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Lombardia Style

Bellezza senza confini
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Montagne di storia antica: la Valle Camonica

Queste montagne custodiscono un Patrimonio dell’Umanità e offrono di vivere una vacanza a contatto con la natura tra scalate, passeggiate e gite in bicicletta.   EscursioniLa Valle Camonica è un’ampia distesa pianeggiante che si estende nelle Alpi centrali. Attraversata dal fiume Oglio, dominata dal gruppo dell’Adamello, la valle ospita una delle più grandi collezioni al mondo di arte rupestre preistorica, il primo sito in Italia ad essere stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Visitare questi luoghi, dove non mancano laghi, montagne, parchi naturali e paesaggi sconfinati, significa fare un viaggio nel tempo lungo diecimila anni: dal Mesolitico ai giorni nostri. 5 rifugi il giro della Val MalgaDal ponte del Guat in Val Malga parte un bell’itinerario da percorrere in giornatache porta gli escursionisti ad attraversare la valle e scoprire gli accoglienti rifugi ValMalga, Premassone, Tonolini, Baitone e Gnutti. Dal Premassone inizia una via alpinistica che sale fino alla vetta dell’Adamello. Quello della Val Malga è un trekking di livello escursionistico, che richiede un po’ attenzione nel tratto tra il Gnutti e il Baitone e che si può percorrere in 4 ore di cammino. Chi invece vuole affrontare un’escursione di più giorni può seguire l’Alta via dell'Adamello (Sentiero n. 1), un sentiero splendido da affrontare in ottime condizioni fisiche e con attrezzatura alpinistica adatta all’alta montagna poiché presenta, in alcuni tratti, percorsi attrezzati (corde fisse, scalette, etc…)anche molto esposti. Il sentiero, che da Breno termina a Edolo, deve essere intrapreso solo se si è alpinisti o accompagnati da guide alpine. In corrispondenza di ogni tappa, da ogni rifugio è possibile fare escursioni a breve - medio raggio. Il percorso può comunque essere fruito con escursioni in giornata dal momento che esistono sentieri di accesso e collegamento con i fondovalle. Ghiacciaio 3 giorniSull’Adamello si può anche vivere l’esperienza di un trekking che giunge fino al ghiacciaio.Il Pian di Neve rappresenta una conquista ambita dagli escursionisti poiché permette, nelle giornate terse e limpide, di godere di un panorama grandioso che si spinge fino al Monte Rosa. Gli amanti dell’alpinismo possono invece cimentarsi cimentarsi lungo il Sentiero dei Fiori, una ferrata esposta con punti panoramici incredibili, adatta ad escursionisti esperti dotati di attrezzatura. La ciclovia dell’OglioDalle gite più tranquille alle grandi salite o lungo i sentieri e le ripide discese sterrate: scoprire la Valle Camonica pedalando è uno spettacolo. Dal Passo del Tonale parte una ciclopedonale che connette ben 280 chilometri di percorsi lungo le sponde dell’Oglio, e attraversa il variegato paesaggio della valle, per poi arrivare sulle sponde del Lago d’Iseo e tra i vigneti della Franciacorta. Per gli appassionati di mountain bike, l’Adamello BikeArena offre più di 500 chilometri di percorsi a cavallo fra la Valle Camonica e la Val di Sole, toccando i parchi naturali dello Stelvio e dell’Adamello. Sempre al passo del Tonalesi possono provare anche i percorsi dedicati al downhill e al free-ride. Bienno, borgo tra più i belli d’ItaliaBienno, appartenente al Club de I Borghi più belli d’Italia, offre al visitatore la possibilità di rivivere l’atmosfera medioevale. Passeggiando tra le vie del paese è possibile osservare la caratteristiche case torri e i palazzi nobiliari, visitare la Fucina Museo che conserva un imponente maglio ad acqua e il mulino (sempre azionato dalla forza dell’acqua) con l’annesso Museo della vita contadina. Da non perdere la Chiesa di Santa Maria Annunciata che conserva al suo interno gli splendidi affreschi del Romanino, uno tra i più importanti interpreti della scuola pittorica lombarda e del pittore locale Pietro da Cemmo e della sua bottega.    5 motivi per... 1. Arte. Da vedere la Pieve di San Siro e il Monastero di San Salvatore a Capo di Ponte, testimonianze del romanico in Valle Camonica e il Santuario della Via Crucis di Cerveno con il Sacro monte. 2. Storia. La Valle Camonica, conosciuta anche come la Valle dei Segni, custodisce un vasto patrimonio di incisioni rupestri. Da visitare il Parco Nazionale di Naquane a Capo di Ponte e il MUPRE l Museo Nazionale della preistoria camuna. Altri parchi si trovano a Dafro Boario Terme, Ceto, Cimbergo, Paspardo, Sellero, Sonico e Ossimo. 3. Sport. Sinonimo di vacanza attiva, sia in estate che in inverno, la Valle Camonica offre moltissime opportunità (trekking, percorsi per MTB, bici da strada e da cicloturismo, arrampicata, sci, snowboard, racchette da neve e molto altro ancora) tra Pontedilegno-Tonale, Borno, Montecampione e il passo dell’Aprica. 4. Enogastronomia. I latticini meritano l’attenzione dei gourmet, in particolare il Fatulì (Presidio Slow Food), un caprino affumicato prodotto con latte crudo di capra Bionda dell’Adamello, che si può gustare nei rifugi della Val Saviore e il Silter DOP, formaggio di malga con latte vaccino crudo. 5. Eventi. A giugno la Fiera della Sostenibilità della Natura Alpina organizzata dalla Comunità Montana di Valle Camonica – Parco dell’Adamello. Da non perdere la Mostra Mercato di Bienno, con oltre 200 espositori provenienti da tutti Italia e stand gastronomici con i piatti tipici della tradizione camuna. Infine la rassegna “Del Bene e del Bello”, dedicate al patrimonio culturale.
@inlombardia -  Valle Camonica

