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Falesia di Predore

Bellissima falesia, situata sulla sponda bergamasca del lago d'Iseo, con esposizione sud. Questa nota falesia è composta da diversi settori, con vie adatte a tutti i gusti, dai principianti (nel settore centrale) ai climber più esperti (il settore Aladino, con la via Sogni di gloria 8c). Altri settori da menzionare sono I gradoni ed il settore azzurro, una balconata immensa posta sopra il Settore Centrale e da non perdere nelle soleggiate giornate invernali.La roccia è un calcare compatto, a buchi e reglettes. Predore è raggiungibile da Milano o da Brescia, uscendo dal casello di Palazzolo sull'Oglio (A4 MI-VE, 22km dopo Bergamo) e proseguendo per Sarnico, lungo la sponda bergamasca del lago d'Iseo in direzione Lovere. Dopo il paese di Predore, proseguire per circa 2 km, e parcheggiare sulla destra in prossimità di un piccolo spiazzo in corrispondenza di una villa se si vuole arrampicare presso il settore Aladino. Per il settore centrale è possibile parcheggiare in uno spiazzo sulla destra poco avanti rispetto alla villa (c’è un cartello indicante l’accesso alla falesia. Attenzione, ci sono pochi posti auto). Da qui salendo per un paio di minuti si raggiunge il settore. Per il settore azzurro, bisogna invece proseguire sul sentiero che devia verso destra. Da qui, passando su di un ponticello, si giunge ad un sentiero che dopo essersi alzato devia a sinistra raggiungendo la terrazza sommitale. La falesia è composta da 7 settori. Le vie più frequentate si dividono tra il settore Centrale (il settore più semplice, con una ventina di vie, dal 4a al 7b, di lunghezza variabile, fino a 20m), Aladino (circa una ventina di vie di circa 20-25m, con grado variabile dal 6a+ all’8c) ed Azzurro (o alto). Questo è il settore più panoramico e con maggiore potenzialità. Ci sono circa una trentina di vie, dal 5c all’NL. La lunghezza delle vie si aggira intorno ai 25-30mt.
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Sentiero Forcella Molere

Il sentiero Forcella-Molere si sviluppa lungo il crinale del colle alle spalle del centro urbano di Sarnico, a circa 400 mt di quota, in una posizione panoramica sul lago d’Iseo; si tratta di un sentiero collinare caratterizzato da due elementi particolari: il primo di essere contornato da boschi cedui; il secondo di affacciarsi a sud verso il panorama del basso Sebino.Il tracciato, riqualificato nel suo andamento e reso facile ed agibile, rappresenta l’asse principale di una rete di percorsi che dalla località Forcella proseguono collegandosi ai comuni limitrofi di Predore e Viadanica.Il percorso proposto nel primo tratto si articola sulla Trans Padana Centrale (TPC), l’asse pvista-dalla-forcellaortante di tutti i percorsi escursionistici della zona; dal parcheggio delle Poste sul Corso Europa, si percorre la via Faletto, per poi proseguire sul sentiero denominato “Percorso della Madonna” all’ombra di olivi e cipressi, che conferiscono una tipica atmosfera mediterranea all’ambiente circostante.Dopo aver raggiunto l’amena Cappelletta consacrata alla Vergine, altitudine mt. 398, da cui si gode uno splendido panorama sul lago, ci si incammina su un prezioso e ben conservato viottolo selciato, con gradini in arenaria di Sarnico e solchi laterali in acciottolato.Raggiunto in breve il bivio della Forcella, risvolta a sinistra seguendo un percorso asfaltato man mano proseguendo e alzandosi di quota si inoltra nel bosco, in uno scenario via via sempre più interessante, sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico.Dopo pochi minuti dalla Forcella, il percorso prosegue, seguendo le indicazioni, lungo il crinale del colle, caratterizzato da una splendida vista panoramica sul centro urbano di Sarnico, sull’emissario del lago d’Iseo e il fiume Oglio. Si prosegue, all’interno di un’ampia area boschiva, percorrendo un piacevole saliscendi interrotto solchiesetta-s-nazariotanto da alcune piazzole panoramiche attrezzate, ieali per una sosta e riposare.Superata la zona delle Molere, il tratto più suggestivo di tutto il percorso, si raggiunge in posizione estremamente privilegiata, la “Rocca de’ Zucchellis“, antico avamposto di difesa del territorio, costruito nella seconda metà del XIII secolo.Il percorso, ben segnalato, termina nei pressi di Cerro Alto, poco distante dalla frazione di Castione, prezioso nucleo storico rappresentato dalla Chiesa di SS. Nazario e Rocco e dalla Rocchetta.
Sentiero Forcella Molere - visitlakeiseo

