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Chiesa dell’istituto Sacra Famiglia a Cesano Boscone

Don Domenico Pogliani dedicò la sua vita agli orfani e ai disabili emarginati.

Eventi in Lombardia a Settembre 2025

Settembre in Lombardia è cultura enogastronomica, festa e folklore: l’estate incontra l’autunno in un mese di convivialità
Eventi di Settembre - Lombardia

Ciclopedonale del Lago di Annone

Tra le dolci colline della Brianza orientale, dove i rilievi incontrano le prime alture prealpine, il Lago di Annone si apre come uno specchio d’acqua tranquillo, incorniciato da boschi e prati. La ciclopedonale ad anello si snoda intorno al lago per circa 14 chilometri tra approdi nascosti e memorie di borghi antichi. Da Isella, il sentiero si addentra tra tratti alberati e rive tranquille, costeggiando il lago e passando accanto ai cavalcavia della SS36. Poco dopo, un ponte metallico sospeso sull’acqua regala vedute suggestive: montagne riflesse, canneti illuminati dal sole, campanili che spuntano all’orizzonte. Proseguendo verso Oggiono seguendo la riva orientale, la strada si addentra tra boschi profumati e antiche ville immerse nel verde. Risalendo, si passa nei pressi di Annone di Brianza dove la traccia diventa asfaltata e segue le rive del lago. Lungo la sponda occidentale, il percorso diventa sterrato, immergendo chi pedala o cammina in un paesaggio in cui la natura è la vera protagonista: prati con piante rare e aironi che si muovono silenziosi tra l’acqua e i canneti. Il percorso si conclude nuovamente a Isella, sulla piccola penisola che divide in due il lago, completando l’anello e seguendo tutta la costa del lago, ritornando al punto di partenza. È possibile anche partire dal centro sportivo delle piscine di Stendhal. Ogni tratto regala punti di vista diversi: il tramonto che colora le acque, la luce che filtra tra gli alberi, il silenzio del mattino e dei pomeriggi più tranquilli. La ciclopedonale del Lago di Annone è un itinerario semplice e accessibile che permette di vivere il lago da vicino, con panorami diversi a ogni tratto. Perfetto per chi cerca una passeggiata tranquilla o un giro in bici senza fretta.
Ciclopedonale del Lago di Annone

Alla scoperta della Lombardia con Va' Sentiero lungo il Sentiero Italia

Se volessi programmare un’escursione in Lombardia sul trekking più lungo del mondo, dove cercheresti ispirazione e dove studieresti il tuo itinerario? Camminare, scoprire e… condividere. Dopo 7 mesi di spedizione e lavoro sul campo, i ragazzi di Va’ Sentiero pubblicano tutta la documentazione raccolta sul nuovo sito vasentiero.org: una guida digitale gratuita della Lombardia lungo il Sentiero Italia, per un totale di 35 tappe, 638 km e 34.720 metri di dislivello. Uno strumento pratico per promuovere il turismo consapevole e sostenibile nelle terre alte della regione, che assume un significato simbolico nel post-lockdown. La guida è il frutto dell'esperienza diretta e dell’intenso lavoro dei ragazzi dell'associazione Va’ Sentiero, impegnati per circa un anno nel percorrere a piedi l'intero Sentiero Italia, il filo rosso tra le terre alte italiane che (con i suoi 7.000 km) vanta il titolo di trekking più lungo del mondo e collega Alpi e Appennini, attraversando 20 regioni italiane e oltre 350 piccoli borghi montani. In particolare, i ragazzi di Va’ Sentiero hanno attraversato il tratto lombardo lo scorso giugno, durante la loro spedizione che non è una semplice impresa sportiva, da guinness; quella di Va’ Sentiero, infatti, è un’iniziativa sociale basata sull'idea di condivisione, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio ambientale, culturale e sociale delle terre alte italiane, spesso dimenticato; dai paesaggi alla cucina, dai volti ai dialetti, il tutto all’insegna del turismo sostenibile. Per dare a tutti la possibilità di scoprire passo dopo passo le bellezze della Lombardia, alla pagina dedicata del nuovo sito è disponibile la descrizione di ben 35 tappe di questa area montana, pura e selvaggia, dove le severe Alpi Retiche sprofondano nel distretto dei Grandi Laghi.
Ammirando la vista da Pizzo Scalino, Valtellina, Lombardia

Al cospetto di sua Maestà Lo Scalino

Itinerario a Lanzada, andata e ritorno, raggiungendo il Rifugio Cristina
Al cospetto di sua Maestà Lo Scalino

