• Arte e Cultura
    • Active & Green
    • Montagne

La strada cavallera del Muretto

Un antichissimo corridoio di collegamento alpino, via di transito di merci, persone e cultura

Grazie alla particolare collocazione geografica, la Valmalenco è sin dai secoli più remoti un naturale corridoio di collegamento alpino strategicamente rilevante sotto vari punti di vista: politico, economico e religioso. Il merito del ruolo chiave assunto dalla Valmalenco è soprattutto della Strada Cavallera del Muretto

Per comprendere l'importanza di questa  via di comunicazione occorre partire dalle sue antiche origini, che affondano le radici nell'epoca dell'Impero Romano, ma che portano alla luce tematiche quanto mai attuali: il sistema di rapporti che si instaura tra chi vive sul territorio e chi lo attraversa e lo scambio di prodotti, culture, idee e ideali che ne deriva. 

LE ORIGINI

L'antica via del Muretto partiva da Sondrio inerpicandosi lungo tutta la Valmalenco con un dislivello di circa 2200 m, raggiungeva il valico omonimo a quota 2562 m, per poi ridiscendere nuovamente, attraverso la valle del Muretto svizzera, fino al passo del Maloja. La posizione centrale di questa via e la relativa facilità del suo percorso la resero particolarmente frequentata già durante il Medioevo. L'antica strada medievale doveva ricalcare quasi interamente una via preesistente, di probabile origine romana, come si può dedurre dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici di epoca romana nel territorio di Chiesa e lungo la via cavallera (un ago d'argento, un'elsa di spada, una catenella di ferro, due lucerne di terracotta e alcune monete di bronzo e argento).  Tali rinvenimenti fanno supporre che la Valmalenco e la via del Muretto fossero utilizzate come zona di passaggio di truppe e area di insediamento di stanziamenti militari.

Il nome Muretto è relativamente recente: fino a tutto il Sedicesimo secolo il valico era chiamato Monte dell'Ord o l'Oro - anticamente la voce Monte indicava una montagna da valicare, mentre il toponimo Oro è presente anche sul versante svizzero della valle del Muretto, la quale è anche chiamata valle dell'Ordlegna, ossia or d'legna, che nel dialetto engadinese significa oro dell'Egna, dell'Engadina.
Anche l'origine del nome attuale non è certa, ma l'ipotesi più attendibile è quella dello storico Enrico Besta, che fa derivare la voce Muretto dal Murum di Val Bregaglia, ossia il muro naturale che divide la Valle in Sopra e Sottoporta. Anche sul passo del Muretto un muro naturale di roccia divide le due valli adiacenti, italiana e svizzera.

L'IMPORTANZA STRATEGICA

Durante il Medioevo la via del Muretto fu al centro della storia locale, frequentemente percorsa perché rappresentava la direttrice più veloce e diretta per chi, provenendo dalla terra di Bergamo e dalla Repubblica di Venezia, proseguiva in Svizzera, in direzione di Coira e verso i territori tedeschi.
Era frequente il transito di carovane di mercanti grigioni, che raggiungevano la Valmalenco per acquistare piode, laveggi e bestiame, ma anche per approvvigionarsi del pregiato vino valtellinese e di altri prodotti provenienti dall'Italia, come sale, spezie, grani e cotone. Il transito dei malenchi lungo la via del Muretto era piuttosto frequente, soprattutto per via degli spostamenti stagionali con il bestiame: la monticazione delle popolazioni malenche e della basse valle (da Montagna, Tresivio, o addirittura dal territorio bergamasco), si spinse spesso oltre il confine del Muretto, sugli alpeggi di Plancanin e Cavloc, adiacenti il confine. 

Insieme all'allevamento e alla produzione casearia, l'industria mineraria di escavazione e lavorazione dell'ardesia e della pietra ollare costituiva già all'epoca il fulcro dell'economia malenca e aveva favorito lo sviluppo di una significativa attività di esportazione verso le terre d'Oltralpe. L'emigrazione dei malenchi che varcavano il confine in cerca di lavoro rafforzò  ulteriormente i contatti umani e culturali, ne è prova il fatto che già durante il Medioevo si celebravano numerosi matrimoni tra malenchi o valtellinesi e bregagliotti o engadinesi.

