Ho trovato 353 risultati per Laghi in Lombardia autunno

Matrimonio sul Lago d'Iseo

Scopri la zona del Lago d’Iseo: la wedding destination per eccellenza. Borghi, scorci e panorami tutti da scoprire per un matrimonio da favola.
Matrimonio sul Lago d'Iseo

Capovalle

Alta Valle Sabbia, terra fra due laghi
Capovalle (BS), Valle Sabbia, Lombardia

La Via Palmaria Burdigalense

Dal basso Lago di Garda, il più antico percorso verso la Terra Santa documentato da un pellegrino. È la Via Palmaria Burdigalense
La Via Palmaria Burdigalense

Pesce di Lago

Laghi pescosi, fiumi e torrenti di montagna incentivano la passione per uno sport divertente come la pesca; quando questo si combina con il piacere della buona tavola, il divertimento è assicurato. Per molti anni il pesce di lago è stato l’alimento base delle popolazioni rivierasche, che sulla pesca basavano la loro economia; oggi invece il pesce di acqua dolce ha conquistato uno spazio di grande importanza nella ristorazione bresciana, grazie alla varietà di preparazioni e alla bravura di tanti chef. La tinca del lago d’Iseo è l’ingrediente principale di una ricetta le cui origini risalgono all’Ottocento: la “tinca ripiena”. Il pesce è farcito di formaggio, pane e spezie, cotto al forno in pirofile di terracotta e con ampio uso di burro, e servito con polenta. Questo piatto ha reso famoso un intero paese, Clusane d’Iseo, oggi celebre per i suoi ristoranti e per la Settimana della Tinca al forno, una manifestazione che si tiene ogni anno a metà luglio. Con la grande tradizione di cucina di lago non si scherza neppure a Montisola: le antiche trattorie (alcune delle quali sono gestite direttamente dai pescatori) propongono originali ricette locali assolutamente da provare. Anche il lago d’Idro è un luogo intrigante, sia per gli sportivi che per i gourmand. I venti costanti che soffiano sull’acqua attirano gli amanti del wind-surf, della vela e del kite-surf; l’assenza di grossi motoscafi ne fa il luogo prediletto sia per il relax che (per numerosi pescatori) per la sua pescosità. Basta acquistare, per pochi euro, una licenza di pesca “turistica” (valida per 2 mesi); o rifugiarsi in uno dei tanti ristoranti e degustare pesce alla griglia, marinato o condito “alla pescatora”. C’era una volta un porticciolo… Poi, nel tempo, le modeste trattorie ancora con i soffitti a volta e i muri in pietra a vista sono diventate luoghi per palati raffinati.Le prestigiose ville affacciate sul lago di Garda e che un tempo ospitavano Winston Churchill, che qui veniva a dipingere i panorami) e D. H. Lawrence, che ne descriveva l’incantevole atmosfera, sono diventati luoghi di charme internazionale. I più celebrati ristoranti hanno trovato la sede ideale in lussuose dimore di stile Liberty, dove storia, sapienza culinaria e esperienza del vivere italiano trovano una sintesi felice. Le specie ittiche presenti nel Lago d’Iseo sono 23. Tra esse vanno ricordati il Salmerino, il Cavedano, il Vairone, l’Alborella, l’Anguilla, il Luccio, il Coregone, la Trota, il Persico e la Tinca. Sul lago di Garda si pescano Luccio, Sardina, Alborella, Anguilla, Bottatrice, Carpa, il pregiato e raro Carpione (autoctono del Garda e che vive nelle acque più profonde del lago), il Coregone (assai diffuso e cucinato sulla griglia, condito solo con un filo di olio), il Persico reale e tre specie di trota (la trota Lacustre, l’Iridea e la Fario) fanno la gioia dei pescatori e dei golosi. Persico, Luccio, Cavedano, Anguilla, Alborelle e, naturalmente, Trote popolano il lago d’Idro, lago alpino, situato al confine fra Lombardia e Trentino e a metà strada fra il Garda e l’Iseo. Ciascuno di questi pesci è cucinato in modi diversi, studiati per rispettare le caratteristiche delle carni, oppure legati alla tradizione locale o semplicemente perché in quella determinata area del lago il pesce lo si cucina così, e basta.
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Galleria dell’Accademia di belle arti Tadini