Da Cassano a Lodi sulla sponda dell'Adda

Dalla stazione ferroviaria di Cassano d’Adda si percorre l’angusta passerella sul canale delle Muzza per poi scendere a sinistra e imboccare la strada d’argine puntando a nord e al centro di Cassano. Giunti al ponte sull’Adda lo si attraversa e si segue la ciclabile che scende lungo Via Rivolta, poco oltre la si attraversa, in Località Cascate, seguendo sempre su ciclabile la via omonima verso sud, ad una santella si segue la ciclabile che svolta a sinistra e percorre Via San Pietro Cascine, poco prima dell’omonimo borgo si svolta a destra, sempre su ciclabile, lungo Via Cascina Belvignate, e quindi ancora a destra sulla strada provinciale 130, ci si ritrova nuovamente sulla via per Rivolta, si svolta a sinistra e si scende, dopo 600 metri circa, poco oltre il cartello che segna l’ingresso in provincia di Cremona, la si abbandona e, a una sbarra, si imbocca un sentiero che, sulla destra, attraversa un fosso e poi lo costeggia, in mezzo ai campi, sino sulle sponde del Fiume Adda. Seguendo fedelmente la sterrata che percorre l’argine del fiume si giunge ai resti del ponte vecchio e al Parco della preistoria di Rivolta d’Adda, il tracciato prosegue su strada sterrata con un evidente segnaletica direzionale che accompagna fino alle porte di Lodi, si pedala immersi nel verde, attraversando boschi golenali lambiti dalle acque dell’Adda e affacciandosi su paesaggi agricoli dalle geometrie regolari, scandite da fossi e da filari, si giunge presto alle storiche opere di presa del Canale Vacchelli, per poi proseguire oltre tra i coltivi e le golene che bordano il fiume, la strada sterrata termina nei pressi di alcune cave di ghiaia dove si sbuca sulla provinciale che unisce Boffalora a Lodi quindi si svolta a destra e si percorre la ciclabile che conduce al ponte sull’Adda e al centro storico di Lodi dove c’è il giro di boa e ci si può godere una meritata pausa.
Da Cassano a Lodi sulla sponda dell'Adda

Valle del Bitto di Albaredo

Storia, antichi mestieri e tanta natura
Valle del Bitto di Albaredo

Con le pelli fin sul Pizzo Brunone

Si parte dal caratteristico borgo di Agneda (Sondrio) a 1.228 metri di quota. Nella stagione invernale è disabitato e se la strada non è pulita dalla neve conviene lasciare l’auto poco prima di arrivarci, dove è possibile trovare un piccolo parcheggio. Si inforcano subito gli sci e in poco tempo si raggiunge Agneda, con una bella chiesetta del ‘400 intitolata a Sant’Agostino. Si prosegue verso un largo pianoro lungo una strada forestale che, con alcuni tornanti, porta alla diga di Scais. Superata la diga si costeggia il lago omonimo (1.499 m), che rimane, salendo, alla nostra destra. Si segue l’itinerario in direzione del rifugio Mambretti, ma non lo si raggiunge, immettendosi invece sul sentiero estivo fino alle case di Scais (1.547 m) e di seguito alle baite Caronno a 1.612 metri.Si attraversa a destra un ponticello di legno e in direzione sud-est si incontrano alcune rocce caratteristiche che sembrano conficcate nel terreno formando quella che pare una grossa grotta. Si affronta ora la parte più impegnativa. Si tratta di un ripido vallone sulla destra (attenzione al rischio valanghe) che si segue fino a una strozzatura dalla quale si esce, sulla sinistra raggiungendo la dorsale (passo della Scaletta 2.523 m?). Si continua con una diagonale, sempre verso sinistra e si risale il vallone con alcuni tratti impegnativi. In particolare nell’ultima parte, prima di raggiungere un’ampia bocchetta, vanno valutate con attenzione le condizioni di stabilità della neve. Da qui, in poco tempo si guadagna la meta scialpinistica oppure a sinistra, risalendo a piedi un crestone su facili roccette, la vera vetta del pizzo Brunone (2.720 m). Per la discesa con gli sci si segue lo stesso tracciato della salita. A fare da cornice il pizzo Redorta (3.038 m) e il pizzo di Scais (3.038 m) con la vedretta omonima.
Con le pelli fin sul Pizzo Brunone

