Ho trovato 1144 risultati per musei

Il Cammino dei Monaci

Da Milano alla Via Francigena, attraverso il Po. Il cammino passa per tre parchi protetti, un’oasi WWF, monasteri e abbazie

In bici da Menaggio a Porlezza

Dal Lago di Como al Lago di Lugano lungo le tracce dell' ex-ferrovia
La ciclabile Menaggio - Porlezza

Palazzo Verbania

Dopo alcuni anni di restauro, Palazzo Verbania raccoglie, di nuovo, l’eredità di tanta storia: ospita l’archivio letterario di Vittorio Sereni e le carte di Piero Chiara, entrambi, di questo palazzo, a vario titolo, debitori. Inoltre mostre d'arte, sala conferenze, sala lettura, video-installazioni e l'ufficio turistico all'ingresso.
Lagomaggiore - Luino - Palazzo Verbania

L'età romana sul Lago d'Iseo

Il lago d’Iseo ha restituito poche ma significative testimonianze di età romana. Le evidenze suggeriscono una frequentazione prevalentemente residenziale del lago che, per le caratteristiche paesaggistiche e per il clima più mite, doveva essere scelto come sede di ville d'ozio. La posizione, fra Bergamo, Brescia, le colline della Franciacorta e la Valle Camonica, favorì una vivacità culturale e commerciale, soprattutto sulla sponda bergamasca, come testimoniano i ricchi corredi della necropoli di Lovere, con servizi in argento e raffinati oggetti d’ornamento. La necropoli, organizzata a recinti funerari lungo la strada di collegamento fra il lago e la Valle Camonica, fu in uso dalla fine dell’età del Ferro a tutta l’età romana. L’importanza della zona è confermata dalla villa di Predore, di cui si conservano consistenti resti oggi valorizzati in un’area archeologica. Verosimilmente appartenne intorno al II secolo d.C. alla gens Nonia, una delle più potenti e ricche famiglie bresciane, imparentata con la gens Arria, proprietaria fra l’altro della villa di Toscolano Maderno. In posizione più interna, lungo la strada che collegava la Valle Cavallina attraverso Lovere alla Valle Camonica nel luogo oggi occupato da Casazza, si trovava un esteso villaggio di fondovalle, strategicamente posizionato, in uso dal I al IV secolo d.C. che doveva svolgere un importante ruolo di scambio culturale e commerciale nel territorio. Lo confermano i corredi delle tombe trovate non lontano, a Mologno, che annoverano fra i reperti anche due anelli in ambra di probabile produzione aquileiese. Verso nord, dopo Costa Volpino che ha restituito sepolture ed epigrafi rinvenute fra Otto e Novecento nelle frazioni collinari, la testa del lago permetteva di raggiungere facilmente la Valle Camonica e Cividate Camuno. L’antica Civitas Camunnorum è una vera e propria città romana in area alpina, capoluogo politico e amministrativo di un vasto territorio che entro la fine del I secolo d.C. fu organizzato in res publica con autonomia giuridica e amministrativa da Brixia. Fu fondata intorno al 16 a.C. al termine delle campagne augustee di conquista dell’arco alpino. La città aveva edifici e spazi pubblici monumentali: negli anni sono stati riportati alla luce le terme, resti consistenti del foro, domus private, le necropoli e il quartiere degli edifici da spettacolo, con un teatro e un anfiteatro. Gli straordinari ritrovamenti sono valorizzati all’interno di un percorso che si snoda tra il Museo Archeologico Nazionale e i Parchi Archeologici del teatro e dell’anfiteatro e del Santuario di Minerva in località Spinera di Breno. Seguendo il corso del fiume Oglio e muovendosi dalla Valcamonica verso Brescia si arriva a Pisogne. Nella chiesa plebana di Santa Maria in silvis è conservato il blocco centrale di un monumento funerario, riutilizzato come vasca battesimale. L’ara, datata alla metà del I secolo d.C., suggerisce l’esistenza non molto lontano di una villa, rimasta verosimilmente in uso fino al V-VI secolo d.C. quando, analogamente a quanto riscontrato altrove, per iniziativa vescovile e con la collaborazione dei proprietari, sorse una chiesa battesimale preposta alla cristianizzazione del territorio. Il monumento funerario conserva sulle facce laterali due bassorilievi con Eroti con fiaccola accesa, secondo uno schema tipico delle raffigurazioni funerarie. Al centro si legge una dedica al sacerdote del divo Augusto Tiberio Claudio Numa e a una donna di nome Claudia Seconda. L’appartenenza del sacerdote alla tribù Quirina indica il legame con la Valcamonica e il gravitare del territorio verso la Civitas Camunnorum. L’esistenza di ville residenziali sul lago è comprovata dai resti indagati a Marone, loc. Co’ de Hela e parzialmente valorizzati in situ. A Sale Marasino nei pressi della ferrovia sulla riva del lago sono state scoperte strutture murarie, resti di mosaici e materiali riferibili a un esteso edificio di epoca romana. Dalla chiesa di San Zenone proviene un’epigrafe votiva con dedica a Cautopates da parte del duo viro Gaius Munatius Tiro (ora a Brescia), a testimonianza della diffusione in zona dei culti orientali. Sempre da Sale Marasino proviene un’epigrafe funeraria in latino chiusa da tre segni in caratteri camuni. L’epigrafe, datata al II secolo d.C., testimonia il persistere della scrittura indigena durante la piena età imperiale. Un frammento di epigrafe e tombe romane sono emerse anche a Monte Isola. Il centro principale dell’area in età romana doveva essere Iseo. Nei pressi del Santuario della Madonna della Neve, sono emersi a più riprese resti di un edificio romano articolato in più ambienti disposti a diversi livelli su terrazze digradanti verso il lago. Il ritrovamento di elementi relativi al sistema di riscaldamento a ipocausto e di apparati decorativi quali lacerti di mosaico e frammenti di intonaco affrescato colorato, suggerisce il livello qualitativo dell’edificio. Si trattava con tutta probabilità di una villa d’ozio, collocata in uno dei punti più scenografici della zona. I materiali datano al I secolo d.C. la fase più antica dell’edificio. Diverse epigrafi sono state rinvenute nei pressi della pieve di Sant’Andrea a nord del paese, dove sono emerse anche tracce di strutture pavimentali con impianto di riscaldamento riferibili a un edificio di età romana. L’abitato doveva estendersi nella parte più elevata e arrivare fino all’attuale Piazza Garibaldi/Rosa, dove doveva esserci il porto sul lago. Nei pressi dell’attuale via Roma correva un acquedotto di epoca tardo-romana di cui sono emerse le spallette in ciottoli e malta e il rivestimento interno in cocciopesto. Infine i resti della villa di Clusane rappresentano, dopo Marone, il contesto meglio conservato della zona.   Serena Solano  
L'età romana sul lago d'Iseo - Ph: visitlekeiseo.info

