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Al Rif. Campione da Fondi di Schilpario

Questa che presentiamo è una facile e classica proposta, che rappresenta un notevole valore ambientale e paesaggistico che richiama spesso gli ambienti dolomitici. È una gita sicura, da tenere presente quando altrove c’è una situazione di pericolo valanghe. Tutto questo lungo un itinerario alle falde delle più «dolomitiche» delle montagne bergamasche, che in inverno esaltano maggiormente il loro aspetto. Salendo si segue la strada per il passo del Vivione, approfittando magari di tagliare qualche tornante transitando per prati e in circa un’ora e 20 minuti si raggiunge la Baita Cimalbosco, e il Rifugio Cimon della Bagozza, ricavato in un edificio che ospitava i minatori e dove si può ammirare il bel panorama sul gruppo calcareo della Presolana. Qui si abbandona la strada del passo del Vivione per prendere la traccia della carrareccia che sale verso il passo dei Campelli, alla Malga Campelli di Sotto e alla Malga Campelli di Sopra. In una ventina di minuti si raggiunge il Passo dei Campelli, che si affaccia panoramico sulle Alpi della Valle Camonica e sull’Adamello, e proseguendo ulteriormente si arriva al Rifugio Campione, nostra destinazione. Da qui, dove consigliamo una sosta per il pranzo, si può salire sul Monte Campioncino 2050 m o alla vetta del Monte Campione 2150 rispettivamente in 30 minuti e 1 ora sempre con ciaspole o sci d’alpinismo.
Al Rif. Campione da Fondi di Schilpario

Il Rifugio Solidale, Pirlo allo Spino

Questo percorso è consigliato a chi ama pedalare ed ammirare paesaggi immersi nella natura e nella storia. Da Toscolano Maderno saliamo verso la Piana di Gaino, antico borgo di interesse storico, e nella salita possiamo godere di bellissimi panorami sul lago, con scorci sulla Valvestino e Val Campelli, sino a giungere alla località Archesane e all’omonimo Palazzo. Da qui la salita guadagna quota velocemente e ci porta sino al Passo Spino, importante crocevia di diversi sentieri. In prossimità del passo troviamo all’interno di un’antica malga ristrutturata il punto espositivo Passo Spino e poco sopra l’Osservatorio Ornitologico Regionale “Antonio Duse”. Continuando il nostro tour e percorrendo tutto il crinale raggiungiamo la meta, il Rifugio Pirlo, posizionato sopra lo sperone frequentato da chi pratica l’arrampicata. Da qua ritorniamo al Passo Spino e decidiamo di proseguire con l’itinerario ad anello scendendo a destra, per percorrere poi la sterrata/cemenetata fino alla località Pirello e a Sant’Urbano. Cominciamo la discesa verso il lago tramite sterrata, con una breve sosta alla Croce di Ortello, da dove possiamo godere del fantastico panorama sul Basso Lago di Garda. Completiamo il tour seguendo la traccia che tramite sentiero ci porta nel cuore della Valle delle Cartiere, sito adibito nei primi del ‘900 alla produzione della carta, ora divenuta area archeologica industriale dove troviamo il museo della carta.
Il Rifugio Solidale, Pirlo allo Spino

Da Varzi al Monte Penice

Avventurati lungo un itinerario con più di 1000 m di dislivello, che sale costantemente senza strappi e offre sorprendenti viste panoramiche lungo tutto il percorso. Particolarmente suggestivo il tratto che costeggia Strada Costa Alpe, dove sono presenti alcune aree di sosta. Da Varzi (400 m) si percorre in salita il sentiero fino a Cascina Momarone (2.1 km, 569 m) dove si prosegue sulla carrozzabile attraversando Rosara fino a raggiungere Pietragavina (5.8 km, 735 m). Seguendo la SP 68 si giunge in breve tempo a Santa Cristina (7.5 km, 738 m) dove ha inizio la bellissima strada panoramica di Costa d’Alpe che va seguita per un lunghissimo tratto fino a raggiungere Monte Alpe (13.7 km, 1240 m). Una breve discesa porta al Passo delle Tre Strade (15.7 km, 1101 m), prima di iniziare l’ultimo tratto in salita fino alla vetta del Monte Penice (18.4 km, 1440 m). Partenza: Varzi, Piazza della Fiera Arrivo: Monte Penice Lunghezza: 18,3 km Difficoltà a piedi: Impegnativa Segnaletica: CAI 1 Tempi di percorrenza: 06:09 (hh:min) Periodo consigliato: Tutto l’anno in assenza di neve

Museo d'Arte Sacra di Mandello del Lario

A pochi passi dalle rive del lago di Como, il Museo d'Arte Sacra di Mandello custodisce alcune delle testimonianze artistiche più significative del territorio mandellese

E-bike tour vista lago, borghi e vigne

Panorami, villaggi & enogastronomia

Tour in E-bike dei Tre Laghi dal Lago di Como al Ceresio

Questo fantastico percorso circolare offre tutto: villaggi nascosti, fascino rustico, viste spettacolari sul lago, tranquille strade di montagna e una sosta sul Ceresio. Partenza da Cardano.

