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L’altra via dell'Aprica: da Morbegno a Colico

Questo itinerario, che parte dalla provincia di Brescia, in Valcamonica, giunge sino alle bellezze della Valtellina.   I suoi paesaggi sono rappresentativi delle tipologie paesaggistiche rinvenibili nelle Alpi. Si può qui scoprire, tra antichi borghi e sapori valtellinesi, la sua storia e la sua cultura enogastronomica, assaggiando un bel piatto di salumi tipici o sciatt e i celeberrimi pizzoccheri.  Il percorso inizia dalla stazione di San Giacomo di Tellio e termina alla stazione ferroviaria di Edolo. Da San Giacomo arriviamo al bivio con Carona e seguiamo la strada con numerosi tornanti, che ci porterà quasi al centro di Carona. Appena prima del paese giriamo a sinistra e prendiamo la strada che va in discesa, in direzione Aprica. La strada, poi, ridiscende sino alla centrale elettrica di Gadda e risale per immettersi sulla strada statale, appena prima del passo dell'Aprica. Percorsi un centinaio di metri si raggiunge la strada vecchia, via Liscidini, che troviamo sulla destra, e percorriamo tutta l'antica strada che porta al confine con la provincia di Brescia. Da qui la strada Valeriana ci conduce ad Edolo. ITINERARIO Distanza: 33 km Difficoltà: difficileFondo stradale: asfalto, un breve tratto di sterrato tra san Pietro Aprica e Corteno GolgiDislivello: +2155m, -1830 m; (Pendenza max: 44.1%, -46.1% Pendio medio:10.4%, -8.3%)Adatto a: utenti allenatiTipologia di bicicletta consigliata: tutteDurata media: 3 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Borghi rustici della ValtellinaLungo il tragitto si possono facilmente raggiungere i paesi situati nelle valli laterali o sui versanti della valle, dove ci si può immergere nei sapori di Valtellina, lungo la strada del vino.Info utili: https://www.stradadelvinovaltellina.it/borghi-antichi.html  Centrale elettrica di GandaQuesto impianto utilizza le acque del torrente Belviso e quelle dei suoi affluenti. L’opera di sbarramento principale è costituita da una diga in calcestruzzo ed è munita di uno scarico di superficie.Info utili: https://www.edison.it/it/la-centrale-idroelettrica-ganda-so  Segheria dei Calefe di Corteno GolgiCostruita nel 1879 è stata in funzione fino alla fine degli anni novanta del secolo scorso. La segheria era detta "alla veneziana" poiché si è diffusa ai tempi della Repubblica di Venezia. Info utili: http://www.cortenogolgi.it/index.php/territorio/segheria-veneziana  Museo Golgi di Corteno GolgiAperto nel 2006, ospitata al primo piano la riproduzione del laboratorio istologico di Camillo Golgi, scienziato e medico italiano nato a Corteno. Al secondo piano c'i sono ambienti per lo studio e la sala didattica.Info utili: http://www.museogolgi.it/Tel. 0364.740401/340.3602512; E-mail: info@museogolgi.it - conservatore@museogolgi.it Orari: Aperto sabato e domenica per l'intera stagione estiva (dal 1 luglio al 30 settembre). Le visite guidate sono solo su prenotazione per tutto il periodo dell'anno.  San Giovanni Battista a EdoloLa semplicità della struttura esterna, ricostruita nel XVI secolo, contrasta con l’interno, a tre navate, riccamente affrescato. Il ciclo di affreschi è attribuito a Paolo da Caylina il Giovane.Info utili:  https://goo.gl/y4p4QE 
L’altra via dell'Aprica

Leonardo nel Vimercatese

Un viaggio alla scoperta dei luoghi di soggiorno e di studio del genio Leonardo da Vinci
Sala 5, Must Museo del territorio

Legnone, Pizzo Tre Signori e Valvarrone

Stretta, selvaggia e dominata dalla cima del Legnone, la Valvarrone sembra fatta su misura per chi ama la montagna più aspra
Legnone, Pizzo Tre Signori e Valvarrone

Lago di Iseo: l'amena Monte Isola

Automobili vietate a Monte Isola, dove si va a piedi o in bicicletta per riscoprire il fascino del silenzio, percorrendo le strette stradine dei borghi
@inlombardia - Lago di Iseo: l'amena Monte Isola

Scoprire la provincia di Varese

5 Luoghi imperdibili da visitare a Varese
Un sentiero sterrato attraversa un paesaggio rurale al tramonto, circondato da campi dorati e vegetazione verde. A destra si trova una piccola cappella di pietra con una croce sulla facciata, mentre a sinistra si intravedono grandi alberi sotto un cielo nuvoloso illuminato dai caldi colori del tramonto. L'atmosfera è tranquilla e serena, con il contrasto tra la luce dorata e le ombre della sera che si allungano.

