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La Valsassina

La Valsassina si collega al ramo lecchese del Lago di Como grazie a due sbocchi, a Lecco e a Bellamo. Questo itinerario montano ci porta alla scoperta di una valle tra boschi e torrenti, i cui punti di forza sono la produzione casearia, le diverse varietà di funghi che si trovano nei suoi boschi e la grande presenza delle castagne.  La partenza del percorso è Barzio dove è posta la Comunità montana e dove troviamo il Museo della Fornace.Superiamo con un piccolo tunnel la statale altamente frequentata.Continuiamo su questo percorso arrivando a Primaluna, dove nella piazza principale troviamo il Museo etnografico e la Chiesa Parrocchiale con la torre medievale, sino ad arrivare poi a Cortenova, dove finisce la pista. Occorre, quindi, riprendere la statale fino a circa 500 metri, dopo la galleria di Bindo, dove sulla sinistra si ritrova il sentiero sterrato.Dopo un breve tratto sterrato riprende la strada asfaltata che porta fino alla fine della ciclabile che raggiunge Tartavalle, antica località termale.  ITINERARIODistanza: 13.6 kmDifficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello: 171 m, - 355 m (Pendenza max: 40.2%, - 43,1% Pendio medio: 4.2%, -3.2%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB e ibridaDurata media: 1 h (solo andata) ALMENO CINQUE PUNTI DI INTERESSE Museo della fornace a BarzioIl museo è stato aperto recentemente e contiene qualche attrezzo, in prestito dal Comune di Vendrogno e Premana- All'interno due schermi raccontano la storia dell’alpinismo. Geolocalizzazione su mappa: 45.94248, 9.45357   Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a PrimalunaLa parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, è affiancata da un antico campanile romanico. All'interno vi sono numerose tele del 500 e del 600, compresi tre quadri della scuola di Tiziano.Geolocalizzazione su mappa:45.98698, 9.4298  Museo Etnografico di PrimalunaIl Museo conserva oggetti della vita quotidiana contadina che si svolgeva in Valsassina tra fine ’800 e primo ‘900. Racconta la storia ed i modi di vivere di questa comunità. Geolocalizzazione su mappa: 45.98719, 9.42974   Parco Minerario di CortabbioLungo il percorso della miniera si incrocia il bianco filone mineralizzato di Barite e si raggiunge la maestosa caverna da dove si è estratto il minerale negli ultimi 30 anni. Info utili: http://miniere.valsassina.it/Geolocalizzazione su mappa: 45.98392, 9.40536   Terme di Tartavalle a TacenoEx stazione termale, il sito di Tartavalle divenne famoso nell'Ottocento grazie alla scoperta della presenza di una sorgente di acqua minerale. Oggi fa parte del complesso anche il Birrificio.Geolocalizzazione su mappa: 46.0198, 9.35627
La Valsassina

