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Sua maestà il Duomo di Milano

Costruito a partire dal 1386 e ultimato solo dopo secoli, il Duomo racchiude in sé una storia millenaria con numerose curiosità, fatti storici e aneddoti che ne rendono la visita unica e imperdibile. Un vero viaggio nel tempo: dall'area archeologica con i resti del Battistero di San Giovanni alle Fonti e della Basilica di Santa Tecla, saliremo nella Cattedrale dedicata a Maria Nascente per scoprirne tesori inestimabili. Una volta usciti, faremo una passeggiata attorno al Duomo con il naso all'insù per osservare sculture di santi, figure misteriose, donne velate e piccoli animali: e per finire in bellezza, saliremo in alto, su quelle terrazze un tempo accessibili solo a pochi, alla scoperta di personaggi che hanno fatto la storia, nascosti tra fiori, guglie e animali. Il nostro viaggio terminerà raggiungendo la terrazza superiore laddove ammirare la Madonnina e uno spettacolare panorama della città.

Castello Visconteo di Pavia

Nel cuore di Pavia, all'interno del Parco e del Castello Visconteo
@inlombardia - Castello Visconteo di Pavia

La Panchina Gigante di Chris Bangle a Rogno

Sulla panchina gigante che si affaccia sulla Valle Camonica e il lago d'Iseo
La Panchina Gigante di Chris Bangle a Rogno

Da Valmadrera alla Cima Monte Moregallo

Il sentiero da Piazza Rossé percorre tutta la Cresta Est del Moregallo offrendo uno splendido panorama sul lago di Como e sul corso dell’Adda. Dopo il Sasso di Preguda il sentiero entra in uno bellissimo bosco di betulle. Dal bosco di betulle il sentiero si fa più ripido.Vale la pena di percorrerlo sia in salita che in discesa per poter ammirare durante il percorso di salita le Grigne e il lago di Como fino alle montagne della Mesolcina che segnano il confine con la Svizzera e la valle dell’Adda che si snoda verso la pianura quando si scende dalla vetta del Moregallo. Percorrendo il primo tratto del sentiero n°6 segnalato per tutti si arriva al Sasso di Preguda, caratteristico masso erratico in ghiandone serizzo proveniente dalla Val Masino. Addossata al masso è stata costruita a fine 800 la chiesetta di San Isidoro.Sul masso è stata collocata una lapide che ricorda le osservazioni dell’Abate Antonio Stoppani che, per primo, ne descrisse la provenienza.Dal pianoro dove si trova il masso si gode di un ampio panorama che spazia dal Lago di Como al corso dell’Adda.  
Da Valmadrera alla Cima Monte Moregallo

Da Valbondione al Rif. Merelli al Coca

L'itinerario per il Rifugio Mario Merelli al Coca è considerato da veri duri, in realtà, se affrontato con calma e con un po' di allenamento, è meno impervio di quanto le leggende narrano.   In alcuni tratti bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi, anche se in montagna questa regola dovrebbe valere sempre. Dalla frazione Sambughera di Valbondione, posto presso la testata della Val Seriana in provincia di Bergamo, appena superate le ultime case, sulla sinistra parte il sentiero che scende verso il Fiume Serio e lo attraversa con un ponticello. Il percorso sale con decisione con alcuni tornanti il ripido versante boscoso, al termine del quale si prosegue per un tratto a mezzacosta fino ad attraversare il torrente con un nuovo ponte. Il manufatto è stato posato per consentire la realizzazione di una nuova parte di sentiero che evitasse un tratto di difficile manutenzione e sicurezza. Si sale quindi con attenzione (barriere di protezione) il nuovo sentiero che si raccorda poco più in alto con il vecchio tracciato. In breve, si arriva affamati al Rifugio Mario Merelli al Coca dove ci attendono Fabrizio e Silvana con la loro tribù.
Da Valbondione al Rif. Merelli al Coca

