Ho trovato 367 risultati per Laghi in Lombardia autunno

Lago d'Iseo: i migliori sentieri

Scopri i migliori sentieri del Lago d’Iseo con la nuova guida trekking!
Lago d'Iseo - I migliori sentieri - ph: Michele Rossetti

Santa Margherita Staffora

Immerso nel cuore dell’Alta Valle Staffora, Santa Margherita Staffora è un incantevole borgo dell’Oltrepò Pavese che custodisce il fascino autentico dell’Appennino lombardo. Situato a pochi chilometri da Varzi, il paese sorge lungo il corso del torrente Staffora, circondato da boschi, prati e panorami che invitano alla scoperta e al relax. Il territorio comunale si estende fino al confine tra quattro province – Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza – e rappresenta un punto d’incontro naturale tra Lombardia, Piemonte, Emilia e Liguria. Questa posizione privilegiata ha favorito nei secoli il passaggio di antiche vie di comunicazione e di scambio, come la celebre Via del Sale, che collegava la pianura padana ai porti liguri attraverso i valichi appenninici. Fra le località più note del territorio spicca Pian del Poggio, rinomata stazione turistica e sciistica situata a oltre 1.300 metri di quota. In inverno è meta ideale per chi ama lo sci e gli sport sulla neve, mentre d’estate offre sentieri panoramici e percorsi per escursioni, mountain bike e trekking, immersi in un paesaggio incontaminato. Perché includerlo in un itinerario Paesaggio montano e natura: Santa Margherita domina la Valle Staffora, immersa in un contesto montano che invita a passeggiate, escursioni e momenti di relax.  Storia e contesto culturale: Il territorio fu feudo della famiglia Malaspina nel Medioevo, come ricorda un diploma del 1164.  Sapori autentici: È inserito nell’area di produzione del Salame di Varzi DOP, una delle eccellenze gastronomiche dell’alta valle.  Tradizioni vivaci: La frazione Cegni ospita il Carnevale di Cegni, una festa folkloristica che si tiene due volte all’anno, coinvolgendo la comunità e i visitatori.  Cosa vedere e cosa fare Il borgo e le frazioni Passeggiare per Santa Margherita di Staffora significa incontrare case tradizionali, scorci sul versante della valle, e numerose frazioni montane (come Negruzzo o Pian del Poggio) che testimoniano una vita d’alta quota.  Enogastronomia: Salame di Varzi DOP Una tappa gastronomica è d’obbligo per gustare il Salame di Varzi DOP: prodotto simbolo dell’alta Valle Staffora, ottenuto secondo un disciplinare tradizionale che prevede carni selezionate, aromi semplici e stagionatura naturale. L’area di produzione comprende Santa Margherita di Staffora tra i 15 comuni riconosciuti.  Tradizione e folklore: Carnevale di Cegni La frazione di Cegni celebra il Carnevale due volte all’anno: in inverno e con la versione estiva (chiamata “Carnevale Bianco”) il 16 agosto. Il rito si apre con il corteo, segue il ballo tradizionale (danze tipiche delle “Quattro Province”) e culmina con la rappresentazione del matrimonio tra il «Brutto» e la «Povera Donna». Un’esperienza autentica di tradizione locale. Come arrivare Situato nell’alta Valle Staffora, il comune è raggiungibile da Voghera o Varzi lungo la vallata e la strada provinciale che risale il corso del fiume Staffora. Data la posizione montana, è comodo arrivarci in auto.  Consigli utili per la visita Visitare in primavera, estate o inizio autunno, quando i boschi e i sentieri sono accessibili e il clima favorevole. Per degustare il Salame di Varzi, verificare le salumerie o i produttori locali (alcuni accolgono su prenotazione). Se possibile, partecipare al Carnevale di Cegni, che valorizza storia e comunità: un’esperienza immersiva. Portare scarpe da trekking o calzature comode: le frazioni e i sentieri montani richiedono un po’ di pratica. Integrare la visita con un itinerario dell’Oltrepò Pavese: borghi montani, natura, sapori e tradizioni. Conclusione Santa Margherita di Staffora è una meta perfetta per chi cerca un turismo lento e autentico nell’Oltrepò Pavese: natura incontaminata, antiche tradizioni e sapori genuini si combinano in un’esperienza completa.
Santa Margherita Staffora

