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Forte Montecchio Nord, la macchina del tempo

Torna indietro di cent'anni e mettiti nei panni di un soldato della Prima Guerra Mondiale fermo ad aspettare l'attacco austro-ungarico

Villa Arconati

Descrizione Villa Arconati Tra le più maestose residenze di delizia lombarde, Villa Arconati sorge a Castellazzo di Bollate, a soli 12 km dal centro di Milano. Il suo parco - uno dei più bei giardini storici Lombardi conosciuti già nel Settecento grazie alle incisioni di Marc’Antonio Dal Re - è oggi luogo di confronto con la cultura contemporanea - grazie a eventi sociali, musicali e artistici - ma anche uno spazio ideale per rivivere le atmosfere passate con ombrosi viali alberati, specchi d'acqua rinfrescanti e sculture. Tra i suoi tesori il magnifico Teatro di Diana con i giochi d'acqua restaurati, la Fontana del Delfino, il Teatro di Andromeda, il Teatro Grande e il Teatro di Ercole, il labirinto di carpini e il parterre alla francese decorato con un motivo settecentesco. Il piano nobile ospita alcuni tra gli ambienti più riccamente decorati: la Sala di Fetonte con l'affresco settecentesco a trompe l'oeil dei Fratelli Galliari - primi scenografi del Teatro La Scala - la Sala da Ballo con eleganti stucchi e dorature a barocchetto lombardo, la Sala della Caccia, l'appartamento da parata con la splendida Sala Rosa, l'ala delle dame con la misteriosa Alcova e la Cappella privata. Al piano terra meritano senz'altro una visita la Sala Rossa - con l'imponente camino e l'atmosfera neorinascimentale tardo ottocentesca - e la Sala del Museo in cui troneggia la statua di Tiberio, tradizionalmente interpretata come l'effige di Pompeo Magno ai cui piedi morì Giulio Cesare. Molto interessanti l'Armeria e la Biblioteca, che conserva ancora oggi un fondo antico di circa 2000 volumi. Suggestive anche le Scuderie, impostate sulla base della scuderia ideale Leonardesca, con la fontana del Dio Nettuno. Quest'anno saranno aperti al pubblico per la prima volta il Gabinetto dell'Aurora con il più antico affresco in Villa e il Camerino funebre di Gaston de Foix, ricostruito in collaborazione con il Castello Sforzesco di Milano grazie ai gessi ottocenteschi concessi in comodato e alla statua del gisant della collezione originale della Villa. Grazie alla valorizzazione promossa da Fondazione Augusto Rancilio, la Villa e il giardino prendono nuova vita, per rappresentare un polo di riferimento e di attrazione per lo sviluppo culturale, creativo e sostenibile del territorio Milanese. Caffè Goldoni Il Caffè Goldoni offre ai visitatori un servizio di caffetteria in occasione delle aperture al pubblico e degli eventi, organizzando inoltre un gustoso Lunch per un’esperienza di visita da veri Signori d’altri tempi, con ampia scelta di primi e secondi piatti, contorni di verdure, sfiziosità dolci e salate, vino, bevande e caffè. Dalle ore 12:00 alle ore 15:00, in occasione delle domeniche di apertura. Il Lunch ha un prezzo ridotto per bambini sotto i 7 anni. L’accesso al Caffè Goldoni e al Lunch è un servizio riservato ai nostri visitatori, è necessario acquistare un biglietto d’ingresso. Bookshop Al piano terra vi attende il nostro Bookshop, con una selezione di libri, guide, idee regalo prodotte da realtà artigianali del territorio appositamente per noi, articoli di cancelleria sul tema del giardino e delle antiche dimore storiche. È possibile acquistare anche i cataloghi delle esposizioni organizzate da Fondazione Augusto Rancilio per i suoi ospiti. Visitate il nostro bookshop, alla ricerca di un ricordo della vostra esperienza da conservare per sempre! Punto Giochi per Bambini All'interno del parco monumentale, i nostri "piccoli" ospiti hanno a disposizione uno spazio dedicato al gioco e alla scoperta della natura. Descrizione biglietto di ingresso con visita autonoma Fondazione Augusto Rancilio è lieta di ospitare i visitatori nella Villa delle Meraviglie! Aperta tutte le domeniche, dalle 11:00 alle 19:00 con esposizioni d'arte e uno splendido Giardino storico in cui perdersi tra Arte, Natura e Bellezza. Il biglietto di ingresso con visita autonoma consente l'accesso a tutti gli ambienti della Villa e del Giardino monumentale - senza il supporto delle guide - per vivere tutta la giornata come i nobili ospiti del tempo. Date e Orari: Aperto tutte le domeniche fino al 15 dicembre 2024 Orario apertura : dalle ore 11 alle ore 19 (ultima ingresso ore 18) Info Ridotti: Il ridotto è valido per ragazzi da 11 a 17 anni, persone diversamente abili, possessori del biglietto di ingresso a Villa Litta, Veneranda Biblioteca Ambrosiana
villa arconati biglietti

