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Fra laghi e rifugi del Diavolo

Partendo da Carona in Alta Valle Brembana, conviene parcheggiare a monte del paese (via Carisole), laddove, nei pressi di un ampio tornante, si stacca dalla strada (segnavia 210) la gippabile che sale al lago del Prato (1.650 m), dove si sdoppia con quella che continua per il Lago di Fregabolgia, servendo il rifugio Calvi.     Si imbocca questa stradetta e in breve si giunge alla frazione di Pagliari (1.313 m). Si attraversa il borgo e, salendo lungo la carrareccia, si transita ai piedi della cascata che scende dalla Valle Sambuzza. La strada prosegue in freschi boschi e allungandosi verso il Lago del Prato (1.650 m; 1 h 30’). Qui si prende a sinistra il segnavia 224, direzione Rifugio Longo. Alcuni tornanti aprono su grandi vedute sul Pizzo del Becco, poi inizia una lunga traversata sotto il Monte Masoni. Basterà ancora un’oretta di piacevole camminata per raggiungere il rifugio (2.026 m; totale 2 h 30’).Da qui si riparte, salendo con il segnavia CAI 246 al lago del Diavolo (2.142 m, 20’ dal rifugio). Poi si prende la salita alla Selletta che raggiungiamo dopo tornantini e passaggi su pietraia. Siamo ora di fronte ai Pizzi del Diavolo, del lago Poris, del Grabiasca e alla lunga costiera del Monte Cabianca. Laggiù, sui pascoli, brillano il lago Rotondo e il rifugio Calvi, nostri prossimi obiettivi.La discesa è lunga, dapprima, verso Nord, poi dopo una decisa piega a destra si scende sino a toccare la baita vecchia dell’Armentarga e successivamente si attraversa il fiume Brembo che solca la Val Camisana. La discesa prosegue ora sul lato opposto, solcando una sorta di giardino botanico naturale e attraversando alcuni dossi rocciosi. Eccoci al piccolo sbarramento davanti al lago Rotondo e al rifugio Calvi (2.015 m, 2 h dalla Selletta).Dopo la pausa si riparte, stavolta per costeggiare il lago Fregabolgia (CAI 225) sino alla diga e, superatala, via con la discesa sino al Lago del Prato, dove ritroviamo il bivio per il rifugio Longo. Si continua per i Dossi, per la cascata e per il borgo di Pagliari, ed eccoci alla macchina. Per ulteriori dettagli: CAI Alta Val Brembana - tel. 0345 82244
Fra laghi e rifugi del Diavolo

Sondrio

La Valtellina: un territorio incastonato tra le Alpi lombarde, dove natura e tradizione si fondono in un paesaggio tutto da scoprire
Sondrio

Torre di Fontanedo

Un torre medievale alle pendici del Monte Legnone, un luogo ricco di storia tutto da scoprire

Palude Brabbia

Riserva Naturale Palude Brabbia: la più importante area umida della Lombardia.
L’area protetta della Palude Brabbia nel varesotto

Oltrepò Pavese

Buon cibo, ottimo vino, borghi medioevali. L' Oltrepò Pavese sorprende e conquista col suo fascino.
Oltrepò Pavese: un triangolo di confine

Monte San Primo e il Palanzone

Sulle cime più alte del Triangolo Lariano per ammirare un panorama a 360° su Alpi e pianura padana
Monte San Primo e il Palanzone

Valtellina, andar per formaggi

In Valtellina, il re dei formaggi d’alpeggio, il Bitto si racconta in svariati modi. Guida alle latterie (e alla cantine) da non perdere

