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Il Passo dello Spluga in moto, tra Italia e Svizzera

Il Passo dello Spluga (2. 117 m sul livello del mare) è uno dei passi più importanti delle Alpi.    È noto fin dall'antichità per la sua facilità di transito: la strada moderna che attraversa fu costruita tra il 1821 e il 1823, Nelle vicinanze si trova il punto d'Italia più lontano dal mare in linea d'aria. Ciò corrisponde a circa 240 km. Prima di intraprendere un tour in moto lungo il Passo Spluga, ecco alcune informazioni utili. La prima cosa da fare è controllare che il passo dello Spluga sia aperto. Questo dipende dal periodo dell'anno, in genere il passo è percorribile da maggio a novembre. Inoltre, la temperatura nella zona alpina è piuttosto bassa, anche durante i mesi estivi. Di conseguenza, vestirsi a strati e coprirsi adeguatamente consente di sfruttare al meglio il tour godendosi l'aria fresca e pulita di montagna. Prima di partire è interessante anche conoscere i rifugi aperti lungo il percorso. Se vuoi organizzare un viaggio che includa un weekend nella regione dello Spluga, troverai alloggi di charme e hotel confortevoli in cui soggiornare.  Il percorso inizia a Colico (218 m di altezza) all'estremità settentrionale del Lago di Como ed è facilmente raggiungibile da Sondrio (38 km), Bergamo (78 km) e Milano (100 km). Un primo tratto pianeggiante di 25 km conduce a Chiavenna (333 metri slm), dove inizia la spettacolare salita lungo la Valle San Giacomo (circa 25 chilometri) al Passo Spluga a 2113 metri slm (2113 metri slm) il dislivello di altitudine è di 1780 metri.  Da Chiavenna la strada sale subito con notevole pendenza verso il passo dello Spluga, e le curve mettono alla prova l'abilità dei motociclisti. La statale 36 attraversa le frazioni di San Giacomo e Campodolcino. In quest'ultimo centro c'è la possibilità di scegliere due alternative: la strada provinciale "più facile" e leggermente più lunga da Isola oppure la statale Pianazzo, caratterizzata da curve strette rubate alla verticalità del monte che domina la valle. Dal mio punto di vista paesaggistico, la seconda alternativa è più bella. I due percorsi si incontrano poco prima di Madesimo, da dove la strada prosegue verso il Passo, posto a quota 2. 113 metri e 32 chilometri da Chiavenna. È una salita che, in condizioni meteorologiche favorevoli, non pone particolari difficoltà. Durante i mesi estivi (di solito fino a ottobre) è abbastanza facile percorrerla e allo stesso tempo piacevolmente emozionante. Cosa vedere nel Passaggio dello Spluga Oltre ai bellissimi panorami immersi nelle Alpi nel Passo Spluga, in Valchiavenna si trova il Santuario della Madonna della Misericordia a Gallivaggio, dove si narra che la Vergine sia apparsa a due ragazze il 10 ottobre 1492.  Il Santuario è stato colpito, nel maggio 2018, da una grande frana che lo ha miracolosamente solo sfiorato, sebbene abbia causato danni tuttora non visitabile.  Dopo pochi chilometri si arriva a Campodolcino, dove c’è il torrente Rabbiosa caratterizzato dai suoi poderosi argini di pietra davvero affascinanti. Da non perdere infine Piuro, un paesino poco fuori Chiavenna, soprannominato la “Pompei del Nord”, dove una gigantesca frana nel 1618 invase completamente il paese. Palazzo Vertemate Franchi, l’unico edificio rimasto in piedi, dove ammirare le bellissime stanze intarsiate ed affrescate, gli orti, il vigneto, il giardino, la chiesa. Prodotti tipici ed eccellenze gastronomicheIn Valchiavenna è possibile degustare prodotti gastronomici in particolarissimi ristoranti chiamati "crotti", cavità naturali tipiche della zona utilizzate per la conservazione dei cibi e che in molti casi sono state trasformate in osterie che offrono prodotti tipici.  Ecco i prodotti e le ricette della Valchiavenna: PIZZOCCHERI: piatto principe della tradizione della Valchiavenna e Valtellina, i pizzoccheri sono delle tagliatelle corte a base di farina di grano saraceno e farina bianca. BRESAOLA: la bresaola artigianale della Valchiavenna è tutta un'altra cosa da quella industriale venduta nel resto d' Italia. POLENTA TARAGNA: questo piatto è tipico della tradizione di questa regione. - (Ph: wikipedia) 

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Giro del Lago d'Iseo in bici

Il percorso inizia ad Iseo, la cittadina che dà il nome al lago. Proseguendo in direzione sud si giunge a Clusane, caratteristico borgo di pescatori, rinomato per il piatto tipico: “La tinca al forno con polenta”. Seguendo la pista ciclabile si arriva a Paratico, si attraversa il ponte che conduce al lungolago di Sarnico e si prosegue a destra in direzione di Predore. Superata la prima galleria si arriva a Tavernola Bergamasca, dove la costa diventa più selvaggia. Lungo la strada da Riva di Solto a Castro, si assiste al suggestivo spettacolo dell’Orrido del Bögn, rocce verticali a strapiombo nel lago. Pochi chilometri ci separano da Lovere, ultimo paese della sponda bergamasca. Proseguendo sulla strada costiera si raggiunge Pisogne, antico borgo medievale. Merita una visita la chiesa di Santa Maria della Neve per gli straordinari affreschi del Romanino. Usciti dall’abitato, arrivando a Toline, si segue la suggestiva pista ciclopedonale a lago fino a Vello. Ripresa la strada litoranea si attraversano gli abitati di Marone, Sale Marasino e Sulzano, ammirando a destra il susseguirsi delle tre isole: Loreto, Monte Isola e San Paolo. Una manciata di chilometri ci separa ormai da Iseo dove si chiude il tour. Il centro storico con i caratteristici vicoli, le piazze e il lungolago invita ad una piacevole sosta. Durante la stagione estiva è possibile effettuare il giro del lago, in modo meno impegnativo, percorrendone alcuni tratti in battello portando con sè la propria bicicletta.
Lago Iseo in bici