Il Rifugio Sev con terrazza sul lago

Se avete voglia di passare una giornata immersi nella natura con la famiglia e la compagnia costante di un paesaggio da mozzare il fiato, questo itinerario è quello che fa per voi!   Partenza da Valbrona, in provincia di Como, e in particolare all’Alpe di Oneda.La salita è costante, ma abbordabile anche per i piccoli amanti della montagna, anche grazie al fondo asfaltato che riduce le difficoltà di salita.Già dopo pochi minuti, la fatica viene ripagata dalla vista mozzafiato sul lago di Lecco, che rimarrà una costante fino al Rifugio SEV, meta del nostro itinerario.Una volta arrivati è possibile mangiare al rifugio o sull’ampio prato che lo circonda, un’incredibile terrazza naturale su “quel ramo di lago di Como”. Per chi invece, ha ancora un po’ di energia, in un quarto d’ora è possibile raggiungere il Corno Orientale, uno dei Corni di Canzo, e da li godere del panorama verso sud e ammirare Lecco, i laghi di Garlate e Olginate, l’Adda, il Lago di Oggiono e perfino degli Appennini!
Il Rifugio SEV con terrazza sul lago

Foppolo, Lago Moro e Valcervia

Da Foppolo si sale in direzione Rifugio Montebello, meglio conosciuto come Terrazza Salomon; si prende il sentiero CAI 205, facilmente riconoscibile in quanto si tratta di una strada sterrata accanto alla seggiovia. Dal rifugio la vista è sulla Val Carisole. Consigliamo di proseguire prendendo il sentiero CAI 204, indicazione Lago Moro, un percorso agevole a mezzacosta, che dopo una breve salita ci fa giugere al famoso lago. Dal Lago Moro si può decidere di continuare verso il Passo di Valcervia seguendo le indicazioni per Montebello, per poter ammirare il lago dall'alto, ma sopratutto per avere una vista maestosa di Foppolo, Carona e alcune cime famose delle Orobie: il Corno Stella, il Monte Toro, il Pizzo Del Becco, il Pizzo Farno e il Pizzo Arera. Volendo dal Passo di Valcervia si può proseguire verso Montebello altrimenti si può ritornare verso il rifugio per uno spuntino in terrazza. - Ph: Marin Forcella 
Foppolo, Lago Moro e Valcervia

Monte Aga

Lasciata l’auto a Carona si raggiunge con comoda strada il rifugio Longo (possibilità di navetta) da cui, passando vicino al bellissimo lago del Diavolo, ci si porta al passo della Cigola. Da qui l’evidente cresta conduce salendo verso destra alla panoramica cima del monte Aga: la vista spazia a 360°, dal Bernina a tutte le cime della conca del Calvi!Per la discesa è possibile ora continuando sulla cresta opposta a quella di salita che, con qualche passo di facile arrampicata, porta verso il passo Selletta (raggiungibile comodamente anche dal Longo, per quanti volessero evitare la cima). Piegando verso il rifugio Calvi ci si addentra in un pianoro disseminato di massi su cui, aggirandosi e cercando i più grossi e lisci di loro, è possibile ammirare le incisioni rupestri. Alcune di esse risalgono ai celti, che consideravano le sorgenti del Brembo un luogo sacro. L’abitudine ad incidere una propria traccia nei blocchi è continuata però nei secoli, camminando pochi passi è quindi possibile passare da disegni ottocenteschi a incisioni medievali!
Monte Aga

Da Valcanale al Rifugio Alpe Corte

Il punto di partenza è situato circa un chilometro a monte del paese di Valcanale, frazione di Ardesio (Bergamo). Si imbocca, verso destra, l'evidente stradetta (segnavia CAI n. 220) che, inizialmente un po’ cementata, con alcuni tratti ripidi e altri più pianeggianti, si snoda in una luminosa pineta con squarci sulle cime di Fop e di Valmora. A 1.292 metri, si incontra la Baita Pianscuri, posta in un’ampia radura erbosa, un tempo occupata da mandrie bovine. Si entra nel bosco, sempre su stradetta, fino a trovare sulla destra, in prossimità di una curva, una sorgente di acqua fresca, pronta per dissetare il viandante (1.350 m circa). Poco oltre si stacca, sulla sinistra, il sentiero CAI 218 che sale all’Alpe di Neel. Tale tratto di sentiero, assieme al sentiero CAI 218 fino al Passo del Branchino ed al sentiero CAI 219 fino alle Baite di Mezzeno è meglio conosciuto come "Sentiero delle farfalle" e presenta, lungo il percorso, apposite bacheche illustranti le peculiarità della zona. Ancora qualche minuto di salita e poi si sbuca nella conca del grazioso Rifugio Alpe Corte.
Da Valcanale al Rifugio Alpe Corte