A tavola in Val Sabbia

I sapori sinceri della cucina valsabbina
Spiedo bresciano

Mantova ai tempi di Dante

A settecento anni dalla morte di Dante, l'esposizione di Palazzo Ducale dedicata al sommo poeta invita a soffermarci sulla storia trecentesca della città prima dei fasti rinascimentali.
Mantova ai tempi di Dante - Palazzo della Ragione

I segni dell'arte in Valle Camonica

In Valle Camonica esiste una concentrazione sorprendente di segni dell'arte, e non è difficile incontrarne anche nelle chiese più piccole e isolate.
Valle Camonica monumenti ai caduti Rif. Garibaldi

Sulla via del ferro ad un passo da Brescia

La Valle Trompia è la minore tra le tre valli che costituiscono il territorio montano della Provincia di Brescia, ma certamente non è la meno importante.   L’immediata vicinanza al Capoluogo, e l’antica tradizione di lavorazione del ferro che dai tempi antichi si è progressivamente evoluta in una solida attività artigianale prima, e da ultimo propriamente industriale, sono i fattori predisponenti di un territorio che ha saputo mescolare i tratti ambientali tipici delle alte quote, boschi ed alpeggi, con un tessuto imprenditoriale di tutto rispetto (come non ricordare la Beretta, la più antica azienda del mondo!) che si prolunga fino ad arrivare alle porte di Brescia. Il fiume Mella, che percorre l’intera valle, ha rappresentato e tutt’ora rappresenta un elemento importantissimo, sia come vero e proprio motore delle filiere artigianali ed industriali che si sono succedute nei secoli, ma anche modellando l’intero paesaggio. Nella Valle sono presenti sia comuni di importanti dimensioni (non dimentichiamo che siamo comunque in un ambiente montano che varia dalla bassa quota fino agli orizzonti superiori), che piccoli Comuni con meno di 1.000 abitanti; gli uni e gli altri ricchi di storia e di monumenti da visitare. Il territorio si compone anche di begli ambienti naturali, che dalla fascia delle latifoglie si innalzano fino ai boschi di conifere ed ancora più su, fino alla zona degli alpeggi. Non potevano mancare, in queste montagne oggetto di attività mineraria da secoli e secoli, una serie di itinerari organizzati all’interno delle miniere in cui non risuonano più gli scarponi dei minatori, ma piuttosto gli scarponcini e le pedule di villeggianti e turisti. Dal punto di vista enogastronomico possiamo gustare in Valle Trompia una piccola produzione vitivinicola locale, le famose pesche valtrumpine, solidissima tradizione nella preparazione dello “spiedo” in tutte le occasioni possibili, ed un importante formaggio DOP, il Nostrano Val Trompia e altre produzioni casearie tipiche di qualità. Per stomaci robusti e che non hanno paura, il “salame con la panna e la polenta”, dal nome tutto un programma! - immagine di copertina: cm.valletrompia.it
Valletrompia

