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Dal Rif. Albani al Passo della Presolana

La partenza di questo percorso inizia dopo una notte di riposo nell'ospitale Rifugio Albani nel comune di Colere in provincia di Bergamo, raggiunto il giorno precedente dal quale si segue il segnavia CAI n. 402-326, per il Colle della Guaita.   Questo tratto di sentiero passa nei pressi dell’ex Rifugio Capanna Trieste e delle baracche dei minatori, per proseguire, dopo aver tralasciato la deviazione a sinistra per Colere, con un ampio semicerchio sopra la conca del Lago di Polzone fino al Colle della Guaita.Oltrepassato il sentiero n. 402 che sale dal Pian di Vione di Colere, si procede a mezza costa sempre sul sentiero n. 401 fino a incontrare, poco oltre, l’indicazione per il Sentiero della Porta. In prossimità di una piccola grotta, si risale a zig-zag il cono detritico dove iniziano le verticali scalette.Qui è bene indossare l’imbracatura per iniziare in sicurezza la salita attrezzata. Una serie di scalette metalliche consentono di superare il primo ripido e verticale tratto roccioso, uscendo in un impressionante canale che, attraversato con l’ausilio di catene metalliche, porta alla base di un’altra bastionata rocciosa che va risalita tramite un’ulteriore scaletta, oltre la quale altre catene metalliche aiutano a percorrere un canale semierboso che adduce a un intaglio: il Passo della Porta, dopo il quale il sentiero si inerpica ulteriormente. Una lunga scala verticale pare portarci in cielo, si continua a salire tra corde e scalette, passando per cenge e rocce, mentre sotto di noi appare il sentiero che sale da Colere, attraverso il Pian di Vione. Una serie di pioli e di catene ci conduce, verso destra, nei pressi di un suggestivo passaggio tra la roccia e un torrione staccato, oltre il quale si passa sul versante opposto.Continuando tra le rocce, ben guidati dai bolli CAI, risalendo, su cenge detritiche e canali, si giunge sulla sommità di un dosso roccioso, molto panoramico sulla Presolana Orientale e sulla sottostante conca ghiaiosa con fondo di neve, del Fupù. Un ampio semicerchio permette di attraversare il Fupù e giungere, in leggera salita tra roccette, sulla cresta denominata “Crestone delle Pecore”, dalla quale ci appaiono, come sempre per incanto, le guglie delle “Quattro Matte”, sormontate dall’ardita Corna delle Matte.Ci si trova ad attraversare un successivo catino, tra placche rocciose e faticosi tratti attrezzati, fino a pervenire alla Bocchetta del Visolo, posta sotto la cuspide del monte stesso dove termina il Sentiero della Porta. Tenendo la sinistra, dalla bocchetta è possibile, in pochi minuti, giungere sulla cima del Monte Visolo, per ammirare il panorama sulla sottostante Conca della Presolana, mentre alle nostre spalle la possente mole della Presolana Orientale incombe con le sue articolate e chiare pareti rocciose. Alla nostra destra, poco sotto, appaiono ancora le piccole aguzze “Quattro Matte”. Ora, dalla cima del Monte Visolo, non resta altro che una lunga discesa con il segnavia CAI 316-326, con un percorso assai panoramico fino al sottostante Passo della Presolana: dopo un breve tratto in cresta, il sentiero devia sul monotono e assolato versante meridionale della montagna e inizia a perder quota. Scendendo sempre a pendenza costante si raggiunge il Rifugio Carlo Medici ai Cassinelli.Questo è l’ultimo rifugio che si incontra sul percorso e costituisce un’ottima base di partenza per le escursioni sul versante meridionale del Monte Visolo, del Pizzo della Presolana e del Pizzo di Corzene. Nei pressi del Rifugio Carlo Medici ai Cassinelli si trova anche l’incrocio con il sentiero che collega il Passo della Presolana al bivacco “Città di Clusone” e alla Grotta dei Pagani. Imboccando questo sentiero in direzione del passo, si entra in un bellissimo bosco e dopo una mezz’oretta di piacevole camminata si esce finalmente al punto d’arrivo del Passo della Presolana.
Dal Rif. Albani al Passo della Presolana

Leonardo nel Vimercatese

Un viaggio alla scoperta dei luoghi di soggiorno e di studio del genio Leonardo da Vinci
Sala 5, Must Museo del territorio

Val Cervia

Cedrasco

La Lombardia nei quadri dei grandi pittori italiani

I quadri più belli che riprendono i paesaggi lombardi, un’immersione nei panorami naturali e urbani della regione  
La Lombardia nei quadri dei grandi pittori italiani

Dal Linzone al Resegone

Tappa della DOL, Dorsale Orobica Lecchese, con uno dei più suggestivi panorami delle Prealpi
2. Dal Linzone al Resegone