In bicicletta da Col d'Anzana alla Val Fontana

Quota massima 2420 mDislivello totale della salita 880 mDislivello totale della discesa 1450 mLunghezza complessiva delle salite 7,5 kmLunghezza complessiva delle discese 12,7 kmLunghezza complessiva dell’itinerario 20,2 kmTempo di percorrenza 5 - 6 hPedalabilità 90% L’itinerario, quasi tutto su single trail, è il primo tratto di un percorso  molto  più  lungo  che  una  volta  completato  darà  ai  bikers  la  possibilità  di  partire  dalla  Svizzera  percorrendo  tutta  la  Valtellina  in  quota  lungo  le  Alpi  Retiche  e  arrivare  finalmente  al  Lago  di  Como.  La  partenza  è  dalla  Val  Saiento,  laterale  della  Valposchiavo  (Grigioni).  Si  sale  fino  al  Col  D’Anzana,  che  segna  il  confine  tra  Svizzera  e  Italia  e  che  si  può raggiungere anche dalla Provincia di Sondrio partendo da  Bianzone  attraverso  la  strada  che  sale  prima  a  Nemina  e  poi,  diventando  sentiero,  fin  sotto  il  colle  stesso.  L’attraversata iniziale, che corre lungo il tracciato militare del Sentiero  Italia  fin  sopra  Prato  Valentino,  permette  di  ammirare  un ampio panorama verso sud che abbraccia la catena delle Orobie  Valtellinesi  e  della  Media  Valtellina.  Alla  nostra  de-stra lasciamo prima il passo di Meden e poi i contrafforti che scendono dal Monte Combolo e dal Monte Calighe per arrivare sopra gli impianti sciistici di Teglio. Nella seconda parte invece  ci  si  addentra  nella  solitaria  e  profonda  Val  Fontana  per poter poi scendere a valle. Si parte in salita su strada sterrata dal parcheggio auto di Pescia Bassa a quota 1810 m. Poco dopo il rifugio Anzana (2050 m) si prende sulla sinistra il sentiero ben tracciato che porta al Colle, ma che è solo in parte pedalabile. Dal Col D’Anzana (2233 m) si scende di alcuni metri (bacheca con mappa e indicazioni – segnavia n. 301). Sulla destra parte il sentiero che aggira  il  Monte  Cancano,  transita  sotto  il  passo  di  Meden  (2440 m), raggiunge gli impianti sciistici di Prato Valentino, da cui si può scendere su strada fino a Teglio, e imbocca un ripido tratto sotto il Dosso Lau (quota 2020 m) arrivando a Verdomana (1521 m). Si va a destra su sterrata (segnavia n. 302) attraversando la Val Rogna fino a raggiungere la località di Dalico (1465 m) sulla Costa di San Gaetano percorrendo un sentiero tra i boschi. Incrociamo la strada che sale da valle e, sempre verso ovest, imbocchiamo il lungo traverso su sentiero che si dirige verso nord e scende a Sant’Antonio in  Val  Fontana  (1253  m),  dove  ci  immettiamo  sulla  strada  che ci porta a Ponte in Valtellina. Clicca il link qui sotto per scoprire il prossimo percorso!