Museo del Ciclismo- Madonna del Ghisallo

La storia del ciclismo, in uno scenario da favola, sfondo di epiche sfide sui pedali
Museo del Ghisallo - Lago di Como - Lombardia - ph: Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo

Via Francigena

La Via Francigena è un itinerario culturale che attraversa l'Europa da Canterbury a Roma lungo 1.800 km.   Nell’Alto Medioevo, attorno al VII secolo, i Longobardi contendevano il territorio italiano ai Bizantini. L’esigenza strategica di collegare il Regno di Pavia e i ducati meridionali tramite una via sufficientemente sicura portò alla scelta di un itinerario sino ad allora considerato minore, che valicava l’Appennino in corrispondenza dell’attuale Passo della Cisa, e dopo la Valle del Magra si allontanava dalla costa in direzione di Lucca. Grazie ai diari di viaggio, e in particolare agli appunti di dell’Abate Sigerico, è stato possibile ricostruire l’antico percorso della Francigena. Nel 990, dopo essere stato ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV, l’Abate tornò a casa annotando su due pagine manoscritte le 80 mansioni (centri abitati od ospitali dove si trovava alloggio per la notte) cui si fermò a pernottare. Il diario di Sigerico viene tuttora considerato la fonte itineraria più autorevole, tanto che spesso si parla di “Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico”. Vai alla pagina dell'Associazione Europea delle Vie Francigene sulla storia della Via. La Via Francigena inizia accanto al portico sud della Cattedrale di Canterbury dove è posta la pietra che indica il chilometro zero dell’itinerario. Con due tappe di circa 31 km si arriva a Dover, e di lì in Francia. Il percorso si sviluppa da Calais, Regione Hauts-de-France, passando per Reims nella Regione Grand Est, fino al confine svizzero, presso Jougne e il villaggio di Les Fourgs, nella Regione della Bourgogne Franche-Comté. In Svizzera la via si sviluppa in 12 tappe, da Pontarlier al Colle del gran san Bernardo, per entrare in Italia. L'itinerario di Sigerico dal Colle del Gran San Bernardo a Roma prevede 45 tappe, con la possibilità di fare alcune varianti. Tutte le informazioni sulla pagina dell'Associazione Europea delle Vie Francigene dedicata all'itinerario di Sigerico. Nel territorio lombardo, nelle province di Pavia e Lodi, il cammino si sviluppa per circa 107 km suddivisi in cinque tappe. Lasciati alle spalle i paesaggi alpini e collinari, si aprono qui i vasti orizzonti della Pianura Padana, i rettilinei interminabili, le geometrie dei campi. Paesaggi assoluti, inattesi. Non ci si aspetta di trascorre giorni procedendo a passo spedito tra superfici di acqua e luce, scandite da sottili argini. Il silenzio è avvolgente, rotto solo dall’improvviso volo degli aironi. Non si è mai soli a camminare su un argine lungo un canale: presto o tardi sbuca dalle nebbie un trattore, che procede lento tra i campi, oppure un campanile o il profilo tozzo di una cascina a corte magari risalente all’Alto Medioevo, quando la pianura era ancora ammantata di foreste e paludi da bonificare. Permane a lungo nella memoria l’emozionante passaggio sul Po, a bordo di una piccola imbarcazione, il vento umido e freddo del mattino, le nebbie tra i pioppeti nella golena, la vastità di quell’acqua torbida e mobile. Si rimetterà con piacere il piede sull’argine, pronti a riprendere il cammino con rinnovata energia. La Via Francigena nel suo tratto lombardo può essere percorsa a piedi o in bicicletta, ma anche utilizzando il treno. Le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno; in estate bisogna avere l'accortezza di evitare i periodi di maggiore caldo. Percorrendo come “Pellegrini di speranza” questo itinerario durante l’anno del Giubileo 2025 si potrà fare sosta presso tre chiese giubilari: Cattedrale di Sant’Ambrogio a Vigevano (PV) Santuario della Madonna della Bozzola a Garlasco  (PV)   con una breve deviazione dal tracciato Cattedrale di Santo Stefano Martire e Santa Maria Assunta - Pavia Informazioni sulle proposte organizzate sul percorso del cammino durante l’anno giubilare al sito web: www.viefrancigene.org