Da Bergamo alta al ponte del Chitò in Valle Imagna

Itinierario che dal cuore della città di Bergamo alta arriva nella Valle Imagna, nella quale scorre il torrente omonimo. I suoi paesaggi racchiudono diverse testimonianze con un notevole patrimonio storico e culturale, come ad esempio le chiese romaniche di Almenno San Salvatore e Almenno San Bartolomeo, sino alle viste mozzafiato che si osservano dal ponte Chitò e dal famoso ponte che balla. Il percorso circolare inizia e termina nella città di Bergamo alta. Il percorso si svolge nel Parco dei Colli di Bergamo, su strade secondarie o piste ciclopedonali.Si passa, quindi, dall'antico Lemine ed in Valle Imagna. Le strade di collegamento tra queste due parti sono molto trafficate e quindi bisogna prestare molta attenzione ai mezzi pesanti, in special modo nei pressi dei due ponti sul Brembo. ITINERARIODistanza: 35 kmDifficoltà: mediaFondo stradale: asfalto, brevi tratti di sterratoDislivello: +176 m, -176 m (Pendenza max: 34.6%, -27.1% Pendio medio: 4.9%, -4.8%)Adatto a: persone allenateTipologia di bicicletta consigliata: tutte, ma con il cambioDurata media: 2 h ca. ALCUNI PUNTI DI INTERESSE San Tomé ad Almenno San BartolomeoEsempio di architettura romanico-bergamasca la rotonda è datata alla seconda metà del XII secolo. La sua pianta è circolare ed è opera di artigiani sapienti e informati sui movimenti artistici dell'epoca.Geolocalizzazione su mappa: 45.73973, 9.59266 Chiesa di San Giorgio in Lemine ad Almenno San SalvatoreEdificio romanico a struttura basilicale a tre navate, risale al XII secolo. La chiesa fu costruita in due momenti, come è possibile notare dalla diversità dei materiali e delle tecniche utilizzate.Geolocalizzazione su mappa: 45.74606, 9.597 Ponte del Chitò a StrozzaE' un ponte in pietra calcarea molto alto e con sei arcate. Il nome di questo acquedotto deriva dall’ingegnere Chitò che lo costruì tra il 1870 e il 1880. È tra i punti più caratteristici e affascinanti della pista ciclabile. Geolocalizzazione su mappa: 45.77793, 9.58074 Dogana Veneta e ponte sospeso a Ubiale ClanezzoAntica dogana d'epoca veneta disabitata ma tutt'oggi ancora ben conservata. Il ponte fu fatto realizzare nel 1878. Anche chi giungeva a Clanezzo tramite questo ponte denominato “che balla”, era tenuto a pagare un pedaggio. Oggi è ambita meta di passeggiate.Geolocalizzazione su mappa: 45.76111, 9.60362 Parco dei Colli di BergamoIstituito nel 1977 per rispondere all'esigenza di salvaguardare e valorizzare tale territorio, questo parco racchiude bellezze sia naturali che architettoniche di grande pregio, quali ad esempio la Riserva del Giongo. Info utili: http://www.parcocollibergamo.it/ITA/Contatti/Contatti.aspGeolocalizzazione su mappa: 45.72257, 9.64869 
Da Bergamo alta al ponte del Chitò in valle Imagna

Da Maiano Sant'Angelo Lodigiano a Ca' de Mazzi

Variante Quarta tappa del Cammino dei Monaci
Variante Quarta tappa del Cammino dei Monaci

Da Lecco a Milano seguendo l'Adda

Un lungo ed affascinante percorso, che lascia ricordi indelebili in chi lo percorre
Da Lecco a Milano seguendo l'Adda

Verso il Santuario di Caravaggio

Da Cremona a Caravaggio camminando su piste ciclabili, strade vicinali e sentieri campestri.   È l’impresa compiuta da un gruppo di amici di Pandino, che ha ora deciso di raccontare questi itinerari nella guida «La via dei santuari da Cremona a Caravaggio - Da Omobono a Giannetta». «L’idea era e rimane – spiegano Antonio, Damiano e Fiorenzo – quella di far conoscere la nostra esperienza, affinché altre persone possano ripercorrere i nostri passi, scoprire e stupirsi di quanto di quali bellezze abbiamo attorno, e proporre altri itinerari. Vogliamo dare un piccolo contributo al nostro territorio, in modo da favorire la crescita di un “turismo lento”». Per la verità i percorsi sono due: uno che passa per Crema e Pandino (quello A), l’altro per Soncino e Antegnate (quello B). Entrambi si articolano in sei tappe, con tempi di percorrenza che vanno da 2,30 a 4,30 ore. Il tracciato A è di 106 chilometri, quello B di 125. In comune i due tracciati del percorso da Cremona a Caravaggio hanno la partenza, vale a dire la cattedrale in cui riposano le spoglie di Sant’Omobono, e l’arrivo, cioè il santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio. Ma anche le prime tre tappe: da Cremona a San Vito-Casalbuttano di 17 km, con un tempo di percorrenza di tre ore; da San Vito-Casalbuttano a Soresina, della stessa durata; da Soresina a Castelleone, di 20 km e 3,30 ore di percorrenza. Quindi il percorso A prosegue da Castelleone a Crema (18 km e 3,15 ore), da Crema a Pandino (19 km in 3,15 ore) e da Pandino a Caravaggio (15 km e 2,30 ore).Il percorso B da Castelleone porta a Soncino (per un totale di 25 km in 4,30 ore), da Soncino ad Antegnate (23 km, 4,30 ore) e da Antegnate a Caravaggio (23 km, 4 ore). Descrizione del percorsoPer avere un’idea della proposta, descriviamo la sesta tappa della variante B, da San Michele di Antegnate al santuario di Santa Maria della Fonte di Caravaggio.In particolare, eccoci alla seconda parte: da Castel Gabbiano fiancheggiamo Villa Griffoni e svoltiamo a destra per Vidolasco. Subito dopo prendiamo uno sterrato a destra ed entriamo nel Parco del Serio; tenendo la destra al primo evidente bivio risaliamo il corso del fiume. Giunti al ponte della statale (con molta attenzione) attraversiamo la strada e ci portiamo sul versante opposto del fiume lasciando il Serio alla nostra destra. Prendiamo subito a destra un viottolo e ritorniamo a seguire il corso del fiume. Dopo poco più di un chilometro, quando oramai è evidente di fronte a noi la striscia d’asfalto della Brebemi, notiamo uno sterrato che porta a sinistra. Lo prendiamo sino a raggiungere la località Belvedere. Lasciamo alla nostra destra la cascina e proseguiamo sullo sterrato (la strada ben presto piega verso sud) tenendo al successivo incrocio sempre la destra. Attraversiamo la statale 91 e, tramite via San Pietro entriamo a Fornovo San Giovanni. Attraversiamo tutto il paese al termine del quale una ciclopedonale ci conduce sino a Caravaggio. All’incrocio con via Spartaco prendiamo a destra e successivamente a sinistra per la circonvallazione Porta Nuova. Ben presto ci troviamo su viale Papa Giovanni. Di fronte a noi, a circa un chilometro e mezzo, scorgiamo già il santuario della Fonte.Questo tratto della tappa 6B è di circa 14 km. 
Verso il Santuario di Caravaggio