Art Déco. Il trionfo della modernità

Nel 2025 ricorre il centenario de l'Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, l'evento che segnò l’affermazione dello “Stile 1925” o Art Déco: un gusto innovativo diffusosi in Europa nel primo dopoguerra. Per celebrare questo anniversario, la mostra presenterà al pubblico straordinari esempi di arti decorative italiane ed europee, dai vetri alle porcellane alle maioliche, dai tessuti agli arredi e all’oreficeria, ma anche dipinti, sculture, disegni e manifesti pubblicitari, nonché immagini d'epoca e spezzoni cinematografici per restituire il più possibile il clima e le atmosfere di un'epoca irripetibile e affascinante.Un percorso di circa 250 opere fra vetri, porcellane, maioliche, centrotavola, dipinti, sculture decorative, disegni, tessuti, arredi, abiti haute couture, accessori, gioielli, ma anche vetrate e mosaici che rimandano agli ambienti lussuosi di hotel, stazioni e mezzi di trasporto di lusso, come aerei e transatlantici.L’allestimento, arricchito da frame cinematografici, riproduzioni di manifesti e riviste, fotografie storiche e installazioni multimediali curate da Storyville, restituisce il clima e le atmosfere dell’Europa degli anni Venti del Novecento: un mondo sospeso tra due guerre, vibrante di gioia travolgente, splendore e glamour, ma anche di inquietante incertezza. Un viaggio nel tempo per riscoprire il gusto e lo stile di un’epoca irripetibile, sospesa tra modernità e fragilità storica. Curato da Valerio Terraroli, il progetto espositivo, promosso dal Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, vede come istituzione partner Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della manifattura di Doccia ed è reso possibile anche grazie alla collaborazione con Iris Ceramica Group, Main sponsor della mostra e BPER Banca Private Cesare Ponti, Sponsor della mostra. INFO RIDOTTI:Ridotto Famiglia Bambini 6-14 anniRidotto Famiglia Adulti (1 o 2 adulti)Ridotto Speciale valido per Dipendenti Comune di Milano (previa esibizione del badge nominale) volontari Servizio Civile presso il Comune di Milano (previa esibizione del tesserino di identificazione); giornalisti non accreditati (previa esibizione del tesserino ODG con bollino dell’anno in corso)Biglietto Ridotto valido per Over 65, ragazzi 6-26 anni, persone con disabilità (Legge 104), insegnanti, militari, forze dell’ordine non in servizioRidotto studenti valido dai 6 ai 25 anni ORARILunedì CHIUSOMartedì - mercoledì - venerdì - sabato - domenica 10,00 - 19,30Giovedì 10,00 - 22,30La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso) APERTURE STRAORDINARIEDomenica 20 Aprile 2025, Pasqua 10:00 – 19:30Lunedì 21 aprile 2025, Lunedì dell'Angelo 10:00 – 19:30Venerdì 25 aprile 2025, Anniversario della Liberazione 10:00 – 19:30Giovedì 1 maggio 2025, Primo maggio (festa del lavoro) 10:00 – 22:30Lunedì 2 giugno 2025, Festa nazionale della Repubblica 10:00 – 19:30
art deco biglietti

Duomo di Monza

Scopri nel cuore della città il Duomo di Monza. All’interno della Cappella di Teodolinda è custodita la preziosa Corona Ferrea.
@inlombardia

