Ho trovato 1341 risultati per parchi

Il Lodigiano

Territorio ricco di testimonianze di storia, arte e cultura.

Natura e fiumi: il fiume Adda

Il fiume Adda attraversa il capoluogo di provincia

Riserva naturale delle Piramidi di Postalesio

Il fenomeno delle "Piramidi di erosione", localmente chiamate "Pilun", si manifesta solo in concomitanza e in combinazione di una serie di fattori geologici, ambientali e climatici particolari.

I percorsi di Spriana

Visitare Spriana significa fare un salto nel passato, alla scoperta di un piccolo borgo contadino
Scilironi

L'antico Giovello

Le pietre verdi della Valmalenco, da secoli estratte e lavorate nell'omonima area geografica, erano e sono tuttora parte integrante di una realtà sociale, culturale ed economica che affonda le sue radici nella immemorabile tradizione artigianale raccolta e trasmessa per secoli di padre in figlio. Il muro di pietra naturale che separava la conca di Chiesa dall'alta valle fu denominato "Giovello". In età medioevale qualcuno osservò che gli strati di roccia affiorati si presentavano marcatamente divisi in lamelle molto sottili. Fu così che i Malenchi, già esperti nello scavo delle locali miniere di ferro, sperimentarono le prime tecniche di scavo e lavorazione del Serpentinoscisto. L'enorme volume di deposito detritico che ricopre tutta l'area è lo scarto di lavorazione delle numerose miniere sotterranee. Diverse centinaia di persone umili e caparbie, aggregate in originali forme di corporazione dette "compagnie", per secoli, ogni mattina all'alba si sono incamminate verso le miniere ad affrontare il duro lavoro di cavatore e spaccapietre. Il prodotto realizzato è la "pioda della Valmalenco" che, grazie alle caratteristiche fisico meccaniche uniche, alla secolare durata e al pregievole aspetto estetico, trova un impiego assai diffuso nelle coperture dei tetti. Le fasi della produzione manuale della Pioda, caratterizzate da una gestualità precisa e costante e dal particolare suono sprigionato durante la lavorazione, sono rimaste immutate nel corso dei secoli. L'area dell' antico "giovello" è stata definitivamente abbandonata alla fine degli anni '80 ed è attualmente oggetto di un progetto di valorizzazione che include il ripristino della sentieristica, la collocazione di cartelli informativi ed il ripristino di un laboratorio e di una miniera da adibirsi a museo: un percorso che permetta al visitatore di immergersi nelle radici di un'attività che ha segnato profondamente la vita sociale ed economica della Valmalenco.

La flora

Un patrimonio da scoprire

Monitoraggio del ghiacciaio di Fellaria

Il progetto di monitoraggio del ghiacciaio del Servizio Glaciologico Lombardo

Turismo accessibile sul Lago Maggiore

Suggerimenti di visita per persone con disabilità ed esigenze specifiche
Rocca di Angera

La Big Bench di Triangia

Il Big Bench Community Project, l'iniziativa nata per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano le panchine giganti, ha raggiunto anche Triangia. La piccola frazione di Sondrio ospita oggi una panchina gigante da cui si gode una splendida vista sul fondovalle. 

Sant'Alessio con Vialone

In suggestiva posizione isolata nelle campagne del piccolo comune di Sant’Alessio con Vialone, sorge un Castello a pianta quadrata con corti quadrate concentriche e un’alta torre sormontata da un loggiato con evidenti funzioni militari di avvistamento. Dal Castello si accede alla nota Oasi naturalistica di Sant’Alessio, istituita nel 1973 come centro per l’allevamento e la reintroduzione in natura di animali selvatici, anche non autoctoni. Vialone frazione di Sant' Alessio potrebbe avere una storia ancora più antica. I ceti nobiliari, e tra questi anche i de' Giorgi, furono spesso interessati alla proprietà fondiaria e allo sfruttamento agricolo, che attuarono tramite massari e salariati. A investimenti mirati nei latifondi corrispondevano rendite proporzionate, fonti di ricchezza per le casate. Le possessiones medioevali furono trasformate, dunque, in proficue aziende agricole: i signori, conncessionari di appezzamenti, investivano in migliorie e affidavano a massari la conduzione del fondo. Nel 1554, Vialone venne venduta dai de' Giorgi al conte Giovanni Battista Busca, nel 1642 la proprietà venne venduta a Francesco Bellisomi. I Bellisomi rimasero unici proprietari di Vialone fino al 1820. A quella data la cascina passò per vendita a Francesco Marozzi. L'ultimo erede della famiglia cedette, con lascito testamentario, tutta la proprietà alla Santa Sede nel 1970. Dal 1973 la cascina è proprietà della famiglia Panigati. La cascina nella sua formazione si presenta secondo uno schema a corte chiusa: essa è costiyuita cioè da fabricati disposti in maniera ortogonale intorno ad un cortile.Gli attuali propretari hanno concentrato le loro forze sull'allevamento bovino suino, ma la cascina rimane nota in tutta Italia e all'estero in quanto pruduttrice di un tipo particolare di riso, il riso Vialone, scoperto a fine Ottocento. La qualità fu costituita in seguito all' isolamento di una pianta trovata in coltivazione della varietà "ranghino": un lavorante alle dipendenze dei fratelli Devecchi, scoprì prima della levatura delle piantine per il trapianto, tre spighe diverse dalle altre per colore e altezza. L'attenzione prestata alle spighe consentì di mettere a dimora trecentociquanta granuli nell'anno seguente. I raccolti si intensificarono e produssero con successo la nuova qualità di riso, diffusa a partire dal 1904.
Castello di San'Alessio con Vialone

Trezzo d'Adda: cosa vedere?

Una piacevole giornata alla scoperta di Trezzo sull'Adda: il centro storico, le ville, il fiume e la centrale Taccani.
Trezzo d'Adda: cosa vedere in un giorno

Riserva naturale Valle del Freddo

Situata ad un'altitudine compresa tra i 350 e i 700 metri s.l.m., la Valle del Freddo presenta un'ampia varietà di specie vegetali (tra cui stelle alpine, genziane e rododendri) che, di norma, si può incontrare solo a quote superiori ai mille metri e, non di rado, ai 1.500 metri. Ciò è dovuto ad un marcato fenomeno microtermico che si manifesta con l'emissione di aria gelida da alcune "buche del freddo" nel terreno. Il sito è visitabile unicamente di sabato e domenica nei mesi di maggio, giugno e luglio.
valle-del-freddo - visitlakeiseo