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MTB-Piateda, Ambria

Piateda, Previsdomini, Piateda Alta, San Bartolomeo Val Venina, Vedello, Ambria - ritorno a Piateda

MTB-Albosaggia, San Giacomo

Albosaggia Porto, Albosaggia Centro, Contrio, Cà dei Boscacci, San Giacomo, San Bernardo di Faedo, Cà Romeri, Cà dei Giugni, Giambelli, Gandola, Albosaggia Centro, Monaci, Pedruzzi, Albosaggia Porto

MTB-Fusine, Valmadre

Fusine, La Madonnina, Casa Borghetti, Dosso di Sopra, Valmadre, Le Tecce, Baita Forni, Casera Dordona, Passo Dordona - ritorno a Fusine

Monte Legnone- Via Normale

Re dell’Alto Lago con i suoi 2.609 m sul livello del mare, il monte Legnone offre una vista panoramica che abbraccia tutto l’arco Alpino.   Dal Rifugio Roccoli Lorla (1463 m) si imbocca il sentiero alle sue spalle per il Monte Legnone. Percorso un breve tratto, dopo una breve discesa, seguire le indicazioni per Agrogno, continuando per il sentiero che inizia ad addentrarsi ripidamente in bosco di larici. Nei pressi di una prima baita il sentiero spiana e conduce all’Alpe Agrogno (1644 m). Dopo alcuni tratti sempre pianeggianti, la salita diventa più ripida, si sale a zig-zag fino al punto in cui il crinale si assottiglia e diventa esposto, aggirabile grazie alla presenza di corde fisse. Superato lo sperone, si giunge al valico Porta del Merli (2129 m) e poco dopo al pianoro del Bivacco Silvestri (detto anche "Cà de Legn", 2146 m). Oltre il bivacco, il percorso diventa impegnativo e sale con maggiore pendenza tra le rocce. Aiutandosi con una serie di funi metalliche in alcuni punti, si raggiunge la congiunzione della cresta ovest con la cresta nord, dove è presente un cartello segnaletico. Si continua in salita verso la cima lungo la cresta attrezzata con corde fisse per via della sua esposizione e si attaccano le ultime roccette. Dopo pochi minuti di cammino, si arriva alla grande croce posta in cima (2609 m, 3h30m dal rifugio), da cui è ammirabile gran parte dell’arco alpino, dal Monviso all’Ortles, passando per lo spettacolare Disgrazia, le cime della Val Masino, la Valle del Mera, oltre ovviamente al Lago di Como.Si rientra per la medesima via di salita. NoteL’escursione al Monte Legnone ha un grado di difficoltà EE e prevede un’ascesa lunga, per buona parte decisa, ripida, con tratti esposti e su roccette attrezzate con funi e gradini fissi. In presenza di neve e ghiaccio è sconsigliata la salita. Il Monte è interessato dai venti settentrionali che spirano dalla Val Chiavenna, i quali possono rendere difficoltosa l’ascesa in giornate particolari, ma frequentemente durante la giornata l’intensità cala.
monte legnone alto lago di como

Itinerario in Mountain Bike intorno al Lago di Como: Carenno, Pertus, Valcava

Itinerario che permette di raggiungere la costiera della Valcava
tour bici lago di como

In MTB su Monte Isola

Un giro completo dell'isola con tre brevi anelli
In MTB su Monte Isola

Rifugio Del Grande Camerini per le Alpi di Vazzeda

Trekking per le Alpi di Vazzeda
Rifugio Del Grande Camerini per le Alpi di Vazzeda

Desenigo dall'uscio alla cima

A Morbegno, attraversato il ponte di Ganda (250 m) si prende la via dei Terrazzamenti che sale da subito ripida fino a Santa Croce (447 m).   Oltre il paese, il sentiero taglia alcuni tornanti e poi compie un lungo traverso che sbuca a Civo (754 m). Superato il nucleo abitato in direzione nord, riprendiamo a salire fino alla località Poira di Civo (1.100 m). Circa 200 metri dopo la pizzeria, sulla sinistra si trovano le indicazioni per il bivacco Bottani. Inizialmente il sentiero è dolce, ma poi la salita si fa decisa, attraversa la strada tagliafuoco e, dopo numerosi tornanti e un ultimo traverso riposante, raggiunge la terrazza panoramica dei Prà Succ (1.647 m). Bisogna superare un ulteriore strappo per raggiungere la spianata dell’alpe Visogno (2.003 m). Dalla baita, in direzione nord si segue il sentiero puntando al bivacco Bottani (2.327 m), visibile in alto. Da qui, dopo l’ennesima salita si è al passo Visogno (2.574 m). Il Desenigo chiude l’orizzonte a nordest. Proseguiamo. Sulla destra bisogna attraversare un tratto scomodo con grossi sassi fino a raggiungere il passo del Colino (2.630 m). Per la vetta si sale su tracce per erba e roccette fino ai suoi 2.836 metri. Per la verità il Desenigo presenta due cime: appunto quella sudest a quota 2.836, da dove il panorama è decisamente migliore, e quella nordovest, a 2.845. Si ridiscende al passo del Colino e, verso sinistra, si entra in valle Toate con bella vista sulla torre di Bering. Dopo un traverso, la discesa continua nei pressi del centro della vallata con una visuale panoramica su Talamona, 2.000 metri più in basso. Raggiunte le baite di Pesc (1.613 m) il sentiero entra nel bosco, supera la strada tagliafuoco e arriva alle radure di Ledino (1.232 m). Si segue la stradina fino a Poira di Civo, per poi riprendere il percorso fatto in salita.  
Desenigo dall'uscio alla cima