Chi si metteva in cammino lungo la via cavallera, però, non era mosso solo da motivi economici, ma anche spirituali: come riportato in un antico registro della parrocchia di Lanzada "per antica consuetudine si faceva una processione di tutte le parrocchie della valle a S. Gaudenzio di Casaccia di là della montagna di Cereccio o dell'Ord".

L'importanza economica e politica della Valmalenco si sviluppò nel corso del XI e XII secolo, quando i Capitanei, famiglia di stirpe longobarda originaria di Vizzola, erano divenuti signori di Sondrio e avevano esteso la propra giurisdizione anche sulla Valmalenco. I Capitanei condussero una politica di alleanze matrimoniali con le famigie feudali della Val Bregagia e dell'Engadina, riuscendo a saldare il proprio fronte guelfo con quello d'oltralpe e assumendo così una posizione politica determinante. Si presume che avessero realizzato un sistema di costruzioni fortificate e torri di segnalazione lungo la strada del Muretto, che permettevano un'efficace rete di segnalazioni luminose con il castello Masegra.

Dalla conquista della Valtellina nel 1512, il governo delle Tre Leghe sfruttò le grandi possibilità offerte da questa terra, sia dal punto di vista economico e commerciale, sia da quello politico, militare e diplomatico. La Valmalenco, nella sua posizione di corridoio di collegamento diretto, costituì in quegli anni una regione strategica anche dal punto di vista religioso e sociale: anche qui, infatti, si diffuse la Riforma protestante, attraverso l'affermazione di alcune comunità evangeliche numericamente consistenti, come quella di Mossini all'imbocco della Valle, e politicamente ed economicamente influenti come quelle di Chiesa e Lanzada. La strada che percorreva la Valmalenco era infatti una delle vie di comunicazione più veloci e dirette tra i Grigioni e la Repubblica di Venezia, da cui provenivano molti esuli religionis causa.

IL DECLINO

Il transito commerciale sulla via cavallera si mantenne florido fino al Seicento, ma cominciò a mostrare i primi segni di declino già durante la seconda metà del Settecento, probabilmente in connessione all'accresciuto volume dei traffici su altre vie retiche più agevoli come il Bernina e lo Spluga. Il declino si trasformò in tracollo a partire dal 1797, quando al governo dei Grigioni si sostituì quello napoleonico, seguito da quello austriaco. 

LA RISCOPERTA

La via del Muretto, abbandonata a se stessa, si ridusse a poco più che un sentiero, battuto prevalentemente da contrabbandieri e dai pastori malenchi che si recavano a cercare lavoro in Engadina e di quei primi turisti, amanti della montagna, che fra Otto e Novecento andavano scoprendo le bellezze delle vallate alpine.
Oggi, grazie anche a progetti come B-ICE & Heritage, la valorizzazione della strada cavallera ci consente di percorrere questa antica via con la consapevolezza che non ci condurrà solo alla scoperta di paesaggi mozzafiato, ma anche di una storia tanto antica quanto moderna, fatta di intrecci economici, politici e culturali.

Dello stesso tema

Angera e il Museo diffuso

Uno splendido lungolago e un'aura molto pittoresca in provincia di Varese
  • Arte e Cultura
Visita ad Angera e dintorni: alcune dritte

La strada cavallera del Muretto

Un antichissimo corridoio di collegamento alpino, via di transito di merci, persone e cultura
  • Arte e Cultura
La strada cavallera del Muretto

Visita gli appartamenti della Villa Reale di Monza

Il percorso di visita comprende 28 stanze tra appartamenti e sale: un vero e proprio viaggio nella storia dagli Asburgo ai Savoia.
  • Arte e Cultura
Visita gli appartamenti della Villa Reale di Monza

