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Location per matrimoni a Bergamo tra arte e design

Scopri dove organizzare un matrimonio a Bergamo: musei, dimore e teatri per nozze unconventional all’insegna dell’arte e del design
Location per matrimoni a Bergamo tra arte e design

Tra pianura e collina

Viaggio alla scoperta del pavese, zona interamente pianeggiante, eccetto il breve tratto che fa parte del Colle di San Colombano al Lambro. Il colle, che ha un'estensione di circa 14.500 km2, è caratterizzato da una splendida vegetazione che lo rende un paesaggio meraviglioso. La qualità del suo vino è stata riconosciuta nel 1984 con l’approvazione della Denominazione di Origine Controllata San Colombano.  Il percorso inizia e termina alla stazione di Lambrinia. Dalla stazione ci si porta sull'argine del fiume Lambro, seguendo la pista ciclabile che prosegue sul fianco del fiume Po, fino a Zerbo. Da qui, seguendo le indicazioni della Via Francigena, raggiugiamo Santa Cristina e Bissone. Si arriva alla stazione e si prosegue nei campi sino ad arrivare a Miradolo Terme. Da qui un percorso secondario ci fa salire sul colle di San Colombano per poi scendere ad arrivare allo stop, sulla strada Provinciale, dove giriamo a destra e poi subito a sinistra in direzione del Castello di Chignolo Po. Raggirato il Castello prendiamo Via Lambrinia e da qui il percorso ci condurrà al punto di partenza. ITINERARIODistanza:48 kmDifficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello:+ 290 m, -287 m (Pendenza max:7.7%, - 11.4%; Pendio medio: 0.8%, -0.9%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB e ibridaDurata media: 4 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Castello di Chignolo Po Fu fatto costruire da Re Liutprando intorno al 740 d.C., quando Pavia era capitale dei Longobardi. Re Berengario lo donò, poi, ai monaci benedettini. Al Settecento risale l’aspetto attuale come anche gli stucchi e i dipinti delle sale.Geolocalizzazione su mappa: 45.15814, 9.49243 Museo Contadino di Santa CristinaIl Museo Contadino della Bassa Pavese è stato fondato nel 1984 da un gruppo di cittadini di Santa Cristina e Bissone appassionati di storia, tradizioni locali e del mondo contadino. Il Museo conserva oltre 2.000 attrezzi ordinati per tipologia d'attività.Geolocalizzazione su mappa: 45.15653, 9.40156 Terme di MiradoloLe Terme delle Saline di Miradolo sono un centro benessere immerso nel verde. Offrono grandi spazi all’aperto, punti di ristoro per giornate in famiglia e fonti termali di acque sulfuree terapeutiche. Geolocalizzazione su mappa: 45.1886, 9.42261 Collina del vino di San Colombano al LambroLa Collina di San Colombano è stata nel tempo terra di conquista a causa della sua strategica posizione. Le caratteristiche del terreno fanno della collina un ambiente ideale per la coltivazione della vite.Geolocalizzazione su mappa: 45.17752, 9.46806
Tra pianura e collina

Toccare il cielo con un dito

Suggerimenti per escursioni ad alta quota.
Le cime più alte della Lombardia

Da Maiano a Ca' de Mazzi

Quarta tappa del Cammino dei Monaci
Quarta tappa del Cammino dei Monaci

Rocca Borromeo di Angera

Il castello, il Museo della Bambola e del Giocattolo e il giardino medievale
Vista della Rocca di Angera posta sulla sommità di uno sperone di roccia. Il tramonto colora le nuvole di arancione in un cielo azzurro. La Rocca è circondata da piante verdi.

Castello Paribelli

Una torre di segnalazione tramutata in austero palazzo nobiliare che internamente non manca di ambienti signorili, tra i quali primeggia una delle più belle stüe (sale foderate in legno) esistenti ancora in Valtellina.