Corte Sant'Andrea e la Via Francigena

Storia e tradizione si uniscono lungo il tratto francigeno che attraversa il territorio lodigiano
Arco - Corte Sant’Andrea e la Via Francigena

Lecco in un weekend

Scopri Lecco in 48 ore, partendo dalle tracce di un romanzo senza tempo, i “Promessi Sposi”. Un racconto nel racconto

Dall'Abbazia di Chiaravalle M.se alla Basilica di Santa Maria in Calvenzano

La seconda tappa del Cammino dei Monaci si snoda lungo il percorso della Vettabbia, in direzione di Melegnano e Vizzolo Predabissi. Il tracciato, perlopiù su sede promiscua, con alcuni tratti di pista ciclopedonale, conduce, dopo aver attraversato il borgo di Chiaravalle e l'area industriale di Sesto Ulteriano, a Civesio. Da qui, con una breve passeggiata attraverso i campi, si arriva all'abbazia di Viboldone. Questa, fondata dagli umiliati nel XII sec., oggi animata da una comunità di benedettine, custodisce, nella sua architettura semplice e rigorosa, una ricca decorazione affrescata della seconda metà del Trecento, attribuita a Giusto de' Menabuoi e Michelino da Besozzo. La sosta successiva è a Mezzano, con l'Ossario dedicato alla Battaglia dei Giganti e la chiesetta di Santa Maria della Neve, quindi Pedriano e, infine, il centro di Melegnano. La città ha origini antiche - viene citata, nel 333 d.C., dall'Itinerarium Burdigalense perché collocata al IX miglio da Milano - ed è situata su un'altura nei pressi del fiume Lambro. Il castello Mediceo è l'architettura che fortemente caratterizza Melegnano: fondato da Matteo I Visconti, passa ai Brivio nel 1513, ma viene ceduto a Gian Giacomo Medici detto il Medeghino nel 1532, a cui si deve la ricca decorazione interna che ne celebra i fasti. La basilica minore di San Giovanni Battista è un altro piccolo gioiello di Melegnano: la prima data che ne attesta la presenza è quella del 1398, e al suo interno conserva parte della pala d'altare la cui esecuzione, nel 1506, fu affidata al Bergognone. Attraversata la Via Emilia, verso la S.P.138 Pandina, si va ad ammirare la basilica di Santa Maria in Calvenzano, terminata sul finire dell'XI sec. da monaci cluniacensi.  Di grande fascino per la sua architettura, per il portale lapideo all'ingresso e per gli affreschi absidali trecenteschi (con l'Incoronazione della Vergine), viene ricordata anche perché le cronache raccontano che qui venne ucciso il filosofo Boezio. TAPPA 2 DEL CAMMINO DEI MONACI Informazioni tecniche Punto di partenza: Abbazia di Chiaravalle M.se, Milano Punto di arrivo: Basilica di Santa Maria in Calvenzano, Vizzolo Predabissi Lunghezza 14,6 (km) Difficoltà: facile   Mezzi di percorrenza: a piedi, in bici Mappa del percorsoDall'Abbazia di Chiaravalle M.se alla Basilica di Santa Maria in Calvenzano, Vizzolo Predabissi – 14,6 km SCOPRI IL CAMMINO DEI MONACI E TUTTE LE SUE TAPPE
Dall'Abbazia di Chiaravalle M.se alla Basilica di Santa Maria in Calvenzano