6 parchi a portata di città

Dal cuore verde di Como al Bosco di Vanzago, scopri 6 parchi per una gita in giornata
Oasi WWF Vanzago (MI)

7 tradizioni natalizie in Lombardia

Dolci, mercatini di Natale, alberi maestosi e presepi, le tradizioni della Lombardia illuminano il Natale e scaldano il cuore

Gite in battello sui fiumi lombardi

I corsi d'acqua della Lombardia sono la via maestra per scoprire il verde cuore incontaminato della regione
Gite in battello sui fiumi lombardi - Navigli Milano

Il Cammino dei Monaci

Da Milano alla Via Francigena, attraverso il Po. Il cammino passa per tre parchi protetti, un’oasi WWF, monasteri e abbazie

In bici da Menaggio a Porlezza

Dal Lago di Como al Lago di Lugano lungo le tracce dell' ex-ferrovia
La ciclabile Menaggio - Porlezza

Palazzo Verbania

Dopo alcuni anni di restauro, Palazzo Verbania raccoglie, di nuovo, l’eredità di tanta storia: ospita l’archivio letterario di Vittorio Sereni e le carte di Piero Chiara, entrambi, di questo palazzo, a vario titolo, debitori. Inoltre mostre d'arte, sala conferenze, sala lettura, video-installazioni e l'ufficio turistico all'ingresso.
Lagomaggiore - Luino - Palazzo Verbania