Miniera della Bagnada (SO) e dintorni

Il recupero della miniera della Bagnada, in comune di Lanzada (SO), con la realizzazione di un centro museale sul tema, costituisce il punto di riferimento di una prospettiva di ampia valorizzazione che collega non solo altri siti minerari (vedasi le cave della pietra ollare, del serpentino e delle piode utilizzate per la copertura dei tetti tradizionali),   ma anche il sistema di grotte naturali recentemente scoperto in alta valle di Scerscen e in altre aree limitrofe. All’interno dell’itinerario possiamo senz’altro gustare il Museo Mineralogico che a livello didattico offre spunti meritevoli per essere vissuto intensamente: raccoglie numerosi attrezzi legati all’attività mineraria ed estrattiva. Tra i reperti più pregevoli vi è un tornio idraulico molto antico (con parti di fine ‘700) con il quale si realizzavano i lavécc, le caratteristiche pentole di pietra ollare usate in passato. Pannelli esplicativi, fotografie e carte tematiche introducono il visitatore nel mondo delle miniere e nella storia del territorio.Questo museo è situato in una delle zone più ricche di minerali dell’intero arco alpino. Una felice situazione geologica ha fatto sì che in pochi km² si concentrasse una grande varietà di specie mineralogiche, circa 265. Ci sono delle cristallizzazioni così eccezionali, per dimensioni, caratteristiche morfologiche e ottiche, che a buona ragione possono ritenersi le migliori al mondo. È il caso dell’introvabile demantoide, ora simbolo della mineralogia locale. Gli appassionati di natura potranno immergersi in un angolo spettacolare di Lanzada: Stiamo parlando della sua cascata con un laghetto d’acqua naturale sul torrente Lanterna in località Le Prese, certamente da visitare con una bella passeggiata. Per i più temerari ed allenati, amanti del trekking, assolutamente bellissima la gola dello Scerscen, con panorami incredibili. Attenzione però al percorso può essere stretto e tecnico ed è indicato per professionisti. Per approfondire la tematica dell’acqua come risorsa di energia sostenibile si può andare alla Centrale Idroelettrica di Piateda o di Lanzada (a pochi km da Sondrio), dove, grazie alle visite guidate, si potrà apprendere l’intero ciclo dell’acqua per la produzione di energia elettrica: il grande bacino artificiale, le condotte forzate, le turbine e tutte le opere dell’uomo create per imbrigliare il fiume e trarre l’energia elettrica dalla forza di caduta dell’acqua.Una tappa da non perdere per tutti quelli che vogliono intraprendere una esperienza indimenticabile è il tour che porta alle Marmitte dei giganti.Si tratta di un incredibile fenomeno maestoso, di origini antichissime, ma scoperto in Valmalenco solo in epoca recente da Giuseppe Nolli che, nel 1907, trovò numerose e singolari cavità nella roccia. 

Miniera Marzoli (BS) e dintorni di Pezzaze

L’itinerario proposto comincia con l'escursione nella miniera Marzoli. La durata della visita è di circa 1 ora e 30 minuti, un’escursione nel centro della terra.A bordo di un trenino si percorrono i primi 700 metri, poi si procede a piedi per circa 800 metri, il percorso è accessibile anche alle persone con mobilità ridotta, perché è su un unico livello. Dopo la visita alla miniera ci spostiamo di alcune centinaia di metri per visitare il Museo Orma che si trova all’interno dell’Antico Broletto di Mondaro, una struttura quattrocentesca che ricalca la tipologia costruttiva dei “Broletti Lombardi” del XIII sec. con annessa torre in pietra lavorata a vista. La documentazione dello scavo archeologico, eseguito nel 1996, indica una datazione della torre posteriore al 1220, posticipando al XIV secolo il portale a piano terra.  Un moderno museo archeologico ed etnografico di ambito locale, che propone Interessanti laboratori didattici, ricco di reperti di pregio e anche di riproduzioni che aiutano a far comprendere ai bambini come erano gli oggetti e gli strumenti antichi.  Trovandoci presso il Comune di Pezzaze, una veloce visita merita la Chiesa di Sant’Apollonio Vetere.Sant’Apollonio fu il quarto vescovo della città di Brescia: fu proprio sant’Apollonio a convertire e battezzare i santi Faustino e Giovita, a patroni della città di Brescia. Qui vennero ritrovate le reliquie del Santo che successivamente venne trasferito presso il Duomo Nuovo.Nel 1958, in seguito a dei lavori di manutenzione, nascosti sotto strati settecenteschi di calce spenta, si sono individuati dei pregiati affreschi definiti “brani assai importanti del rinascimento bresciano”. Ultima tappa del nostro tour è il Santuario della Madonna di Bovegno, arroccato sul versante della montagna, il santuario di S. Maria della Misericordia è considerato il più celebre della Valle Trompia. Qui il 22 maggio 1527 apparve la Beata Vergine vestita di bianco alla giovane ventiduenne Maria Amadini, di famiglia povera e orfana di padre e di madre.

