Ho trovato 1339 risultati per Borghi

Architetture rurali

La provincia di Varese nasconde diverse architetture rurali: da vecchi mulini ad antiche abitazioni in piccoli paesi di montagna raggiungibili solo a piedi o con la funivia. Se desiderate immergervi nel passato, ecco qui i luoghi pricipali da non perdere tra Varese e provincia.  Maglio di Ghirla - è uno dei più antichi e meglio conservati di tutta la provincia. Risale al XVIII secolo e rimase attivo fino al 1991. Dal 1996 l'edificio è di proprietà della Comunità Montana del Piambello che si è impegnata nel recupero, nel restauro e nella manutenzione di questa importante testimonianza locale di archeologia industriale. Si trova a pochi minuti dal tracciato della Via Francisca del Lucomagno.  È possibile prenotare una visita guidata.   Monteviasco - frazione del comune di Curiglia, sulla linea di confine con la Svizzera. Si tratta di un alpeggio completamente isolato, non è raggiunto da nessuna linea di comunicazione stradale ma esiste un sentiero, costituito un tempo da 1442 gradini oggi ridotti in numero a causa della ristrutturazione dello stesso, oppure è raggiungibile tramite la funiviacostruita nel 1989. Il suo isolamento ha fornito le condizioni perché il borgo rimanesse intatto, come se il tempo si fosse fermato. Mulini di Piero - sono costruzioni tipicamente montane, costruite con roccia e legno locale dove le tradizioni sopravvivono grazie ai suoi abitanti e ad un lavoro recentissimo di ristrutturazione: tra aziende agricole che allevano capre e lavorano i formaggi caprini, sorge questo interessante nucleo di edifici rurali. Percorrendo il sentiero che affianca i mulini, è possibile raggiungere altre località montane immerse nel verde dei boschi e molto tranquille, come Biegno, Cangili, Monterecchio fino ad arrivare, seguendo la strada forestale, all'Alpe Forcora. Mulino Rigamonti - è un mulino ad acqua e si trova lungo il fiume Margorabbia. Fin al 195 il mulino è rimasto a disposizione dei contadini, e in seguito solo dal 1787 si hanno notizie certe. Il mulino ancor oggi è funzionante e produce farina, crusca e farina da polenta. E' riconosciuto da Regione Lombadia come "negozio di storica attività". Oggi il mulino è meta di visite didattiche e di turisti. Mulini di Gurone - fanno parte della frazione di Malnate, lungo il corridoio dell'ex ferrovia di Valmorea. Sono fondati sul fiume Olona e grazie alla potenza dell'acqua venivano utilizzati per il mulino e la falegnameria. In questi ultimi anni sono nate nuove idee e collaborazioni per recuperare la natura e gli insediamenti umani. Al giorno d'oggi son stati realizzati un forno per il pane e un orto sociale. Foto di copertina: @tc_sinthemix

