Ho trovato 1569 risultati per salò

Il Sentiero Valtellina- ciclopedonale

Colico - Bormio

Alpe Meriggio, Alpe Campo Cervé e Lago della Casera- In giro per Alpeggi

Albosaggia

L’Ospedale Maggiore

Uno dei più bei ornamenti della città è questo ospedale che <<per la sua grandiosità, per le ricche fondazioni dei suoi benefattori, per l’ottima ed opportuna costruzione, per l’impareggiabile amministrazione e pulitezza>>. La costruzione dell’edificio iniziò, nel 1459, sul luogo di un antico ospedale preesistente, grazie al progetto degli architetti Giovanni Battista Comazzo e Beltramo Pandini. Il secolo seguente, nell’anno 1571, Pellegrino Tibaldi ampliò l’edificio e nel 1793 Giuseppe Piermarini ricostruì la facciata in stile neoclassico. Nel cortile interno è possibile visitare il Chiostro arricchito da decorazioni in cotto del 1473 e la Sala Capitolare – affrescata a grottesche – che ospita parte della Raccolta dei preparati anatomici dello scienziato “Paolo Gorini”, pavese di origine e lodigiano di adozione.  

Sentiero Vigolo- Colle Cargadura

L' inizio del percorso (620 m) si trova al termine dell'ampia curva sovrastante il parcheggio del municipio di Vigolo ("strada verde"); sul lato opposto della strada rispetto al punto di partenza del sentiero 701C, una larga mulattiera che ben conserva la pavimentazione originaria sale ripida verso la località Recursone. Il percorso attraversa un ampio bosco di abete rosso messo a dimora dall'uomo da più di un secolo, che occupa quasi tutto il versante in sinistra idrografica e connota fortemente il paesaggio della valle. Un'escursione in questa valle permette di visitare paesaggi d'altri tempi: vi è infatti particolarmente attiva un'agricoltura montana tradizionalmente attenta alla conservazione del territorio. L'ultimo tratto del sentiero si innesta su una trattorabile che dopo 100 m culmina sul Colle Cargadura (1022 m).
Sentiero Vigolo

Il castello del Carmagnola a Clusane d'Iseo

Il castello detto del Carmagnola si trova su un promontorio a nord-est del centro storico del paese. Scarsi sono i documenti che permettono di ricostruirne le origini. La fortezza fu edificata nel XIV secolo all’esterno del castrum di Clusane appartenente, nell’XI secolo, alla famiglia longobarda dei Mozzi. Autori furono probabilmente gli Oldofredi, nobili iseani di fazione ghibellina che strinsero stretti rapporti politici con la signoria veronese dei Della Scala prima e con quella milanese dei Visconti poi. Verosimilmente appartenne agli Oldofredi fino agli inizi del XV secolo; nel 1412 divenne proprietà di Pandolfo III Malatesta, signore di Brescia, che fra 1412 e 1417 vi lasciò un castellano di sua fiducia. Del periodo malatestiano è conservato un interessantissimo documento, il Registro n. 74 della Mensa Vescovile di Brescia, nel quale il fattore Lanfranco di Tagliuno rende conto a Pandolfo della gestione economica della grande “fattoria agricola” incardinata al castello. Nel 1427 fu conquistato dalla Repubblica di Venezia che lo donò l’anno seguente al conte Francesco di Bussone detto il Carmagnola per i servizi prestati durante la guerra contro i Visconti come comandante di tutto l’esercito della Terraferma. Il Carmagnola tenne il castello per soli quattro anni poiché nel 1432 fu giustiziato in piazza San Marco a Venezia con l’accusa di tradimento. Tutti i suoi beni furono venduti a privati e il castello di Clusane fu acquistato dalla famiglia bresciana dei Sala. Nel XVI secolo la struttura fu divisa in dote fra le casate Maggi e Coradelli, e il Catastico di Giovanni da Lezze del 1610 segnala come proprietari, oltre alle due famiglie già citate, i Soncini e i Lana. La frammentazione della proprietà, le conseguenti ristrutturazioni e le ulteriori vendite a nuovi acquirenti nei secoli successivi portarono al progressivo decadimento del complesso. Tra la seconda metà del Novecento e gli inizi del Duemila la residenza fu acquistata dagli attuali proprietari e in parte restaurata. Il castello si presenta come un grande e massiccio edificio fortificato, a pianta quadrata con cortile interno. Vi si accedeva attraverso due entrate, una sul lato orientale e una, munita di ponte levatoio, su quello occidentale. Mentre le torrette di avamposto sono completamente scomparse, nella muratura sono rimaste tracce degli scassi di alloggiamento delle travi per la manovra del ponte. Il profondo fossato difensivo che circondava la rocca è ancora oggi scavalcato dai caratteristici ponti ad arcata in pietra. Il registro inferiore scarpato e dotato di rada finestratura mantiene l’aspetto medievale, mentre in quello superiore si riconoscono le diverse modifiche apportate a partire dal ’400 per riconvertirlo a usi residenziali. In particolare la famiglia Sala lo trasformò secondo modelli rinascimentali aprendo, nel ‘500, sul lato orientale una loggetta aerea di quattordici campate che risvoltava sul lato meridionale. Vennero apportate modifiche anche ai corpi di fabbrica interni: nel prospetto est fu inserito al piano terra un porticato a cinque campate sovrastato da una loggia suddivisa in dieci aperture. Gli intradossi degli archi a pieno centro sono decorati con finti marmi e le fasce che corrono lungo il sottotetto sono affrescate con scene, purtroppo poco conservate, di castelli e architetture fortificate che fanno da sfondo a uno sposalizio e ad alcuni animali esotici.   Il salone d’onore presenta lungo le pareti fregi vegetali con animali e putti, decorazioni geometriche e stemmi ormai sbiaditi. Sotto le decorazioni è stata rinvenuta una porzione di dipinto murale precedente raffigurante teste di personaggi posti di fronte a una struttura dalla quale si sta sporgendo un re. Il soffitto ligneo a cassettoni è impreziosito da elementi geometrici dipinti e sul camino vi è lo stemma della famiglia Sala. Al piano terra diverse sale conservano i soffitti a ombrello e le decorazioni originali quattrocentesche e ottocentesche.   Angelo Valsecchi
Castello Carmagnola

