rupestri

Il Balcone delle Alpi

La meta di questo itinerario è il faro Voltiano di Brunate in provincia di Como.  Il faro Voltiano fu costruito dall'ingegnere Gabriele Giussani nella frazione San Maurizio di Brunate. Dopo 100 anni dalla sua morte, fu un dono del genio comasco al suo cittadino Alessandro Volta. Il faro ha una forma ottagonale ed è una torre alta 29 metri che domina l'intera vallata sottostante. Di notte, il faro illumina Como e la vallata di fasci bianchi, rossi e verdi. Da qui si può ammirare uno splendido panorama della città di Como delle montagne circostanti e della pianura Padana.  Per raggiungere Brunate da Milano sarebbe meglio evitare l’autostrada a causa del traffico e passare per i paesi, ci si mette più tempo ma è anche più divertente. Una volta raggiunta la città di Como si prosegue per le vie del centro storico, e si viene attratti dalla voglia di scoprirne i segreti. E’ consigliata una visita  ai migliori musei della città di Como. Il Museo Archeologico Paolo Giovio e il Museo Storico Giuseppe Garibaldi mostrano i resti ritrovati negli scavi archeologici della zona e portano il visitatore in un racconto tra epoche risorgimentali e moderne.  Oppure, ancora più liberamente, una bella passeggiata sul lungolago di Como (parzialmente impegnato dai lavori di protezione della città dalle piene del lago), che si può spingere fino in cima alla diga foranea che ospita il famoso monumento dell’architetto Daniel Libeskin, e proseguire ancora oltre verso nord lungo la stupenda passeggiata lungolago (da non perdere una occhiata all’imbarcadero ed all’hangar degli idrovolanti, che molto spesso solcano i cieli del Lario).  Chiude la narrazione di Como il Museo della Seta, che presenta un percorso espositivo riguardante tutta la filiera storica della produzione della serica comasca. Dopo la visita alla città di Como seguiamo le indicazioni per Brunate ed è qui che inizia la salita, la strada è ripida ed i tornanti sono stretti, si raccomanda prudenza, inoltre, se ci si va di domenica si rischia di fare la coda anche in moto perché le auto in alcuni punti faticano a transitare. Un curioso aneddoto sul faro Voltiano raccontato dagli anziani del paese è quello che narra del caso diplomatico sorto a causa dello sconfinamento prodotto dal fascio di luce tricolore al di là del confine Svizzero che generò una disputa tra le avvocature Italiane e Svizzere, infatti per un periodo di tempo il faro fu spento. Attualmente il faro è in funzione ed il suo fascio luminoso tricolore è visibile a decine di chilometri di distanza. - Ph: lakecomotourism.it

Alla scoperta della Val Venina

Partendo dalla visita ad Ambra, un avvincente itinerario
Alla scoperta della Val Venina

Wine Bike Tour 2- Adrenalina

Uno splendido percorso, adatto a persone mediamente allenate
Wine Bike Tour 2 - Adrenalina