Mototurismo su "quel ramo del Lago di Como"

Il Lario è famoso per la sua bellezza, soprattutto per i paesaggi che si possono ammirare dalle sue sponde.   Sebbene la Riviera lecchese sia meno importante per il turismo di quella comasca, meno ricca di nobili memorie del passato, meno ricca di ville con giardini, è comunque molto suggestiva. Il paesaggio è dominato da catene montuose.Oggi partiamo da Lecco per scoprire i tratti più distintivi.  Per visitare questi luoghi, la cui tradizione ha stabilito l'ambientazione degli episodi dei Promessi Sposi, consigliamo una lenta passeggiata nella parte meridionale di Lecco dalla contrada di Pescarenico, dove sono pochi i resti del monastero di Fra 'Cristoforo ma dove troverete poter visitare la chiesa dei Santi Materno e Lucia e i quartieri di Olate, presumibilmente paese natale di Lucia e dove i due si sono promessi di sposarsi. Il tour riprende verso Abbadia Lariana, per gustare il panorama; il consiglio è di prendere la litoranea lungolago e a pochi km da Lecco si incontra questo piccolo paese: la spiaggia è erbosa ad accesso gratuito. È presente un bar, cabine, sdraio, servizi igienici. È disponibile il servizio di noleggio lettini, merita sicuramente una sosta, magari accompagnata da un buon gelato. Il giro prosegue verso Mandello del Lario dove una visita quasi obbligata al museo "Moto Guzzi" che espone una ricca collezione di oltre 150 pezzi tra moto sportive e di serie, prototipi sperimentali e motori che testimoniano la storia della due ruote.Tra le eccellenze esposte si può ammirare la prima motocicletta costruita da Carlo Guzzi nel 1919 e la Otto Cilindri 500 del 1957, ideata da Giulio Cesare Carcano.L'area espositiva dedicata alle moto di serie presenta oltre 80 veicoli che, insieme al racconto della storia produttiva dell'Aquila di Mandello, raccontano una pagina dell'evoluzione sociale ed economica dell'Italia.Tra i testimoni della storia si incontra la Norge del 1928, la prima gran turismo progettata dai fratelli Guzzi, le Guzzi serie Sport e GT degli anni Trenta, l'Airone, la moto di media cilindrata più diffusa in Italia dal 1939 al 1957, e il Falcone.Il percorso espositivo dedicato alle moto da corsa regala l'emozione di trovarsi a poca distanza dalle due ruote che hanno contribuito al mito sportivo della "Casa di Mandello del Lario", tra le quali si trova la Guzzi 4V del 1924, la moto con cui Guido Mentasti conquistò il primo titolo europeo sul circuito di Monza e la Guzzi 350 che vinse nel 1955. Per lasciarsi coinvolgere nell'atmosfera del mito, da non perdere è la sezione "Il Suono della Passione", dedicata alla proiezione dei filmati più interessanti della storia Moto Guzzi. La gita riprende costeggiando sempre il lago per qualche km fino ad arrivare a Lierna, un delizioso borgo che conta poco più di duemila abitanti, ma che viene visitato da migliaia di turisti ogni anno; nelle mezze stagioni i visitatori amano passeggiare tra i vicoli del paese o sul lungolago Castiglioni, tra la piazzetta principale e la banchina del molo.Per ammirare il panorama del borgo e dei borghetti annessi affacciati sul lago di Como il punto migliore è da Genico; qui tutti i visitatori si soffermano per un selfie o una foto ricordo. Si continua a percorrere il Lungolago verso Varenna, caratteristico borgo di pescatori da visitare con lentezza, per godersi a pieno ogni suo angolo. Nella parte vecchia si incontrano strette viuzze, lunghe scalinate e piante rampicanti sulle facciate delle case in pietra. La passeggiata degli innamorati, una bellissima passerella a bordo d’acqua, vi porterà dall’imbarcadero fino al centro del paese. Qui si incontra il piccolo borgo antico, con le sue case variopinte arroccate ai piedi della parete rocciosa, sulla cui sommità sorge il Castello di Vezio. Proseguendo il nostro bel giro panoramico con un paesaggio splendido e poco impegnativo arriviamo a Bellano, da non perdere una visita all’Orrido, una gola naturale creata circa 15 milioni di anni fa dal torrente Pioverna le cui acque hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche. I tetri anfratti, il cupo rimbombo delle acque tumultuose hanno fatto dell’Orrido uno degli attrattori più noti del Lario. L’ultima tappa prevista è Dervio dove è possibile fermarsi per una degustazione di piatti tipici lecchesi, salsiccia e polenta sono il piatto contadino d’eccellenza, solitamente servito con formaggio locale; altri due piatti tipici lecchesi di origine contadina sono il risotto con la luganega, tipico di tutta la zona comasca e la zuppa di cipolle. Non mancano i piatti a base di pesce come il risotto col pesce persico, gli agoni o il lavarello.Il tour volge al termine, si raggiunge la superstrada per fare rientro, ricordando che le due ruote sono libertà, gioia e vita, quindi sempre prudenza.

