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Da Seriate verso il Castello di Malpaga

Il traffico delle grandi arterie è solo un lontano ricordo, nemmeno troppo distante, ma questo viaggio sulla sponda est del Serio, tra Seriate e Ghisalba, ci mette in pieno contatto con la natura, senza nessuna interruzione per quasi 10 chilometri.   Partenza dal centro sportivo di Seriate, per inserirsi subito sul tratto di ciclabile collegata all’Oasi Verde. Non manca nulla per poter praticare sport, per un momento di relax o di studio, per grandi e piccini, a volte anche nella confusione delle compagnie che assediano l’area nel week end.Dopo esserci lasciati alle spalle la fontana, l’unica che si trova lungo la via principale del nostro percorso, troviamo un attraversamento sulla strada aperta al transito in direzione del poligono di tiro, rapido ma a cui prestar attenzione. Poi inizia il vero tratto off road, dopo il cartello che ci dà il benvenuto nel Parco Regionale del Serio: le informazioni ci accompagneranno per tutto il tragitto grazie a una serie di bacheche che ci descrivono le bellezze del territorio, dalle farfalle, ai fiori, uccelli, invertebrati. Pistalarga, in leggera discesa all’andata e adatta a un buon allenamento senza però esagerare: in alcuni tratti, alcune curve del bosco con la sede che si stringe vanno prese alla giusta velocità. Uscendo da Seriate è il bosco a farla da padrone, con pochi contatti con il mondo urbanizzato, dovuti più che altro ai passaggi sotto l’ex statale 671, l’autostrada A4 e la tangenziale Sud. Si continua a seguire il percorso parallelo al fiume Serio, anche se mai lo si trova davvero vicino, e in pochi casi lo si può vedere.Il secondo paese che incrociamo è Cavernago: il bosco è un ricordo, troviamo un leggero tratto in asfalto, la vegetazione si fa più rada e nelle giornate limpide il sole si fa sentire.Si arriva allo svincolo con il primo castello, quello di Cavernago, e poi a quello per il Castello di Malpaga. Imboccandolo, seguiremo il nostro itinerario fino alla meta.
Da Seriate verso il Castello di Malpaga

Franciacorta, terra di eccellenze

I piatti della cucina contadina affiancano i vini rinomati di lunga tradizione. Un viaggio tra i sapori della Franciacorta

Coira e Via storica dello Spluga

Importante tappa della Via Francigena Renana
Coira e Via storica dello Spluga

Via Postumia

La Via Postumia è una via consolare romana fatta costruire nel 148 a.C. dal console romano Postumio Albino nei territori della Gallia Cisalpina, l'odierna Pianura Padana, per scopi prevalentemente militari.   Congiungeva per via di terra i due principali porti romani del nord Italia: Aquileia, grande centro nevralgico dell'Impero Romano, sede di un grosso porto fluviale accessibile dal Mare Adriatico, e Genova. La Via Postumia viene datata 148 a.C., nonostante a quel periodo corrispondano solo i tratti Genova-Tortona e Cremona-Alpi Giulie. Il resto della strada consolare fu infatti opera di Augusto, che a un secolo di distanza si occupò anche delle fortificazioni in ambito militare di alcune città dell’Italia settentrionale, tra cui Verona, che quindi nacque in concomitanza con la Via Postumia. Il cammino ha una lunghezza di 932 km circa e si snoda lungo sei regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria. Il tratto lombardo della Via Postumia attraversa Peschiera, Mantova, Cremona e Voghera ed è percorribile a piedi, in bici, a cavallo. A piedi e in bici il percorso è lo stesso da Aquileia a Albareto (tranne la tappa Vicenza - Lonigo, variante ciclisti tracciata), mentre da Albareto a Genova il percorso per ciclisti non è tracciato visibilmente ma è disponibile la traccia gps e gpx per evitare i sentieri più tecnici. Tutta la prima parte, da Aquileia sino a Piacenza, si sviluppa in pianura, seguendo strade secondarie, carrarecce, ciclabili, su un paesaggio prevalentemente agricolo. La bellezza di questo tratto non sta solo nel paesaggio, ma nelle città d’arte: Aquileia, Palmanova, Treviso, Vicenza, Verona, Peschiera del Garda, Mantova, Cremona, Piacenza. La Via è percorribile in tutte le stagioni, ma in estate è preferibile il tratto da Piacenza verso Genova, più movimentato perché i dislivelli cominciano a farsi un po’ più impegnativi, ma meno caldo. (Ph: Amici della via Postumia)

Nobili Segni. Via Carolingia

Strada d’Europa e collegamento con la Via Francigena da Castiglione delle Stiviere a Mantova
Nobili Segni - Via Carolingia