Al Rifugio Val Brandet, nella riserva delle Valli di San'Antonio

Tra i boschi di questo percorso amava passeggiare il Nobel per la medicina Camillo Golgi. Nel fondovalle si attraversano piccoli nuclei di baite che mantengono ancora il fascino antico delle costruzioni alpestri di montagna.   Il Rifugio Val Bredet è un luogo accogliente, i rifugisti hanno una gestione attenta ed ecologica e sono esperti di ristorazione, sono una coppia di giramondo che sono stati rapiti ed affascinati dalle foreste di conifere di questa zona che è stata riconosciuta come Sic-Sito di interesse comunitario per il suo considerevole pregio ambientale.Tutti buonissimi motivi per scoprire e conoscere questo itinerario. Dalla Valle Camonica passando per Edolo (Brescia), o dalla Valtellina transitando per Aprica (Sondrio), si raggiunge Sant’Antonio, frazione di Corteno Golgi, in territorio bresciano. Poco prima del piccolo borgo, dove termina la strada, si trova, sulla destra, un’area parcheggio. Ci si addentra nel territorio della Riserva naturale delle Valli di Sant’Antonio, con due possibili itinerari per arrivare al Rifugio Val Brandet, nella valle omonima. Il più breve e diretto (segnavia 129) in presenza di neve richiede circa un’ora di cammino, l’altro invece (segnavia 124) poco più di un’ora e mezza. In entrambi i casi occorre prestare attenzione al ghiaccio.Il Sentiero 124, dopo avere attraversato il nucleo di Sant’Antonio, conduce in Valle di Campovecchio. Risalita, con pendenze mai troppo impegnative, fino al borgo omonimo, un insieme di storiche baite ben ristrutturate. Vi si trova anche il Rifugio Alpini, che durante l’inverno però è chiuso. Fin qui il tracciato coincide con uno dei Sentieri Frassati, si tratta di percorsi che il CAI ha intitolato al Beato Pier Giorgio Frassati e distribuiti in varie regioni d’Italia. Si oltrepassa il torrente grazie a un caratteristico ponte di legno coperto, che immette su quella che d’estate è la sterrata che collega con la Val Brandet. Si attraversa così, con un piacevole saliscendi, un bel bosco di abeti rossi e qualche abete bianco, fiancheggiando il limite della riserva naturale, arrivando a incrociare il tracciato agrosilvopastorale (segnavia 129) che sale da Sant’Antonio. A questo punto primo e secondo percorso si sovrappongono. Ci si dirige a destra e ci si lascia guidare dalla strada innevata, salendo molto più dolcemente, fino al rifugio. Nella prima parte del Sentiero 129, che fa guadagnare quota direttamente lungo la Val Brandet, le pendenze sono invece un poco più decise. Nuclei di baite ben ristrutturate caratterizzano anche questo versante. Pochi metri prima della nostra meta ecco la chiesetta in pietra, benedetta nel 2015 dal Cardinale Giovanni Battista Re, intitolata a San Giovanni Paolo II. L’articolo da cui è tratto questo itinerario, lo trovate sulle pagine della rivista di GENNAIO 2021 RIFUGISTI DA NOBEL.
Al Rifugio Val Brandet, nella riserva delle Valli di San'Antonio

Da Como in bicicletta sulla linea di confine

Una quattro giorni al confine con la Svizzera
Da Como in bicicletta sulla linea di confine (ph: Maurizio Panseri)

Nelle valli di Sant'Antonio

Boschi, valli e sentieri
Nelle valli di Sant'Antonio

Sulla Filaressa un'oasi di fiori

Grande ricchezza floristica per questo itinerario nel bergamasco
Sulla Filaressa un'oasi di fiori

Passeggiata per i borghi intorno a Stazzona

Sul versante occidentale dell'alto Lario, alle porte della Valle Albano in provincia di Como, l'ambiente è molto suggestivo. A Stazzona ancora sopravvivono le testimonianze di un architettura rurale tipica della zona, le caratteristiche costruzioni con il tetto di paglia di segale. Un itinerario all'ombra dei boschi che circondano i paesi di mezza montagna adatto a tutti. Da Dongo, sulla costa occidentale del Lago di Como, seguendo la strada provinciale 5 ci si dirige a Stazzona. Troviamo parcheggio lungo Via alla Chiesa (505 m), nella zona del cimitero e della piazzetta tra la parrocchiale di San Giuliano e il municipio. Qui prende il via l’escursione seguendo le indicazioni dello Stazzona trail fino alla frazione Morbio e poi continuando per Cassia. Prati e aree coltivate caratterizzano l’ambiente fino a Germasino. Nel centro del paese si possono ammirare le tipiche strutture delle masun. Si sale ora verso i monti e una mulattiera conduce al bell’insediamento detto L’Avolo, dove non mancano altre masun. Stiamo ora camminando su un tratto (il numero 4) della via dei Monti lariani, che attraversa completamente i pendii che si alzano dalla riva ovest del lago di Como. La meta successiva è Sant’Anna di Germasino e vi si arriva dopo avere attraversato un bosco di castagni ed essersi lasciati alle spalle l’area attrezzata del Lake Como adventure park. Ci immettiamo brevemente sulla strada che sale alla bocchetta di Sant’Anna, che percorriamo nella direzione opposta fino al tornante con l’indicazione per Cagnavo. Rieccoci sul tracciato dello Stazzona trail, che non abbandoneremo più fino al parcheggio da dove è cominciata la nostra camminata.Prati da sfalcio, boschi, uno spettacolare panorama sul lago e una parte della valle Albano ci fanno da cornice. Superato un tratto con traccia labile eccoci a Torre. Anziché scendere, optiamo per una breve deviazione in località La Costa regalandoci una bella veduta sulla bassa Valtellina, le montagne dell’alto Lario e della Valle del Liro. Da 980 metri di quota, il punto più alto del percorso, ci si riporta in 3 minuti a Torre e su mulattiera ci riabbassiamo verso Stazzona. Interessante il passaggio alle Tre Cappelle di Sariva, edificio religioso voluto dai fratelli Cetta, stazzonesi emigrati in Inghilterra, a Londra, nel XIX secolo. Fecero fortuna con la fabbricazione di barometri e termometri. Ricordano San Giuliano, patrono di Stazzona, San Jorio, protettore del passo di cui si parla nell’articolo, e la crocifissione di Gesù. Usciti dal bosco, sopra la frazione Villa godiamo di una bellissima veduta. Il campanile della chiesa parrocchiale ci indica che l’itinerario tra le masun sta per concludersi. - Ph: Paolo Ortelli
Passeggiata per i borghi intorno a Stazzona