5 specchi d’acqua da scoprire

Non solo grandi laghi: scopri con noi 5 piccoli bacini d’acqua dolce in Lombardia
Lago d'Idro

Escursioni in sup al tramonto sul lago Maggiore

Vuoi scoprire le meraviglie del lago Maggiore da una nuova visuale? Vela GO organizza escursioni in stand up paddle per singoli e gruppi durante tutto l'anno. Porta con te la curiosità di scoprire la natura vicino  a casa tua. Gli spazi aperti tra Piemonte e Lombardia daranno ampio respiro alla tua voglia di esplorare il parco naturale del ticino e le meraviglie architettoniche di Sesto Calende con il suo ponte di ferro.

Su e giù in funicolare: il panorama visto dal cielo

Funicolari lombarde: il mezzo di trasporto più romantico creato dall'uomo
Su e giù in funicolare: il panorama visto dal cielo

I Beni FAI della provincia di Varese

Tesori di cultura in un contesto naturale mozzafiato
Fotografia aerea di Villa Panza a Varese, che mostra l'edificio principale con la sua elegante architettura neoclassica e il giardino geometrico curato. L'immagine include siepi, aiuole simmetriche, fontane e un ampio parco con alberi rigogliosi, circondato da edifici storici e il paesaggio urbano sullo sfondo.

Leggiuno

Proseguiamo con Leggiuno, piccolo comune in provincia di Varese affacciato sulla riva lombarda del Lago Maggiore racchiuso fra i comuni di Laveno Mombello, Monvalle, Besozzo e Sanzano e bagnato dalle acque lacustri proprio di fronte alle acclamate Isole Borromee.   In posizione collinare (il suo nome deriverebbe dl celtico leze dunum che significa “ai piedi di un colle”), è una località particolarmente frequentata nei mesi estivi dai turisti in cerca di refrigerio.Paese natale dello storico calciatore Gigi Riva, deve la sua fama all’Eremo di Santa Caterina del Sasso, antico monastero del XII secolo che sorge a strapiombo sulle acque del lago, che potrete raggiungere sia a piedi sia servendovi dei battelli della Navigazione Laghi. Eretto nel Medioevo con la funzione di eremo, fu fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato ad un naufragio, decise di ritirarsi da eremita su quel tratto di costa. A lui è attribuito il merito di aver salvato dalla peste alcuni abitanti di Arolo e di aver fatto lì edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto. Riattato in monastero fra il 1230 e il 1250 da alcuni frati Domenicani, fu poi abitato dai Carmelitani fino al 1770, quando venne chiuso e lasciato decadere.  I lavori di restauro dell’Eremo cominciarono solo nel 1970 quando, divenuto proprietà della Provincia di Varese, si provvide al recupero delle sue opere artistiche e architettoniche, impegno che nel 1992 ha portato alla luce alcuni splendidi affreschi trecenteschi.  Tuttora luogo ascetico e spirituale, dalla primavera 2019 il monastero è gestito religiosamente dalla Fraternità Francescana di Betania. Oltre all’Eremo di Santa Caterina del Sasso, a Leggiuno meritano attenzione anche la chiesa patronale dei Santi Primo e Feliciano e la stupenda chiesa storica di San Primo.   

Trenino Rosso del Bernina

Vetri panoramici, carrozze cabrio. Il Trenino Rosso del Bernina, Patrimonio Unesco, è un’esperienza mozzafiato. Punto di partenza: Tirano
Trenino Rosso del Bernina

Palude Brabbia

Riserva Naturale Palude Brabbia: la più importante area umida della Lombardia.
L’area protetta della Palude Brabbia nel varesotto

Lago di Como, 3 mete imperdibili

Tre mete imperdibili. Menaggio, Bellagio, Cernobbio. I rifugi, le terrazze e le ville. Un itinerario sul Lago di Como