La Strada della Forra e la Gardesana Occidentale in moto

La Gardesana occidentale, soprattutto nel tratto che costeggia il lago da Salò a Riva del Garda, è sicuramente un concentrato di Storia.   Da quando è stata costruita nel 1931 ha sostituito la navigazione fluviale sul Lago di Garda come via di collegamento tra la pianura lombarda e il Trentino. Una volta che si conosce la storia di questa strada non si può far a meno di amarla e ripercorrerla più volte. I primi chilometri di Gardesana furono terminati nel 1914, l’opera fu completata nei primi anni ’30, quando anche la porzione più settentrionale del lago era diventata, dopo la Grande Guerra, italiana.  L’alto lago di Garda fu infatti un importante teatro di guerra, su entrambi i versanti. L’importanza strategica della Gardesana Occidentale si rinnovò anche nella seconda guerra mondiale, con la realizzazione di importanti fabbriche di armamenti non convenzionali proprio nelle gallerie di difesa scavate ai tempi della Grande Guerra, in particolare nella zona di Riva del Garda. La Gardesana occidentale è bellissima di suo, la Strada della Forra (strada provinciale 38) che porta a Tremosine, nella parte iniziale è sorprendente! Incastonata nelle viscere della montagna da cui inizialmente guardando in basso si continua a vedere il blu del lago, si incunea in una profonda spaccatura nella roccia, in cui il continuo entrare e uscire da gallerie e spaccature crea un effetto suggestivo e surreale. Non per niente le scene iniziali di uno dei film di James Bond sono state girate proprio qui!Moltissimi motociclisti avranno già fatto un giro sul Lago di Garda rimanendo affascinati da questo suggestivo angolo d'Italia, ma con questo tour in moto vogliamo portarvi a scoprire le curve e i panorami più belli del Garda. Il periodo migliore per percorrere la Gardesana Occidentale è nei mesi primaverili ed estivi, consiglio di evitare i giorni festivi in quanto la strada nei week end di vacanza è molto intasata, un vero peccato per i motociclisti respirare i gas di scarico delle tante macchine. Come arrivare: se decidiamo di iniziare il nostro tour da sud, partendo da Sirmione puoi percorrere l’autostrada A4 Milano-Venezia uscita Sirmione, una piccola cittadina in provincia di Brescia che incanta i suoi numerosissimi visitatori con la bellezza dei paesaggi mozzafiato e architetture piene di storia, tanto da essersi meritata a pieno di portare il titolo di “Perla del Garda”. A Sirmione potremmo ammirare proprio all’inizio dell’area pedonale il Castello Scaligero, una rocca costruita intorno alla metà del XIII secolo; si tratta di uno dei rari esempi di fortificazione lacustre nonché di uno dei castelli di quell’epoca meglio conservati d’Italia. A Sirmione ci sono anche le Grotte di Catullo da visitare (malgrado il nome, si tratta dei resti di una imponente villa romana proprio sulla punta della penisola), ma il tempo corre…Proseguiamo il tour dirigendoci da Sirmione verso Desenzano del Garda con il suo bel lungolago. Sempre avanti verso Salò, attraversando Moniga e Manerba.Proseguendo ci dirigiamo verso Gardone Riviera. Passiamo di fianco al Vittoriale, se c’è ancor tempo vale assolutamente la pena di una visita al parco ed alla casa-museo di Gabriele D’Annunzio. Il tour continua proseguendo verso Maderno che può vantare un lido bellissimo, ampio e ben servito, come una spiaggia dell'Adriatico, mentre Toscolano è famoso per i suoi grandi ed ombrosi campeggi a ridosso della spiaggia.Finalmente arriviamo all’imbocco della SP 38 all’altezza della deviazione per Tremosine, inizia la strada della Forra considerata “la strada più bella del mondo”, definita da Winston Churchill “l’ottava meraviglia del mondo”. Fu costruita nel 1913 per iniziativa del parroco di Tremosine per collegare la frazione di Pieve al porto. La strada, incastonata nelle viscere della montagna, ricavata nella forra del torrente Brasa. Parte dai 65 metri di quota del lungolago per arrivare ai 423 del borgo di Pieve di Tremosine.La Strada si snoda per circa 6 chilometri e consente di entrare nel cuore della montagna attraverso gallerie che permettono di vivere da vicino la roccia fatta di strati millenari, le piante rampicanti, in uno scenario quasi fiabesco. la velocità deve essere molto ridotta perché i tornanti della montagna sono stretti, le gallerie anguste, e serve molta attenzione durante la guida. Anche perché in alcuni punti solo un muretto protegge la carreggiata dall’abisso sottostante, e quindi serve calma e concentrazione per vivere quest’avventura. Per i motociclisti, l’ebrezza dei tornanti è un richiamo unico, e per chi fa una gita sul Lago di Garda in moto, la Strada della Forra è un’attrattiva irresistibile per piegare e sentirsi più liberi che in auto, tra gli spazi stretti nella gola del torrente Brasa.Nel secondo tratto della strada (da Pieve a Vesio) le curve si fanno più strette e le gallerie del canyon scavato dal torrente si infilano perpendicolari al monte, diventando abbastanza buie e necessitando degli abbaglianti.  È qui che nei tratti esterni il panorama è avvincente soprattutto al tramonto grazie alla scenografica illuminazione pensata per la Strada della Forra.La fine ufficiale della SP38 è a Tremosine del Garda, che riserva un altro scenario spettacolare dalle sue altezze, un paese su uno sperone di roccia tra montagna e lago, Se cercate splendidi paesaggi sul Lago di Garda non perdete da Tremosine una passeggiata alla Terrazza del Brivido!Per il rientro ci sono due alternative. Se abbiamo fatto il pieno di curve, da Tremosine rotta verso Limone del Garda, dove riprenderemo la Gardesana per il ritorno.Se resta ancora un po’ di spazio per pieghe e tornanti, sempre da Tremosine rotta invece verso Tignale, e da qui sempre al rientro sulla Gardesana.