Parco Del Serio, gli itinerari dalla A35

Gli itinerari da percorrere in bici o a piedi nel Parco Del Serio in area A35
Parco Del Serio, gli itinerari dalla A35

Tour in A35: Rivolta d'Adda

La Basilica, il palazzo Celesia e il parco della preistoria
Tour in A35: Rivolta D'Adda

Tour in A35: Melzo

Melzo, caratteristica cittadina che si trova a pochi minuti di auto da Milano e Bergamo, risale presumibilmente al periodo etrusco. Il nome Melzo, infatti, ricorda il nome di “Melpum”, antico insediamento etrusco che viene citato da Plinio il Vecchio nella sua opera “Naturalis Historia” del I sec. d.C. anche se non esiste alcun ritrovamento archeologico che lo possa confermare.
melzo

Il Passo dello Spluga in moto, tra Italia e Svizzera

Il Passo dello Spluga (2. 117 m sul livello del mare) è uno dei passi più importanti delle Alpi.    È noto fin dall'antichità per la sua facilità di transito: la strada moderna che attraversa fu costruita tra il 1821 e il 1823, Nelle vicinanze si trova il punto d'Italia più lontano dal mare in linea d'aria. Ciò corrisponde a circa 240 km. Prima di intraprendere un tour in moto lungo il Passo Spluga, ecco alcune informazioni utili. La prima cosa da fare è controllare che il passo dello Spluga sia aperto. Questo dipende dal periodo dell'anno, in genere il passo è percorribile da maggio a novembre. Inoltre, la temperatura nella zona alpina è piuttosto bassa, anche durante i mesi estivi. Di conseguenza, vestirsi a strati e coprirsi adeguatamente consente di sfruttare al meglio il tour godendosi l'aria fresca e pulita di montagna. Prima di partire è interessante anche conoscere i rifugi aperti lungo il percorso. Se vuoi organizzare un viaggio che includa un weekend nella regione dello Spluga, troverai alloggi di charme e hotel confortevoli in cui soggiornare.  Il percorso inizia a Colico (218 m di altezza) all'estremità settentrionale del Lago di Como ed è facilmente raggiungibile da Sondrio (38 km), Bergamo (78 km) e Milano (100 km). Un primo tratto pianeggiante di 25 km conduce a Chiavenna (333 metri slm), dove inizia la spettacolare salita lungo la Valle San Giacomo (circa 25 chilometri) al Passo Spluga a 2113 metri slm (2113 metri slm) il dislivello di altitudine è di 1780 metri.  Da Chiavenna la strada sale subito con notevole pendenza verso il passo dello Spluga, e le curve mettono alla prova l'abilità dei motociclisti. La statale 36 attraversa le frazioni di San Giacomo e Campodolcino. In quest'ultimo centro c'è la possibilità di scegliere due alternative: la strada provinciale "più facile" e leggermente più lunga da Isola oppure la statale Pianazzo, caratterizzata da curve strette rubate alla verticalità del monte che domina la valle. Dal mio punto di vista paesaggistico, la seconda alternativa è più bella. I due percorsi si incontrano poco prima di Madesimo, da dove la strada prosegue verso il Passo, posto a quota 2. 113 metri e 32 chilometri da Chiavenna. È una salita che, in condizioni meteorologiche favorevoli, non pone particolari difficoltà. Durante i mesi estivi (di solito fino a ottobre) è abbastanza facile percorrerla e allo stesso tempo piacevolmente emozionante. Cosa vedere nel Passaggio dello Spluga Oltre ai bellissimi panorami immersi nelle Alpi nel Passo Spluga, in Valchiavenna si trova il Santuario della Madonna della Misericordia a Gallivaggio, dove si narra che la Vergine sia apparsa a due ragazze il 10 ottobre 1492.  Il Santuario è stato colpito, nel maggio 2018, da una grande frana che lo ha miracolosamente solo sfiorato, sebbene abbia causato danni tuttora non visitabile.  Dopo pochi chilometri si arriva a Campodolcino, dove c’è il torrente Rabbiosa caratterizzato dai suoi poderosi argini di pietra davvero affascinanti. Da non perdere infine Piuro, un paesino poco fuori Chiavenna, soprannominato la “Pompei del Nord”, dove una gigantesca frana nel 1618 invase completamente il paese. Palazzo Vertemate Franchi, l’unico edificio rimasto in piedi, dove ammirare le bellissime stanze intarsiate ed affrescate, gli orti, il vigneto, il giardino, la chiesa. Prodotti tipici ed eccellenze gastronomicheIn Valchiavenna è possibile degustare prodotti gastronomici in particolarissimi ristoranti chiamati "crotti", cavità naturali tipiche della zona utilizzate per la conservazione dei cibi e che in molti casi sono state trasformate in osterie che offrono prodotti tipici.  Ecco i prodotti e le ricette della Valchiavenna: PIZZOCCHERI: piatto principe della tradizione della Valchiavenna e Valtellina, i pizzoccheri sono delle tagliatelle corte a base di farina di grano saraceno e farina bianca. BRESAOLA: la bresaola artigianale della Valchiavenna è tutta un'altra cosa da quella industriale venduta nel resto d' Italia. POLENTA TARAGNA: questo piatto è tipico della tradizione di questa regione. - (Ph: wikipedia) 