In centro a Varese

Giro ad anello nella città giardino

Chiesa Sant’Eufemia a Vello

Il piccolo borgo di Vello si sviluppa seguendo il naturale andamento della costa del lago a nord dell’abitato di Marone. L’area fu di proprietà vescovile, poi passò sotto la giurisdizione del monastero di Sant’Eufemia di Brescia. La chiesa dei Morti posta più a sud, con cimitero annesso, svolse funzione di parrocchiale fino a quando il titolo passò alla nuova chiesa di Sant’Eufemia. La fabbrica è da ricondurre all’opera di don Ringhini: i lavori, iniziati nel 1699, sono da ritenere conclusi prima del 1716. L’edificio è preceduto da una scalinata che porta a un piccolo sagrato; la semplice facciata è scandita da un doppio ordine di paraste con timpano alla sommità e da quattro nicchie con statue in gesso. Il portale e i gradini di accesso sono in pietra di Sarnico. Vi è un campanile a base quadrangolare. L’interno è ad aula unica coperta da una cupola e terminante con un’abside semicircolare: gli archi laterali accolgono i due altari minori. L’altar maggiore è stato probabilmente trasferito dalla chiesa dei Morti: il paliotto è formato da una specchiatura centrale a doppia cornice nera alternata a marmo rosso variegato e marmo ocra; su tutto domina il nero di paragone; come reggimensa sono inserite due paraste con busto di angeli in marmo bianco con qualche affinità alla maniera dei Carra. La mensa e la cornice sono riconducibili al XVII secolo. La pala dell’altare è una tela di Ottavio Amigoni, firmata e datata 1642, raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Eufemia e Francesco. L’opera, di buona fattura, è menzionata nel manoscritto del pittore bresciano Francesco Paglia come composizione “assai delicata di Ottavio Amigoni”. Il dipinto presenta raffinati colpi di luce più vicini alla cultura centroitaliana che a quella bresciana: si vedano le decorazioni floreali sul manto damascato di un arancio tenue di sant’Eufemia nonché i rosa delle vesti toccati da effetti di luce avvicinabili ai modi di Federico Barocci, che l’Amigoni ebbe forse possibilità di apprezzare in un dipinto nel Duomo di Milano. L’anta della custodia degli olii santi è una pregevole composizione con i Santi martiri in gloria di Pompeo Ghitti proveniente dalla vecchia parrocchiale. Il dipinto è inserito in una cornice di marmo con decorazioni a racemi culminante in due palme chiuse in una corona simbolo del martirio; il sacrificio è ricordato anche dai due angeli reggi-palma nella lunetta. L’opera può essere accostata al Trionfo di Cristo fra martiri nella chiesa di Sant’Apollonio di Lumezzane. Anche in Sant’Eufemia si segnala l’intensa attività di Domenico Voltolini: al pittore iseano vanno attribuiti Il martirio di sant’Eufemia, affrescato nella cupoletta e simile per impaginazione all’Assunzione di Maria della chiesa vecchia di Sale, i Misteri del Rosario, la pala raffigurante la Vergine col Bambino, santa Eufemia e le Anime Purganti e la tela con i Santi Antonio di Padova, Filippo, Lucia, Fermo e un santo vescovo. Nella casa canonica si conserva una tela, di piccole dimensioni, con il Battesimo di Cristo di Pompeo Ghitti; anche quest’opera proviene dalla chiesa parrocchiale dei Morti.    Federico Troletti
Chiesa di Sant'Eufemia

Un viaggio nel tempo sui treni storici in Lombardia

Locomotive a vapore, littorine, elettrotreni, vecchie carrozze Centoporte: salite a bordo dei treni d’epoca per un tour indimenticabile nella bellezza del paesaggio lombardo
Un viaggio nel tempo sui treni storici in Lombardia  - Ferrovia Basso Sebino - Foto Banfi archivio fbs fti

Miniera Costa Jels (BG) e dintorni di Oneta

La Miniera di Costa Jels a Gorno è senz’altro un punto di partenza per un’affascinante visita in miniera. Un tempo il territorio era luogo di estrazione di minerali metalliferi (piombo e zinco) ed era un crocevia molto trafficato.Per gli appassionati ed anche i più curiosi il Museo Minerario di Gorno dispone di centinaia di oggetti, documenti, foto dell’attività di miniera a testimonianza della dura vita dei minatori dove è possibile ammirare le attrezzature, i materiali e gli esplosivi utilizzati per l'estrazione al museo; persino l'ufficio della tecnologia mineraria e il laboratorio chimico. L’affascinante mondo dei minatori non è il solo punto di forza di Gorno; infatti nelle numerose contrade è possibile scorgere angoli caratteristici e tracce, testimoni fedeli dell’antico passato rurale. La forte devozione è testimoniata dalla presenza di ben nove chiese, tra le quali spicca la Chiesa Parrocchiale di San Martino, all’interno della quale possiamo ammirare numerose opere d’arte di artisti locali.  Si continua tra boschi, prati e punti panoramici fino all'antico borgo di Peròli, Basso e Alti; nel passaggio da notare la chiesa della SS. Trinità, la fontana "Carpela", il tempietto di Casa Conti. Peròli Bassi è caratterizzato dalle antiche case torrette dei "Ghibellini", che nel Medioevo erano i minatori di Gorno.  L’itinerario proposto prevede un tour guidato alla scoperta del Pozzo Zay, la Vecchia Laveria Valle del Riso di Oneta: l'impianto di flottazione è una delle poche testimonianze rimaste dell'antica attività, la sua costruzione (1914) fu promossa dall'Inglese Crown Spelter che, insieme alla Vieille Montagne belga, possedeva la maggior parte delle miniere nell'alta valle della Seriana in quel periodo. Qui piombo e zinco venivano frantumati, macinati e flottati con acque e acidi separando il metallo dal resto dei detriti. Alla sua inaugurazione, l'impianto aveva una capacità di 120 t/giorno.  Il caratteristico Ponte di Cavlera con le condotte d’acqua che alimentavano la centrale idroelettrica nel cuore della terra. Per terminare con Il Palace, abitazione del direttore delle miniere. Il Museo Enografico rappresenta la “perla” di Oneta con una superficie di 450 mq, ospita spazi riservati all’etnografia, all’attività mineraria e alcuni laboratori scientifici.Elettromagnetismo, effetti del suono e sui gas, trasmissioni dove le scolaresche potranno essere parte attiva dell’esperimento. Oneta vanta di tante attività da poter fare durante tutto l’anno, si va dalla tranquilla scampagnata adatta a chiunque, all’escursione riservata ad utenti più esperti ed allenati, ma anche a percorsi percorribili in mountain-bike. Durante il periodo invernale sono molti gli escursionisti che amano cimentarsi con lo sci alpinismo.  