Con la moto a Cremona e dintorni

La Lombardia si apre davanti a noi con le sue grandi pianure.   Distese di terreni coltivati in una delle campagne più fertili d’Europa, che sostengono un settore agricolo ad alta, anzi altissima densità produttiva, strade diritte ma non noiose, grandi cascine costruite in alcuni casi addirittura secoli fa, una rete di canali di irrigazione presi a modello in tutto il mondo. Siamo peraltro nella zona più industrializzata d’Italia, e questo si vede in particolare vicino alle grandi arterie di comunicazione.Possiamo raggiungere comodamente Cremona immettendoci in A1 Autostrada del Sole, la distanza Milano Cremona è di 96,64 km, entrando quindi all’altezza di Piacenza sulla A21 Torino Brescia; oppure possiamo più piacevolmente percorrere sempre da Milano la SP exSS415, che ci porterà a Crema, poi a Castelleone e quindi a raggiungere Cremona, viaggiando sulla viabilità minore. Crema è una antica citta, che fortunatamente mantiene nel suo centro storico l’impronta medioevale ed addirittura alcuni tratti superstiti dell’antica cinta di mura difensive, ricca di monumenti interessanti e visitabili. Tra i tanti, di cui vi è una ampia descrizione su diversi contenuti di www.in-lombardia.it, certo da segnalare la Piazza del Duomo, vero fulcro civile e religioso della vita del borgo durante i secoli ed ancora oggi; tanti sono però i posti interessanti da visitare di questa città, più vicina al capoluogo milanese che a quello cremonese.  Un poco fuori direzione, ma poi non così distante, troviamo Soncino, famoso borgo fortificato e cinto da mura e bastioni in ottimo stato di conservazione, che vedono nell’imponente Rocca il bastione principale di difesa. Tutto il centro storico ha mantenuto l’impronta urbanistica quattrocentesca, e senz’altro merita una deviazione ed anzi una visita con annesso book fotografico.Puntiamo a questo punto con decisione verso Cremona, raggiungibile da Sud tramite la A21, oppure da nord scendendo da Crema, oppure ancora per tracciati minori da Soncino. Cremona è definita la città delle 3 T: sulle prime due non ci sono dubbi: Torrazzo, uno dei campanili (in cotto) più alti e simbolo della città; e Torrone, che qui è nato 500 anni fa e che poi è diventato famoso in tutto il mondo. Sulla terza T ci sono diverse scuole di pensiero: qualcuno dice sia Tognazzi, il grande attore (e grande cuoco) nato a Cremona…ma il detto popolare non si rifà al grande Ugo, ma piuttosto…. Cremona comunque non è solo torrone, la Mostarda di Cremona è un prodotto tipico della Lombardia, capace di colorare dei vividi colori della frutta le tavole invernali, specie se imbandite con lessi e bolliti. Non a tutti piace, ma per diverse persone è una vera leccornia, anzi meglio se molto senapata (e le varietà più piccanti quasi tolgono il respiro…).Dopo questa veloce introduzione vi consiglio cosa vedere assolutamente a Cremona; parcheggiamo la moto appena fuori del centro storico, e proseguiamo a piedi.  