Strada del Vino Franciacorta

Tra filari di vite dalle perfette geometrie che attraversano piccoli paesi ricchi di storia, tradizioni, cascinali, cantine e segni dell'operosità umana: scopri la Franciacorta
Strada del Vino Franciacorta: lasciati conquistare

Le vie del ferro

Premana andata e ritorno, fra alpeggi, miniere e suggestivi scorci
Le vie del ferro

Miniera Sant’ Aloisio (BS) e dintorni di Collio

La miniera di Sant'Aloisio di Collio è uno dei giacimenti di siderite più preziosi della Val Trompia. Recentemente aperta al pubblico dopo anni di abbandono e lunghi lavori di adeguamento. Costituisce un'occasione da non perdere quella di rivivere il passato lontano. Le visite hanno lo scopo di spiegare non solo come avveniva l'estrazione ma anche le condizioni di lavoro e la storia delle persone che ci hanno lavorato. Si inizia dal Parco avventura, proposta adatta a tutta la famiglia, è un percorso originale e unico nel suo genere, consente di viaggiare all'interno delle imponenti strutture di superficie della vecchia miniera in condizioni di assoluta sicurezza, ripercorrendo in modo avventuroso il tragitto compiuto dal minerale di ferro, attraverso ponti tibetani, funi, passerelle e scale a pioli. Un percorso dove è necessario saper gestire il proprio corpo e le proprie sensazioni, in una sfida che concilia divertimento e cultura. un'emozionante pista acrobatica tra cavi sospesi, ponti tibetani, scale e carrucole sospese in aria. Il parco avventura è costruito nei vecchi impianti di trattamento del minerale, rimane quindi in gran parte al coperto.  Si prosegue con la visita guidata nella miniera, un passaggio sotterraneo che consente di esplorare la miniera in condizioni di sicurezza. L'intera visita si effettua a piedi, con una torcia montata sul casco per l'illuminazione. Il percorso è di circa 2,5 chilometri, sono necessarie scarpe comode e chiuse, il terreno potrebbe essere un po' bagnato e scivoloso in alcuni punti. Durante la visita si percorrono tre diversi livelli della miniera. Nella miniera c'è una temperatura costante di circa 7-8°C e il 95% di umidità, per questo sono consigliati vestiti pesanti e pantaloni lunghi.  Merita una visita il Bike Park Pezzeda che immerso nelle montagne bresciane del comprensorio del Maniva offre agli amanti adrenalina pura con le sue 8 piste con un totale di 26 Km su tracciati nel park e nell'interland della Iron Valley Valtrompia con un totale di oltre 75 Km di percorsi preparati per Enduro e Crosscountry.   Il tour continua con la visita al Borgo di Collio, nel mezzo del paese scorre l’affluente del fiume Mella, il Bavorgo. Si trova a 1000 m s.l.m. e ha cinque frazioni: San Colombano, Memmo, Ivino, Tizio e Serramando.Il nome Collio deriva probabilmente o dal vocabolo caules, che indica l’ovile, ovvero il ricovero temporaneo di pecore e capre, oppure dal vocabolo collis, che significa colle.Il centro del comune è rappresentato dalla piazza sulla quale sia affacciano il Palazzo Municipale che risale al 1600. La Parrocchiale di Collio dedicata ai SS. Nazario e Celso è del 1700. Appena poco più in alto, a dominare su Collio, si trova Tizio, paesello con il santuario della Madonna. Da Tizio poi si procede verso Ivino, immerso in una conca di prati.Memmo, un’altra frazione di Collio, è uno dei centri abitati più antichi della Val trompia ed ospita quello che a fine Ottocento fu l’osservatorio meteorologico. Il bellissimo paesaggio di Collio Val Trompia consente di poter praticare svariate attività estive ed invernali.Sin dall’epoca romana Collio era importante per l’attività di estrazione metalli. Da qui la riqualificazione della “Via del Ferro” della Val Trompia, polo di attrazione turistica grazie alla ristrutturazione di resti di affascinanti edifici che venivano utilizzati dai minatori, tra i quali la Miniera di S. Aloisio a Collio, oggi “Miniera avventura” e museo. 