In Val Seriana ai Rif. Magnolini e Pian de la Palù

Questo è un rilassante percorso per chi ama gli spazi aperti e godere di ampi panorami.   Lungo i prati del Monte Pora si pedala a fianco degli impianti da sci dismessi durante il periodo estivo e si godere di viste sull’intera Conca della Presolana, la Regina delle Orobie. La partenza si trova a Malga Alta di Pora, dall’ampio parcheggio sotto le case si sale subito alla piazzetta per poi proseguire tra le case, si svolta a sinistra e si giunge alla partenza della seggiovia dove si va a destra su una intensa ma breve salita.Superato il bosco si prosegue su dolci saliscendi nel mezzo di verdi prati che caratterizzano l’area, si segue la sterrata che corre parallela allo skilift e si raggiunge il Rifugio Magnolini da cui si può ammirare la Val Seriana e la Val Borlezza. Ora si può decidere se fare una puntata al Monte Alto e poi tornare al rifugio, per i temerari, dal lato nord dello steccato che delimita il rifugio si pedala in salita seguendo il sentiero che porta alla cima a 1721 metri, da questo punto panoramico si ha modo di vedere una vastità di montagne a 360 gradi, il Lago di Iseo, la Bassa Val Camonica e ovviamente “la Regina”.Ritornati al rifugio si segue il tratturo che piega a destra e conduce ad un altro rifugio che si trova a breve distanza è il Rifugio Pian de la Palù e anche qui i panorami lasciano senza fiato. Si sale ora dietro il rifugio su sterrata e facendo un’ampia esse in salita affiancando il bacino artificiale si arriva al Pian del Termen con bar ristorante e l’arrivo della seggiovia incontrata prima in paese, da qua non resta che percorrere la sterrata che sale lievemente e successivamente piegare a sinistra sulla decisa discesa che riporta al punto di partenza.
In Val Seriana ai Rif. Magnolini e Pian de la Palù

Al Rifugio Monte Poieto, tra due valli

Per scavalcare il Monte Poieto saliamo da Cantul, passando per la Corrugare, nota palestra d’arrampicata. Un accesso facile e praticabile che consente la visita al mondo dolomitico della Cornagera. Raggiunto Selvino posto sull'altopiano che sovrasta la Val Seriana in provincia di Bergamo, si parcheggia nei pressi della bidonvia del Monte Poieto che parte a sud di Aviatico, proprio come la via Cornagera che imbocchiamo subito in salita. Dopo 100 metri, a un trivio, seguiamo il ramo di centro. Dopo poco, la via si restringe a sentiero che sale nel bosco in direzione levante. In meno di mezz’ora si è alla base dei ghiaioni che cingono i quattro principali torrioni di roccia calcarea della nota Cornagera. Si risale tale pendio stando al limitar del bosco e in breve si è alla base delle guglie. Si prosegue salendo per entrare nel “labirinto”. Verso il limite settentrionale del labirinto, troviamo l’indicazione “Buca della Carolina”, e qui ci caliamo. Questa fessura prende a stringersi al punto che ci passa al massimo una taglia 56/58. Si passa sul sentiero che, in salita, porta alla sommità del Monte Poieto, permettendoci di vedere dall’alto l’osservatorio astronomico di Ganda e il Monte Rena. Una piccola cappella e un grande albergo, con l’arrivo della bidonvia, presidiano la sommità e offrono al turista ogni confort. Si riparte affiancando il lato settentrionale del rifugio Monte Poieto, seguendo il segnavia CAI 519 per il Monte Succhiello. Su stradetta sterrata ci si cala nel bosco sino a una radura, poi si segue il sentiero marcato che si abbassa nella faggeta. Eccoci nel bosco di faggi. Dopo una ventina di minuti arriviamo all’incrocio con la cementata che sale da Aviatico. Non scendiamo subito, ma pieghiamo a destra e, in discesa, arriviamo al laghetto della Forca. In stagione, nel centro della pozza, crescono “quasi spontanee” colorate ninfee che ingentiliscono l’ambiente. Ancora in discesa su cementata si giunge su via Alben e all’abitato. Non ci rimane che raggiungere per strada provinciale il parcheggio alla bidonvia. - Ph: Margherita Pelizzari
Al Rifugio Monte Poieto, tra due valli

