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Infopoint Terre del Vescovado

I borghi, le vigne e i colli del Serio
Terre del Vescovado

Diventa pilota per un giorno

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7 castelli in Lombardia da visitare una volta nella vita

Dal Lago di Garda alla Valtellina, passando da Milano. Tra mura merlate, torrioni e logge porticate
Castello Sforzesco a Milano

Foliage in Lombardia

Dalla Via Francigena alla Val Masino. Scopri dove ammirare il foliage in Lombardia
Via Francigena Corte Sant'Andrea Lodi

Da Desenzano del Garda a Mantova

Tra mulini, fiori di loto e foresta fluviale. La ciclabile del Mincio tra Mantova e Desenzano è la culla del cicloturismo lombardo
@inlombardia - Desenzano del Garda

Visitare il Parco Oglio Nord

Un Parco tutto da scoprire, nel cuore della Pianura Padana, che custodisce tratti di ambienti di sicuro pregio naturalistico.
Dal Sebino alla scoperta del Parco Oglio Nord

Alla scoperta del Lago di Piano

Splendida riserva naturale nei pressi del Lago di Como
Lago di Piano: piccola perla immersa in una riserva naturale

Via Regina

Il Lago di Como, nelle Prealpi lombarde, è stato una naturale via di collegamento sia di terra, lungo le sue sponde, sia d’acqua.   Una via fu tracciata in età romana imperiale sulla sponda occidentale del lago, quando Milano divenne capitale, e Como l’avamposto verso la Rezia. Aveva la funzione di collegare i due versanti delle Alpi, controllando i traffici in transito fra la pianura padana e le regioni del Centro Europa. A partire dal 1187 appare come Strada Regina, non a onore di Teodolinda regina longobarda, come vorrebbe la tradizione, bensì col significato di ‘strada regia’, ovvero principale e regolarmente mantenuta da statuti condivisi fra tutti i comuni del lago. Nel contempo si navigava anche il lago, per le merci pesanti o nel caso in cui la via di terra fosse preclusa. Una trama di vie minori divergenti dall’asse principale si collegava poi, attraverso i Monti Lariani, con la valle del Ticino attraverso valichi come il San Lucio o il San Jorio di antica frequentazione. Meta finale della via verso nord era Chiavenna da cui il cammino si biforcava nella direzione del Passo dello Spluga o del Passo del Septimer con destinazione Coira. Conservatasi per secoli questa antica via fu interamente assorbita dalla viabilità carrozzabile solo nella seconda metà dell’Ottocento quando, superando tratti rocciosi e dirupati, tutta la costiera occidentale del Lario fu unita da una rotabile. Fortunatamente non tutto si perdette e molti tratti storici sono stati con il tempo riportati alla luce grazie anche alle ricerche della Società Archeologica Comense che, con un grande convegno, nel 1995 riportò l’attenzione sull’importanza di questa via. Il ruolo della Via Regina come potenziale itinerario culturale europeo è stato invece riscoperto e riproposto con forza dal progetto “I Cammini della Regina. Percorsi transfrontalieri legati alla Via Regina”, realizzato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera INTERREG Italia-Svizzera 2007-2013 a cui hanno partecipato numerosi partner e istituti di ricerca. (Ph Ig: @filmair_drone_solutions) Percorrendo come “Pellegrini di speranza” questo itinerario durante l’anno del Giubileo 2025 si potrà fare tappa presso la chiesa giubilare: Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta a Como  Informazioni sulle proposte organizzate sul percorso del cammino durante l’anno giubilare al sito web: www.iubilantes.it