Inaspettata Costa Masnaga

Questo è un itinerario che attraversa la pianura della Brianza Lecchese. E' un itinerario percorribile da tutti, a piedi o in MTB, lungo il quale si può fare un pic-nic nel verde; esercizio fisico nella natura, grazie ad un attrezzato percorso vita; ammirare antichi mulini dove si producevano farina e olio sfruttando la forza dell’acqua del Fiume Lambro; camminare su ponti; rinfrescarsi ai piedi di una cascata; rilassarsi sulle sponde di laghetti artificiali dagli splendidi colori e farsi avvolgere da un’atmosfera d’altri tempi camminando tra campi collinari coltivati dove ergono antiche cascine. La partenza è dal parcheggio del quagliodromo di Costa Masnaga in via San Luigi n° 10. Si scende lungo la strada sterrata ciclopedonale in Via Nazario Sauro proseguendo poi verso sinistra fra i boschi lungo un ampio sentiero sterrato costeggiando il torrente Bevera. Arrivati ad un bivio, dove si trova una suggestiva area pic-nic, rimanere sulla destra per poi attraversare la strada verso il cancello del parco di Brenno. Il sentiero, tenendo sempre la destra, passa a fianco del nuovo percorso vita molto ben fatto e completo di esercizi. Una volta usciti dal parco, attraversando il parcheggio, ci si immette in un breve tratto di strada asfaltata in leggera salita per poi girare a destra su una ciclabile sterrata che corre lungo campi coltivati e antiche cascine. In fondo al sentiero si tiene di nuovo la destra per poi attraversare un ponte nel punto in cui il torrente Bevera si immette nel fiume Lambro. Si attraversa subito dopo un altro ponte ritrovandosi poi in un piazzale dove è possibile visitare il Museo dei Mulini situato nell’antico edificio del 1700. Una volta attraversato il piazzale, lasciando alla vostra sinistra lo splendido giardino dell’hotel ristorante “il Corazziere”, girate a destra all’incrocio e, dopo circa 250 m, girate a sinistra prendendo la strada che sale verso l’Oasi di Baggero. Qui troverete uno splendido percorso ad anello attorno ai due laghi artificiali dell’oasi, in mezzo ai quali potrete ammirare una suggestiva cascata. L’ideale è affrontare l’itinerario girando verso sinistra poco dopo l’ostello dell’oasi, per poi ridiscendere, una volta completato il giro, dal lato opposto lungo un ripido sentiero. La vista nella parte superiore dei laghi è davvero spettacolare. Una volta usciti dall’oasi si ritorna verso il museo dei mulini e, attraversati nuovamente i due ponti, tenete la destra per percorrere un altro tratto di sentiero lungo il fiume Lambro. Arrivati all’antica cascina Brascesco si risale verso destra lungo il recinto di un maneggio. Da qui si prosegue lungo un sentiero che si apre ad una splendida vista tra campi collinari da dove si erge l’altra antica cascina Cadrega. Si passa poi per via San Cristoforo e si ridiscende lungo il sentiero che vi riporterà alla frazione San Luigi e poi di nuovo al parcheggio del quagliodromo. - Ph: Raffaele Radaelli
Inaspettata Costa Masnaga