Come ogni città, anche Cremona ha il suo fulcro principale che si trova ubicato nella Piazza centrale; colpisce subito il contrasto tra il rosso dei mattoni con il bianco del marmo del Duomo e del Battistero. Lungo il perimetro della Piazza del Comune si susseguono il Duomo di Cremona, il Battistero, il Torrazzo simbolo della città, la Loggia dei Militi e il Palazzo del Comune. Il Duomo di Cremona (o cattedrale di Santa Maria Assunta) è uno degli edifici religiosi più belli dell’Italia settentrionale, costruita in romanico nel 1100, ha subito rimaneggiamenti continui quindi oggi si possono scorgere elementi gotici e barocchi. I più sportivi non resisteranno alla tentazione di salire i 502 faticosi scalini che portano sulla vetta del Torrazzo, il campanile del Duomo di Cremona. Ovviamente la vista da qui è magnifica e giustifica pienamente la fatica che si fa per arrivarci. Inoltre, dall’alto dei 112 metri raggiunti, potrete vantarvi di essere saliti sulla torre in muratura più alta del mondo. Il Torrazzo è il simbolo di Cremona e domina la piazza guardando dall’alto gli altri monumenti della piazza (e in verità è visibile anche a grande distanza dal centro cittadino). In realtà è composto da torri di diversa epoca che si sono sovrapposte. Al quarto piano è incastonato un orologio astronomico di 8,5 metri, due metri più grande del famoso Big Ben di Londra. Proseguiamo il nostro tour imboccando la sp87 e ci dirigiamo verso Castelponzone attraversando il territorio di Sospiro. Castelponzone, antico borgo fortificato che però nel tempo ha perso le strutture murarie di difesa, è un piccolo borgo molto ben conservato, specializzato un tempo per  la produzione delle funi di canapa e l’attività di numerosi cordai. Se siamo arrivati fino a qui dobbiamo per forza visitare il Museo dei Cordai. Sicuramente siamo arrivati all’ora di pranzo, una sosta in uno dei numerosi ristoranti o trattorie ci accompagnerà nel gustare la famosa cucina cremonese, certamente non adatta a chi è in dieta strettissima. Formaggi (siamo nella patria del Grana Padano, e del Provolone Valpadana, entrambi DOP), e poi salumi, marubini cremonesi, i bolliti, i dolci; insomma una delizia! Accenniamo un rientro verso nord, e portiamoci in un altro borgo che merita sicuramente di essere visto e non si trova a troppa distanza: è Isola Dovarese. Per raggiungerlo ci basterà imboccare la Sp70 e percorrere una quindicina di Km, giunti a destinazione ci troveremo in un antico borgo medioevale che conserva ancora oggi una splendida e suggestiva piazza porticata, edificata a fine Cinquecento, sulla quale si affaccia Palazzo Pretorio con le antiche prigioni. Addentrandovi tra le contrade e i vicoli del borgo potrete visitare la chiesa parrocchiale S. Nicolò, che al suo interno custodisce quadri come l'Ecce Homo di Bernardino Campi e un'Annunciazione attribuita ad Altobello Melone e il grazioso oratorio di San Giuseppe, ospedale militare durante il Risorgimento per i feriti della battaglia di Solferino. Risalendo verso Ponte Vecchio è possibile godere dello splendido panorama che il Parco Oglio Sud, con la sua flora rigogliosa e la sua fauna tipicamente fluviale, offre ai visitatori amanti della natura. Per immergersi nella storia (più che millenaria) di questo Comune, bisogna visitarlo qui in occasione del Palio, una rievocazione in costume del periodo quattrocentesco in cui Isola Dovarese apparteneva al dominio Gonzaghesco di Mantova, anche per difendersi da due ingombranti vicini quali i Signori di Milano e la Repubblica di Venezia. Dopo questa veloce ma impegnativa parentesi cremonese, è ora di ridirigere le due ruote verso casa!!Una “velocissima” parentesi. A San Martino del Lago (Cr) si sente il rombo dei motori! Il nuovissimo Cremona Circuit con una pista principale di 3.450 m. per moto ed auto!!!  

