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I segreti delle Mura

Un’insolita avventura tra fortezze, chiostri, ex-monasteri e non solo

In Lombardia per borghi in 7 mete da scoprire

Fortunago (PV)

5 cose da fare a Colico

Il luogo perfetto per la tua vacanza all’aria aperta sul Lago di Como
colico cose da fare

Terme di Sirmione

Un castello, centri termali e wellness hotel. A Sirmione, sul Lago di Garda, il rito del benessere si celebra anche open air
@inlombardia - Terme di Sirmione, Lago di Garda

Itinerari naturalistici in Val di Scalve

Tra boschi, percorsi e miniere
itinerario naturalistico in Val di Scalve

Scopri i comuni dell'Alta Valle Camonica

Oltre al fascino di Ponte di Legno, l'Alta Valle Camonica offre innumerevoli possibilità di visita. Proponiamo perciò un itinerario storico-naturalistico tra i comuni limitrofi di Vezza d'Oglio, Temù, Vione, Incudine e Monno.    Incastonata tra due valli laterali che fanno da cornice al paese, Val Paghera nel Parco Regionale dell'Adamello e Val Grande nel Parco Nazionale dello Stelvio, Vezza d'Oglio regala un incantevole panorama capace di sorprendere il turista in ogni periodo dell'anno. A 20 km dall'abitato si arriva all'imponente ghiacciaio di Pietra Rossa (m. 3212), percorsa dal torrente omonimo che, nei giorni di sole, scende formando pittoresche cascate dagli spruzzi multicolori. Da qui, si possono raggiungere i Laghi Seroti, nella Val Bighera: ben diciassette laghetti alpini, dalle più svariate forme e dimensioni. Se si vuole restare in paese, non mancano le attrattive culturali. Meritano sicuramente una visita la Parrocchiale di San Martino, che conserva tra i suoi prezioni cimeli un'ancona in legno secentesca, e la Chiesa di San Clemente, tra le più antiche della valle, era in origine un eremo e ospizio destinato ai pellegrini. A Borom, frazione di Vezza d'Oglio, si trova la Cava di Marmo Bianco, sito di interesse archeologico, storico e umanistico, valorizzato dagli artisti, chiamati a partecipare annualmente al Simposio di scultura, che  hanno riportato alla luce il suo splendente colore bianco.  Vezza d'Oglio è stato teatro di uno dei combattimenti della Terza Guerra d'Indipendenza, dove il 4 luglio 1866 un reggimento di garibaldini e bersaglieri respinsero gli austriaci. In ricordo della Battaglia di Vezza è stato costruito il Museo Civico Garibaldino, che conserva un’esposizione di oggetti storici. Tra i musei dell'Alta Valle Camonica non si può non citare il Museo della Guerra Bianca di Temù, il più importante in Lombardia e in Italia tra quelli dedicati al fronte bellico alpino nella Prima guerra mondiale, dove sono esposti centinaia di oggetti recuperati sul terreno. Oltre alle numerose fotografie che accompagnano il visitatore, è possibile vedere le slitte di legno per il trasporto di munizioni, granate rinvenuti tra i ghiacciai, e i cannoni trasportati fino a 3000 metri di altezza.  Di grande interesse storico è anche Vione, noto per i recenti ritrovamenti di tombe longobarde, la conservazione dei "reölcc" (portici), i resti delle sei torri che difendevano il castello e la scuola di grammatica (XV-XVII sec.). I tre centri del comune di Vione dispongono di un'architettura rustica costituita da archi e finestre di fine fattura, strutture lignee e forme di edifici secondo volumetrie regolari. L'itinerario dell'Alta Valle Camonica si può concludere con la visita di due comuni. Il primo è Incudine, dove si possono ammirare la Via Crucis nella chiesa di San Bernardino, l'Ultima Cena opera di G.B. Zotti nella parrocchiale di San Maurizio e i resti del castello. Il secondo è Monno, collegato al Passo della Foppa, il valico alpino inserito nel Giro d'Italia.  Questo percorso naturalistico è ideale per una biciclettata. Ma dopo l'attività fisica, rilassatevi assaggiando il salame, le formagelle ed i biscotti di questo paese. _ PH IG: @fabioskisandrini91
Comuni della Valle Camonica - Pietra Rossa

Dal Passo Giovo al Monte Marmontana

Fra versante italiano e versante svizzero, un suggestivo percorso dal passo Giovo al San Jorio
valle albano lago di como passo giovo

Andar per funghi in Lombardia

Tre mete infallibili per raccogliere il più prelibato, il porcino: Valtellina, Val Brembana e Val d’Intelvi
Andar per funghi in Lombardia