Inaspettata Costa Masnaga

Questo è un itinerario che attraversa la pianura della Brianza Lecchese. E' un itinerario percorribile da tutti, a piedi o in MTB, lungo il quale si può fare un pic-nic nel verde; esercizio fisico nella natura, grazie ad un attrezzato percorso vita; ammirare antichi mulini dove si producevano farina e olio sfruttando la forza dell’acqua del Fiume Lambro; camminare su ponti; rinfrescarsi ai piedi di una cascata; rilassarsi sulle sponde di laghetti artificiali dagli splendidi colori e farsi avvolgere da un’atmosfera d’altri tempi camminando tra campi collinari coltivati dove ergono antiche cascine. La partenza è dal parcheggio del quagliodromo di Costa Masnaga in via San Luigi n° 10. Si scende lungo la strada sterrata ciclopedonale in Via Nazario Sauro proseguendo poi verso sinistra fra i boschi lungo un ampio sentiero sterrato costeggiando il torrente Bevera. Arrivati ad un bivio, dove si trova una suggestiva area pic-nic, rimanere sulla destra per poi attraversare la strada verso il cancello del parco di Brenno. Il sentiero, tenendo sempre la destra, passa a fianco del nuovo percorso vita molto ben fatto e completo di esercizi. Una volta usciti dal parco, attraversando il parcheggio, ci si immette in un breve tratto di strada asfaltata in leggera salita per poi girare a destra su una ciclabile sterrata che corre lungo campi coltivati e antiche cascine. In fondo al sentiero si tiene di nuovo la destra per poi attraversare un ponte nel punto in cui il torrente Bevera si immette nel fiume Lambro. Si attraversa subito dopo un altro ponte ritrovandosi poi in un piazzale dove è possibile visitare il Museo dei Mulini situato nell’antico edificio del 1700. Una volta attraversato il piazzale, lasciando alla vostra sinistra lo splendido giardino dell’hotel ristorante “il Corazziere”, girate a destra all’incrocio e, dopo circa 250 m, girate a sinistra prendendo la strada che sale verso l’Oasi di Baggero. Qui troverete uno splendido percorso ad anello attorno ai due laghi artificiali dell’oasi, in mezzo ai quali potrete ammirare una suggestiva cascata. L’ideale è affrontare l’itinerario girando verso sinistra poco dopo l’ostello dell’oasi, per poi ridiscendere, una volta completato il giro, dal lato opposto lungo un ripido sentiero. La vista nella parte superiore dei laghi è davvero spettacolare. Una volta usciti dall’oasi si ritorna verso il museo dei mulini e, attraversati nuovamente i due ponti, tenete la destra per percorrere un altro tratto di sentiero lungo il fiume Lambro. Arrivati all’antica cascina Brascesco si risale verso destra lungo il recinto di un maneggio. Da qui si prosegue lungo un sentiero che si apre ad una splendida vista tra campi collinari da dove si erge l’altra antica cascina Cadrega. Si passa poi per via San Cristoforo e si ridiscende lungo il sentiero che vi riporterà alla frazione San Luigi e poi di nuovo al parcheggio del quagliodromo. - Ph: Raffaele Radaelli
Inaspettata Costa Masnaga

