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Da Tartano alla Scima de Cavisciöla

Un’escursione lunga, con un discreto sviluppo e dislivello. Non troppo impegnativa, ma che comunque richiede un buon livello di preparazione fisica e di capacità di valutare le condizioni della neve, in brevi tratti su ripidi pendii. Un percorso solitario immerso in luoghi incantati e diretto verso una vetta a cui le cartine ufficiali non attribuiscono nemmeno una denominazione, ma che la gente del posto chiama in dialetto «Scima de Cavisciöla».Siamo a Tartano (Sondrio). Dalla piazza si raggiunge la contrada Biorca dove si lascia l’auto in un ampio parcheggio. Con pendenze trascurabili si procede verso sud-ovest lungo la strada sterrata sulla destra del torrente, corrispondente al sentiero 113 che conduce al passo Pedena. Dopo circa due chilometri si giunge alla contrada Barbera, sul lato opposto della contrada Bagini.Proseguendo dritti si entra in val Budria. Dopo un altro facile tratto di circa due chilometri la valle termina e ci si trova di fronte a un’alta barriera rocciosa. La si aggira stando sulla destra con un ripido e tortuoso sentiero alle pendici del monte Pedena. Va prestata attenzione alle condizioni della neve in alcuni ripidi canali. Si raggiunge un balcone panoramico di pascoli in prossimità delle baite di Saröden (1.976 m) sotto la sella del passo Pedena (2.234 m).Ci si dirige verso est fino allo stretto intaglio della bocchetta di Lago (2.202 m), dopo aver oltrepassato il pizzo del Vento (2.235 m). Alla cima del monte Tartano (2.292 m) si gode un’ottima discesa fino al pianoro della casera di Sona Alta. Da lì si risale fino a raggiungere la sella della dorsale orobica che separa la province di Sondrio e Bergamo. Si continua fino alla diramazione che a est conduce alla cima di Lemma (2.348 m) e alla val Lunga di Tartano e a sud alla cima dei Siltri (2.175 m) e alla val Brembana. La cima finale è chiamata in dialetto «Scima de Cavisciöla» o di Lemma occidentale (2.266 m), anche se la vetta è quotata, ma non nominata dalla cartografia dell’Istituto geografico militare. Si trova a circa 200 metri a nord-est del più conosciuto pizzo Rotondo (2.237 m).La discesa è lungo la val di Lemma, costeggiando nella parte finale la strada che affianca il torrente Tartano fino a raggiungere il ponte di località Barbera e proseguire fino all’auto sull’itinerario iniziale.  
Da Tartano alla Scima de Cavisciöla

Rododendri in Val Gerola

Avventure tra natura selvaggia, abeti e larici
Rododendri in Val Gerola

Valle del Bitto di Albaredo

Storia, antichi mestieri e tanta natura
Valle del Bitto di Albaredo

Snow Tubing in Lombardia

Lo Snow Tubing è uno sport praticato con gommoni sulla neve che fa divertire tutti, soprattutto i bambini.   Si sale sulla cima delle piste con appositi tapis roulant, per scendere a grande velocità scivolando sulla neve a bordo di gommoni circolari, difficilmente controllabili. La discesa libera è imprevedibile, le direzioni e le posizioni che può prendere il gommone sono tantissime. In Lombardia sono diverse le località dove divertirsi con lo Snow Tubing: tra le più note ci sono Livigno, nel comprensorio del Mottolino con il parco giochi Percorso Yepi, e Bormio, entrambe in Valtellina. Anche il parco Fantaski a Ponte di Legno-Passo del Tonale, in Valle Camonica, offre piste dedicate, così come Pian delle Betulle, la Valmalenco e il comprensorio di Presolana-Monte Pora in provincia di Bergamo, tutte mete ideali per una giornata di puro divertimento.  Le località, con la loro ospitalità e servizi turistici offerti, si prestano bene per una vacanza in famiglia sulla neve, dove accanto ai classici sport invernali, i più piccoli possono sperimentare emozioni nuove con lo Snow Tubing.   Snow Tubing per i più piccoli in Valtellina A Bormio, lo Snow Tubing diventa un’esperienza che conquista sia grandi che i più piccoli, unendo la spensieratezza del gioco all’adrenalina della discesa. Nei pressi della cabinovia Bormio-Bormio 2000 si apre un’ampia area soleggiata che diventa un piccolo villaggio invernale dove il divertimento è assicurato: gonfiabili colorati, piste per i gommoni e zone dedicate a chi vuole solo rilassarsi e godersi una giornata in famiglia.  Qui il divertimento non ha età. Le aree gioco e i campi scuola permettono a tutti di vivere la montagna in modo spensierato, alternando sport e gioco, tra panorami spettacolari e l’atmosfera autentica dell’Alta Valtellina. 
(Ph: in-lombardia I Mille)