Sentiero degli Oratori

Il sentiero degli Oratori è un itinerario escursionistico molto suggestivo, di circa 14 chilometri che collega la chiesa di S. Paolo Apostolo con alcuni Oratori da essa dipendenti nel comune di Val di Nizza in Oltrepò Pavese.   Dalla bella chiesa, le cui origini risalgono al IX secolo, si scende rapidamente percorrendo un tratto del vecchio sentiero detto dei “Brgnü”, fino a lambire le sponde del torrente Nizza e arrivare in località Molino dei Gobbi quindi all'Oratorio di San Lorenzo, edificato nel XVI secolo.   L'itinerario porta a cascina Serzego, oggi rinomato Agriturismo, e da qui si sale fino a raggiungere le cime del versante destro del torrente Nizza. Le cime si possono raggiungere anche percorrendo la variante di Pratolungo. Camminando sul sentiero d'altura, si aprono al visitatore scorci panoramici bellissimi: su tutti il panorama che si gode dal monte dell'Orso sulla Val di Nizza e sulla Valle Ardivesrta.   Seguendo le indicazioni, si scende a valle attraversando il piccolo agglomerato di Rivarolo, per poi giungere all'Oratorio della Madonna di Casa Schiavo. Questo Oratorio conserva al suo interno opere in stile Barocco che ne datano le origini al XVII secolo. Lasciato l'Oratorio, si imbocca il “Sentiero del Partigiano”, con una deviazione che porta al cippo che ricorda il sacrificio di Silvano Salvatici.   Nel borgo di Monticelli, offre ristoro la bella fontana, prima di giungere all'Oratorio di San Rocco edificato nel 1632 dai Marchesi Malaspina di Casarasco su committenza del Cardinale Antonio Barberini, Abate Commendatario dell’Abazia di Butrio, per grazia ricevuta dopo l’epidemia di peste che nel 1630 flagellò la valle. Una piccola deviazione porta a Casarasco, antico “Castrum Casalaxio” dei primi Malaspina della Lunigiana, che conserva ancora importanti riferimenti storici. Ritornando sui propri passi, si sale al borgo di Monte; realtà esistente intorno all'anno mille come “domus culta” alle dipendenze dell'Abbazia di S. Alberto di Butrio. Percorsi circa 2 chilometri immersi in boschi ombrosi di querce e di castagni, si arriva a Poggio Ferrato; borgo della Val di Nizza non privo di fascino. Dalla piazzetta si scende per qualche metro sulla strada asfaltata e davanti alla sede dell’Associazione si prosegue sul sentiero che porta all’Oratorio di San Giulio, prossima tappa del cammino. L'Oratorio, detto anche Oratorio di S. Michele, fu edificato come Cenobio dai monaci di Butrio intorno all'XI secolo. Successivamente trasformato in piccola chiesa, rappresenta una delle testimonianze di culto più antiche della Val di Nizza. Lasciata alle spalle la località Costa e percorse poche centinaia di metri, in prossimità della croce di ferro, si apre un’ampia panoramica su tutta la Val di Nizza. Dopo i ruderi della cascina Casella, ormai inghiottita dalla vegetazione e le poche case di Solaro, si scende rapidamente alla chiesa di S. Paolo, dove termina la nostra escursione. Questo sentiero svela la storia, l'ambiente e il culto antico di questa terra, regalandovi una piacevole suggestione che vi accompagnerà lungo tutto il vostro cammino. Equipaggiamento: scarponcini da trekking, man-tellina per la pioggia, bastoncini da montagna, mac-china fotografica, cannocchiale, acqua.Periodo consigliato: tutto l’anno ad eccezione dei giorni di caccia.Si raccomanda di non accendere fuochi; non raccogliere fiori, non abbandonare rifiuti; ri-spettare gli animali. Informazioni: Associazione Culturale Amici di Poggio Ferratopoggioferratoass@gmail.comwww.amicidipoggioferrato.comtel. +39 347.7250825 photo: Camminando in Oltrepò 

Valtellina Nascosta: terza puntata

Continuando il nostro viaggio alla scoperta della Valtellina Nascosta, ti presentiamo altre cinque destinazioni da non perdere.