Da Pigra al rifugio Venini a Tremezzo

L’itinerario prevede una parte di percorso in montagna in mtb tra batterie e trincee e una parte a ridosso del lago Lario dove è possibili visitare antiche chiese e ville di delizia. Da non perdere l’isola Comacina e l’Hospitalis di Santa Maria Maddalena.Il percorso circolare parte e arriva dalla funivia per Pigra. Da qui seguiamo la strada asfaltata che porta all'alpe di Colonno. L'itinerario prosegue verso i monti Galbiga e Crocione. Passiamo dei saliscendi per arrivare, poi, all'alpe di Lenno e dopo al rifugio Venini, dalla cui terrazza si vede il lago. Il percorso continua verso il monte di Tremezzo da dove inizia la parte di percorso in discesa. Passeremo dunque lungo tutta la costa, poi troveremo i tornanti che si alternano al bosco, sino alle gallerie scavate nella roccia. Il ritorno avviene su strada statale, quindi, si deve prestare molta attenzione al traffico. ITINERARIODistanza: 45 kmDifficoltà: altaFondo stradale: asfalto, sterrato con alcuni punti espostiDislivello: 1853 m, -2472 m ( Pendenza max: 25.5%, -32.9% Pendio medio: 7.0%, -9.1%) Adatto a: utenti ben allenatiTipologia di bicicletta consigliata: MTBDurata media: 5 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Il Tremezzo e la Linea Cadorna  “Linea di difesa alla frontiera del Nord” é un sistema di fortificazioni costruito in previsione della prima guerra e voluto dal generale Cadorna, per evitare che, in caso di attacco, i nemici potessero raggiungere Milano e la pianura padana.Geolocalizzazione su mappa: 46.01109, 9.15478 Villa Carlotta a TremezzoLa villa, prospiciente il lago, risale alla fine del seicento ed è considerata uno dei migliori esempi di architettura barocca sul lago di Como. All’interno del complesso è possibile visitare il museo dove sono esposte opere di Canova e il meraviglioso giardino botanico.Info utili: www.villacarlotta.itGeolocalizzazione su mappa: 45.98579, 9.23077 Isola ComacinaOppidum militare in epoca romana e altomedievale, rasa al suolo ad opera dei comaschi e dal Barbarossa, oggi sono presenti sull’isola una serie di edifici tra i quali la chiesa di San  Giovanni Battista e le case per residenza di artisti in stile razionalista. Info utili: www.isola-comacina.it Geolocalizzazione su mappa: https: 45.96585, 9.17727 Hospitalis di Santa Maria Maddalena ad OsuccioIl complesso fu realizzato per l’accoglienza e la cura dei pellegrini tra il XII sec. e il secolo successivo e comprende l’edificio specialistico, la chiesa, il campanile, il palazzo del municipio.  Info utili: Antiquarium, Telefono: 034456369Sito: www.isola-comacina.it     Geolocalizzazione su mappa: 45.96748, 9.18082 Campanile dell’oratorio di Santa Maria Maddalena ad OsuccioIl campanile è datato tra la fine del XII secolo e l’inizio del XV ed è costituito da una pianta quadrata e da una cella campanaria decorata con archetti pensili e bassorilievi figurati.Info utili: Antiquarium, Telefono: 034456369Sito: www.isola-comacina.it    Geolocalizzazione su mappa: 45.96758, 9.18111 Chiesa di San Giacomo a Spuranola chiesa romanica fu edificata tra la fine del XI sec. e l’inizio del secolo successivo. Ha pianta longitudinale a navata unica con abside semicircolare ed è caratterizzata da un campanile a vela a due fornici.Info utili: https://acisolacomacina.it/tremezzina/il-romanico/chiesa-san-giacomo/Geolocalizzazione su mappa: 45.9685, 9.17405 Villa del Balbiano ad OssuccioUn meraviglioso edificio dalle linee sobrie che si affaccia direttamente sul lago di Como. L’interno è abbellito da scenografici affreschi barocchi e l’esterno da un giardino lussureggiante, tipico delle “ville di delizia”. Info utili: La villa non è visitabileGeolocalizzazione su mappa: 45.96791, 9.186 Villa del Balbianello a TremezzinaLa villa venne costruita su un preesistente monastero francescano dal cardinale Durini verso la fine del ‘700 per i suoi ritiri di delizia. Qui furono girate alcune scene di celebri saghe, come Star Wars e 007.Info utili: https://www.fondoambiente.it/luoghi/villa-del-balbianelloGeolocalizzazione su mappa: 45.97, 9.19719 Parco Comunale Teresio Olivelli a TremezzoIl Parco, dedicato al partigiano Olivelli medaglia d’oro al valor militare e medaglia d’oro della Resistenza, fu realizzato negli anni ’20 del ‘900 dall’architetto Lingeri. Da vedere la monumentale scalinata e la fontana centrale.Info utili: http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/516Geolocalizzazione su mappa: 45.98169, 9.22016 Villa Sola Cabiati a TremezzoLa villa edificata nel XVI secolo e modificata in stile neoclassico nel ‘700 è dotata di un corpo centrale e due eleganti ali laterali, un monumentale scalone e saloni affrescati da Francesco Conegliani, allievo del Tiepolo. Oggi è un hotel.Geolocalizzazione su mappa: 45.98218, 9.21484 Villa PessinaLa villa realizzata in stile eclettico neomedievale è caratterizzata da una massiccia torre e da una particolarissima cancellata. Fu definita un plagio di Villa Gaeta ad Acquiseria poiché molto simili tra loro.Info utili: La villa non è visistabileGeolocalizzazione su mappa: 45.98118, 9.21215
Da Pigra al rifugio Venini a Tremezzo