Terme di San Pellegrino

Vasche interne ed esterne. Bagni turchi, saune, stanze del sale e del ghiaccio. Alle Terme di San Pellegrino il relax è glamour
QC terme di San Pellegrino

Terme di Rivanazzano

Piscine, Spa, centro fitness, caffetteria e un residence per restare qualche giorno di più
Terme di Rivanazzano

Gera d'Adda: leggende che scorrono tra Adda e Milano

Tra il fiume Adda e la Martesana i luoghi raccontano la storia e l’operosità della Lombardia
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Terme di Miradolo

Cascate d'acqua, docce emozionali e massaggi al cioccolato. Tra le colline che amava Petrarca
Terme di Miradolo

Il camping è di moda in Lombardia

Vacanze in campeggio in Lombardia: scoprite i 4 trend dell’estate
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Parco Agricolo Sud Milano

Un’esperienza unica nelle campagne a sud di Milano attraverso campi coltivati, oasi naturali, laghi ricavati da cave dismesse e corsi d’acqua artificiali. Un’area alle porte di Milano tutelata e valorizzata che ci permette di conoscere la storia del paesaggio rurale, delle cascine e dei borghi edificati nel corso dei secoli in questi luoghi. Usciamo da Gaggiano percorrendo il Parco della Baronella e proseguiamo poi su sentieri posti a ridosso dei canali d’irrigazione fino a Mairano. Poco dopo le ultime case, prendiamo la strada che delimita la trattoria e ci conduce nei campi. Superiamo l’autostrada e la successiva strada provinciale. Svoltiamo a sinistra,  proseguiamo lungo il tratto che giunge a Zibido San Giacomo per poi seguire il percorso “Camminando sull’acqua” e tornare al punto di partenza. ITINERARIODistanza:25.1 kmDifficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello: + 114 m, -116 m; (Pendenza max: 3.7%, -2.7%; Pendio medio: 0.5%, -0.5%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTBDurata media: 2 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Piazza Monsignor Ferraroni a GaggianoGaggiano è un piccolo paese diviso in due dal Naviglio Grande. La piazza principale dove spicca la chiesa di Sant’Invenzio si affaccia sul corso d’acqua. Particolare e sobria la fontana di acqua nebulizzata.Info utili: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00073/Geolocalizzazione su mappa: 45.40671, 9.03329 Castello di MairanoTesto di descrizione (200 battute): L’edificio, fortificato ed edificato nel Quattrocento, è stato nei secoli visibilmente trasformato.Info utili: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05222/Geolocalizzazione su mappa: 45.35777, 9.07067 Lago Mulino di CusigoIl parco è il risultato della rinaturalizzazione spontanea di una cava abbandonata. Si è quindi sviluppata una fascia riparia, ben strutturata, divenuta nel tempo riparo di numerose specie animali, sia stanziali che di passaggio.Geolocalizzazione su mappa: 45.3764, 9.10283 Lago di BoscaccioL’area umida del lago di Boscaccio, un’importante zona di rifugio, alle porte di Milano, per molti animali, è nata dalla rinaturalizzazione di una cava esaurita negli anni passati.Info utili: http://www.naturaboscaccio.it/indirizzi-contatti-boscaccio/Geolocalizzazione su mappa: 45.40671, 9.06161
Parco Agricolo Sud Milano

Lombardia in 5 Castelli

Fortezze inespugnabili, con suggestivo affaccio sul lago o abitate da misteriosi fantasmi. Cinque castelli da non perdere in Lombardia
Lombardia in 5 Castelli