La Via Francigena pavese in bici

La Via Francigena è stata per secoli il collegamento principale tra Roma e l’Europa, e continua a esserlo anche oggi se è vero che nel 2004 è stata proclamata dal Consiglio d'Europa “Grande Itinerario Culturale Europeo” e nel 2007 “Reseau porteur”, rete portante. Per la Provincia di Pavia il tratto pavese della Via Francigena (ma pure l’intero suo cammino) è un modello di riferimento nella valorizzazione e nel recupero architettonico e ambientale dell’intero patrimonio artistico e culturale della provincia. La Via Francigena è insomma una risorsa, da condividere e da proporre ai pellegrini e ai turisti così come agli stessi cittadini, mostrando quanto di più bello - le chiese,  i monumenti, l’Università, il fiume, i boschi - possiedono i territori che l’abbracciano. Il tratto della Via Francigena che attraversa la provincia di Pavia parte da Palestro, cuore della Lomellina, e arriva a Chignolo Po, per un totale di 126 chilometri che può essere affrontato in tre grandi tappe: la prima, lunga circa 42 chilometri, va da Palestro a Tromello; la seconda, di 32 chilometri, da Tromello a Pavia l’ultima (52 chilometri) da Pavia alla frazione Lambrinia di Chignolo Po. Tre percorsi quante furono le tappe fatte in terra pavese da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel suo viaggio di ritorno da Roma: Santa Cristina Bissone, Pavia e Tromello, rispettivamente la 40esima, la 41esima e e la 42esima delle 79 tappe totali del percorso europeo. L’itinerario descritto qui è stato pensato per chi ama viaggiare sulle due ruote; il percorso può essere affrontato sia con le mountain-bike che con le city-bike, e non presenta difficoltà altimetriche particolari: il dislivello massimo è inferiore ai 15 metri, con la quota massima di 121 metri a Palestro e la minima di 50 a Lambrinia, sull’argine del Po, ultima tappa del viaggio in terra pavese. Il punto di partenza è invece il ponticello in legno sul cavo Crocettone, al confine tra la provincia di Vercelli e la provincia di Pavia. In provincia di Pavia, il tratto ciclabile corre in prossimità di due linee ferroviarie, la Pavia-Mortara-Vercelli e la Pavia Codogno-Cremona, sulle quali è consentito il trasporto di biciclette. Sulle strade aperte al transito motorizzato si consiglia invece di usare sempre il casco e di percorrerle preferibilmente tra le 9 e le 11.30 del mattino e tra le 14 e le 17 del pomeriggio, per evitare gli orari di punta del traffico.
Ponte Coperto Pavia

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Campodolcino, ponte romano

Infopoint Desenzano

Nella meravigliosa cornice del Porto Vecchio è situato l'Infopoint di Desenzano.  L'ufficio infatti si trova proprio sotto i portici di Palazzo Todeschini, adiacente alla Piazza Malvezzi. Desenzano è una località ricca di storia e di cultura, piacevole da visitare in tutte le stagioni dell'anno. Passeggiando per il centro storico si può ammirare il Duomo della città dedicato a Santa Maria Maddalena con all'interno i suggestivi  teleri di Andrea Celesti e "L'Ultima Cena" di Gian Battista Tiepolo. La splendida villa romana con una preziosa pavimentazione in mosaico policromo, il Castello ricetto ubicato nella parte alta di Desenzano spesso sede di mostre ed eventi desenzanesi e il Museo Archeologico intitolato a G. Rambotti in cui son conservati manufatti appartenenti al periodo dell'Età del Bronzo tra cui un aratro in legno di quercia riscoperto presso la zona umida del Lavagnone e un'antica piroga in legno ben conservata. Da non dimenticare il complesso risorgimentale di San Martino della Battaglia conTorre, Museo ed Ossario testimonianze importanti della battaglia combattuta il 24 giugno 1859 tra le truppe austriache e franco-piemontesi. Gli amanti della natura potranno inoltre esplorare il territorio circostante con possibilità di percorsi ciclabili e pedonali, approfittare delle spiaggie per rilassarsi e godersi le giornate di sole.  Vivace anche la scelta enogastronomica con ristoranti e agriturismi dove assaporare i tipici piatti della tradizione lacustre e degustare vini delle cantine locali. Presso l'ufficio è possibile reperire materiale informativo riferito alla città di Desenzano, manifestazioni, iniziative presenti sul territorio e informazioni varie riguardanti  il lago in generale.  Il nostro personale qualificato è pronto ad accogliere il turista e supportarlo nell'organizzazione del proprio soggiorno. Vi aspettiamo!