Dal Pianone al Rifugio Parafulmine

Dai Pascoli del Pianone nella bella Clusone in provincia di Bergamo, vigilati dal vecchio edificio dedicato al Dottor Giulio Romelli, si taglia il prato per iniziare la salita.  Sul sentiero che serpeggia nel bosco si prende quota e si giunge all’ex Rifugio Capanna Ilaria alla Forcella Larga, dove recentemente a cura del CAI Valgandino è stata collocata una stilizzata campana dedicata ai caduti della montagna. Si scollina sul versante opposto, entrando così nella grande piana della Montagnina, dove si incontra la stradetta che conduce in 30 minuti al Rifugio Parafulmine, da dove si prosegue scendendo sul lato opposto e in breve si giunge alla Cappelletta dei Morti della Montagnina. imboccando da qui il sentiero numero 508 si passa alla sella e si giunge al “Pozza ‘d’abbeverata”. Proseguendo in salita si vede l’Alpeggio Fogarolo, poco oltre troviamo l’indicazione “Pianone”; in mezz’ora si è al bivio di Località Pendesa e seguendo le indicazioni per San Lucio-Pianone si ritorna, tagliando pascoli e baite, presso la Baita G. Romelli.
Dal Pianone al Rifugio Parafulmine

In Valgerola al Rifugio Salmurano

Un semplice itinerario nel cuore della Valgerola, sino al Rifugio Salmurano, che permette la scoperta di un territorio meraviglioso e caratterizzato da un ricchissimo patrimonio storico e culturale. Dagli impianti di Pescegallo, frazione di Gerola Alta, è ben evidente la strada sterrata che ci porterà al rifugio. Ad ampi traversi sale tra la seggiovia e i pascoli e supera in salita il bivio per il Lago di Pescegallo. Lungo il percorso è possibile ammirare le Torri dei Denti della Vecchia, una successione di cinque torrioni che separano il Pianone di Salmurano dalla Val Tronella, da dove si snodano una ventina di vie di differente difficoltà. Infine, dopo un ultimo pianeggiante traverso, si giunge in breve al Rifugio. Nell'area circostante è possibile ammirare alpeggi tradizionali, dove da secoli si produce l'originale formaggio Bitto; è possibile inoltre far percorsi guidati alla scoperta dei segreti della produzione chiedendo informazioni a Carlo il rifugista. Questo percorso è l'unico consigliato nella stagione invernale con attrezzatura da neve o da ghiaccio.
In Valgerola al Rifugio Salmurano

Ciaspole- Sentiero delle Cappellette

Completamente immersa nel Parco Nazionale dello Stelvio, la Valfurva offre una gran varietà di itinerari per gli amanti delle ciaspole: da quelli più semplici, completamente pianeggianti fino ai più ardui ma incredibilmente panoramici: ovunque la fatica sarà ben ripagata da paesaggi incantevoli.   Per la seconda tappa abbiamo scelto il Sentiero delle Cappellette che, con una lunghezza di 3,5 chilometri, un dislivello di 440 metri e un tempo di percorrenza fra circa un’ora e mezzo, è fra i percorsi mediamente impegnativi. Si parte dalla piazzetta di Santa Caterina in direzione in Bormio, da cui il sentiero sale dolcemente fino ad incontrare una piccola cappella votiva su un tornante: qui una breve salita porta prima alle baite di Sell e poi alle baite di Tov (1876 mslm), da cui si possono ammirare il Pizzo Tresero e il versante opposto. Dopo un tratto pianeggiante il percorso ridiscende verso il paese inoltrandosi nel bosco e riportandoci rasserenati fino al punto di partenza.
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