Il grande anello della Valle d'Intelvi

Un luogo incantevole a solo un’ora dalla metropoli. È la Val d’Intelvi, meta incastonata tra il lago di Como e quello di Lugano e perfetta per fuggire dalla frenesia quotidiana e scoprire un relax mai provato.   La chiamano “il ponte tra i due laghi”, e il fatto che un territorio si presenti per unire e non per dividere, è il primo punto a suo favore.Fitti boschi, terrazzamenti, caratteristici e antichi borghi immersi nel verde, panorami mozzafiato e mille possibilità di escursioni e giri in bicicletta: la Val d’Intelvi è pronta a sorprenderti con la sua bellezza e la sua accoglienza.Strade di mezza montagna e percorsi pedonali in mezzo al verde invitano alla scoperta di questo incredibile territorio. Tra i tanti itinerari, gli splendidi anelli sono davvero imperdibili! L’itinerario compie un ampio anello all’interno della bella Val d’Intelvi, toccando diversi punti panoramici su rilievi alpini, prealpini e sulla parte centrale del Lago di Como. Partendo ai margini dell’abitato di San Fedele d’Intelvi si segue una mulattiera di bosco che collega Castiglione d’Intelvi con Cerano d’Intelvi. Prima di attraversare il ponte sul torrente, si prende una antica mulattiera che porta alla chiesa di Santa Maria Assunta presso il paese di Ovrascio.Bei panorami sul Sasso Gordona e sugli attigui rilievi della vallata posti sul crinale italo-svizzero attraverso la ex strada militare. Qui l’itinerario offre diverse alternative, potendo scegliere di salire a piedi sulla sommità del Poncione oppure con la bici prendere il sentiero che va in territorio svizzero, oppure ancora, sempre con la bici, proseguire attraverso un bel sentiero a mezza costa sul versante settentrionale di Cabbio, punto di confine da Svizzera ed Italia. Superata l’area picnic dell’Alpe, sono presenti dei cartelli escursionistici posti all’inizio di una traccia forestale e si arriva, accompagnati da ottimi panorami sul versante comasco del Monte Generoso, ad Orimento dove si imbocca quindi il “Sentiero della Transumanza”.Nei pressi di un piccolo ponticello di guado, transitando per l’Alpe Nuovo si termina la discesa presso l’abitato di Pellio Inferiore per il rientro a San Fedele d’Intelvi. - Immagine di copertina: @popolis.it

In Mountain Bike intorno al Lago di Como: Ballabio, Forcella di Olino, Artavaggio, Maggio

Ballabio - Forcella di Olino - Artavaggio - Maggio
mountain bike tour lago di como

L'anello della Terzera

La partenza avviene poco a valle dei parcheggi del rifugio Madonna delle Nevi (1.336 m), sopra Mezzoldo (BG).Davanti al ponticello sul Brembo, una bacheca CAI ci invita a prendere il Segnavia CAI 111. Varcato il ponte, si riparte, risalendo su carrareccia il prato al bordo del torrente. Per quasi mezz’ora la si segue sino a giungere nei pressi della baita del Prà del Möt.Al bivio si lascia la carrareccia per prendere a destra il sentiero CAI 111 che cambia versante. Oltre il torrente ci aspettano 20 minuti di ripida salita in un bosco di conifere. Si giunge, pertanto, a un bivio dove prendiamo la destra, accompagnati dalle indicazioni CAI 115 e “Giro delle Casere”. Il tracciato si addolcisce e volge deciso verso i pascoli di Costa Piana e dell’Alpe Terzera dove, in estate, viene caricato l’alpeggio (1.715 m, 1 h 15’ dalla partenza).Si passa al limite alto del bosco, dove si trova la Baita “Piana di Terzera” (1.730 m), poi si entra di nuovo nel bosco e subito appare la Baita Dossello (1.760 m). Si prosegue con una decisa curva a sinistra e poi su per la valle tagliando a mezza costa il catino naturale che ospita la vecchia baita detta dello “Scem” (1.830m). Poi si guadagna il pascolo finale che porta al Paaso di San Simone(2.016 m, 2 h 15’).Si ridiscende per la medesima strada, talvolta facendo la breve deviazione verso la Baita della Cuna e la Baita Dossello (1.760 m) dove si piega a sinistra e ci si cala verso il fondovalle. La veduta principale è il Monte Ponteranica e la strada provinciale che sale al Passo di Cà San Marco.Giunti in fondo al vallone, troviamo la Casera di Terza a 1.600 metri, prima tappa del locale “Giro delle Casere” (1 h dal Passo).Qui, è stata ultimata una stradetta silvo-pastorale che porta al Ponte dell’Acqua dove si perde quota. Dopo qualche tornante a destra si incrocia a 1.440 metri il bivio “Rif. Madonna della Neve” (vedi indicazioni); qui si lascia la comoda strada per il ripido vecchio sentiero che, in 15 minuti ci riporta al punto di partenza. Per ulteriori dettagli: CAI Alta Val Brembana - tel. 0345 82244
L'anello della Terzera

Abbazia di Chiaravalle

Nel Parco Agricolo di Milano, l’Abbazia di Chiaravalle, con il suo chiostro duecentesco, è uno dei primi esempi di gotico in Italia