Scuola di barca a vela

Veleggia sul lago

Grotte di San Ponzo

A poca distanza dal borgo di San Ponzo, frazione  di Ponte Nizza,  completamente costruite in pietra locale,  si trovano le grotte di San Ponzo, dove abitava il Santo eremita del periodo romano. Nei pressi delle grotte vi è una sorgente di acqua miracolosa e un’area di sosta per i visitatori. La grotta è raggiungibile percorrendo una strada consortile di circa 3km, ed è visitata dai pellegrini che raccolgono le gocce d'acqua che stillano dalla grotta, ritenute miracolose. Dalla chiesa di San Ponzo il cammino prosegue lungo i sentieri boschivi in direzione delle grotte dove visse l’eremita, uno dei siti fossiliferi più importanti dell’Oltrepò Pavese. Attraverso boschi secolari di castagno si arriva fino al punto in cui la roccia arenaria, scavata dagli agenti atmosferici, si è trasformata nelle grotte in cui fu rinvenuto il corpo di San Ponzo. Qui è stata edificata anche una piccola cappella. Dopo la visita alla grotta l’itinerario continua, tra boschi di quercia e carpini, prosegue verso il monte Vallassa raggiungendo un terrazzo naturale con una bellissima vista sulla Valle Staffora e l’alto Appennino.  Il Monte Vallassa  Al confine tra la Val Curone e la Valle Staffora, la montagna si trova a un’altitudine di circa 756 m. m sul livello del mare. Il Monte Vallassa è una meta popolare per gli escursionisti e gli amanti della natura. Dalla cima della montagna si può godere una vista spettacolare sulla valle Staffora che si estende ai piedi della montagna. Il Monte Vallassa è inoltre un’importante area di interesse geologico, in quanto contiene numerose formazioni di rocce sedimentarie risalenti al periodo giurassico. Queste rocce sono state oggetto di studio da parte di geologi e paleontologi per molti anni per la presenza di numerosi fossili di piante e animali che vivevano in questa regione durante il periodo giurassico.  Il paradiso dei climber  Casco e moschettoni. In questa vallata arrivano climber da tutto il nord Italia. Sul versante sud del monte Vallassa ci sono una serie di balze rocciose stratificate, note come Balze di Guardamonte, e frequentate come palestra di arrampicata tutto l’anno. Le vie ferrate sono di varie difficoltà, adatte sia per i principianti che per i più esperti. Ma non vanno sottovalutate: richiedono una buona preparazione fisica e tecnica, nonché l’attrezzatura adeguata. Oltre all’arrampicata, le Balze di Guardamonte sono anche una meta per gli escursionisti e gli appassionati di trekking.  (Fonte: www.startoltrepo.it)
Grotte di San Ponzo

Panchina Gigante di Varzi #448

Scopri la Panchina Gigante di Varzi, una delle più suggestive dell’Oltrepò Pavese. Situata nella frazione di Santa Cristina, offre una vista spettacolare su colline, boschi e castelli medievali: un luogo perfetto per chi ama la fotografia, la natura e i panorami d’autore. Da questo punto panoramico si possono ammirare i castelli storici di Pietragavina e Oramala, autentici gioielli del territorio. La tradizione racconta che queste fortezze fossero alleate per difendere la valle dai nemici provenienti dal territorio piacentino, un legame che ancora oggi unisce storia e leggenda. La Panchina Gigante di Varzi fa parte del Big Bench Community Project (BBCP), l’iniziativa ideata dall’artista Chris Bangle per valorizzare i paesaggi italiani e offrire ai visitatori un nuovo punto di vista sulle bellezze locali. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del progetto: bigbenchcommunityproject.org. Al tramonto, la panchina si tinge di luce dorata e, nelle giornate più limpide, si può ammirare la catena alpina all’orizzonte: un panorama che incanta e rimane nel cuore. Dove trovare timbri e passaporti del circuito “Big Bench” Durante la visita alla Panchina Gigante BB#448 è possibile collezionare il timbro ufficiale nel passaporto Big Bench, un modo divertente per segnare ogni tappa del circuito e scoprire nuove panchine giganti in tutta Italia. Ristorante Albergo PostaFrazione Pietragavina – 27057 Varzi (PV)Tel. 0383 576045 | orestecentenaro@libero.itAperto da martedì a domenica, 8:00–22:00Chiuso il lunedì e durante il mese di novembre Nel mese di novembre, il timbro è disponibile presso: Le Cicale – Locanda, Bottega e DegustazionePiazza Fiera, 1 – 27057 Varzi (PV)Tel. 0383 53050 | info@locandalecicale.itAperto tutti i giorni 8:00–24:00Chiuso lunedì e martedì; chiuso anche nei mesi di gennaio e febbraio La Panchina Gigante BB#448 di Varzi è una meta imperdibile per chi desidera scoprire l’Oltrepò Pavese più autentico, tra borghi, natura e panorami che raccontano la storia di un territorio unico.
Big Bench Varzi

Castelli e Risaie

Un itinerario tra castelli e specchi d’acqua per conoscere una terra di raffinata bellezza