Il giro di Monza in 60 giorni - Il Passaporto della città

Visita Monza e ottieni il Passaporto della città con interessanti notizie, sconti e timbri da collezionare
  • Arte e Cultura
Il giro di Monza in 60 giorni - Il Passaporto della città

Musei diocesani aperti a Carnevale

  • Arte e Cultura
Musei diocesani aperti a Carnevale

Monumenti Monza

Tante le bellezze da scoprire nella città che custodisce un tesoro non solo nel suo Duomo.
  • Arte e Cultura
Monumenti Monza, Lombardia da visitare

La magia dei Castelli del Varesotto

In giro fra i castelli del Varesotto: un itinerario alla scoperta di un’area regionale dove il tempo sembra essersi fermato.
  • Arte e Cultura
Castelli a Varese

Valganna e Valcuvia: tra natura e storia

Due valli attraversate da cammini d’altri tempi e immerse in una natura rigogliosa
  • Arte e Cultura
Valganna e Valcuvia: tra natura e storia

Seriate, il fascino delle ville storiche

  • Arte e Cultura
Seriate, il fascino delle ville storiche

Il Museo del Violino

su Google Arts & Culture!
  • Arte e Cultura
Il Museo del Violino

Il leone di San Daniele Po

La scoperta vicino al fiume Po
  • Arte e Cultura
Il leone di San Daniele Po

Torna Degustando in bottega!

Scopri due eccellenze cremonesi: la liuteria e il buon cibo
  • Arte e Cultura
Torna Degustando in bottega!

48 ore a Cremona e provincia!

Un itinerario per scoprire l'essenza della pianura lombarda
  • Arte e Cultura
48 ore a Cremona e provincia!

Varese UNESCO

4 siti UNESCO, indissolubilmente legati al paesaggio: Monte San Giorgio, Isolino Virginia, Monastero di Torba, Sacro Monte di Varese.
  • Arte e Cultura
L'immagine raffigura una scultura dettagliata di due figure impegnate in una conversazione. Una figura, a sinistra, sembra essere un uomo con barba e capelli chiari fino alle spalle, vestito con abiti in stile medievale. Sta indicando un libro aperto tenuto dall'altra figura, che sembra essere una donna con un fazzoletto in testa e uno scialle a fantasia. Entrambe le figure appaiono attente e coinvolte, con espressioni e gesti vivaci, suggerendo uno scambio di conoscenze o una discussione.

La Santissima di Gussago

Immersa nel suggestivo paesaggio della Franciacorta si erge La Santissima, ex convento domenicano e icona del territorio, punto di partenza ideale per un viaggio di scoperta tra arte, cultura e natura.
  • Arte e Cultura
La Santissima di Gussago

Bergamo Città Bassa

Scorci di antichi borghi lungo le principali vie di comunicazione tra l'alta città e il territorio
  • Arte e Cultura
Bergamo Città Bassa

Caccia al tesoro nella Brianza Monzese

Splendide ville, antiche basiliche, palazzi nobiliari. La Brianza monzese è ricca di tesori da scoprire.
  • Arte e Cultura
Oratorio di San Vittore

Musei aperti in Lombardia: un inno al talento al femminile

I musei lombardi tornano ad accogliere il pubblico degli appassionati d’arte e non solo, con molte esposizioni declinate al femminile: artiste, opere, figure mitologiche ispiratrici di rassegne e mostre
  • Arte e Cultura
Musei aperti in Lombardia: un inno al talento al femminile

Lo spettacolo è online in Lombardia

Scopri le rappresentazioni teatrali, i film, i concerti, i video e i podcast disponibili gratuitamente online
  • Arte e Cultura
Lo spettacolo è online in Lombardia

Le signorie lombarde: protagonisti, storia e luoghi 

Gonzaga, Visconti, Sforza: a spasso per le città ricche di storia e cultura
  • Arte e Cultura
Gonzaga - Palazzo Ducale Mantova - ph: analisidellopera.it