Tavernola Bergamasca

Il comune di Tavernola Bergamasca è situato sulla sponda occidentale del lago d’Iseo e, grazie al suo influsso termoregolatore, gode di un clima mite: fresco in estate e temperato in inverno. Di fronte a sè ha un paesaggio mozzafiato -  il lago con i suoi mille colori, Montisola e il Monte Guglielmo - che in ogni momento della giornata muta nella scala cromatica, sottolineando eventi meteorologici anche molto lontani. Il colore del lago, quello del cielo e delle montagne, la direzione del vento e l’increspatura delle acque, i suoni percepiti e le variazioni di temperatura fanno del paesaggio un fidato elemento di previsione. Il territorio presenta pochi spazi per le nuove edificazioni, dal lago ci si inerpica immediatamente sulle colline e poi sulle montagne e questo comporta una salvaguardia naturale all’urbanistica. Il torrente Rino attraversa il territorio dividendolo al centro e separando da una vallata le diverse frazioni (Bianica e Gallinarga da una parte, la più recente Cambianica dall’altra). Le prime testimonianze storiche rinvenute sul territorio, precisamente una serie di sepolture, risalgono all’epoca longobarda, databili attorno al VI secolo. Nei secoli seguenti il borgo acquisì una sempre maggiore importanza, dovuta alla sua posizione litoranea che permetteva lo sviluppo dei commerci. In epoca medievale la zona fu quindi interessata da un notevole sviluppo, che implicò conseguentemente la costruzione di torri e fortificazioni a scopo difensivo, attorno alle quali si sviluppò il paese. Nel XV secolo, il borgo si sviluppò ulteriormente grazie all’arrivo della dominazione veneta, che diede nuovo impulso ai traffici con le altre zone lacustri. Negli ultimi decenni il paese ha cominciato a rinverdire i propri fasti grazie all’industria turistica, che può contare su attività commerciali volte alla valorizzazione del territorio. Notevole importanza rivestono la pieve romanica di San Pietro, risalente al XIII secolo, al cui interno si possono ammirare gli affreschi del Romanino, e la chiesa barocca edificata nel XX secolo nel cuore del paese, dedicata al patrono del paese Santa Maria Maddalena. Merita menzione anche Villa Fenaroli che, risalente al XVI secolo, possiede un ampio parco botanico dotato di parecchie specie rare.

Fondazione Ugo da Como

Adagiato sulle verdi colline moreniche del Garda, nel cuore del borgo di Lonato, sorge il complesso monumentale della Fondazione
Fondazione Ugo Da Como, Monumenti Brescia

Valchiavenna, dove il tempo si è fermato

Paesaggi straordinari e silenzio sono compagni di viaggio in Valchiavenna e nei suoi piccoli comuni poco conosciuti che si distinguono per la spiccata anima rurale. Diversi sono i borghi antichi che formano la Valle, ciascuno con i propri gioielli da scoprire e con i propri angoli caratteristici. I suoi panorami sono imponenti, lo sguardo spazia dal lago di Como alle pendici, fino alle rocce della Val Codera, possenti e solenni. La Valchiavenna offre l’opportunità di scoprire l’anima autentica della montagna, uno spaccato della vita di un tempo che ancora sopravvive a poca distanza dalla caotica vita delle città. La Valchiavenna presenta caratteristiche molto differenti, dalle aspre e irte vette al fondovalle ricco di scenari naturalistici unici, habitat ideali per flora e fauna. E’ una valle in grado di accontentare i turisti più curiosi, che godranno di momenti indimenticabili tra sport nella natura, cucina autentica e antiche tradizioni. Attraversata dalla Via Spluga, da cui un tempo calavano i lanzichenecchi e sui cui sentieri ora passeggiano numerosi escursionisti che possono raggiungere Thusis in un percorso da 7 giorni e 65 km, è meta ideale per gli amanti del turismo storico che cercano nei piccoli borghi della vallata gli usi e le tradizioni antiche di un tempo. Il territorio della Valchiavenna è inoltre ricco di testimonianze della devozione religiosa come chiese e cappelle sparse un po’ ovunque. Il fascino del Santuario di Gallivaggio per la sua superba posizione, incastonato in un anfiteatro alpino di straordinaria bellezza, attira ancora oggi tantissimi devoti che lo possono raggiungere per leggere testimonianze di fede. Per gli appassionati di sport, le pareti rocciose della bassa Valchiavenna regalano uno dei trails più  conosciuti dagli amanti della mountain-bike: il Tracciolino. Un percorso davvero suggestivo, scavato interamente nella roccia, che sovrasta il Lago di Novate Mezzola, regalando scorci impareggiabili e 22 gallerie da attraversare prima di giungere a Codera. Nelle montagne della Valchiavenna, lontani dalla frenesia della vita cittadina, si scopre un mondo a misura d’uomo, dove il cibo è ancora genuino, i formaggi vengono ancora stagionati nei crotti, si può respirare aria pura e ascoltare i suoni della natura. -  ph  ig: @broadweb80
Valchiavenna

Turismo accessibile sul Lago d’Iseo

Suggerimenti di visita per persone con disabilità
Lago d'Iseo

Museo Barca Lariana

Le barche del Lago di Como celebrate in un museo a Pianello del Lario
Museo Barca Lariana