Parlasco

Piccolo villaggio in provincia di Lecco, anche noto come Perla della Valsassina per i suoi generosi panorami sulla vallata e sulle montagne, vista la sua vicinanza con Milano Parlasco ben si presta come tappa inaugurale del nostro tour.     Si tratta di un villaggio circa 100 abitanti, a quasi 700 metri sul livello del mare, immerso nel Parco Regionale della Grigna Settentrionale: dal 2007 le antiche case di pietra all’ombra delle montagne sono custodi di un insieme di splendidi affreschi di artisti nazionali e internazionali dipinti sulle loro mura. Nate a testimonianza della storia e della leggenda del luogo, sono opere che contribuiscono a mantenere viva l’identità del paese.  Ognuna con il suo stile e la sua tecnica, sono state di fatto chiamate a raccontare le gesta del leggendario Lasco, ovvero Sigifredo Falsanti conte di Marmoro (nei pressi di Parlasco), di giorno benefattore dei più bisognosi e di notte bandito della valle, personaggio reso famoso da Antonio Balbiani nel suo romanzo storico datato 1871. Nato all’interno del progetto PARLARTI – Parlasco per le arti, Parlasco. Un borgo dipinto conta oggi 14 opere raffiguranti scene di vita di Lasco: ogni murale è accompagnato da una targhetta con il nome e l’origine dell’artista e da alcune note esplicative sulle vicende ispiratrici.   (Ph: montagnelagodicomo.it)

Castelveccana

Panorami mozzafiato e boschi verdeggianti contraddistinguono Castelveccana, ridente paese situato sulle rive del lago Maggiore.
Castelveccana e le sue frazioni, fra cicloturismo, storia e cultura

Voghera

Palazzi, chiese, castelli ... e un buon sorso di vino nel cuore dell'Oltrepò
Voghera, Borghi Pavia

Fonteno

Chi sale a Fonteno, l’abitato più elevato della “Collina”, non può che ammutolire ed emozionarsi di fronte al panorama sublime che si gode da lassù, sia che il lago sia illuminato dalla calda luce del giorno che da quella romantica della sera.  COSA VEDEREFonteno, con le sue singolari architetture e i vicoli stretti, rispecchia l’anima rurale di un tempo. Al centro del borgo si erge la chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita; l’edificio attuale, in stile neogotico, venne costruito nella seconda metà del 1800 dove un tempo sorgeva una cappella già esistente nel 1500. Pregevole è anche il cinquecentesco oratorio di San Rocco fondato, secondo la tradizione, come ex voto per lo scampato pericolo di epidemie.Molto caratteristico, con la sua struttura in blocchi di pietra a vista, è poi l’oratorio dedicato a San Carlo nella piccola frazione di Xino. Al suo interno, opere dal sapore più antico come il settecentesco altare in marmi policromi si mescolano a espressioni contemporanee quali le sculture di Alberto Meli, a dimostrazione di una devozione che prosegue nel tempo senza soluzione di continuità. CURIOSITÀL’Abisso Bueno Fonteno, attualmente in corso di esplorazione e di studio da parte di speleologi e speleosub, è un vasto ed esteso complesso di grotte, gallerie e corsi d’acqua sotterranei. Tra le prime 20 in Italia per lunghezza, la grotta si sviluppa per oltre 19 km fra cunicoli e grandi ambienti. COME ARRIVAREIn bus - A Fonteno si arriva solo in autobus, con la compagnia Bergamo Trasporti. Corse ed orari su: www. bergamotrasporti.it

Il mantovano tra fortezze e porticati

Quasi ogni paese porta con sé una chiara evidenza del passaggio dei Gonzaga, che hanno disseminato il territorio di palazzi e fortezze. Un itinerario tra i comuni del mantovano porta a scoprire la presenza di numerosissime costruzioni fortificate, alcune delle quali interamente distrutte, e altre conservate almeno in parte. Basti pensare alle torri civiche di Casaloldo e Ceresara, che fungono da accesso al borgo e rappresentano i resti di antiche fortezze. Oppure a Rivarolo Mantovano e Bozzolo, con le loro cinta murarie che racchiudevano e proteggevano il centro abitato. Anche la presenza dei portici caratterizza molti comuni. I più famosi sono probabilmente quelli di Gazzuolo che, in passato, rappresentavano una vera e propria strada coperta lunga circa 120 metri e retta da trenta arcate. I portici diventano protagonisti anche nel centro storico di Rivarolo Mantovano e di San Martino dall’Argine. Merita sicuramente una visita anche Commessaggio che è divenuto popolare per il suo particolare ponte di barche: un ponte di chiatte realizzato nel 1976 che poggia su una serie di barche. Il ponte, che consente l’attraversamento del canale Navarolo, oltre ad essere un punto perfetto per una bella foto ricordo, consente di arrivare direttamente al Torrazzo di Vespasiano.  - ph ig: @6crg2