In moto per le colline dell'Oltrepò Pavese

L'Oltrepò Pavese è una meta ambita dai motociclisti; è costituito da una parte pianeggiante (sponda sinistra del Po), nella parte collinare si trovano i principali centri abitati, i viticoltori e le grandi cantine, e una porzione montuosa con vette di 1. 460 m del Monte Penice e 1. 724 m. del Monte Lesima.   Oggi andremo a visitare alcuni dei tanti castelli in questa zona, che contano ancora sulla storia feudale complessa e artistica oggi. Il nostro viaggio inizia a Montalto Pavese, raggiungibile da Milano con le seguenti modalità: uscita Casteggio - Casatisma Autostrada dei Vini Torino-Brescia 8. 98 km dal centro; uscita Broni - Stradella autostrada del Vino Torino-Brescia 12. 22 km dal Centro; uscita Casei Gerola autostrada dei Giovi Milano-Genova 22,55 km dal centro; uscita Castelnuovo Scrivia autostrada dei Giovi Milano-Genova 24,70 km dal centro.Il Castello di Montalto Pavese, uno dei migliori conservati nella zona, è naturalmente situato in una posizione dominante, è presentato come un edificio impressionante, con quattro torri quadrate e l'accesso con un magnifico portale decorato con pinnacoli e vasi in terracotta.Imboccando la strada provinciale SP188 a circa 20 km arriviamo al grande Castello di Montesegale, sorto sulla preesistente rocca del XII secolo, che domina dall’alto il Comune e si affaccia sulla Valle Ardivestra. Nato come edificio di controllo strategico, tra il 1200 e il 1300 fu dotato di una fortezza difensiva. Nel 1415, durante uno scontro tra Gambarana e Visconti, il Castello fu conquistato e raso al suolo.Il nostro tour continua con una visita al Castello di Stefanago, nella comunità di Borgo Priolo, accessibile in circa 15 minuti prendendo la SP184. La qualità particolare di questo castello è l'alta e potente torre in pietra.Il panorama da qui è bellissimo, uno dei più bei panorami dell'Oltrepo Pavese. Nella cantina del castello è possibile assaggiare il salame Varzi DOP, formaggi, dolci e vini del territorio.L'Oltrepò Pavese è la terza zona DOC più importante d'Italia. Le Doc includono vini per tutti i gusti: Bonarda, Buttafuoco, Sangue di Giuda, Riesling, Pinot Nero e l'aromatico Moscato. Ma l’Oltrepò non è solo una terra da vino. Produzioni artistiche, pittoresche, tipiche e una grande tradizione gastronomica coesistono. Attenzione a non esagerare con le degustazioni che la strada è lunga e con tante curve! Dal Castello di Stefanago prosegue il viaggio al Castello Dal Verme di Zavattarello, accompagnando il visitatore dalla pianura alle dolci salite e discese delle colline. Anche questo forte, davvero invincibile e che ha resistito a tanti assedi, è visitabile. Il castello in pietra ha una struttura compatta le cui mura hanno uno spessore massimo di quasi quattro metri. Edificato su un rilievo a nord del comune di Zavattarello, permette di spaziare, dalla sommità della torre, oltrepò pavese e val Tidone fino alla pianura padana. Questo forte forte del Monte Oltrepò Pavese deve il suo nome alla famiglia, che segnò la storia del castello per sei secoli: la famiglia Dal Verme.La conformazione di questi terreni ha permesso lo sviluppo di tradizioni culinarie e vino specifiche nel corso dei secoli, con ricavi unici e incomparabili.  L'Oltrepò Pavese è famoso per i suoi insaccati: una vera cultura suina che risale all'epoca celtica. pancetta, coppa, cotechini, sanguinaccio e salame di maiale, ma anche oca. Proseguiamo ora il nostro viaggio che si conclude completando un anello a Mornico Losana che si trova nella valle del torrente Verzate; dal colle su cui si estende l'abitato, dominato da un castello, si affaccia la sottostante pianura padana. Il castello di Mornico, oggi riservato agli eventi, fu costruito alla fine del XII secolo come rinforzo del castello di Montalto che si trovava sul colle più alto. Nel corso dei secoli l'edificio, la casa e contemporaneamente la torre, sono servite da osservatorio, grazie alla sua posizione dominante nella Valle del Po.Siamo molto vicini a dove è iniziato il nostro tour. Pochi chilometri ed è ora di tornare a casa!

Il Cammino delle Colline Moreniche

Un percorso di 170 km alla ricerca delle radici storiche e culturali tra le province di Mantova e Brescia.

Visitare il Parco Oglio Nord

Un Parco tutto da scoprire, nel cuore della Pianura Padana, che custodisce tratti di ambienti di sicuro pregio naturalistico.
Dal Sebino alla scoperta del Parco Oglio Nord

Dalla città di Bergamo all’Albenza

Tappa della DOL, Dorsale Orobica Lecchese, dalla città di Bergamo ad Almenno San Bartolomeo
1. Dalla città di Bergamo all’Albenza