Golf Vigevano

Golf Vigevano è un campo di riferimento nazionale di 18 buche è immerso nel verde del Parco del Ticino alle porte di Milano.

Molinetto Country Club

A pochi chilometri da Milano Molinetto Coutry Club è un circolo immerso nel verde che unisce tradizione e modernità.
Molinetto Country Club

In auto in Lombardia

Suggerimenti e itinerari per conoscere la regione percorrendola in auto
In auto in Lombardia

Train&Bike in Lombardia

Emozionanti avventure e rilassanti gite in sella ad una bici, alla scoperta delle bellezze lombarde
Train&Bike in Lombardia

Tinca al forno di Clusane

Davanti al porto di Clusane, scoprirai la specialità d’eccellenza di questa zona: la tinca al forno.  Il pesce è uno dei fiori all’occhiello della cultura gastronomica del Lago d’Iseo, il protagonista di moltissimi piatti della cucina del posto. Sono le temperature poco rigide dell’acqua del lago che favoriscono il proliferare di diverse specie, tra cui il salmerino, la trota, il coregone, l’alborella e, ovviamente, la famosa tinca.  Secondo l’antica ricetta, questo piatto del territorio lacustre viene servito con un ripieno di formaggio, sale e spezie, e rigorosamente cotto al forno in pirofile di terracotta.  Il paese di Clusane celebra ogni anno questa specialità culinaria, con “La Settimana della Tinca”, una manifestazione che avviene nel mese di luglio e che racconta, ai turisti e ai cittadini, l’importanza e la tradizione di questo piatto.   Il legame con il territorio e la sua preparazione rendono la tinca al forno un prodotto davvero unico, specialmente se accompagnato da un bicchiere di Brut Franciacorta! - ph: Bresciatourism.it
Tinca al forno - Bresciatourism.it

Salame di Monte Isola

A Sulzano potrai scoprire la produzione di salumi del territorio Sebino, che annovera specialità tradizionali dai sapori particolari, intensi e inconfondibili. Tra questi il più pregiato è il salame di Monte Isola: un prodotto che racchiude ancora oggi l’antica tradizione contadina, preparato con cura e con procedimenti precisi. La sua preparazione è rimasta la stessa di un tempo: la carne di maiale viene battuta a coltello per non perdere i profumi, e poi viene unita ad aglio, sale, spezie e vino. L’impasto viene poi legato e insaccato in budello naturale e appeso alla stanza detta cà del salam, una cantina con i muri di pietra, dove viene affumicato una notte intera dentro un camino con legno di ginepro. Prima di essere consumato, viene lasciato stagionare almeno un mese.  Questo lungo procedimento rispetta la tradizione di un prodotto che viene servito in tavola con tanta cura e passione, e che non si può non degustare! - Ph: Bresciatourism.it
Salame di Monte Isola - bresciatourism.it

Castello di Monteruzzo

I tratti tipici del castello medievale, per un antico edificio di recente risorto a nuova vita
Castello di Monteruzzo