Da Lonato a Montichiari

L'itinerario qui proposto, con partenza dal Lonato, percorre il basso Lago di Garda, un paesaggio caratterizzato dalle dolci colline moreniche, formatesi in seguito alle fasi di espansione e ritiro dei ghiacciai e dalla pianura alluvionale del Chiese. I piccoli nuclei rurali si mescolano in modo armonioso a boschi, vigneti e oliveti per espandersi a vaste coltivazioni intensive nella pianura tra Montichiari e Lonato. Dal centro, raggiunta la chiesa romanica di San Zeno e attraversato un quartiere residenziale, si scollina verso il Lago di Garda. Arrivati alla ciclabile andiamo a sinistra, direzione Brescia. Prima dell'abitato di Sedena, seguendo a destra le indicazione del sentiero Cai, si raggiunge il Castello di Drugolo. Proseguiti sino a una chiesetta, prendiamo a sinistra, sulla Provinciale, poi alla rotonda subito a destra ed ancora a sinistra. A Macesina seguiamo lo sterrato fino a Cantrina, da dove, in discesa, raggiungiamo la ciclabile che resta a fianco di un canale. Giunti a alla centrale elettrica di Salago, seguiamo la ciclabile per Montichari e poi, per strade campestri, ritorniamo a Lonato passando da Esenta. ITINERARIO Distanza:44.9 kmDifficoltà: facileFondo stradale: in buona parte sterrato, asfalto nei centri urbaniDislivello: +374 m, -373 m (pendenza max: 9.8%, -13.3%, Pendio medio: 1.4%, -1.3%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB, ibridaDurata media: 4 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE Rocca di LonatoLa Rocca sorge sulla parte meridionale del lago di Garda e sul centro storico del paese. La fortificazione, destinata prettamente ad esigenze di ordine militare e difensivo, si presenta come una delle più imponenti di tutta la Lombardia.Info utili: www.fondazioneugodacomo.it/it/castello-roccaE-mail: info@fondazioneugodacomo.itGeolocalizzazione su mappa: 45.46277, 10.48605 Casa del Podestà a LonatoIstituita con Decreto Regio nel 1942, la Fondazione fa capo ad un eccezionale complesso che comprende la Casa-museo detta del Podestà, la Rocca e un piccolo gruppo di antichi edifici del borgo medievale lonatese.Info utili: www.fondazioneugodacomo.itE-mail: info@fondazioneugodacomo.itGeolocalizzazione su mappa: 45.46155, 10.4865 Pieve di San Zeno a LonatoRicostruita nel XII secolo sui resti della primitiva chiesa probabilmente risalente al V secolo, la pieve conserva di originale l`abside romanica e all`interno tracce di affreschi altomediovali. Info utili: www.roccadilonato.it/it/chiese/pieve-di-san-zenosito: www.lonatoturismo.itGeolocalizzazione su mappa: 45.47355, 10.47702 Castello di Drugolo a LonatoRoccaforte risalente al X secolo forse di origine longobarda. Fu una proprietà della famiglia Vimercati di Milano sino al 1436 quando passò alla famiglia bresciana Averoldi. Ora è di proprietà dei Baroni Lanni della Quara.Info utili: www.roccadilonato.it/it/palazzi/castello-di-drugoloGeolocalizzazione su mappa: 45.50045, 10.47642 Consorzio del Chiese a CalcinatoIl Consorzio di bonifica svolge una funzione di irrigazione e di valorizzazione delle acque del territorio. Si occupa della gestione e manutenzione della rete idrografica irrigua utilizzata anche per produrre energia rinnovabile attraverso piccole centrali idroelettriche. Si occupa inoltre della valorizzazione cicloturistica del fiume Chiese attraverso la realizzazione di numerosi itinerari ciclabili.Info utili: www.consorziodibonificachiese.it/Geolocalizzazione su mappa: 45.458414, 10.410134 (sede) Duomo di Santa Maria Assunta a MontichiariEdificata dal 1729 ad opera dell’architetto Paolo Soratini, viene completata nel 1890 con la costruzione del campanile. All'interno si trova l’Ultima Cena del 1542, capolavoro di Girolamo Romanino. Info utili: Piazza Santa Maria, Montichiari (BS) Geolocalizzazione su mappa: 45.41314, 10.39146 Castello Bonoris a MontichiariIl Castello Bonoris è stato costruito tra il 1891 e il 1905 su preesistenti ruderi medievali ed è uno degli esempi architettonici di stile neogotico più importanti della Lombardia. Il maniero fu commissionato dal conte Gaetano Bonoris (1861-1923) per farne la propria dimora e acquisito dal comune di Montichiari nel 1996. Sito internet: www.montichiarimusei.itGeolocalizzazione su mappa: 45.41242, 10.39133 Pinacoteca Pasinetti a MontichiariLa Pinacoteca condivide con la Biblioteca Treccani gli spazi di un edificio di impronta neoclassica, già sede di una chiesa nel secolo XVI. Al suo interno ospita oltre cento dipinti del pittore Antonio Pasinetti.Sito inernet: www.montichiarimusei.itGeolocalizzazione su mappa: 45.4116, 10.3932 Chiesa di San Pancrazio a MontichiariCostruita nel XII secolo, la muratura esterna è formata da conci di pietra bianca ricavata dalle cave di Mazzano e Virle (BS). All'interno, la bellissima abside maggiore è decorata con motivi antropomorfi e floreali. Le absidi minori sono senza decorazioni o rilievi.Sito internet: www.montichiarimusei.itGeolocalizzazione su mappa: 45.4053, 10.39375
Da Lonato a Montichiari

La Valchiavenna e la Valle Spluga

Alpeggi, laghi, torrenti e una variegata rete di sentieri lungo cui camminare tra natura e borghi di montagna dove il tempo sembra essersi fermato
La Valchiavenna e la Valle Spluga

