Ho trovato 1355 risultati per parchi

Milano e i suoi ponti

Milano è una città d’acqua con molti ponti. La maggior parte dei ponti presenti in città sono antichi, posti dove fermarsi a scattare qualche bella fotografia dall’alto.   Negli anni più recenti, si è sempre più diffusa la credenza che, se una coppia attacca un lucchetto a qualsiasi superficie di un ponte e poi getta la chiave in acqua, non potrà separarsi finché non verrà ritrovata la chiave, ma soprattutto i ponti, sono “i testimoni dell’acqua”, di un tempo passato ricco di storia. I ponti rendono ancora più bella e particolare Milano, fin troppo abituati a vederla e considerarla nella sua freneticità e modernità e meno alla sua parte storica. In realtà, la città offre molti scorci antichi che fanno da vero contrasto alla bellezza degli imponenti grattacieli. I ponti: vecchi, nuovi, di pietra, in ghisa, attirano l’attenzione anche dei turisti. Molti ponti si trovano nella zona dei Navigli come il ponte di ferro sul Naviglio Grande e il ponte di pietra del 1531, che dal 2019, è dedicato ad Alda Merini, la poetessa dei Navigli oppure il ponte dello Scodellino verso la Darsena, dove le imbarcazioni fanno fatica a passarci sotto.  Altri ponti, degni di nota a Milano, sono il ponte austriaco dell’Annone realizzato a fine 800 e le Sirenette, in ghisa al Parco Sempione. Bello, con il suo scorcio è anche il ponte di Gorla sulla Martesana del 500, usato dalla Richard Ginori per collegarsi alla ferrovia, realizzato con la stessa tecnica della Torre Eiffel.  Perfino Shakspeare, nella sua opera “La Tempesta”menziona i ponti di Milano da cui fu imbarcato ed esiliato il mago Prospero. Imbarcato da Milano si chiedono stupiti i turisti leggendo la guida della città.Ebbene si, quando siete a Milano, non dimenticate di prestare attenzione anche ai ponti.   (Ph: Architempore)

Visita in Val Gerola

Val Gerola (da 400 a 2554 m s.l.m.) – già insediamento di immigrati della Val Brembana e della Valsassina per l'allevamento del bestiame e l'estrazione e lavorazione del ferro, è patria indiscussa del famoso formaggio Bitto, marchio Dop, che prende il nome dal torrente che l'attraversa arrivando fino a Morbegno.   La skiarea di Valgerola-Pescegallo offre piste e itinerari adatti agli appassionati di sci alpino, sci nordico, sci alpinismo, snowboard e ciaspole. Ricco il patrimonio ambientale compreso nel Parco regionale delle Orobie Valtellinesi. Da visitare l’Ecomuseo della Valgerola, a Gerola Alta, e a Sacco in contrada Pirondini, la  “camera picta” , un ciclo di affreschi del XV secolo con una delle più belle immagini dell’Homo Salvadego, il tipico abitante delle valli, simbolo della cultura contadina alpina. Da vedere, inoltre, la chiesa di S. Bartolomeo, già nota nel 1307 e l’oratorio dei Confratelli (XVIII sec.). Numerose sono le chiese e le edicole sparse nelle varie frazioni. D'estate godetevi la natura percorrendo sentieri e mulattiere oppure provate l'ebrezza di volare appesi ad un cavo d'acciaio con il Fly Emotion. Info:  www.portedivaltellina.it / www.valgerolaonline.it Fonte: Valtellina.it
Val Gerola

Greenway dei Torrenti di Bergamo

Nel verde a nord ovest della città

FranciacortaSlow- Percorso Rosso

Percorso che si snoda come un abbraccio che avvolge il cuore della Franciacorta. Il cammino può essere percorso in 3/4 tappe
FranciacortaSlow - Percorso Rosso - Vigneti-e-Torbiere_Corte-Franca - ph: Riccardo Ferrari

Cremona

Una piccola capitale della musica, con il Saper fare liutario Patrimonio Unesco. Una provincia tutta da percorrere e gustare.
Cremona

Da Maiano Sant'Angelo Lodigiano a Ca' de Mazzi

Variante Quarta tappa del Cammino dei Monaci
Variante Quarta tappa del Cammino dei Monaci

Val Seriana, da Ranica a Clusone

Un tracciato ferroviario convertito in ciclabile. In Val Seriana lungo fiume, tra monti appartati e archeologia industriale
@inLombardia - inBici - albino ponte di origini medievali

Il Passo Nota Tremalzo in bici

Un giro lungo, molto variegato e altamente spettacolare: il Tremalzo è leggenda per i bikers!
Passo Tremalzo

