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Escursione in Vetta al Venerocolo

Con l’auto, all’altezza di Temù, in Alta Valle Camonica, ci si addentra in Val d’Avio. Dopo circa 6 chilometri, quasi tutti su strada sterrata e sconnessa che si stacca sulla sinistra, si giunge a Malga Caldea a 1.584 m dove parcheggiamo.   Il sentiero che si percorre è quello storico, seguito dagli alpini della Grande Guerra. Ci incamminiamo sulla stradina di servizio degli invasi artificiali (segnavia n. 11), che sale a tornanti tra boschi sempre più radi, con il panorama che spazia sulla bassa Val d’Avio e sulla Val Camonica. In circa 1 ora si arriva al piazzale delle dighe, a monte del laghetto dell’Avio.Si segue la sterrata che, costeggiando i Laghi d’Avio e Benedetto, si inoltra con una debole pendenza verso la testata della valle. Prima di arrivare in fondo al Lago d’Avio, a destra imbocchiamo il sentiero con segnavia n. 1, alta Via dell’Adamello, e segnavia n. 11 che prende quota attraversando l’ultimo tratto di bosco. Eccoci nella Pana di Malga Lavedole a 2.048 m, dopo quasi 2 ore dalla partenza. In alto, davanti a noi, vediamo la Diga del Lago Venerocolo e la parete nord dell’Adamello, mentre a destra la Diga del Lago Pantano, sotto Cima Plem, e le cime del gruppo del Baitone. Seguiamo le indicazioni per il Rifugio Garibaldi, continuando a sinistra, con il percorso che si fa via via più ripido. Affrontiamo il tratto detto "il Calvario", così denominato dai militari in tempo di guerra. Un ambiente roccioso ci conduce verso la diga del lago artificiale del Venerocolo dove, a breve distanza sorge il Rifugio Garibaldi, che si raggiunge dopo essere passati a fianco della Chiesetta della Madonna dell’Adamello. Per i meno esperti e meno allenati il consiglio è quello di dividere l’escursione in due giorni.Poco prima del rifugio abbandoniamo il sentiero numero 11 per immetterci sul 42 che, tra sfasciumi, ci permette dopo altre 2 ore di cammino di affacciarci sul Passo del Venerocolo a ben 3.136 m. La punta omonima non è lontana e la raggiungiamo, tra rocce e senza troppe difficoltà, in una quarantina di minuti. Il panorama è di quelli che lasciano a bocca aperta.
Escursione in Vetta al Venerocolo

Anello tra i ponti da Campo Tartano

Il Sentiero dei Ponti, un itinerario ad anello che ci riporterà nel paese della ormai celebre passerella sospesa
Anello tra i ponti da Campo Tartano

Su un tappeto di foglie nell'Oasi di Baggero

Come vivere l'oasi al meglio
Su un tappeto di foglie nell'Oasi di Baggero

Sulla neve al Rifugio Prabello

In vetta con la neve
Sulla neve al Rifugio Prabello

Dal Rifugio Forni al Pizzo Tresero

Un trekking impegnativo adatto ai più allenati
Dal Rifugio Forni al Pizzo Tresero

Tra Val di Scalve e Camonica un Campione d'amore

Questo itinerario vi lascerà senza fiato
Tra Val di Scalve e Camonica un Campione d'amore

Un Monte chiamato Tesoro

Valle Imagna, Prealpi e Alpi Orobie.
Un Monte chiamato Tesoro

Passo di Dordona

Con questo itinerario ad anello il camminatore può vivere grandi emozioni, al confine della Val Brembana in provincia di Bergamo e la Valle Madre in provincia di Sondrio.  L'ampio Passo di Dordona, è un punto molto panoramico, da cui si può ammirare buona parte della Valtellina, il percorso è inoltre ricco di specchi d'acqua, prati e roccia.L'automobile va lasciata in uno dei parcheggi di Foppolo, nota località sciistica dell’alta Valle Brembana, il punto di partenza è Via Cortivo a 1.650 m, nella parte alta del paese, dove si deve imboccare il sentiero 202 in direzione del Passo Dordona. Si prende quota nel bosco di larici e abeti, con il paese che si fa via via più piccolo alle spalle, si cammina sul lato orografico destro della vallata, si arriva al pianoro della Baita Cornellini, si attraversa il torrente su un ponticello di legno e si prosegue rimontando il ripido versante opposto. In poco meno di un’ora si arriva sugli ampi pascoli del Passo di Dordona a 2.063 m.Qui è bene soffermarci ad ammirare quel che resta dei manufatti militari della Linea Cadorna, risalenti al Primo conflitto mondiale. La Valtellina, con le sue montagne, si mostra in tutta la sua bellezza. Si intravede il Rifugio Dordona e lo si raggiunge, seguendo il segnavia 201/A, sulla comoda strada sterrata, molto frequentata dai biker, che scende in val Madre. Dopo una meritata sosta ristoratrice risaliamo a prendere il sentiero 201/A, incamminandosi in direzione dei laghetti di Porcile. Tra roccette e prati si giunge alla Bocchetta dei Lupi, si continua abbassandoci nella valle omonima e già si vede dall’alto il più grande dei laghetti.Lo si raggiunge proseguendo, sul versante opposto, in ripida discesa e si arriva all’innesto con il sentiero 201 proveniente dal Passo di Tartano. Una breve deviazione di 5 minuti permette di apprezzare anche il più piccolo dei Laghetti di Porcile, si torna sui propri passi e, seguendo il sentiero 201, ci si dirige per un ripido e roccioso tracciato al Passo di Porcile, non senza aver prima costeggiato il terzo laghetto. Si rientra in territorio bergamasco perdendo quota e passando dal pianoro della Baita delle Cadelle e poi lungo tornanti rocciosi caratterizzati da una pendenza che richiede qualche attenzione. L'escursione si conclude attraversando un fitto bosco di abeti e larici. Immagine di copertina: @DimitriSalvi
Passo di Dordona

Nei borghi della Val Brembilla

Alla scoperta dei borghi della val brembilla
Nei borghi della Val Brembilla

Incisioni Rupestri

Un trekking tra i vigneti
Incisioni Rupestri

Rododendri in Val Gerola

Avventure tra natura selvaggia, abeti e larici
Rododendri in Val Gerola

Pedalate sul lago

In bici con pendenze un pò impegnative
Pedalate sul lago