Benessere alle Terme di Boario

Le Terme di Boario sono un importante punto di riferimento per il turismo della Valle Camonica sin dal '700, quando ebbe inizio l'attività termale. La salubrità e le proprietà terapeutiche delle acque di Boario sono garantite dalla presenza di quattro fonti (Boario, Igea, Antica Fonte e Fausta) che dal Monte Altissimo compiono un lungo percorso che permette loro di purificarsi e arricchirsi di benefici sali minerali. All'interno delle Terme di Boario è possibile trovare una Spa e un centro estetico, mentre il vasto parco termale ospita Adventure Park, un'attrazione per tutte le età per chi ami l'attività fisica all'aperto. Le Terme di Boario sono il luogo ideale dove concedersi una vacanza rigeneratrice, per il corpo e per lo spirito. Le Terme, e la loro tradizionale cultura al benessere, trasmettono un nuovo modo di essere e di vivere, privo delle tensioni quotidiane, ma orientato alla salute dell'organismo, tonificato e disintossicato dai ritmi incessanti della vita moderna.   Ci si può concedere una passeggiata nel Parco Termale, luogo silenzioso e incontaminato, cornice indimenticabile di spettacoli dedicati a grandi e piccini, feste e spettacoli all'aperto. Oppure dedicarsi alla cura della propria bellezza concedendosi una giornata nel percorso benessere della SPA e coccolarsi al centro estetico. Il percorso della SPA delle Terme di Boario comprende due piscine con acqua termale dalle proprietà benefiche e salutari, una piscina esterna con idromassaggio e vista sul parco termale, sauna finlandese, bagno turco, bagno mediterraneo, docce emozionali, percorso Kneipp, cascata di ghiaccio, area relax e la stanza del sale, dove l'aria satura di iodio dona sollievo alle vie respiratorie. Gli ospiti potranno gustare delle calde tisane e mangiare della frutta fresca nella sala relax o, in estate, nel solarium. Una giornata da dedicare alla cura del corpo e della mente per riscoprire equilibrio ed energia. Le preziose acque termali di Boario Terme sono inoltre utilizzate per la cura e prevenzione di molte patologie. Nella struttura è possibile effettuare cure idropiniche, inalatorie, fangoterapia, balneoterapia, fisioterapia e massoterapia sia in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale (lo stabilimento è classificato al 1° livello super dal Ministero della Salute) sia a pagamento. E' presente anche un reparto pediatrico, uno spazio colorato dove i bambini possono effettuare le cure inalatorie divertendosi. Alle Terme di Boario è possibile anche soggiornare presso una struttura elegante e raffinata: Rizzi Aquacharme hotel&spa. Il suo design esclusivo è stato ideato per far vivere agli ospiti un'esperienza indimenticabile. Rispetto dell'ambiente, colori naturali e particolare attenzione al confort, sono solo alcune delle caratteristiche che rendono unico questo hotel e i suoi soggiorni. L'hotel risponde alle esigenze di ogni turista in cerca di benessere e salute in Valle Camonica.Le camere, doppie e singole, sono dotate di bagno privato, di televisore e telefono, con eleganti arredi e complementi. Gli spazi comuni per la socializzazione e l'intrattenimento sono ampi e confortevoli. Il personale, di professionale esperienza, è a disposizione degli ospiti per creare pause di relax su misura.
Terme di Boario in Valle Camonica, per una vacanza in pieno relax

Alla scoperta del Bogn

Un giro ad anello impegnativo ma gratificante, con scorci mozzafiato sull’orrido. Percorso corto, ma abbastanza impegnativo a causa della ripidità del terreno, offre panorami spettacolari lungo il sentiero. Partenza da Riva di Solto, attraversando il bögn e costeggiandolo completamente. La salita porta a viste incredibili, poi si scende costeggiando l'orrido fino al ritorno in paese.
Bogn di Riva di Solto

Da Cassiglio al Rifugio Lecco

La prima parte del percorso si sviluppa nel bosco per poi proseguire attraverso pascoli aperti fino ai Piani di Bobbio che sono una stazione sciistica della Valsassina in provincia di Lecco. Dall’antico borgo di Cassiglio, all’altezza della chiesa parrocchiale si imbocca la carrozzabile asfaltata che scende e attraversa il torrente Stabina. Oltrepassata una breve galleria, scavata nella viva roccia, la valle si allarga e ci si ritrova a costeggiare il lago artificiale di Cassiglio. Superato sulla sinistra un piccolo bar, si prosegue lungo la strada asfaltata che costeggia il torrente. Prima che la strada prenda a salire, sulla sinistra si stacca una larga mulattiera evidenziata da un cartello con indicati i tempi di percorrenza dell’intero percorso delle “Orobie Occidentali” e alcune semplici, ma importanti indicazioni. Si continua a salire nuovamente nel bosco e, dopo aver superato un traliccio dell’alta tensione, in pochi minuti si raggiunge il Passo Baciamorti. Dal passo è possibile spaziare con lo sguardo lungo la verdeggiante Valle Asinina mentre, in quota, sono visibili i vasti pascoli dei Piani dell’Alben dove è sito il Rifugio Angelo Gherardi.Lasciato il passo si prosegue salendo a mezza costa, in leggera salita, attraverso i pascoli del Pizzo Baciamorti fino alla Baita Rudera; si costeggia poi il Monte Aralalta e, dopo un tratto in salita, si raggiunge la sommità di un dosso erboso dove si trova la Baita di Cabretondo sulla linea dell’antico confine della Repubblica di Venezia. In breve si supera la bocchetta di Regadur, dove si nota la piccola Baita Regina, punto di raccordo con il sentiero che sale dal Rifugio Angelo Gherardi. Si percorrono gli ampi pascoli aperti fino a raggiungere in piano il passo deII’Aralalta, su alcune carte indicato come Passo di Sodadura. Si continua giungendo in vista del Rifugio Cazzaniga-Merlini, posto su di un piccola altura nella parte alta degli impianti di risalita dei Piani di Artavaggio. A sinistra, si trova il Rifugio Nicola. Successivamente si risale in direzione del colle posto fra la Cima di Piazzo e lo Zuccone Campelli. Si giunge alla Baita Bocca da dove si continua dirigendosi ai piedi delle pareti rocciose dello Zuccone Campelli. Dalla baita si scorge la Cornetta, bella cima e anche balcone naturale su Valtorta e la Valle Stabina. Il percorso si snoda lungo il versante Nord-Est dello Zuccone Campelli ed è caratterizzato da tratti piani seguiti da leggeri saliscendi che la particolare conformazione delle rocce calcaree rende obbligatori. Raggiunto un ripido canale, posto fra lo Zucco Barbesino e la Corna Grande, lo si risale fino a raggiungere la stretta bocchetta dei Megoffi che immette nell’omonima valle. Poco oltre, si giunge in vista del Rifugio Lecco collocato all’inizio del Vallone dei Camosci con alle spalle le “dolomitiche” pareti dello Zucco Barbesino e dello Zuccone Campelli, mentre più in basso è visibile la verdeggiante Conca Pascoliva dei Piani di Bobbio.
Da Cassiglio al Rifugio Lecco