Da San Vigilio a Paladina

Ci sono i resti di un antico castello, una casa da premio Nobel, cascine con ampi prati coltivati e asinelli, una chiesa con una pala del ‘500 e una villa signorile. È un condensato dell’anima poliedrica che contraddistingue il Parco dei Colli di Bergamo che potrete scoprire con la passeggiata suggerita da Tosca Rossi, guida turistica di Bergamo e provincia. Una camminata che ha punto di partenza dal castello di San Vigilio di Città Alta, “presidio romano con vista spettacolare sulla pianura e sulle Prealpi, ricostruito nel XII secolo e chiamata Cappella, per la presenza al suo interno di una chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena - spiega Tosca Rossi - Dal ‘300 subisce modifiche e ampliamenti e nel ‘500 viene unito al Forte di San Marco con un terrapieno. Oggi è parco pubblico”. Dal castello si scende nella piazzetta dove c’è la Chiesa di San Vigilio e i due ristoranti, si prosegue per via San Vigilio e al bivio girate a sinistra e prendete la strada in discesa, via San Sebastiano. Procedete piano e godetevi il panorama, perché da qui si avvista il colle Bastia con le sue ville liberty e le antiche cascine convertite a signorili dimore. C’è anche la Villa Natta, dove visse il premio Nobel Giulio Natta, al civico 9 (sopra il cancello c’è una targa a lui dedicata), una magnifica terrazza sui colli e la pianura. In via San Sebastiano c’è la chiesa omonima “che al suo interno ha una bella pala di anonimo che ricorda il dipinto di Lorenzo Lotto nella chiesa di Santo Spirito e un affresco di San Sebastiano all’esterno” osserva Rossi. La strada è sempre in discesa, percorretela fino al bivio con via Fontana. Potete seguire la strada principale o scendere lungo la ripida gradinata. Seguite le dolci curve lungo i muretti a secco, pieni di vita, con ciuffi d’erba, lavande, melograni. E’ il trionfo dell’agricoltura tipica dei Colli di Bergamo, con i terreni terrazzati, ricchi di ulivi, melograni, frutteti e verzure. Sulla vostra destra troverete la Chiesa di San Rocco, dove d’estate c’è la tradizionale sagra. Scendete ancora, lungo la strada che si fa più stretta. Proseguite e vi troverete su via Madonna della Castagna, diretti all’omonimo santuario. Da qui si sviluppa un piacevole sentiero ciclopedonale che vi conduce alla seicentesca Villa Pesenti Agliardi, ampliata e modificata nel 1798 su incarico del Conte Pietro Pesenti. Di particolare interesse il giardino, progettato dall’architetto Leopold Pollack in chiave neoclassica. Da qui potete percorrere il sentiero a ritroso, altrimenti potete prendere l’autobus Atb. Da Paladina, nelle vicinanze della villa, passa la linea numero 10, diretta a Bergamo. - Ph cover: Villa Pesenti Agliardi - contiagliardi.it
Da San Vigilio a Paladina - Villa Pesenti Agliardi - ph: contiagliardi.it

Notte in rifugio o in tenda ad alta quota in Val Gerola

Trascorrere una notte in un rifugio nella Val Gerola significa immergersi completamente nella natura incontaminata delle Alpi lombarde e del Parco delle Orobie Valtellinesi. Lontano dai rumori della città, il cielo stellato si apre in tutto il suo splendore, offrendo uno spettacolo che lascia senza parole.   Con i suoi 44.000 ettari di superficie, il Parco delle Orobie Valtellinesi attraversa quattordici valli alpine, tra cui la Val Gerola, che rappresenta una delle aree più caratteristiche della Bassa Valtellina. Borghi come Albaredo San Marco, Cosio Valtellino, Gerola Alta e Villaggio Pescegallo costituiscono punti di accesso strategici per escursioni estive che permettono di esplorare la varietà ambientale e paesaggistica del territorio.L’ area offre una rete di sentieri ben segnalati, con percorsi adatti a ogni livello di esperienza: dalle camminate più impegnative, con tratti tecnici e dislivelli elevati, fino a itinerari più accessibili e a pendenza moderata, ideali anche per famiglie o escursionisti meno esperti.L’ estate, in particolare da fine maggio a inizio ottobre, è il periodo migliore per camminare, grazie al clima stabile e alla completa accessibilità dei sentieri in quota.Una delle esperienze più apprezzate in Val Gerola è la notte in rifugio alpino, che consente di suddividere escursioni su due giorni e vivere l’ambiente montano nelle sue ore più silenziose e autentiche. I rifugi in zona offrono ospitalità essenziale ma confortevole, con la possibilità di cenare, pernottare e fare colazione il mattino seguente. Questa opzione è particolarmente utile per affrontare itinerari lunghi o in quota, con partenza alle prime luci dell’ alba.In alternativa, per chi cerca un'esperienza più essenziale, è possibile trascorrere la notte in tenda, nel rispetto delle regole locali sul bivacco. Questa scelta permette di sostare in aree naturali, cenare all’aperto e vivere la montagna in modo più autonomo. È importante pianificare con attenzione, considerando meteo e attrezzatura e verificando norme e disponibilità di escursioni organizzate. Durante le prime ore del mattino o al tramonto è spesso possibile avvistare la fauna alpina locale, che include specie come camosci, caprioli, marmotte e volpi. Nelle zone più elevate, con un po’ di fortuna e discrezione, si possono osservare anche gruppi di stambecchi.Oltre alla componente escursionistica, la Val Gerola è anche un territorio vivo dal punto di vista agro-pastorale. In estate, diversi alpeggi sono ancora attivi e producono formaggi tradizionali, offrendo la possibilità di assistere alla lavorazione del latte o acquistare prodotti locali direttamente in quota.La combinazione tra sentieri ben mantenuti, paesaggi vari e servizi per l’escursionismo rende la Val Gerola una destinazione adatta per esperienze di uno o più giorni, con la possibilità di personalizzare l’intensità e la durata dell’attività all’aperto. 
Ph: I Mille

Terme di Miradolo

Cascate d'acqua, docce emozionali e massaggi al cioccolato. Tra le colline che amava Petrarca
Terme di Miradolo

Lombardia in 10 capolavori

Dal Cenacolo Vinciano alla Piazza Ducale di Vigevano, fino alla Villa Reale di Monza. 10 capolavori da non perdere in Lombardia