L'età romana sul Lago d'Iseo

Il lago d’Iseo ha restituito poche ma significative testimonianze di età romana. Le evidenze suggeriscono una frequentazione prevalentemente residenziale del lago che, per le caratteristiche paesaggistiche e per il clima più mite, doveva essere scelto come sede di ville d'ozio. La posizione, fra Bergamo, Brescia, le colline della Franciacorta e la Valle Camonica, favorì una vivacità culturale e commerciale, soprattutto sulla sponda bergamasca, come testimoniano i ricchi corredi della necropoli di Lovere, con servizi in argento e raffinati oggetti d’ornamento. La necropoli, organizzata a recinti funerari lungo la strada di collegamento fra il lago e la Valle Camonica, fu in uso dalla fine dell’età del Ferro a tutta l’età romana. L’importanza della zona è confermata dalla villa di Predore, di cui si conservano consistenti resti oggi valorizzati in un’area archeologica. Verosimilmente appartenne intorno al II secolo d.C. alla gens Nonia, una delle più potenti e ricche famiglie bresciane, imparentata con la gens Arria, proprietaria fra l’altro della villa di Toscolano Maderno. In posizione più interna, lungo la strada che collegava la Valle Cavallina attraverso Lovere alla Valle Camonica nel luogo oggi occupato da Casazza, si trovava un esteso villaggio di fondovalle, strategicamente posizionato, in uso dal I al IV secolo d.C. che doveva svolgere un importante ruolo di scambio culturale e commerciale nel territorio. Lo confermano i corredi delle tombe trovate non lontano, a Mologno, che annoverano fra i reperti anche due anelli in ambra di probabile produzione aquileiese. Verso nord, dopo Costa Volpino che ha restituito sepolture ed epigrafi rinvenute fra Otto e Novecento nelle frazioni collinari, la testa del lago permetteva di raggiungere facilmente la Valle Camonica e Cividate Camuno. L’antica Civitas Camunnorum è una vera e propria città romana in area alpina, capoluogo politico e amministrativo di un vasto territorio che entro la fine del I secolo d.C. fu organizzato in res publica con autonomia giuridica e amministrativa da Brixia. Fu fondata intorno al 16 a.C. al termine delle campagne augustee di conquista dell’arco alpino. La città aveva edifici e spazi pubblici monumentali: negli anni sono stati riportati alla luce le terme, resti consistenti del foro, domus private, le necropoli e il quartiere degli edifici da spettacolo, con un teatro e un anfiteatro. Gli straordinari ritrovamenti sono valorizzati all’interno di un percorso che si snoda tra il Museo Archeologico Nazionale e i Parchi Archeologici del teatro e dell’anfiteatro e del Santuario di Minerva in località Spinera di Breno. Seguendo il corso del fiume Oglio e muovendosi dalla Valcamonica verso Brescia si arriva a Pisogne. Nella chiesa plebana di Santa Maria in silvis è conservato il blocco centrale di un monumento funerario, riutilizzato come vasca battesimale. L’ara, datata alla metà del I secolo d.C., suggerisce l’esistenza non molto lontano di una villa, rimasta verosimilmente in uso fino al V-VI secolo d.C. quando, analogamente a quanto riscontrato altrove, per iniziativa vescovile e con la collaborazione dei proprietari, sorse una chiesa battesimale preposta alla cristianizzazione del territorio. Il monumento funerario conserva sulle facce laterali due bassorilievi con Eroti con fiaccola accesa, secondo uno schema tipico delle raffigurazioni funerarie. Al centro si legge una dedica al sacerdote del divo Augusto Tiberio Claudio Numa e a una donna di nome Claudia Seconda. L’appartenenza del sacerdote alla tribù Quirina indica il legame con la Valcamonica e il gravitare del territorio verso la Civitas Camunnorum. L’esistenza di ville residenziali sul lago è comprovata dai resti indagati a Marone, loc. Co’ de Hela e parzialmente valorizzati in situ. A Sale Marasino nei pressi della ferrovia sulla riva del lago sono state scoperte strutture murarie, resti di mosaici e materiali riferibili a un esteso edificio di epoca romana. Dalla chiesa di San Zenone proviene un’epigrafe votiva con dedica a Cautopates da parte del duo viro Gaius Munatius Tiro (ora a Brescia), a testimonianza della diffusione in zona dei culti orientali. Sempre da Sale Marasino proviene un’epigrafe funeraria in latino chiusa da tre segni in caratteri camuni. L’epigrafe, datata al II secolo d.C., testimonia il persistere della scrittura indigena durante la piena età imperiale. Un frammento di epigrafe e tombe romane sono emerse anche a Monte Isola. Il centro principale dell’area in età romana doveva essere Iseo. Nei pressi del Santuario della Madonna della Neve, sono emersi a più riprese resti di un edificio romano articolato in più ambienti disposti a diversi livelli su terrazze digradanti verso il lago. Il ritrovamento di elementi relativi al sistema di riscaldamento a ipocausto e di apparati decorativi quali lacerti di mosaico e frammenti di intonaco affrescato colorato, suggerisce il livello qualitativo dell’edificio. Si trattava con tutta probabilità di una villa d’ozio, collocata in uno dei punti più scenografici della zona. I materiali datano al I secolo d.C. la fase più antica dell’edificio. Diverse epigrafi sono state rinvenute nei pressi della pieve di Sant’Andrea a nord del paese, dove sono emerse anche tracce di strutture pavimentali con impianto di riscaldamento riferibili a un edificio di età romana. L’abitato doveva estendersi nella parte più elevata e arrivare fino all’attuale Piazza Garibaldi/Rosa, dove doveva esserci il porto sul lago. Nei pressi dell’attuale via Roma correva un acquedotto di epoca tardo-romana di cui sono emerse le spallette in ciottoli e malta e il rivestimento interno in cocciopesto. Infine i resti della villa di Clusane rappresentano, dopo Marone, il contesto meglio conservato della zona.   Serena Solano  
L'età romana sul lago d'Iseo - Ph: visitlekeiseo.info

Mototurismo su "quel ramo del Lago di Como"