Giro ad anello sul Monte Canto

Descrizione dell'itinerario   Andata:Partenza: Sotto il Monte (Ca’ Maitino, 300 m)> Sul sentiero 894: Corna - Santuario Madonna delle Caneve - borgo antico di Canto (ruderi) > Sul sentiero 891: Monte Canto (688 m) e Il Crocione (644 m) Ritorno:Sul sentiero 895: borgo antico di Canto (ruderi) - chiesetta di Santa Barbara (650 m) > Sul sentiero 891: località Porcile > Sul sentiero di raccordo 891-893: Porcile- Roccolo > Sul sentiero 893: Roccolo-Torre S. Giovanni- Ca’ Maitino Consigliata, alla partenza e/o al rientro la visita alla Casa Natale di Papa Giovanni in Brusicco, alla Chiesa di S. Giovanni Battista di Sotto il Monte, a Ca’ Maitino, Museo dei ricordi di Papa Giovanni. Da Sotto il Monte, che si estende ai piedi del versante sud del Monte Canto, per salire in Canto, il sentiero più breve, più sterrata che sentiero, è l’894. La partenza è a Sotto il Monte in via Cà Maitino (300 m circa). Percorsa via Boarolo, ben presto, superata la località Corna, su comoda strada asfaltata per circa 800 metri si giunge alla chiesetta del Santuario Madonna delle Caneve (cantine).Qui si recava spesso Angelo Giuseppe Roncalli ragazzo, seminarista, prete, vescovo, cardinale. Il piccolo Santuario, di origine trecentesca, attualmente conserva l’aspetto conferitogli nel 1727. L’ingresso è preceduto da un portico a quattro colonne, e, in facciata, presenta un’alta finestra; all’interno si venera una bella Madonna con Bambino.Sopra la porta d’ingresso una scritta su un recente cartiglio dipinto riferisce che Papa Giovanni provvide a restaurare la chiesetta nel 1961.Vicino si trova la casetta dei custodi, molto suggestiva e con accanto un ruscelletto. Da qui il sentiero 894 dalla strada asfaltata passa su strada sterrata iniziando a salire con dolce pendenza in tornanti.Dall’inizio, e a seguire, il percorso è abbellito da numerose sculture, alcune delle quali raffiguranti Papa Giovanni XXIII, realizzate su pietre del posto scolpite dal Vanni, un appassionato scultore su pietra di Carvico. Si prosegue per circa una diecina di tornanti su una strada abbastanza larga, sterrata, da dove ogni tanto dipartono sentieri laterali, fino a giungere al suo termine, nel punto in cui incrocia il sentiero 891. Si prosegue a destra sul sentiero 891 in piano fino al bivio col sentiero 895, dove, su masso, una ben visibile freccia bianca-rossa con scritta, indirizza l’escursionista a salire in decisa salita a destra verso la cima del Monte Canto. In vetta accanto ad un sasso, dov’è segnata la quota di 688 m, una rudimentale croce di rami d’albero indica il punto più elevato della cima boscosa del Monte Canto. Proseguendo in direzione ovest sull’891 nel bosco di castagni con vista, tra i rami degli alberi, della valle dell’Adda, dei laghi e delle montagne di Lecco, dopo una discesa e successiva salita, si giunge al piccolo pianoro dell’alto Crocione (644 m) che a fatica cerca di emergere sull’alta boscaglia che lo circonda. Per il ritorno al Canto e a Santa Barbara, si può ripercorrere facilmente in senso inverso l’891, oppure, scegliendo un’interessante alternativa, scendere dall’altura del Crocione a destra in direzione sud su un sentiero di raccordo che porta a raggiungere, più in basso, il bel sentiero 895 (Carvico - Il Canto - S. Barbara, incrocio 891), che, costeggiando il versante sud della cima del Canto, ci porta in piano a riprendere l’891 nel punto in cui siamo prima saliti in vetta al Monte Canto. Interessante una visita al piccolo borgo antico di Canto (644 m), ora in degrado e totalmente abbandonato dal 2005, anno in cui morì di vecchiaia l'ultimo residente, il Paolino, che non volle mai scendere in pianura. Una cascina ristrutturata contrasta fortemente con le antiche abitazioni quasi totalmente crollate: recenti palizzate impediscono di avvicinarsi, troppo elevato il pericolo di nuovi crolli. Adiacente al piccolo borgo in posizione panoramica sorge la bianca chiesetta di Santa Barbara (650 m), risalente al 1500, luogo accogliente, attrezzato con panchine, che invita a sostare per eventuale pic-nic e relax.Qui arrivano tanti escursionisti e ciclisti in MTB. Percorrendo in discesa l’891, di recente ben acciottolato, giunti in località Porcile, all’incrocio dei sentieri, si prende a destra in direzione sud il sentiero di raccordo (891-893) che scende, passando prima accanto a ruderi di abitazioni e poi a una cascina, ad agganciare, in località Roccolo, il sentiero 893, proveniente da Fontanella. Ora, sul comodo sentiero 893, dal Roccolo ci si abbassa alla Torre e chiesetta di S. Giovanni, collocate in posizione panoramica sul sottostante abitato di Sotto il Monte e sulla pianura. Ora la Torre è affidata in gestione al Gruppo Alpini di Sotto il Monte. In breve, su mulattiera ben gradinata ed acciottolata, ci si abbassa a Ca’ Maitino di Sotto il Monte dove si chiude il nostro bel giro ad anello… sulle orme di Papa Giovanni XXXIII. Caratteristiche del percorso Percorso facile, adatto a tutte le gambe, di 9,57 km, con guadagno/perdita in elevazione di 653/-650 m, percorribile in circa 4/5 ore.
Giro ad anello sul Monte Canto

La Città Verde

La città dentro al parco