Lombardia archeologica per tutti: l'ex monastero e l'isolotto

Chi dice che interessa solo agli archeologi? Ci troviamo a Cairate a poca distanza dal Parco RTO (Rile Tenore Olona) e dal Parco Archeologico di Castelseprio-Torba. Prima dei Romani Cairate era abitata da popolazioni celtiche e gli scavi archeologici del 1981 condotti sotto la guida del prof. Brogiolo hanno evidenziato l’importanza strategica del centro per i Longobardi per controllare le vie che da sud e da ovest confluivano a Castelseprio.  La visita guidata che propongo inizierà proprio qui a Cairate nel monastero benedettino di Santa Maria Assunta per continuare verso il Lago di Varese sull’Isolino Virginia a Biandronno che dista meno di 30 km e dal 2011 è diventato patrimonio mondiale dell’Unesco.  Le origini del monastero sono legate alla figura misteriosa della nobildonna longobarda Manigunda che lo fece erigere quale ex voto dopo essere guarita miracolosamente da una malattia renale, grazie all’acqua bevuta dalla fonte di Bergoro, un tempo nelle vicinanze. In effetti il complesso conserva un sarcofago del III-IV secolo d.C. probabile luogo di sepoltura di una donna riccamente abbigliata. Per circa un millennio il monastero, che possedeva i 2/3 del territorio cairatese e quattro mulini, è stato il centro economico e sociale di Cairate, vi si accedeva attraverso l’arco trionfale ancora visibile all’esterno; l’arrivo di Napoleone (1799) ne decretò la soppressione con la conseguente vendita all’asta dei beni. A partire dagli anni Ottanta viene acquisito in più fasi dal Comune e dalla Provincia e inizia finalmente ad essere oggetto di restauri conservativi che terminano nel 2013 svelando molti segreti. Oggi è un importante sito archeologico occupato da un’area museale di grande interesse storico e artistico, mentre la cosiddetta ala di San Pancrazio è occupata dalla sede del Municipio e dalla Biblioteca. Si accede al complesso camminando sopra i resti a vista dell’abside della chiesa tardoantica. Proprio in quest’area del monastero gli scavi hanno documentato la presenza di murature di una fattoria romana affacciata alla valle dell’Olona, dove venivano conservati cereali, legumi e altri prodotti, usata tra il I ed il IV secolo d.C. Alla fine del V secolo venne ricavata una piccola chiesa funeraria privata che attesta l’avvio di quel fenomeno di cristianizzazione promosso dai ceti dirigenti nelle aree rurali all’interno di ville romane presente in tutto l’Impero e nell’Italia settentrionale. Qualche passo in più e intravedendo il chiostro su due livelli, ci si addentra nei locali usati come refettorio e sala capitolare caratterizzati da soffittatura lignea sostenuta da colonne in arenaria decorate da capitelli cubici dove saltano subito all’occhio gli stemmi dipinti e scolpiti dei Visconti e dei Cairati. Il luogo raccolto che segue era una zona dedicata a sepolture di rango elevato: tombe conservate a quota di rinvenimento, tra cui una a vasca dipinta internamente e in posizione centrale, un’imponente struttura costruita con materiale di spoglio, tra cui una stele funeraria ornata dalla ruota solare, coperta da una lastra crucifera.  Un’ampia porzione di muro privato dell’intonaco che dal piano terra arriva al secondo consente di riconoscere la sequenza costruttiva e le numerose trasformazioni avvenute in quasi dieci secoli di storia: è un esempio pratico di stratigrafia degli alzati. Quello che segue era  probabilmente l’ambiente più esclusivo del monastero: un grande locale con doppio affaccio verso l’Olona decorato sotto il soffitto da un raffinato fregio della seconda metà del Cinquecento raffigurante putti, scene sacre e allegoriche intervallate da numerosi strumenti musicali a testimonianza dell’elevato livello d’istruzione della committente, la badessa Antonia Castiglioni. La chiesa ad aula unica, essendo claustrale è divisa in due parti, e l’aula delle monache seppur danneggiata da successivi utilizzi abitativi durante il XIX secolo presenta una parete di fondo interamente occupata da un affresco ora su tela raffigurante l’Assunzione della Vergine dipinta da Aurelio Luini e datata 1560 nella cornice parietale. Nella stessa aula una cripta a sedute testimonia la pratica alquanto macabra della scolatura dei corpi, a cui seguiva il disfacimento e la raccolta delle ossa in sepolture. Tutto ciò ebbe fine con l’editto di Saint Cloud durante la Repubblica Cisalpina.
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Lago di Como: Bellagio, la perla

Località tra le più amate al mondo, si trova sul promontorio centrale del lago, da dove si possono raggiungere via battello o traghetto le sponde dei due rami del Lario
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La Sinagoga di Milano e i Giardini della Guastalla

Visita guidata tra i colori della Sinagoga di Milano e gli splendidi Giardini della Guastalla
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Ponti tibetani, il fascino dell’altezza senza rischi

4 ponti sospesi in Lombardia
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