Su e giù per il Lago d’Iseo

Il lago d’Iseo, uno dei grandi laghi lombardi, si trova ai piedi della Val Camonica, diviso a metà tra la provincia di Brescia e quella di Bergamo.   Ha la particolarità di possedere l’isola lacustre più grande d'Italia, Monte Isola, accompagnata da altri due isolotti minori (Loreto e San Paolo) sono due piccole isole che fungono da satelliti sui lati nord e sud. Imissario ed emissario del lago d’iseo è il fiume Oglio. Impossibile non ricordare il grandioso evento avvenuto nel 2016 con l’installazione dei “Floating Piers” dell’artista Christo, visitata nel corso della sua apertura da oltre 1,5 milioni di visitatori. Questo itinerario permette di fare un giro completo del Sebino con partenza e arrivo a Sarnico (facilmente raggiungibile uscendo a Palazzolo sull'Oglio dall'autostrada A4), visitando i principali borghi sull’acqua e le più suggestive riserve naturali.Sarnico è uno dei borghi più caratteristici del Lago d'Iseo, con le sue piazze, strade pittoresche, il lungolago e i negozi tipici. Da visitare in particolare il borgo storico della “Contrada”, con il suo dedalo di viuzze e piccole piazzette. Sarnico è la sede storica dei cantieri navali Riva, famosi in tutto il mondo ed i cui bellissimi motoscafi sono stati immortalati in molti film. Da Sarnico proseguiamo lungo la litoranea occidentale, dopo pochi minuti ed un paio di gallerie alternate a tratti di costa con insenature e spiaggette troviamo Tavernola Bergamasca con il grazioso e tipico lungolago. Una terrazza sul porto, dal lato opposto della strada, porta al centro storico. Dopo Tavernola si fa tappa a Riva di Solto, con il suo bellissimo panorama verso Monte Isola. E’ uno dei centri più belli di questa zona, con il suo lungolago adattissimo a passeggiate in tutta tranquillità. Consigliata una visita all'orrido del Bogn. È un’insenatura dallo splendore mozzafiato che rappresenta una delle sorprese naturalistiche più attrattive del lago d’iseo, con rocce a precipizio e acque cristalline che bagnano una piccola spiaggia di sassi. Si raggiunge dall’abitato di Riva di Solto passeggiando in direzione Lovere lungo la suggestiva promenade. Da Riva di Solto, si prosegue verso Costa Volpino, il punto più a nord del lago, dove il Fiume Oglio si getta nelle acque del lago.Sulla strada del ritorno si può proseguire sulla sponda bresciana. Una prima tappa assolutamente consigliata è alle Piramidi di Zone, un'area naturale protetta caratterizzata dalla presenza dei “camini delle fate”, risultato della forza erosiva dell'acqua. Tutta l’area è stata è stata dichiarata riserva regionale, e rappresenta un'importante e famosa attrattiva turistica locale. L'ingresso alla riserva è gratuito e sono presenti in loco brevi itinerari facilmente percorribili a piedi al fine di poter ammirare al meglio la bellezza delle Piramidi. Proseguendo sulla sponda Bresciana si arriva ad Iseo, cittadina sviluppata in riva al lago, conserva ancora oggi la conformazione dell’antico borgo in cui spiccano castello Oldofredi, la Pieve di Sant’Andrea e la centralissima piazza Garibaldi. Se si vuole fermarsi per il pranzo nel territorio del lago d’Iseo si trovano molti ristoranti tipici dove assaggiare i sapori di una volta, tra cui la polenta con selvaggina o carne allo spiedo, i casunzei, tipici ravioli ripieni di uova, formaggio e verdura, ancora rane, lumache e molto altro. Probabilmente il piatto più famoso del lago è la “Tinca all’Iseana”.  

Visitare il Parco Oglio Nord

Un Parco tutto da scoprire, nel cuore della Pianura Padana, che custodisce tratti di ambienti di sicuro pregio naturalistico.
Dal Sebino alla scoperta del Parco Oglio Nord

Turismo lento in Vallecamonica

Per rigenerarsi, stupirsi e ritrovarsi
Turismo lento Valle Camonica