Il Lario è famoso per la sua bellezza, soprattutto per i paesaggi che si possono ammirare dalle sue sponde.   Sebbene la Riviera lecchese sia meno importante per il turismo di quella comasca, meno ricca di nobili memorie del passato, meno ricca di ville con giardini, è comunque molto suggestiva. Il paesaggio è dominato da catene montuose.Oggi partiamo da Lecco per scoprire i tratti più distintivi.  Per visitare questi luoghi, la cui tradizione ha stabilito l'ambientazione degli episodi dei Promessi Sposi, consigliamo una lenta passeggiata nella parte meridionale di Lecco dalla contrada di Pescarenico, dove sono pochi i resti del monastero di Fra 'Cristoforo ma dove troverete poter visitare la chiesa dei Santi Materno e Lucia e i quartieri di Olate, presumibilmente paese natale di Lucia e dove i due si sono promessi di sposarsi. Il tour riprende verso Abbadia Lariana, per gustare il panorama; il consiglio è di prendere la litoranea lungolago e a pochi km da Lecco si incontra questo piccolo paese: la spiaggia è erbosa ad accesso gratuito. È presente un bar, cabine, sdraio, servizi igienici. È disponibile il servizio di noleggio lettini, merita sicuramente una sosta, magari accompagnata da un buon gelato. Il giro prosegue verso Mandello del Lario dove una visita quasi obbligata al museo "Moto Guzzi" che espone una ricca collezione di oltre 150 pezzi tra moto sportive e di serie, prototipi sperimentali e motori che testimoniano la storia della due ruote.Tra le eccellenze esposte si può ammirare la prima motocicletta costruita da Carlo Guzzi nel 1919 e la Otto Cilindri 500 del 1957, ideata da Giulio Cesare Carcano.L'area espositiva dedicata alle moto di serie presenta oltre 80 veicoli che, insieme al racconto della storia produttiva dell'Aquila di Mandello, raccontano una pagina dell'evoluzione sociale ed economica dell'Italia.Tra i testimoni della storia si incontra la Norge del 1928, la prima gran turismo progettata dai fratelli Guzzi, le Guzzi serie Sport e GT degli anni Trenta, l'Airone, la moto di media cilindrata più diffusa in Italia dal 1939 al 1957, e il Falcone.Il percorso espositivo dedicato alle moto da corsa regala l'emozione di trovarsi a poca distanza dalle due ruote che hanno contribuito al mito sportivo della "Casa di Mandello del Lario", tra le quali si trova la Guzzi 4V del 1924, la moto con cui Guido Mentasti conquistò il primo titolo europeo sul circuito di Monza e la Guzzi 350 che vinse nel 1955. Per lasciarsi coinvolgere nell'atmosfera del mito, da non perdere è la sezione "Il Suono della Passione", dedicata alla proiezione dei filmati più interessanti della storia Moto Guzzi. La gita riprende costeggiando sempre il lago per qualche km fino ad arrivare a Lierna, un delizioso borgo che conta poco più di duemila abitanti, ma che viene visitato da migliaia di turisti ogni anno; nelle mezze stagioni i visitatori amano passeggiare tra i vicoli del paese o sul lungolago Castiglioni, tra la piazzetta principale e la banchina del molo.Per ammirare il panorama del borgo e dei borghetti annessi affacciati sul lago di Como il punto migliore è da Genico; qui tutti i visitatori si soffermano per un selfie o una foto ricordo. Si continua a percorrere il Lungolago verso Varenna, caratteristico borgo di pescatori da visitare con lentezza, per godersi a pieno ogni suo angolo. Nella parte vecchia si incontrano strette viuzze, lunghe scalinate e piante rampicanti sulle facciate delle case in pietra. La passeggiata degli innamorati, una bellissima passerella a bordo d’acqua, vi porterà dall’imbarcadero fino al centro del paese. Qui si incontra il piccolo borgo antico, con le sue case variopinte arroccate ai piedi della parete rocciosa, sulla cui sommità sorge il Castello di Vezio. Proseguendo il nostro bel giro panoramico con un paesaggio splendido e poco impegnativo arriviamo a Bellano, da non perdere una visita all’Orrido, una gola naturale creata circa 15 milioni di anni fa dal torrente Pioverna le cui acque hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche. I tetri anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose hanno fatto dell’Orrido uno degli attrattori più noti del Lario. L’ultima tappa prevista è Dervio dove è possibile fermarsi per una degustazione di piatti tipici lecchesi, salsiccia e polenta sono il piatto contadino d’eccellenza, solitamente servito con formaggio locale; altri due piatti tipici lecchesi di origine contadina sono il risotto con la luganega, tipico di tutta la zona comasca e la zuppa di cipolle. Non mancano i piatti a base di pesce come il risotto col pesce persico, gli agoni o il lavarello.Il tour volge al termine, si raggiunge la superstrada per fare rientro, ricordando che le due ruote sono libertà, gioia e vita, quindi sempre prudenza.