L’oratorio di San Biagio a cascina Rossate

Lungo il canale della Muzza, nascosto nei campi, si trova un piccolo e affascinante oratorio, dalle proporzioni classico-rinascimentali, alcuni ritengono che sia stato progettato da un giovane Bramante insieme a Bartolomeo Suardi, anche conosciuto come Bramantino. La pregevole architettura è singolare nella sua ubicazione perché si tratta di un contesto di nucleo rurale quasi sperduto in queste campagne dell’alto lodigiano. L’itinerario qui proposto segue il canale della Muzza, uno dei più antichi della pianura Padana, una delle sue sezioni risale, infatti, al tempo dei romani. Lo scorrere delle sue acque accompagnerà la pedalata fino a raggiungere l’abitato di Lavagna, antico feudo dei Visconti, e terminando all’oratorio di San Biagio. È da tenere a mente che quest’ultimo rimane aperto sabato, domenica e festivi dalle 13 alle 16.30. La macchina è da lasciare nel comune di Paullo, nei pressi della casetta dell’acqua vicino al Parco Tarcisio. Si salta subito in sella e si segue via Martiri Villa Pompeiana e, appena superata la curiosa chiesa di San Tarcisio, svoltiamo a sinistra lungo via A. Manzoni. Poco dopo si raggiunge l’incrocio con via Alcide de Gasperi, a sinistra, e via Santa Maria Mazzarello, a destra, qui la corsa pare doversi interrompere per lavori ma è invece possibile passare attraverso il cantiere e, raggiungere l’incrocio con la Paullese. Qui bisogna attendere il verde ad un semaforo particolarmente lento per attraversare la provinciale e raggiungere la frazione di Conterico.Da Conterico si prende la ciclabile sterrata lungo il canale e la si segue fino all’abitato di Lavagna. La vista lungo il canale regala incantevoli scorci sulle Orobie e le montagne del Lario. In particolare, all’altezza di una esse del corso d’acqua, si può scorgere il Resegone, che visto da qui quasi non si riconosce. Le acque del canale sono limpide e non è raro vedere qualche cigno. Ci si rimette in marcia e si passa sotto la tangenziale. Si continua ancora sulla sterrata quando, quasi all’improvviso, compare, tra gli alberi, l’oratorio di San Biagio che rimane dal lato opposto del canale. Si prosegue e, in poco tempo, raggiungiamo il ponte che permette di guadagnare la sponda opposta della Muzza. Qui vi è la silenziosa frazione di Lavagna, un borgo sospeso nel tempo. Si passa la parrocchia dell’abitato e si prende la via Rossate che ci accompagna lungo diversi campi sino alla nostra destinazione.L’oratorio di San Biagio si erge, con aria umile, nel verde ambiente della cascina Rossate, piccolo ma di una bellezza sommessa che affascina ed emoziona. L’aria rustica dei mattoni a vista si sposa alla complessa struttura in modo piacevolmente inaspettato. Vedendo l’affresco sbiadito dal tempo sulla facciata non resta che pensare a come fosse cinquecento anni fa.Curiosando un po’ nei dintorni ci si accorge che si può fare il giro nei campi circostanti e andare a vedere il lato opposto. Terminata l’esplorazione si può tornare alla macchina seguendo lo stesso itinerario dell’andata. Poco dopo aver lasciato l’oratorio il panorama si apre con le Orobie che fanno da sfondo alle quattro case di Rossate: una vista mozzafiato. Immagine di copertina: @mattiabedetti
L’oratorio di San Biagio nel verde ambiente della cascina Rossate

Il Lago di Varese

Sport, natura e cultura

Ex Dogana Austroungarica di Tornavento

A pochi chilometri da Varese e Milano, immersa nel suggestivo scenario del Parco Lombardo della Valle del Ticino

Tra Navigli e Ticino: viaggio nel cuore del riso lombardo

A pochi chilometri da Milano, tra le acque lente dei Navigli e le sponde del Ticino, si distende un paesaggio agricolo sorprendente, fatto di risaie, cascine, fontanili e tradizioni contadine che resistono al tempo.

Lodi Vecchio sulle due ruote

Un giro in bici tra campagna, centri abitati e tanta bellezza
Lodi Vecchio sulle due ruote - blog Vivere Per Raccontarla - Francesca Guatteri

Una visita alla Basilica dei XII Apostoli

Tour di Lodi in bicicletta tra natura e cultura: la Basilica di San Bassiano
Una visita alla Basilica dei XII Apostoli - San Bassiano