Rifugio Benigni- Rifugio Cà San Marco

Lasciato il rifugio Cesare Benigni (2.222 m) si prende in direzione dell’asta portabandiera. Con ripidi tornanti, lungo un tracciato dal fondo sconnesso, si scende verso l’ampia conca erbosa fino all’inizio di un ripido canale roccioso percorso dall’acqua. Si discende per un centinaio di metri, quindi, lungo uno stretto, ma inciso sentiero, si percorre la base della bastionata rocciosa della Cima Piazzotti Orientale, ottima palestra d’arrampicata. Raggiunto un bivio si ignora il sentiero che scende a destra e si prosegue in direzione del passo di Salmurano (2.017 m) che si raggiunge con breve salita. Dal passo, antico e importante punto di collegamento con la Val Gerola, si procede in direzione di un traliccio ENEL lungo un agevole tracciato che sfrutta i camminamenti militari. Si continua poi a mezza costa, attorniati da cespugli di rododendro, mentre lo sguardo domina sulla sottostante valle di Salmurano e, attraversati diversi canali, alcuni dei quali percorsi dall’acqua, si raggiunge un ampio costone che si discende per ripido pascolo. Terminata la discesa si prosegue in piano e poco oltre una valletta s’incontra la baita Alta (1.997 m - 1h 15’ dalla partenza), situata nel suggestivo vallone dominato dalla cuspide del monte Valletto (fontana con acqua). Risalendo per una cinquantina di metri si raggiunge un’ampia spianata erbosa, nei pressi della vetta del monte Avaro.Su di un masso è indicata la possibilità di proseguire in quota aggirando il Pizzo Triomen oppure, in alternativa, di salire lungo il vallone detritico fino alla bocchetta Triomen (2.200 m) e poi abbassarsi fino a raggiungere i laghi di Ponteranica  (2.105 m), incastonati fra ripide pareti. Dai laghi si piega a destra lungo un primo tratto pianeggiante che dirige verso una costa erbosa quindi, seguendo le indicazioni, si scende fino a una bocchetta, punto d’incontro con il tracciato originale. Delle due possibilità, la più appagante sicuramente è la salita alla bocchetta Triomen con la successiva discesa ai laghi di Ponteranica, un angolo di Orobie che vale la pena ammirare. Escludendo la salita al passo, si prosegue per sentiero quasi piano fino ad affacciarsi sulla estesa conca pascoliva dei Piani dell'Avaro- Raggiunta una bocchetta lungo il crinale del Pizzo Triomen, si continua in leggera discesa verso un ampio pianoro erboso. Superata, a breve distanza, la baita Parisolo (1.819 m, 2h dalla partenza), si continua a mezza costa, lungo il fianco orientale dei monti Ponteranica e Colombarolo. Vinto un tratto in salita, lungo le pendici del monte Verrobbio, si prosegue fino al Piano dell’Acqua Nera (1.750 m) che, fra cespugli di pino mugo, si raggiunge in discesa lungo alcuni tornanti. Da qui, superato un corso d’acqua e prendendo a destra in leggera salita, ci si raccorda con il sentiero (segnavia CAI n° 161) che scende dal passo di Verrobbio e conduce all’ampio piazzale dove sorge il rifugio Ca' San marco  costruito a fine 1500 (1.830 m). Da qui si raggiunge il nuovo rifugio Passo San Marco 2000, distante pochi minuti, dove è possibile pernottare.  
Rifugio Benigni - Rifugio Cà San Marco

Palazzo Vertemate Franchi

Palazzo Vertemate Franchi (Piuro, SO) è senza alcun dubbio una delle più affascinanti dimore lombarde del XVI secolo.
Palazzo Vertemati Franchi