Si deve al conte Luigi Tadini (1745-1829) la decisione di creare una fondazione che comprendesse le scuole di musica e di disegno – ancora attive – e di costruire un palazzo in riva al lago per esporre al pubblico le proprie raccolte d’arte, formate tra la fine del Sette e l’inizio dell’Ottocento. La visita alla Galleria dell’Accademia Tadini consente di fare esperienza di una collezione ottocentesca, in un costante intreccio tra arte e vita. L’edificio fu costruito accanto all’antica residenza aristocratica affacciata sull’attuale piazza Garibaldi, lungo la nuova strada che collegava Bergamo e Lovere. I lavori furono avviati nel 1821 con la costruzione della cappella, quindi proseguirono con il palazzo e furono completati entro il 1827; l’anno successivo la Galleria apriva al pubblico. Allo scenografo teatrale Luigi Dell’Era si deve la decorazione dei soffitti e delle pareti, che aveva lo scopo di creare una cornice degna alla collezione. La visita comincia dalla Cappella al centro del giardino, costruita per ospitare la Stele Tadini, una tra le ultime opere di Antonio Canova, scolpita tra il 1819 e il 1821 per onorare la memoria di Faustino, figlio del conte, prematuramente scomparso nel 1799. Lo scultore e il giovane Tadini si erano incontrati a Roma nel 1795; il giovane aveva celebrato le opere dello scultore in un volume, pubblicato nel 1796, e Canova in segno di gratitudine gli aveva donato il bozzetto in terracotta per la Religione destinata al monumento a Clemente XIII, tuttora conservato in Galleria. Anni dopo, il ricordo della scomparsa di Faustino fu rievocato con una solenne scultura in marmo che trasforma il tragico episodio in una delicata elegia. La collezione d’arte è esposta al piano nobile dell’edificio. Dopo la scenografica Galleria delle Armi, il Gabinetto delle Antichità ospita la raccolta archeologica acquistata dal conte a Napoli nell’ultimo decennio del XVIII secolo. Le sale XXI e XXII sono dedicate alla preziosa raccolta di porcellane orientali (Cina e Giappone) e occidentali (Meissen, Napoli, Venezia, Parigi, Sèvres). Concludono il percorso la Biblioteca, con oltre 4600 volumi, che restituisce la varietà degli interessi di un nobile del Settecento, e uno scenografico balcone che consente di ammirare il paesaggio del lago. Al centro del museo, la grande Sala destinata ai concerti e alle rappresentazioni teatrali, ospita, dal 1927, una prestigiosa stagione musicale con interpreti da tutta Europa. Seguono le sale dedicate all’esposizione dei dipinti. Negli anni delle soppressioni delle istituzioni ecclesiastiche, Luigi Tadini acquistò dipinti provenienti da Crema, nel tentativo di fare del “Museo Tadiniano” una sorta di documento della storia della città. Approdarono così nella raccolta le pale d’altare di Paris Bordon (pala Manfron), Vincenzo Civerchio, Aurelio Gatti. Intorno al 1810 il conte spostò i propri interessi verso la pittura veneta: arrivano così capolavori come la trecentesca Madonna con il bambino di Jacobello di Bonomo, la Madonna con il Bambino di Iacopo Bellini, la Madonna con il Bambino e santi di Palma il Giovane, il Cristo morto di Piero della Vecchia. A questi si aggiungono opere di scuola veronese tra ‘400 e ‘500 - la Madonna con il Bambino di Francesco Benaglio, i Santi Francesco e Guglielmo di Domenico Brusasorci, la Fuga in Egitto di Felice Brusasorci, e significative testimonianze della cultura seicentesca lombarda come le due tele di Carlo Francesco Nuvolone. Il secondo piano ospita il Museo dell’Ottocento, nato dalla donazione della raccolta di cimeli garibaldini di Giovanni Battista Zitti, in seguito arricchita da altre famiglie loveresi. La partecipazione locale alle vicende del Risorgimento italiano (tre dei Mille avevano origine loverese) e lo stretto rapporto tra vicende sociali e culturali rende le opere esposte un significativo documento per la storia del territorio. Di particolare importanza, oltre alla selezione dei ritratti ottocenteschi, le tre tele donate da Francesco Hayez ai nipoti Enrico e Carlotta Martinolli Banzolini, tra cui lo straordinario Ecce Homo, tra le ultime opere dell’artista. Conclude il percorso una raccolta di arte moderna e contemporanea, che comprende una documentazione della cultura artistica italiana ed europea del secondo dopoguerra, fino ad anni recentissimi.
Accademia Tadini

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@inlombardia - Lago di idro