Rifugio Carlo Medici vista Presolana

La località di partenza è il Passo della Presolana che mette in comunicazione la Val Seriana con la Val di Scalve.   Lasciamo la macchina alla sinistra della strada poco prima della chiesa, prendiamo la strada in salita, chiusa al traffico privato, all’inizio della quale i segnavia indicano con il percorso numero 315 il Rifugio Cassinelli a 45 minuti, il Rifugio Olmo a 3 ore, il Periplo della Presolana, la Cappella Savina, la Grotta dei Pagani e la Vetta della Presolana, viene anche indicato se il Rifugio Cassinelli è chiuso o aperto. Dopo un primo tratto ancora asfaltato la strada diviene sterrata, superiamo due grate per lo scolo dell’acqua ed entriamo in una rada pineta, percorriamo un tornante sinistrorso e subito troviamo una catena che chiude l’accesso ai veicoli, proseguiamo in leggera salita e al successivo tornante destrorso lasciamo la sterrata e continuiamo diritto con un largo sentiero come indicato da alcuni segnavia. Ci addentriamo in una pineta, proseguiamo in salita fino a raggiungere un traliccio dell’alta tensione posto a cavallo del sentiero a un terzo del percorso, in questo punto, ampi squarci nel bosco consentono una veduta della sottostante vallata, più avanti sulle sinistra troviamo una trincea risalente della seconda guerra mondiale, Proseguiamo ancora in leggera salita fino a trovarci davanti a destra la Presolana, attraversiamo un prato e poi entriamo di nuovo in una pineta, successivamente saliamo lungo un crinale prativo verso un ben visibile masso davanti al quale una palina segnavia indica il Rifugio Cassinelli a 10 minuti, continuiamo sempre in leggera salita tra i pini, passiamo accanto ad un grande abbeveratoio in cemento che contiene quattro vasche in metallo e alla destra eccolo il rifugio dove riposarci e mangiarci un buon piatto tipico montano.
Rif. Carlo Medici vista Presolana

Anello del Poncione di Ganna

L’escursione al Poncione di Ganna è una delle più belle gite che si possono intraprendere nel territorio della provincia di Varese. Un’esperienza adatta a tutti, basta non prendere la deviazione della direttissima, e il panorama che si conquista è garantito come uno dei più belli della zona. La salita è semplice e abbastanza breve, per i più allenati è possibile allungare il trekking fino al Monte Minisfreddo ed è possibile salire direttamente dalla Valganna avventurandosi sulle tracce di un vecchio sentiero ormai in disuso consigliato solo ad escursionisti esperti. La partenza è dal parcheggio gratuito di Via al Poncione, località Alpe Tedesco, Comune di Cuasso al Monte. Da qui si inizia a piedi lungo il sentiero alla destra del parcheggio che entra nel bosco. Salendo, alla pietra miliare, si gira a sinistra e si arriva ad un crocevia indicato da un grosso masso, si sale ancora verso sinistra, fino ad incontrare la deviazione per il Poncione. Proseguendo si arriva ad un secondo cartello, in prossimità di una panca in legno, si prende la deviazione indicata e si affronta la direttissima, una ripida salita che nell'ultimo tratto può richiedere anche l'uso delle mani per arrampicarsi ed arrivare proprio davanti alla croce del Poncione. Per chi vuole seguire un sentiero più tranquillo è possibile procedere alla precedente deviazione e dopo qualche centinaio di metri trovare un'altra deviazione per salire sempre a destra dal sentiero utilizzato anche per scendere e tornare al parcheggio. Dopo aver ammirato il paesaggio che spazia dal Monte Generoso e dal Lago Ceresio fino alla Valganna con i laghi di Ganna e Ghirla si scende proseguendo sul sentiero che dopo la croce scende in direzione del Monte Minisfreddo. Qui si trova un belvedere che dà sulla strada che dalle Grotte di Valganna arriva a Ganna. Proseguendo ancora si arriva ad un cartello del Parco delle Cinque Vette che indica Cavagnano. Si scende a sinistra del cartello sul sentiero fino ad incontrarne un altro riportante il sentiero 475 con indicazione Alpe Tedesco a 25 minuti. L’anello si chiude incontrando, dopo qualche centinaio di metri, di nuovo la deviazione per la direttissima, qui si prosegue il sentiero fino a tornare al parcheggio. - Ph: Mirko Costantini
Anello del Poncione di Ganna