La Valle Seriana: tra borghi antichi e natura incontaminata

A pochi chilometri da Bergamo, nel cuore delle Prealpi Orobiche, si estende la Val Seriana, tra borghi antichi, estese pianure e alte vette dalle quali ammirare panorami mozzafiato.

Via Giovannea. Sulle orme del Papa buono

Un territorio da scoprire, da esplorare, da vivere.
Via Giovannea

Ciclovia del Parco Oglio Nord

Uscita A35 Calcio (da Milano) o Chiari Ovest (da Brescia).
Parco Oglio Nord

Turismo accessibile sul Lago d’Iseo

Suggerimenti di visita per persone con disabilità
Lago d'Iseo

La Vittoria Alata per il nuovo Capitolium

Presentazione dell’allestimento della cella orientale del Tempio Capitolino
ph: @alessandra chemollo

Lungo la Via Mercatorum

Sentieri e mulattiere della bergamasca
Lungo la Via Mercatorum

Un Monte chiamato Tesoro

Valle Imagna, Prealpi e Alpi Orobie.
Un Monte chiamato Tesoro

Passo di Dordona

Con questo itinerario ad anello il camminatore può vivere grandi emozioni, al confine della Val Brembana in provincia di Bergamo e la Valle Madre in provincia di Sondrio.  L'ampio Passo di Dordona, è un punto molto panoramico, da cui si può ammirare buona parte della Valtellina, il percorso è inoltre ricco di specchi d'acqua, prati e roccia.L'automobile va lasciata in uno dei parcheggi di Foppolo, nota località sciistica dell’alta Valle Brembana, il punto di partenza è Via Cortivo a 1.650 m, nella parte alta del paese, dove si deve imboccare il sentiero 202 in direzione del Passo Dordona. Si prende quota nel bosco di larici e abeti, con il paese che si fa via via più piccolo alle spalle, si cammina sul lato orografico destro della vallata, si arriva al pianoro della Baita Cornellini, si attraversa il torrente su un ponticello di legno e si prosegue rimontando il ripido versante opposto. In poco meno di un’ora si arriva sugli ampi pascoli del Passo di Dordona a 2.063 m.Qui è bene soffermarci ad ammirare quel che resta dei manufatti militari della Linea Cadorna, risalenti al Primo conflitto mondiale. La Valtellina, con le sue montagne, si mostra in tutta la sua bellezza. Si intravede il Rifugio Dordona e lo si raggiunge, seguendo il segnavia 201/A, sulla comoda strada sterrata, molto frequentata dai biker, che scende in val Madre. Dopo una meritata sosta ristoratrice risaliamo a prendere il sentiero 201/A, incamminandosi in direzione dei laghetti di Porcile. Tra roccette e prati si giunge alla Bocchetta dei Lupi, si continua abbassandoci nella valle omonima e già si vede dall’alto il più grande dei laghetti.Lo si raggiunge proseguendo, sul versante opposto, in ripida discesa e si arriva all’innesto con il sentiero 201 proveniente dal Passo di Tartano. Una breve deviazione di 5 minuti permette di apprezzare anche il più piccolo dei Laghetti di Porcile, si torna sui propri passi e, seguendo il sentiero 201, ci si dirige per un ripido e roccioso tracciato al Passo di Porcile, non senza aver prima costeggiato il terzo laghetto. Si rientra in territorio bergamasco perdendo quota e passando dal pianoro della Baita delle Cadelle e poi lungo tornanti rocciosi caratterizzati da una pendenza che richiede qualche attenzione. L'escursione si conclude attraversando un fitto bosco di abeti e larici. Immagine di copertina: @DimitriSalvi
Passo di Dordona