Lecco in vetta al Resegone

Lecco, sospesa tra acqua e cielo, guarda sempre in alto.
Resegone

Itinerario Monte Bisbino

Passeggiata con vista panoramica sul monte Bisbino, Cernobbio
Itinerario Monte Bisbino

Pista Paradiso Presena

Una delle piste più belle dell’arco alpino centrale
Pista Paradiso Presena

Il Quartiere Arcobaleno

Milano è una città bella che sa anche sorprendere con le sue tante sfaccettature e luoghi poco conosciuti che sicuramente meritano una visita non solo da parte dei turisti ma anche da chi vive in città.   Uno di questi luoghi è sicuramente il Quartiere Arcobaleno in via Lincoln e nell'adiacente via Franklin: un insieme di colori simile alla tavolozza di un pittore e conosciuta come la strada della Burano milanese.Negli ultimi anni questo piccolo quartiere è meta turistica del turista moderno alla ricerca di luoghi insoliti da visitare.   La caratteristica principale di questo piccolo quartiere vicino al centro di Milano sono le villette con i suoi colori variegati: le tonalità pastello di queste case a due piani con giardino, con decorazioni floreali sulle cancellate, il passaggio stretto che non lascia spazio ad auto parcheggiate, ne fanno un'oasi di silenzio e di bellezza.    Anche questo pezzetto di una Milano un po' fuori dagli schemi ha una storia che risale all'Ottocento. Questo quartiere nasce da una cooperativa edilizia per gli operai che lavoravano nella zona. L'intenzione era quella di realizzare case semplici e a prezzi accessibili. Il Quartiere Arcobaleno nasce quindi negli anni '80 dell'Ottocento, vicino a corso Ventidue Marzo da un'area dismessa. Qualche anno prima era stata abbattuta la stazione ferroviaria di Porta Tosa, diventata inutile perché nel frattempo era stata costruita la Stazione Centrale di Milano, che aveva sostituito anche Porta Nuova.   A quei tempi non esistevano le case popolari e quella delle nascenti cooperative edilizie era l'unica soluzione abitativa a buon mercato rispetto agli affitti liberi, che pesavano su gran parte dello stipendio degli operai senza che rimanesse loro nulla in mano. L’obiettivo era semplice: la somma degli affitti pagati da un certo numero di operai poteva costituire un capitale per edificare case a buon mercato. Tanto valeva quindi metterli insieme, in forma di quote di cooperativa.    Oggigiorno le abitazioni di via Lincoln hanno prezzi di mercato decisamente alti, sono esclusive, in posizione centrale a Milano, a dieci minuti dal Duomo, originali, ciascuna diversa dall'altra, più grandi rispetto a un normale appartamento, hanno giardini privati, strada non di passaggio. Tutte caratteristiche che innalzano il costo al metro quadro e restringono la platea di possibili acquirenti. Per raggiungere il Quartiere Arcobaleno dalla stazione centrale di Milano basta prendere il tram n. 9 e scendere in p.zza V Giornate. Da li si percorrono pochi metri a piedi.   Ph Ig: @robyandanythingelse